
Milan l'è un gran Milan: Elliott Corporation Version 2.0
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Re: Milan l'è un gran Milan: Elliott Corporation version
Quando lamentarsi porta risultati 

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Re: Milan l'è un gran Milan: Elliott Corporation version
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- saintsaji
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Re: Milan l'è un gran Milan: Elliott Corporation version
La notizia del giorno è capire se Kessiè verrà fischiato...
Io semmai mi domanderei da quanti verra' fischiato; il "se" è sorpassato .
Mr Pioli intanto dice che si augura firmi presto.
Io lo manderei a calci in culo in Africa a meditare, per rinfrescarsi le idee su cosa siano tot milioni di euro l'anno di guadagno, per rincorrere un pallone, giocando in una grande in ascesa.
Gente come lui, che vien da lì e si dimentica cosa significhi venir dal nulla.
Non è l'unico eh, un giorno dovrei raccontarvi cosa mi disse a me la moglie di Eto'o, in una nota boutique di moda di Milano, mentre il marito prendeva 15 milioni l'anno per giocare in Russia.
Evidentemente alcuni africani hanno la memoria corta.
'Sti coglioni professionisti (cit.)
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Io lo manderei a calci in culo in Africa a meditare, per rinfrescarsi le idee su cosa siano tot milioni di euro l'anno di guadagno, per rincorrere un pallone, giocando in una grande in ascesa.
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Re: Milan l'è un gran Milan: Elliott Corporation version
O forse proprio perchè lo sa e se lo ricorda - lui, non tu direi - vuole prendere più possibile per magari aiutare quanta più gente.
Ma poi manco fossero vostri i soldi che gli dovrebbero dare.
Ma poi manco fossero vostri i soldi che gli dovrebbero dare.
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Re: Milan l'è un gran Milan: Elliott Corporation version
Boja che post. Mi sento sporco solo ad averlo letto.saintsaji ha scritto: 11/09/2021, 14:56 La notizia del giorno è capire se Kessiè verrà fischiato...
Io semmai mi domanderei da quanti verra' fischiato; il "se" è sorpassato .
Mr Pioli intanto dice che si augura firmi presto.
Io lo manderei a calci in culo in Africa a meditare, per rinfrescarsi le idee su cosa siano tot milioni di euro l'anno di guadagno, per rincorrere un pallone, giocando in una grande in ascesa.
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Non è l'unico eh, un giorno dovrei raccontarvi cosa mi disse a me la moglie di Eto'o, in una nota boutique di moda di Milano, mentre il marito prendeva 15 milioni l'anno per giocare in Russia.
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Re: Milan l'è un gran Milan: Elliott Corporation version
Posso immaginare ma questa la devi raccontaresaintsaji ha scritto: 11/09/2021, 14:56
Non è l'unico eh, un giorno dovrei raccontarvi cosa mi disse a me la moglie di Eto'o, in una nota boutique di moda di Milano, mentre il marito prendeva 15 milioni l'anno per giocare in Russia.
Evidentemente alcuni africani hanno la memoria corta.
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Re: Milan l'è un gran Milan: Elliott Corporation version
Wolviesix ha scritto: 11/09/2021, 15:10 O forse proprio perchè lo sa e se lo ricorda - lui, non tu direi - vuole prendere più possibile per magari aiutare quanta più gente.
Ma poi manco fossero vostri i soldi che gli dovrebbero dare.
La cosa meravigliosa è che dovrebbe prendere di meno per far risparmiare soldi a un fondo che fattura milioni e milioni di euro.
Mi immagino il mio capo che, scendendo dal suo nuovo Porsche, mi dice "negher, non posso pareggiare l'offerta dell'altra ditta perché ritengo che lei debba rimanere da noi guadagnando la metà. Lo faccia per il bene della ditta.".
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Re: Milan l'è un gran Milan: Elliott Corporation version
negher ha scritto: 11/09/2021, 18:51Wolviesix ha scritto: 11/09/2021, 15:10 O forse proprio perchè lo sa e se lo ricorda - lui, non tu direi - vuole prendere più possibile per magari aiutare quanta più gente.
Ma poi manco fossero vostri i soldi che gli dovrebbero dare.
La cosa meravigliosa è che dovrebbe prendere di meno per far risparmiare soldi a un fondo che fattura milioni e milioni di euro.
Mi immagino il mio capo che, scendendo dal suo nuovo Porsche, mi dice "negher, non posso pareggiare l'offerta dell'altra ditta perché ritengo che lei debba rimanere da noi guadagnando la metà. Lo faccia per il bene della ditta.".
