Il multiquote sarebbe stato allucinante.
Scusami Birdman, è che sto correggendo grammaticalmente la tesi da due ore tipo e sto sfasando. Rispondo anche io per punti, per semplificare.
1) Ma no dai, cosa non ti piace di Survivor ? Io per certi versi lo trovo più geniale di Fight Club, addirittura. Proprio un classico del Palahniuk portato agli eccessi e oltre, con storia volutamente strampalata, ma d'impatto. A distanza di anni è quello che rileggerei più volentieri. Sì, Gang Bang non era affatto malvagio, ora che mi ci fai pensare.
2) Chiariti.
3) Per quello ho messo l'emoticon (l'ho messa vero ?). "I Sotterranei" è un libro frenetico, forse e molto di più rispetto a "Sulla Strada", alcuni/molti concordano che possa esser addirittura il suo masterpiece, io sto un po' nel mezzo. Per l'appunto con quest'estate trascorsa ad ora "I Vagabondi del Dharma" prenderebbe il sopravvento anche per una sorta di equilibrio narrativo e offrire pure uno spaccato sul mondo Zen che circondava San Francisco in quel tempo.
4) Sisi..ora ho collegato, eravamo io o Hank, non confermo e non smentisco (cit.). Beh, le descrizioni ne Il Pasto Nudo per me son un qualcosa di allucinante. Nel senso positivo del termine. Una testimonianza cruda, diretta e senza sfronzoli, abbellimenti del caso sull'uso degli stupefacenti e disillusione sul mondo americano e "american dream/american way of life". Dissacrante, ma un classico.
5) Eh, Corso anche "Bomb" per me risulta introvabile nonostante sia il più noto. Ho avuto la fortuna che il mio relatore lo ha conosciuto personalmente a Roma e ci ho speso un po' di tempo sulle sue testimonianze dirette, oltre al fatto che mi abbia fornito del materiale. Che purtroppo dovrò restituire.
6) Viaggio Americano, Beat Hippie Yippie son i più noti. Per Frassinelli e questo l'ho trovato su IBS c'è pure "C'era una volta un Beat" che è un libricino di un centinaio di pagine, illustrato dove lei racconta la sua esperienza personale con il mondo della Beat Generation. Veramente ben fatto e con tanta documentazione "nascosta".
7) Walden rientra nel trascendentalismo ed è l'autobiografia dell'esperienza che Thoreau compie per i boschi lungo il lago Walden (per l'appunto) in Massachusetts. Uomo e natura, siamo dalle parti di Emerson, per intenderci. Lo reputo essenziale per il periodo in cui l'ho letto per l'appunto, affascinante e allo stesso tempo di aiuta a veder un po' le cose sotto un'altra prospettiva. Se tu volessi entrare in ottica Thoreau puoi leggere il breve saggio "Camminare" giusto per prepararti.
7b) Tenera è la notte, lo preferisco leggermente al Grande Gatsby ma se tu hai in mente quest'ultimo sai cosa aspettarti da Fitzgerald. Dimensione psicologica per me ben approfondita e spaccato sullo sfondo degli anni '30, sempre analizzati con lucidità. Anche qua più che il libro in se è il momento in cui l'ho letto che conta.
8) Eh, Orwell prima superiore, non lo scorderò mai l'impatto. Poi di tutta la sua produzione son andato ad adorare "Giorni In Birmania", anche quello fu una discreta mazzata. Sui distopici condivido. Ecco, Fahrenheit 451 è un altro di quei libri che ho apprezzato, ma ho trovato un po'
tanto pesantuccio sul lato "scrittura".