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Libri

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Re: Re: Libri

Messaggio da Frizzi » 25/08/2014, 11:26

Ho finito qualche giorno fa Come una Bestia Feroce. Bunker si conferma una garanzia, e dei suoi che ho letto (Cane Mangia Cane, Animal Factory) è il migliore.
Consigliatissimo.

Adesso sono passato a Futbòl di Soriano (dopo averne sentito parlare da Buffa :notworthy: ): racconti di calcio tratti da altri libri. Sono a metà, e alcuni sono pura poesia.
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Re: Libri

Messaggio da PENNY » 25/08/2014, 12:30

Letto finalmente un caposaldo della letteratura di guerra come Un anno sull'altipiano di Emilio Lussu, assurdo come fino a oggi mi fosse mancato. Consigli per letture di reduci del primo conflitto mondiale, che ho sempre trovato straordinariamente più interessante del secondo, andando oltre i nomi più conosciuti?

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Re: Re: Libri

Messaggio da pinopao » 25/08/2014, 14:00

Al momento sono a metà di un librone di quasi 900 pagine sulla storia del conflitto arabo-sionista dal 1881 al 2001.
Si chiama Vittime, l'autore è lo storico israeliano Benny Morris. costa poco più di 13 euro ma sono soldi ben spesi per cercare di capirele origini di tutte le brutture che stanno succedendo in questi giorni...

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Re: Libri

Messaggio da Birdman » 25/08/2014, 14:06

PENNY ha scritto:Letto finalmente un caposaldo della letteratura di guerra come Un anno sull'altipiano di Emilio Lussu, assurdo come fino a oggi mi fosse mancato. Consigli per letture di reduci del primo conflitto mondiale, che ho sempre trovato straordinariamente più interessante del secondo, andando oltre i nomi più conosciuti?
Che libro! :notworthy:
Il primo conflitto mondiale è più interessante perché più "umano", concordo su questo.
Immagino possa essere tra i nomi più conosciuti, ma Mario Rigoni Stern lo conosci?
Non c'entra al 100% con la prima guerra mondiale, ed è un libro scritto in maniera particolare, ma a me aveva molto impressionato anche "10 giorni che sconvolsero il mondo", la rivoluzione russa raccontata con gli occhi di un reporter americano.ù

Interessante la recensione di "Come una bestia feroce", credo che me lo procurerò. Di Bunker ho letto solo "Animal factory" e lo avevo adorato.

Ho recentemente letto un libro di 50 pagine "Il cammino dell'uomo" di Buber. Avevo salvato il titolo su una nota del cellulare da parecchio tempo, e quando lo ho acquistato da amazon lo ho fatto senza neanche controllare di cosa si trattasse. Quando me lo sono ritrovato in mano ho avuto un colpo al cuore, dato che si trattava di un libro religioso (ebrei chassidici per la precisione) e da come era impaginato avevo l'impressione di aver comprato un libro dai testimoni di Geova. In realtà poi, dato che si trattava di un libricino, ho finito per leggerlo comunque, e devo dire che lo ho trovato decisamente interessante. Stimolante. Pur non apprezzando alcune conclusioni tirate dall'autore, parecchi messaggi sono condivisibili anche con un punto di vista estremamente laico come il mio.

Tra gli altri libri, ho aggiunto un altro mattoncino alla lista (che ormai si sta completando per tutti e 3 gli autori) di Bukowski, Pahlaniuk e H. Miller. 3 libri piacevoli ma nulla di trascendentale.

Sono invece alle prese con un libro di poesie di William Blake. Come faccia ad aver scritto tutte quelle poesie in un linguaggio così "psichedelico" al suo tempo non me lo spiego. A meno che non si cibasse esclusivamente di segale cornuta avariata :forza:

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Re: Libri

Messaggio da ride_the_lightning » 25/08/2014, 14:09

Che libro hai letto di Palahniuk ? A me è da anni che sta continuando a deludere.