Ma la cosa ancor più meravigliosa è che la società AC Milan deve abbassare i prezzi dei biglietti delle partite di Champions League per un motivo non ben specificato generando un mancato introito e Franck Kessie deve far risparmiare la suddetta società accettando un ingaggio più basso di quello che vorrebbe.
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Re: Milan l'è un gran Milan: Elliott Corporation version
No ma infatti io tutte queste persone che pontificano sugli stipendi dei calciatori che sono avari vorrei proprio vederli a rinunciare a prendere il doppio o il 150% del proprio stipendio attuale per l'attaccamento alla propria azienda.
Questo schierarsi dalla parte di miliardari contro dei milionari è una roba senza senso, che poi se vai a vedere i personaggi che possiedono le varie società sportive che cosa hanno combinato e combinano con le altre loro imprese...vabbè.
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Re: Milan l'è un gran Milan: Elliott Corporation version
Wolviesix ha scritto: 11/09/2021, 19:02 No ma infatti io tutte queste persone che pontificano sugli stipendi dei calciatori che sono avari vorrei proprio vederli a rinunciare a prendere il doppio o il 150% del proprio stipendio attuale per l'attaccamento alla propria azienda.
Questo schierarsi dalla parte di miliardari contro dei milionari è una roba senza senso, che poi se vai a vedere i personaggi che possiedono le varie società sportive che cosa hanno combinato e combinano con le altre loro imprese...vabbè.
Passare da 6,5 mln a stagione a 8
rispetto a passare da 1.500 a 1.800 euro
non è proprio la stessa cosa...
in ogni caso io credo che non ci siano moralismi, semplicemente il giocatore aveva fatto delle dichiarazioni ed ora ci si aspetterebbe che confermasse coi fatti
Io mi auguro che venga incitato ed invocato a tal punto da convincerlo a firmare lunedì...
Domani partita strumentale per il sesto-settimo posto, peraltro nel prossimo turno ci attende una Juve inviperita contro cui sarà quasi impossibile giocare
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Re: Milan l'è un gran Milan: Elliott Corporation version
aeroplane_flies_high ha scritto: 11/09/2021, 20:48Wolviesix ha scritto: 11/09/2021, 19:02 No ma infatti io tutte queste persone che pontificano sugli stipendi dei calciatori che sono avari vorrei proprio vederli a rinunciare a prendere il doppio o il 150% del proprio stipendio attuale per l'attaccamento alla propria azienda.
Questo schierarsi dalla parte di miliardari contro dei milionari è una roba senza senso, che poi se vai a vedere i personaggi che possiedono le varie società sportive che cosa hanno combinato e combinano con le altre loro imprese...vabbè.
Passare da 6,5 mln a stagione a 8
rispetto a passare da 1.500 a 1.800 euro
non è proprio la stessa cosa...
in ogni caso io credo che non ci siano moralismi, semplicemente il giocatore aveva fatto delle dichiarazioni ed ora ci si aspetterebbe che confermasse coi fatti
Io mi auguro che venga incitato ed invocato a tal punto da convincerlo a firmare lunedì...
Domani partita strumentale per il sesto-settimo posto, peraltro nel prossimo turno ci attende una Juve inviperita contro cui sarà quasi impossibile giocare
Chapeau bro.
Hai capito ciò che gli altri In coro non capiranno mai.
A loro devo spiegare ogni virgola ,’i sotto intesi sono pane per la loro “demagogia” cit.
Ps La moglie di Eto’o sindacava sullo sconto al 50% (perché vip, ben inteso...) perché secondo lei non era abbastanza; con me , che guadagnavo 1400€ al mese, e lei a far la spilorcia col marito che ne prendeva 1400€, al minuto....
Non ho sputato solo perché avevo la bocca secca. (E perché la direttrice mi ha portato via...)
“Ma lo fanno per i poveri d’Africa”...
Fortunate le principesse che dormono sonni leggeri in tempi così nefasti...
Ultima modifica di saintsaji il 11/09/2021, 21:15, modificato 1 volta in totale.
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Re: Milan l'è un gran Milan: Elliott Corporation version
Faccio un post con una piccola premessa:
-sono milanista da bambino, non più sanguigno come un tempo, perchè la vita per me è altro che il pallone, ma sono milanista;
-non sono un economista;
-i soldi di cui si parla non sono miei, e neanche una fetta di questi soldi può mai spettarmi in nessun modo neanche in futuro;
-non conosco i reali/presunti/sospetti bilanci delle varie società, né i reali/presunti/sospetti magheggi economici delle persone/enti chiamati in causa;
-non sono moralizzatore di nessuno.
