PENNY ha scritto:Bluto Blutarsky ha scritto:Gara 1: astenuto
[...] sia rimasto in corsa con questi due film mi fa propendere per l'astensione simbolica.
Gara 3: C'era una Volta il West
[...]mi chiedo quanto si stia premiando il film in sè e quanto piuttosto "l'operazione" Schindler's List.
Primo boldato: reputi siano veramente così inferiori rispetto alle altre produzioni Kubrickiane? Shining soprattutto trovo non abbia tantissimo da invidiare ad alcuni dei titoli che hai citato prima, pur rimanendo un prodotto con meno qualità tocca comunque vette altissime.
Secondo boldato: ti riferisci al fatto che ci si faccia influenzare dal fatto sia una storia vera e si perda di vista la qualità generale del film o che punti sulla "lacrima facile"?
Due domande anche per ravvivare un pò la discussione
Centrati due punti cardine:
Kubrickianamente:
A proposito di Barry Lyndon, qualche pagina fa il noto troll Gerry Donato lo paragonava all'intervallo Rai, per sottolineare come secondo lui la ricostruzione estetizzante del Settecento inglese fosse un'operazione dalla cornice abbagliante ma vuota di contenuti veri (mi scuserà il Donato se banalizzo il suo pensiero).
A me questi dubbi sono venuti molto di più con Shining per esempio. Premesso che è un ottimo horror, angosciante come pochi e realizzato (e recitato) da Dio, ma senza dubbio Kubrick ci gioca anche molto, lo riempie di suggestioni nascoste e simbolismi latenti, gioca con lo spettatore ingannandolo anche oltre il necessario, insomma sembra un bambinone che gioca con il suo giocattolo perfetto. Mi rendo conto ora che ho usato tre volte il verbo "giocare" in due righe e mezza, ma forse non è un caso: l'angoscia e talvolta del sano terrore c'è, e un horror questo deve avere, ma a me il dubbio di un esercizio di stile a volte (non sempre, a volte) fine a se stesso è venuto.
Full Metal Jacket è un film potentissimo, che dice cose chiare e le dice con forza, ma il tema dell'assurdità della guerra nel 1987 era già visto e rivisto, e da un gigante come Kubrick ti aspetteresti che dica sempre qualcosa di inedito, che si spinga un po' più in là degli altri. Ciò avviene in parte nella prima metà (quando c'è tutto l'aspetto di azzeramento dell'individualità dei soldati e la creazione di nuove "macchine da guerra"), assai meno nella seconda, che per me è la più deludente dell'intera filmografia di Kubrick. Da uno che ha diretto film come non se n'erano mai visti prima (e mi riferisco al poker Stranamore-2001-Arancia Meccanica-Barry Lyndon, film senza eguali soprattutto perchè non si rifacevano a nessuna corrente e a nessun precedente, erano opere a sè stanti), per me è legittimo chiedere di più.
Spielberghianamente:
Anch'io reputo Schindler's List un film splendido, che merita tutti i premi che ha vinto, ma mi chiedo: nel valutarlo complessivamente, siamo in grado di distinguere il film in sè dall'immensa operazione di ricostruzione filologica dell'Olocausto che gli sta dietro? Occhio che non è una questione secondaria: il film non è un documentario, non lo vuole essere, se si vuole un documentario sull'Olocausto ci sono Notte e Nebbia di Resnais e soprattutto Shoah di Lanzmann (dieci ore e un quarto di docu, in pratica come essere stati ad Auschwitz). Eppure vi ricorderete che in Schindler's List c'è tutta una parte centrale in cui la trama si ferma e si passa ad osservare da vicino i rastrellamenti e la vita nei campi di sterminio. Ora, l'emozione anche violenta non può non esserci, del resto la Shoah è una delle cose emotivamente più strazianti della Storia, ma la pietà per le vittime di quegli orrori e l'ammirazione per la ricostruzione filologica di quei fatti quanto devono essere conteggiati nel valutare il valore artistico di un film? E' una domanda, non ho risposte.
Esempio-trollata: volete mettere quanto bene Cameron ha ricostruito il Titanic e le fasi dell'affondamento? Ma questo non diminuisce di un'oncia la pochezza del resto della storia. La storia di Spielberg è senz'altro migliore, ma tanto da renderlo il capolavoro che lo reputiamo oggi?