è uscito oggi. ma la mia spasmodica attesa e il leak di una decina di giorni fa ha fatto sì che sia uno dei dischi che più ho ascoltato in queste ultime settimane. e probabilmente che ascolterò per tutto l'anno.
Trouble Will Find Me è un gran, grande, grandissimo lavoro. Il sound è The National, period, ma con la consueta eleganza, qualità ne risulta nuovamente rinnovato. Berninger & Davendorf avevano dichiarato che era l'album nella quale finalmente si sentivano "confident" con i propri mezzi e si sente. Incorporano le influenze avute lungo tutta la carriera, le rielaborano e gli danno una chiave di lettura fresca, immediata, ma non per questo banale, anzi ricercata nelle composizioni. Prendono la solennità e la rarefazione di "High Violet", ci aggiungono il sound del periodo "Alligator/Boxer" e il risultato è perfetto.
Berninger splende come sempre e riprende lo story telling che in High Violet era stato parzialmente accantonato, osando pure nel variare dalla classica tonalità baritona che lo contraddistingue. Chitarre "liquide", acustiche, arrangiamenti di prim'ordine, i gemelli Dessner non sbagliano una melodia che sia una e la sezione ritmica dei fratelli Davendorf è, con l'accento su Bryan, fenomenale as usual. Il tocco nel drumming di Bryan è il trademark dei The National, period. Ospiti illustri che contribuiscono con synth, drum machine [Sufjan Stevens], piano/tastiere vedi Doveman, Richard Reed Perry [Arcade Fire] o alla voce, come la Van Etten, St.Vincent che impreziosiscono il tutto, senza dimenticare gli archi, i fiati etc.
In Trouble Will Find Me c'è tutto del "The National pensiero". Brani veloci, ritmati come "Sea of Love", "Graceless", "Humiliation" "Don't Swallow The Cap". Melodie dolci, soffuse, malinconiche e quasi nascoste per lasciare il palcoscenico a Matt, vedi "Fireproof", "I Need My Girl" [stupenda], "Slipped", "Hard To Find". I crescendo come in "Heavenfaced", "I Should Live In Salt", "This Is The Last Time" [la perla del disco per il sottoscritto]. Eleganza dicevo in apertura, ecco "Pink Rabbits" lo è. Per chiudere episodi con un sound "classico" come "Demons".
Nota tecnica. Un prezioso chapeau a 4AD che finalmente li tratta come si meritano con un digipack di qualità. Con un gran bel libretto, illustrazioni personalizzate a ogni brano..e...i TESTI, finalmente i TESTI cosa che era mancata fin dall'alba dei tempi e che sono imprescindibili in una band come questa.
Mi ero ripromesso di scrivere poco e rimandarvi a questa rece
http://pitchfork.com/reviews/albums/180" onclick="window.open(this.href);return false; ... l-find-me/ ottimamente scritta, ma non ce l'ho fatta. Amo i The National. E se al sesto disco tiran fuori un lavoro del genere [visti pure i precedenti] c'è solo da inchinarsi.
Next stop : 1 luglio. Attendo e spero che Staralfur passi di qui, ricordo che era un lavoro che aspettava con ansia pure lui, per sapere se non è un mio delirio.