Premesso questi brevi punti il discorso Kessiè ora ha davvero monopolizzato troppo l'ambiente milanista a mio avviso.
Signori, che lo vogliamo o no, Kessiè è un professionista, che ha un contratto con una società. Il fatto che Milano sia un posto bello o brutto, che la società sia pulita o sporca, che il prato di S Siro sia liscio o bozzuto, che il vincolo lavorativo sia proporzionato o no al valore del professonista, sono tutti argomenti che hanno peso fino a un certo punto.
Kessié è libero di fare le sue scelte, lavorativamente parlando. Ci sono stati dei campioni assoluti che sono diventati bandiere, e campioni assoluti che sono stati apolidi e cittadini del mondo, mostrando tra l'altro, in entrambi i casi una enorme professionalità e correttezza.
C'è gente come Del Piero, come Zanetti, come Totti, come Maldini, che hanno legato il loro cuore ad un ambiente, ci sono stati anche i Nesta, che non avrebbero mai lasciato la propria squadra, ma proprio per assecondarla sono approdati altrove (probabilmente a loro vantaggio di palmares).
Ma ci sono stati anche i CR7 gli Ibra, i Christian Vieri ecc...Il professionismo che li accomuna è proverbiale.
Ora ogni persona nel mondo del mercato fa scelte, che possono rivelarsi felici o infelici. Anche io lavorando nel privato per diversi anni, legandomi come figura di consulente su base nazionale, ho sempre detto "se fanno un concorso a Roma io parteciperò e se vinco risolverò il legame contrattuale". La mia posizione è stata chiara, e netta. L'azienda ha preso nota. Quando la possibilità si è verificata e il mio desiderio si è trasformato in realtà ho comunicato l'evento. Loro sapevano il mio pensiero, ma ciononostante hanno rilanciato con un offerta economicamente clamorosa, ma io avevo in mente altre scelte per me e famiglia.
Non ho fatto loro nessun torto, e non hanno fatto loro nessun torto a me con il precedente contratto.
Poi la scelta che ho fatto poteva anche rivelarsi un fallimento per me, e sarei potuto tornare sui miei passi, e ribussare alla loro porta. Non credo che l'azienda in questione avrebbe fatto sceneggiate di "storia d'amore finita", o discussioni di carattere etico. Avrebbe semplicemente rivalutato la mia posizione, il loro stato dell'arte, e le mie qualifiche/richieste. E avrebbe fatto anche un'offerta, che avrei potuto accettare o no. O avrebbe anche potuto non farla. E' il mercato.
Nessuno sa quali sono i rapporti "extracontrattuali" di Kessiè con la società. E non li sapremo mai. Non sappiamo quanto sia contento/scontento. Lui fa il suo lavoro, vive la sua vita, e fa le sue scelte di conseguenza.
Rispetto al football, oltretutto (sport in cui mi è capitato di criticare certi atteggiamenti, ma più che altro di natura caratteriale e legati a dinamiche di spogliatoio) non si ha nemmeno la situazione del salary cap. Nel football può dare molto più fastidio che un giocatore forte voglia per forza un milione, due milioni in più, andando a giocare in una squadra perdente, piuttosto che fare una rinuncia (che a noi può sembrare irrisoria) in termini di stipendio e rimanere in un contesto fortissimo. Il Milan non è un contesto fortissimo, ma è una realtà in crescita, in cui tra l'altro il raggiungimento di vette sportive è tutt'altro che scontato.
Ho imparato che il tifoso tende ad attestarsi troppo sul suo punto di vista, e spesso magari lo fa in buona fede. Ma il mercato è così. Può essere spietato.
Non stiamo parlando di un professionista che ha dato una parola che poi non ha rispettato, legando a se la sorte di tanta gente collegata alla sua figura professionale (chi conosce l'affare McDaniels mi capisce al volo), comportamento questo sì deprecabile. Stiamo parlando di un professionista che sa benissimo cosa vuole. Magari spera di ottenerlo dal Milan, magari sarebbe contentissimo di ottenerlo dal Milan, ma non si farebbe problemi ad ottenerlo da chi glielo garantisce una volta fattosi indietro proprio il Milan.
