Chi frequenta la pagina del forum dedicata ai Raiders sa come la penso sulla questione relocation.
Ho scritto più volte che il vero sconfitto a Houston non è stato Mark Davis (nonostante sia quello all'apparenza col cerino in mano), ma Dean Spanos.
Perché lo penso? Perché se è vero che i Chargers hanno ottenuto il via libera per il trasferimento a LA ed un anno di tempo per prendere la decisione, qualunque scelta fatta da Spanos potrebbe ritorcerglisi contro.
Sono in corso le trattative con Kroenke per trovare un accordo che permetta ai Chargers di diventare la seconda squadra ad Inglewood e già Spanos deve decidere se entrare come socio oppure come affittuario. Nel primo caso spenderà di più ma avrà più introiti, nel secondo caso ovviamente spenderà di meno ma avrà meno diritti e guadagnerà di meno.
Se Spanos decidesse di rinunciare a LA, adesso o nel 2017, i Raiders hanno il diritto di raggiungere i Rams. E con Rams e Raiders a LA Spanos può anche scordarsi di espandere la sua influenza oltre i confini di San Diego.
Se i Chargers andranno, come sembra probabile, subito a LA saranno senza dubbio e di gran lunga la seconda squadra della città, perderanno parte del seguito che avevano a San Diego (molti cittadini di San Diego, sentendosi traditi, abbandoneranno la squadra o comunque perderanno entusiasmo e voglia di spendere) e rischieranno di vedere la città invasa dai Raiders. Se non si troverà infatti il giusto compromesso ad Oakland i Raiders cercheranno casa altrove. La NFL vuole mantenere il mercato di SD e secondo alcune fonti i proprietari non metteranno in questo caso i bastoni fra le ruote a Davis. Uno spostamento dei S&B a San Diego non solo occuperebbe una grande quota del mercato lasciato libero dai Chargers, ma permetterebbe ai tifosi di Los Angeles, vista la vicinanza tra LA e SD, di riallacciare i rapporti con i Raiders, limitando ancora di più il mercato dei Chargers.
Se i Chargers restassero un anno a SD e si trasferissero a LA nel 2017, quanto detto sopra sarebbe sempre valido, ed in più la squadra avrebbe un anno di ritardo rispetto ai Rams nella gara a conquistare nuovi tifosi. Molti fanno notare inoltre che a Los Angeles non gradiscono essere considerati la ruota di scorta di San Diego e non apprezzerebbero l'essere usati come leva per convincere le autorità di San Diego a costruire un nuovo stadio per far restare i Chargers.
Tanto per citare un articolo:
http://www.insidesocal.com/nfl/2016/01/ ... t-a-price/
Insomma, Mark Davis pur sconfitto e momentaneamente homeless esce potenzialmente messo meglio di Spanos. So che qui sul forum Davis non sta simpatico a molti e in tanti vorrebbero che vendesse la squadra. Io, francamente, non sono d'accordo. So di essere in netta minoranza...
Detto questo, sembrerebbe proprio che alla fine i Chargers decideranno di andare da subito a LA.
Per i Raiders questo significherebbe con tutta probabilità un accordo di un anno per giocare al derelitto Coliseum, stabilire una volta per tutte con le autorità di Oakland se ci sono margini di trattativa e nel mentre iniziare le trattative con le autorità di San Diego (che a giugno di quest'anno potrebbero tenere un referendum per approvare la costruzione di un nuovo stadio).
Le trattative private per un altro anno al Coliseum stanno per iniziare:
http://www.contracostatimes.com/breakin ... um=twitter
Davis si è detto più volte disponibile a cedere al socio giusto parte della franchigia. Perché questo avvenga però ci devono essere le giuste condizioni. Esempio: ad Oakland Davis alle autorità non chiede un intervento economico per la costruzione dello stadio, chiede che gli venga concesso il dritto sulla terra dove costruirlo (non necessariamente in regalo, anche in leasing).
Mark vuole una zona ampia intorno all'attuale Coliseum per 2 motivi: 1) più volte ha dichiarato che per lui è importantissimo garantire i giusti spazi per il tailgating (grande tradizione ovunque negli USA ma ancora di più ad Oakland), 2) avendo la terra, potrebbe accordarsi con un socio/costruttore vendendogli parte della franchigia e garantendogli, a fronte dell'investimento, gli spazi non usati per stadio e infrastrutture.
In questo modo il partner potrebbe recuperare l'investimento costruendo uffici ecc intorno allo stadio e i Raiders avrebbero la cifra che, sommata ai 300 milioni già messi in preventivo dalla squadra, ai 200 dati dalla NFL e ai 100 dati come contentino per accettare di non andare a LA, permetterebbe di costruire lo stadio.
Il problema principale, come detto anche da altri, è che al Coliseum giocano i fottuti A's che hanno firmato lo scorso anno un contratto di locazione di 10 anni e non sembrano interessati a collaborare con i Raiders.
Mettiamola così, gli A's vogliono i Raiders fuori dai coglioni in modo da poter fare quello che vogliono e non hanno, sembrerebbe, nessuna voglia di sedersi al tavolo delle trattative.
Alcune fonti dicono che le autorità di Oakland sarebbero disposte a cedere a Davis un'area più piccola... lo stadio nuovo ci starebbe, magari anche i parcheggi, ma di certo non ci sarebbe l'area da dedicare a uffici ecc che ingolosisca un possibile partner!
Questo potrebbe portare a rompere gli indugi e allora San Diego sarebbe un buon compromesso perché: 1) permetterebbe ai Raiders di stare in California dove sono una istituzione, 2) A San Diego potrebbe interessare non solo l'idea di mantenere la NFL, ma anche il fatto di attirare i tanti tifosi dell'area di LA, Orange County, San Bernardino ecc (e perché no anche i fedelissimi di Oakland...) che per andare a vedere i Raiders dovrebbero pernottare e mangiare in città, facendo "girare l'economia"..., 3) Davis non mira a costruire una cattedrale da 2 miliardi di dollari ma desidera un bello stadio più modesto ma con tutti i confort degli stadi moderni e i giusti spazi per accogliere i tifosi prima della partita e San Diego sulla carta sembra disposta a valutare la costruzione di un nuovo stadio, ancora meglio se più compatto e meno caro di quello che desiderano la maggior parte dei proprietari NFL.
Azz... ho fatto un tema!