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da Bluto Blutarsky » 29/02/2016, 12:03
Riflessioni in ordine sparso:
Sarà anche un lavoro minore, non dico di no (e comunque rimane una colonna sonora coi controcazzi, che ti fa entrare perfettamente nel clima del film), ma per come la vedo io Morricone dovrebbe essere premiato anche quando ha un attacco di dissenteria. Parliamo pur sempre di quello che non è stato premiato per Mission né candidato per nessun film di Sergio Leone, vorremo mica metterci a fare i difficili?
Detto ciò, questo premio non aggiunge e non toglie nulla alla carriera di uno che è già nel Pantheon, Oscar o non Oscar.
Mentre per Morricone ha senso parlare di Oscar riparatore, non credo che si possa dire lo stesso per Di Caprio. Primo, perché in passato non è mai stato derubato. Secondo - soprattutto - perché una performance così fisica può far storcere il naso a noi europei ma è esattamente quello che dall'altra parte dell'oceano chiedono a un attore: che diventi il suo personaggio, anche fisicamente. E' proprio un diverso modo di intendere il mestiere del recitare, sono due scuole di pensiero diverse. E, per come la vedono loro, quello per Revenant è un Oscar sacrosanto.
C'è di buono che la manfrina di Di Caprio e dell'Oscar ce la dovremmo essere levata per sempre dalle palle; è stato veramente il più inspiegabile tormentone dal Gangnam Style a questa parte.
La vittoria di Spotlight premia un cinema solido, impegnato, classicissimo ma capace di adeguarsi ai tempi. Certo, come già avvenne due anni fa per 12 anni schiavo, non sarà il vincitore del Miglior Film a prendersi la copertina. Back-to-back anche per Michael Keaton, davvero riportato a nuova vita.
Probabilmente è solo una mia impressione, ma mi è sembrato che, mentre ad ogni premio per Mad Max la sala esplodeva, quando ha vinto Inarritu c'è stata un po' più di freddezza. Come dire "arieccolo…"
L'unica vera sorpresona della serata è stato Rylance. Lui è bravissimo, probabilmente sul singolo film non è un premio usurpato. Mark Ruffalo aveva dalla sua una serie di performance di alto livello. Non lo so, è vero che a Stallone vogliamo tutti bene, ma per omaggiare l'intera carriera esistono, appunto, gli Oscar alla carriera. E poi in epoca di premi sempre più annunciati, ben venga ogni tanto qualche sorpresa.
Spielberg è stato inquadrato per la prima volta dopo 2h14' dall'inizio della cerimonia. Una volta da quelle parti era l'Imperatore di tutti i mondi conosciuti. The times they are a-changing anche per lui.
A me Alicia Vikander è passata davanti a Venezia proprio alla presentazione di Danish Girl. E non l'ho degnata di uno sguardo. E' che dietro, in lontananza, c'era la dea Amber. Ripensandoci, non sono pentito.
The Martian riportato alla sua dimensione di competenza di film gradevolissimo e niente più.
Chris Rock è partito bene, poi mi si è un pochino arenato sul tema degli afroamericani. Cioè, non ha proprio parlato d'altro per tre ore e mezza. Premio alla battuta della serata: "Jada Pinkett Smith che boicotta gli Oscar è come me che boicotto le mutande di Rihanna: quando mai mi ci hanno invitato?".
Non ricordo di aver mai visto tanti bomboloni (leggi: pere) in bella vista durante una cerimonia degli Oscar. Il premio alla categoria va alla mora esplosiva con cui si accompagnava Tom Hardy. Sono in ufficio e non posso agevolare filmati o fotografie, ma se qualcuno volesse provvedere…
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