Poi va anche detto che il tifoso guarda le partite, paga lo stadio (se ci va) e finanzia in parte indirettamente, la sua squadra (in maniera più o meno rilevante a seconda delle società). Ha il pieno diritto di fischiare, di applaudire, di criticare, di fare striscioni. Kessiè lo sa benissimo, perchè mi sembra abbastanza sveglio da capire che queste cose dovranno essere messe in conto. Ma un conto è la critica e il fischiare, un conto è il giudizio.
Ho anche pensato ad una possibile critica a Kessiè. Perchè aspettare l'ultimo momento e di fatto "inculare" la società non rinnovando? Perchè non ha fatto sapere prima il suo onorario alla società, in modo da permettere almeno di fare cassa con una vendita? Questa è l'unica critica che mi viene in mente, ed anche in questo caso non mi sento di poter dare giudizi.
Perchè allora quel comunicato Twitter così pieno di cuoricini e stelline? Ecco questo sinceramente non so perchè lo abbia fatto. Se si dovesse dimostrare una fuffa, ecco qui avrebbe fatto meglio a farsi i cazzi suoi. Ma davvero mi sembra l'unica accezione in cui avremmo un po' di voce in capitolo.
E se dovesse andare a prendere uno stipendio inferiore alla nostra offerta, mettiamo caso, al Bayern? Apriti cielo. Sarebbe visto come lo schifo assoluto. E invece anche qui non me la sento di fare il bacchettone. Che ne sappiamo che lui non voglia andare al Bayern, anche a costo di guadagnare di meno? Certo non farebbe la figura da signore dopo quel tweet, e dovrebbe poi aspettarsi bordate di fischi assordanti ad ogni partita a S Siro. Ma siamo noi nella sua testa e nel suo cuore? NO.
E allora, aspettiamo, speriamo e facciamolo con serenità. Facciamo battute, critiche, fischiamolo se vogliamo, ne abbiamo tutto il diritto...ma giudicarlo severamente penso sia errato. Ho imparato col tempo a considerare sempre più punti di vista, per cercare una risposta più circostanziata a diversi eventi, e spesso si resta comunque senza una soluzione che sia per me definitivamente accettabile.
-sono milanista da bambino, non più sanguigno come un tempo, perchè la vita per me è altro che il pallone, ma sono milanista;
-non sono un economista;
-i soldi di cui si parla non sono miei, e neanche una fetta di questi soldi può mai spettarmi in nessun modo neanche in futuro;
-non conosco i reali/presunti/sospetti bilanci delle varie società, né i reali/presunti/sospetti magheggi economici delle persone/enti chiamati in causa;
-non sono moralizzatore di nessuno.
Premesso questi brevi punti il discorso Kessiè ora ha davvero monopolizzato troppo l'ambiente milanista a mio avviso.
Signori, che lo vogliamo o no, Kessiè è un professionista, che ha un contratto con una società. Il fatto che Milano sia un posto bello o brutto, che la società sia pulita o sporca, che il prato di S Siro sia liscio o bozzuto, che il vincolo lavorativo sia proporzionato o no al valore del professonista, sono tutti argomenti che hanno peso fino a un certo punto.
Kessié è libero di fare le sue scelte, lavorativamente parlando. Ci sono stati dei campioni assoluti che sono diventati bandiere, e campioni assoluti che sono stati apolidi e cittadini del mondo, mostrando tra l'altro, in entrambi i casi una enorme professionalità e correttezza.
C'è gente come Del Piero, come Zanetti, come Totti, come Maldini, che hanno legato il loro cuore ad un ambiente, ci sono stati anche i Nesta, che non avrebbero mai lasciato la propria squadra, ma proprio per assecondarla sono approdati altrove (probabilmente a loro vantaggio di palmares).
Ma ci sono stati anche i CR7 gli Ibra, i Christian Vieri ecc...Il professionismo che li accomuna è proverbiale.
Ora ogni persona nel mondo del mercato fa scelte, che possono rivelarsi felici o infelici. Anche io lavorando nel privato per diversi anni, legandomi come figura di consulente su base nazionale, ho sempre detto "se fanno un concorso a Roma io parteciperò e se vinco risolverò il legame contrattuale". La mia posizione è stata chiara, e netta. L'azienda ha preso nota. Quando la possibilità si è verificata e il mio desiderio si è trasformato in realtà ho comunicato l'evento. Loro sapevano il mio pensiero, ma ciononostante hanno rilanciato con un offerta economicamente clamorosa, ma io avevo in mente altre scelte per me e famiglia.
Non ho fatto loro nessun torto, e non hanno fatto loro nessun torto a me con il precedente contratto.
Poi la scelta che ho fatto poteva anche rivelarsi un fallimento per me, e sarei potuto tornare sui miei passi, e ribussare alla loro porta. Non credo che l'azienda in questione avrebbe fatto sceneggiate di "storia d'amore finita", o discussioni di carattere etico. Avrebbe semplicemente rivalutato la mia posizione, il loro stato dell'arte, e le mie qualifiche/richieste. E avrebbe fatto anche un'offerta, che avrei potuto accettare o no. O avrebbe anche potuto non farla. E' il mercato.
Nessuno sa quali sono i rapporti "extracontrattuali" di Kessiè con la società. E non li sapremo mai. Non sappiamo quanto sia contento/scontento. Lui fa il suo lavoro, vive la sua vita, e fa le sue scelte di conseguenza.
Rispetto al football, oltretutto (sport in cui mi è capitato di criticare certi atteggiamenti, ma più che altro di natura caratteriale e legati a dinamiche di spogliatoio) non si ha nemmeno la situazione del salary cap. Nel football può dare molto più fastidio che un giocatore forte voglia per forza un milione, due milioni in più, andando a giocare in una squadra perdente, piuttosto che fare una rinuncia (che a noi può sembrare irrisoria) in termini di stipendio e rimanere in un contesto fortissimo. Il Milan non è un contesto fortissimo, ma è una realtà in crescita, in cui tra l'altro il raggiungimento di vette sportive è tutt'altro che scontato.
Ho imparato che il tifoso tende ad attestarsi troppo sul suo punto di vista, e spesso magari lo fa in buona fede. Ma il mercato è così. Può essere spietato.
Non stiamo parlando di un professionista che ha dato una parola che poi non ha rispettato, legando a se la sorte di tanta gente collegata alla sua figura professionale (chi conosce l'affare McDaniels mi capisce al volo), comportamento questo sì deprecabile. Stiamo parlando di un professionista che sa benissimo cosa vuole. Magari spera di ottenerlo dal Milan, magari sarebbe contentissimo di ottenerlo dal Milan, ma non si farebbe problemi ad ottenerlo da chi glielo garantisce una volta fattosi indietro proprio il Milan.
Poi va anche detto che il tifoso guarda le partite, paga lo stadio (se ci va) e finanzia in parte indirettamente, la sua squadra (in maniera più o meno rilevante a seconda delle società). Ha il pieno diritto di fischiare, di applaudire, di criticare, di fare striscioni. Kessiè lo sa benissimo, perchè mi sembra abbastanza sveglio da capire che queste cose dovranno essere messe in conto. Ma un conto è la critica e il fischiare, un conto è il giudizio.
Ho anche pensato ad una possibile critica a Kessiè. Perchè aspettare l'ultimo momento e di fatto "inculare" la società non rinnovando? Perchè non ha fatto sapere prima il suo onorario alla società, in modo da permettere almeno di fare cassa con una vendita? Questa è l'unica critica che mi viene in mente, ed anche in questo caso non mi sento di poter dare giudizi.
Perchè allora quel comunicato Twitter così pieno di cuoricini e stelline? Ecco questo sinceramente non so perchè lo abbia fatto. Se si dovesse dimostrare una fuffa, ecco qui avrebbe fatto meglio a farsi i cazzi suoi. Ma davvero mi sembra l'unica accezione in cui avremmo un po' di voce in capitolo.
E se dovesse andare a prendere uno stipendio inferiore alla nostra offerta, mettiamo caso, al Bayern? Apriti cielo. Sarebbe visto come lo schifo assoluto. E invece anche qui non me la sento di fare il bacchettone. Che ne sappiamo che lui non voglia andare al Bayern, anche a costo di guadagnare di meno? Certo non farebbe la figura da signore dopo quel tweet, e dovrebbe poi aspettarsi bordate di fischi assordanti ad ogni partita a S Siro. Ma siamo noi nella sua testa e nel suo cuore? NO.
E allora, aspettiamo, speriamo e facciamolo con serenità. Facciamo battute, critiche, fischiamolo se vogliamo, ne abbiamo tutto il diritto...ma giudicarlo severamente penso sia errato. Ho imparato col tempo a considerare sempre più punti di vista, per cercare una risposta più circostanziata a diversi eventi, e spesso si resta comunque senza una soluzione che sia per me definitivamente accettabile.
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Re: Milan l'è un gran Milan: Elliott Corporation version
E' normale che Kessie faccia le sue valutazioni, ormai andare in scadenza sta diventando una situazione diffusa in Italia ed all'estero, anche per i top players, non serve fare esempi che conosciamo tutti.
Io credo che il giocatore si sia esposto e che su questo dovrebbe far qualcosa.
Peraltro a differenza del mezz'uomo (ruolo non fondamentale rispetto ai soldi che voleva) ed il turco (non valeva quei soldi), qui parliamo di uno per cui fare un sacrificio varrebbe la pena a mio parere; anche solo per rivenderlo tra 1-2 anni e fare plusvalenza.
In sti casi ci si viene incontro... purtroppo la variabile che sta facendo aumentare i parametri zero sono le stecche ai procuratori. Questo è un argomento su cui invece si dovrebbe esigere regole e chiarezza... il pizzaiolo ha la sede della sua agenzia a Malta in un appartamento vuoto... tanto per dirne una
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Re: Milan l'è un gran Milan: Elliott Corporation version
Strembald ha scritto: 11/09/2021, 21:00 Faccio un post con una piccola premessa:
-sono milanista da bambino, non più sanguigno come un tempo, perchè la vita per me è altro che il pallone, ma sono milanista;
-non sono un economista;
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-non sono moralizzatore di nessuno.
Premesso questi brevi punti il discorso Kessiè ora ha davvero monopolizzato troppo l'ambiente milanista a mio avviso.
Signori, che lo vogliamo o no, Kessiè è un professionista, che ha un contratto con una società. Il fatto che Milano sia un posto bello o brutto, che la società sia pulita o sporca, che il prato di S Siro sia liscio o bozzuto, che il vincolo lavorativo sia proporzionato o no al valore del professonista, sono tutti argomenti che hanno peso fino a un certo punto.
Kessié è libero di fare le sue scelte, lavorativamente parlando. Ci sono stati dei campioni assoluti che sono diventati bandiere, e campioni assoluti che sono stati apolidi e cittadini del mondo, mostrando tra l'altro, in entrambi i casi una enorme professionalità e correttezza.
C'è gente come Del Piero, come Zanetti, come Totti, come Maldini, che hanno legato il loro cuore ad un ambiente, ci sono stati anche i Nesta, che non avrebbero mai lasciato la propria squadra, ma proprio per assecondarla sono approdati altrove (probabilmente a loro vantaggio di palmares).
Ma ci sono stati anche i CR7 gli Ibra, i Christian Vieri ecc...Il professionismo che li accomuna è proverbiale.
Ora ogni persona nel mondo del mercato fa scelte, che possono rivelarsi felici o infelici. Anche io lavorando nel privato per diversi anni, legandomi come figura di consulente su base nazionale, ho sempre detto "se fanno un concorso a Roma io parteciperò e se vinco risolverò il legame contrattuale". La mia posizione è stata chiara, e netta. L'azienda ha preso nota. Quando la possibilità si è verificata e il mio desiderio si è trasformato in realtà ho comunicato l'evento. Loro sapevano il mio pensiero, ma ciononostante hanno rilanciato con un offerta economicamente clamorosa, ma io avevo in mente altre scelte per me e famiglia.
Non ho fatto loro nessun torto, e non hanno fatto loro nessun torto a me con il precedente contratto.
Poi la scelta che ho fatto poteva anche rivelarsi un fallimento per me, e sarei potuto tornare sui miei passi, e ribussare alla loro porta. Non credo che l'azienda in questione avrebbe fatto sceneggiate di "storia d'amore finita", o discussioni di carattere etico. Avrebbe semplicemente rivalutato la mia posizione, il loro stato dell'arte, e le mie qualifiche/richieste. E avrebbe fatto anche un'offerta, che avrei potuto accettare o no. O avrebbe anche potuto non farla. E' il mercato.
Nessuno sa quali sono i rapporti "extracontrattuali" di Kessiè con la società. E non li sapremo mai. Non sappiamo quanto sia contento/scontento. Lui fa il suo lavoro, vive la sua vita, e fa le sue scelte di conseguenza.
Rispetto al football, oltretutto (sport in cui mi è capitato di criticare certi atteggiamenti, ma più che altro di natura caratteriale e legati a dinamiche di spogliatoio) non si ha nemmeno la situazione del salary cap. Nel football può dare molto più fastidio che un giocatore forte voglia per forza un milione, due milioni in più, andando a giocare in una squadra perdente, piuttosto che fare una rinuncia (che a noi può sembrare irrisoria) in termini di stipendio e rimanere in un contesto fortissimo. Il Milan non è un contesto fortissimo, ma è una realtà in crescita, in cui tra l'altro il raggiungimento di vette sportive è tutt'altro che scontato.
Ho imparato che il tifoso tende ad attestarsi troppo sul suo punto di vista, e spesso magari lo fa in buona fede. Ma il mercato è così. Può essere spietato.
Non stiamo parlando di un professionista che ha dato una parola che poi non ha rispettato, legando a se la sorte di tanta gente collegata alla sua figura professionale (chi conosce l'affare McDaniels mi capisce al volo), comportamento questo sì deprecabile. Stiamo parlando di un professionista che sa benissimo cosa vuole. Magari spera di ottenerlo dal Milan, magari sarebbe contentissimo di ottenerlo dal Milan, ma non si farebbe problemi ad ottenerlo da chi glielo garantisce una volta fattosi indietro proprio il Milan.
Poi va anche detto che il tifoso guarda le partite, paga lo stadio (se ci va) e finanzia in parte indirettamente, la sua squadra (in maniera più o meno rilevante a seconda delle società). Ha il pieno diritto di fischiare, di applaudire, di criticare, di fare striscioni. Kessiè lo sa benissimo, perchè mi sembra abbastanza sveglio da capire che queste cose dovranno essere messe in conto. Ma un conto è la critica e il fischiare, un conto è il giudizio.
Ho anche pensato ad una possibile critica a Kessiè. Perchè aspettare l'ultimo momento e di fatto "inculare" la società non rinnovando? Perchè non ha fatto sapere prima il suo onorario alla società, in modo da permettere almeno di fare cassa con una vendita? Questa è l'unica critica che mi viene in mente, ed anche in questo caso non mi sento di poter dare giudizi.
Perchè allora quel comunicato Twitter così pieno di cuoricini e stelline? Ecco questo sinceramente non so perchè lo abbia fatto. Se si dovesse dimostrare una fuffa, ecco qui avrebbe fatto meglio a farsi i cazzi suoi. Ma davvero mi sembra l'unica accezione in cui avremmo un po' di voce in capitolo.
E se dovesse andare a prendere uno stipendio inferiore alla nostra offerta, mettiamo caso, al Bayern? Apriti cielo. Sarebbe visto come lo schifo assoluto. E invece anche qui non me la sento di fare il bacchettone. Che ne sappiamo che lui non voglia andare al Bayern, anche a costo di guadagnare di meno? Certo non farebbe la figura da signore dopo quel tweet, e dovrebbe poi aspettarsi bordate di fischi assordanti ad ogni partita a S Siro. Ma siamo noi nella sua testa e nel suo cuore? NO.
E allora, aspettiamo, speriamo e facciamolo con serenità. Facciamo battute, critiche, fischiamolo se vogliamo, ne abbiamo tutto il diritto...ma giudicarlo severamente penso sia errato. Ho imparato col tempo a considerare sempre più punti di vista, per cercare una risposta più circostanziata a diversi eventi, e spesso si resta comunque senza una soluzione che sia per me definitivamente accettabile.
Concordo...
Purtroppo fare certi tipi di moralismi non serve a niente.
Non sta alla proprietà del Milan, che peraltro consiste in un fondo di squali, come ha dimostrato l'allucinante vicenda biglietti che conduce a discorsi sulla sanità mentale e non sul moralismo, riportare sulla retta via il calcio.
Il Milan ha costruito buona parte della sua storia di vittorie dominando il mercato, solo con parametri economici diversi.
Si può dire che un certo percorso del calcio lo abbia iniziato, con le bombe a mano, Berlusconi, mentre ora si usano le bombe atomiche.
Non c'erano social, ma non mi è mai capitato di imbattermi in tifosi che dicessero: "Certo che dovremmo comprare un po' meno...".
Di Donnarumma io ho sempre criticato la mancanza di gratitudine espressa in forma concreta, non certo la scelta di cambiare squadra.
Di Kessie sono odiose, come al solito, le dichiarazioni che invecchiano male e trasudano ipocrisia, ma se uno ti offre(a quanto pare) un paio di milioni in più, è troppo facile dire che bisogna rifiutarlì, anche nel caso avesse sbandierato un passato da ultras del Milan.
Il vero problema è la deriva che si è presa, ed i controllori che non fanno minimamente il loro lavoro, con squadre che eludono il ffp spudoratamente, mentre ad altre non è concesso andare oltre certi limiti.(ma quest'anno Elliott ha dimostrato di non volerlo fare a prescindere)
Che dire...O mangi questa minestra, o salti dalla finestra: io per adesso preferisco ancora mangiare, in futuro si vedrà.
Aggiungo...
Il Milan tratta al ribasso. Sempre e comunque. Si parli di mercato o di rinnovi.
Questo ci è costato diversi giocatori, alcuni dei quali, certamente, se fossero stati accontentati per tempo, sarebbero stati firmati.
Esempio: per Simakan chiedevano 20 milioni. Per nessun motivo sono voluti andare sopra i 15.
Poi però hanno pagato Tomori 29.
I giocatori mi piacciono molto entrambi, ma economicamente parlando c'è qualcosa che non va, nella scelta.
Una cosa, sostanzialmente, non è cambiata rispetto al passato.
Non si può pretendere di gestire una squadra di calcio e di coniugare risultati e tornaconto economico.
Chi dice il contrario, come Elliott, sta prendendo in giro i tifosi, in un senso o nell'altro.
Il business calcio da altri risultati, legati alla visibilità ed al prestigio, ma se si vuole essere vincenti non ha mai dato e non darà mai tornaconti economici, stanti le regole(si fa per dire) vigenti.
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Re: Milan l'è un gran Milan: Elliott Corporation version
aeroplane_flies_high ha scritto: 11/09/2021, 21:32 E' normale che Kessie faccia le sue valutazioni, ormai andare in scadenza sta diventando una situazione diffusa in Italia ed all'estero, anche per i top players, non serve fare esempi che conosciamo tutti.
Io credo che il giocatore si sia esposto e che su questo dovrebbe far qualcosa.
Peraltro a differenza del mezz'uomo (ruolo non fondamentale rispetto ai soldi che voleva) ed il turco (non valeva quei soldi), qui parliamo di uno per cui fare un sacrificio varrebbe la pena a mio parere; anche solo per rivenderlo tra 1-2 anni e fare plusvalenza.
In sti casi ci si viene incontro... purtroppo la variabile che sta facendo aumentare i parametri zero sono le stecche ai procuratori. Questo è un argomento su cui invece si dovrebbe esigere regole e chiarezza... il pizzaiolo ha la sede della sua agenzia a Malta in un appartamento vuoto... tanto per dirne una
Amico aeroplano,
tu dici che il giocatore si è esposto. Certo, lo ha fatto, e lo ha fatto in pompa magna.
V'è da dire una cosa però: che il tweet rimane nella testa dei tifosi delusi, non negli almanacchi della storia, o nelle testate giornalistiche (almeno non tendenzialmente).
Il pizzaiolo ha la sede di agenzia in un magazzino agricolo abbandonato? Non siamo noi che dobbiamo fare indagini ma l'agenzia delle entrate. Anzi, stando a Malta non so manco chi dovrebbe fare controlli. Ma non sta di certo a noi. Poi il personaggio può fare schifo, può apparire squallido. certo è uno squalo, e capisce benissimo tante dinamiche. Ma finchè ha successo tutte le nostre critiche, ahimè, possono sembrare solo delle rosicate pazzesche. Quando scopriamo che ha fatto porcherie "alla Sindona" o roba fraudolenta, accertata e con condanna, allora si che lo si può chiamare criminale, ma non ora. Per ora è solo un mago del mondo "calciatori" ed è un cane affamato ed ambizioso. Ma non siamo noi il Minosse che si ginge il corpo con la coda e condanna.
Se ti dovessi dire sul valore Kessiè, a mio avviso sta sopra Donnarumma (come utilità e suo valore netto) e anni luce avanti al turco, e qui mi trovi d'accordo. Ma non è che lui sia obbligato a venirci incontro. Nemmeno dopo i tweet tipo san Valentino. Perchè se va al real o alla Juve l'anno prossimo, non fa mica scorrettezze. Farebbe solo una enorme figura di merda, ma concettualmente nulla di proibito. Sarà un buciardone, sarà un cazzaro, un ipocrita. Ma niente altro.
CI sono semplicemente squadre che possono permettersi sti torroni mandorlati ai procuratori, e squadre che non possono. Noi siamo 8e penso lo saremo per tanti anni) nel secondo gruppo. E' così. Abbiamo vissuto il periodo in cui nell stesso anno Napoli, Milan, Juve e Sampdoria vincevano una coppa a testa, e abbiamo vissuto il periodo della fuga di talenti in francia. La storia ha dei cicli. Noi ora siamo più spettatori che attori.
Sulle questioni monetarie (surplus, plusvy, ricapy, ammortamenti e bonus) vorrei risponderti, ma direi solo cazzate, e preferisco evitare