Mentre per la tesi quest'estate mi son riletto più o meno in modo casuale le maggiori produzioni della Beat Generation. E ho notato una cosa sul caro, buon vecchio Jack. A distanza di anni preferisco di gran lunga "I Vagabondi del Dharma" a "Sulla Strada". Boh, forse quest'ultimo avendolo letto da ragazzino alle superiori mi aveva colpito anche perché era il primo approccio al mondo Beat, ma ad ora avrei già voglia di riprendermi in mano "I Vagabondi del Dharma" e rileggerlo per l'ennesima volta. Altri pareri ? :biggrin:
BruceSmith ha scritto:in coppia con raid, hanno rispolverato il sempre attuale poliziotto buono - poliziotto cattivo, portandosi ai livelli di coppie leggendarie tipo Riggs-Martaugh, Cohle-Hart, Starsky-Hutch o ErMonnezza-Bombolo.

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Re: Libri

Messaggio da gex » 25/08/2014, 14:44

PENNY ha scritto:Letto finalmente un caposaldo della letteratura di guerra come Un anno sull'altipiano di Emilio Lussu, assurdo come fino a oggi mi fosse mancato. Consigli per letture di reduci del primo conflitto mondiale, che ho sempre trovato straordinariamente più interessante del secondo, andando oltre i nomi più conosciuti?
Preferisco anch'io di gran lunga il primo conflitto mondiale; anche se la narrativa non è il mio genere preferito posso consigliarti un paio di titoli riguardanti il fronte italiano ma non solo. Alcuni sono abbastanza famosi.

- Nelle tempeste d'acciaio di Ernst Jünger;
- Boschetto 125 di Ernst Jünger;
- Guerra sulle Alpi (1915 - 1917) di Fritz Weber;
- Tappe della disfatta di Fritz Weber;
- Fanteria all'attacco di Erwin Rommel;
- Carso di Kornel Abel;
- Trincee. Confidenze di un fante di Carlo Salsa;
- L'occasione perduta. Carzano 1917 di Cesare Pettorelli Lalatta;
- 1916. Mancò un soffio di Karl Schneller;
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Re: Libri

Messaggio da Birdman » 25/08/2014, 14:48

ride_the_lightning ha scritto:Che libro hai letto di Palahniuk ? A me è da anni che sta continuando a deludere.

Mentre per la tesi quest'estate mi son riletto più o meno in modo casuale le maggiori produzioni della Beat Generation. E ho notato una cosa sul caro, buon vecchio Jack. A distanza di anni preferisco di gran lunga "I Vagabondi del Dharma" a "Sulla Strada". Boh, forse quest'ultimo avendolo letto da ragazzino alle superiori mi aveva colpito anche perché era il primo approccio al mondo Beat, ma ad ora avrei già voglia di riprendermi in mano "I Vagabondi del Dharma" e rileggerlo per l'ennesima volta. Altri pareri ? :biggrin:
Ho letto "Rabbia". Quali sono i libri che non ti sono piaciuti? Io ho letto i suoi libri molto a caso, non in ordine cronologico. Tutto sommato però non ho mai trovato un libro che non mi sia piaciuto in termini assoluti (Survivor forse è quello che ci va più vicino). Cioè, anche un pessimo Palahniuk per me è comunque sempre un libro più che leggibile.

Per quanto riguarda Kerouac.."On the road" è uno di quei libri che mi ha cambiato la vita*, ma a livello puramente artistico lo ho sempre trovato bruttino. Buchi nella trama, talvolta inutilmente prolisso e - in generale - un modo di scrivere che non ti aiuta ad appassionarti al libro. Imho si vede la "mano" delle anfetamine che usava. Di sue opere ho poi letto solo "Mexico city blues" e "Big Sur". Mi hanno fatto schifo entrambi, il secondo non lo ho neppure finito. Se mi dici che "I Vagabondi" merita, vedrò di recuperarlo. Più in generale (e come già dicevamo in un altro topic qualche tempo fa) a me è abbastanza scaduto il personaggio. Mi pare che tra i padri della beat, sia quello che ha vissuto più di luce riflessa, quello che è stato "tirato dentro". Ma che di suo non avesse troppo da dire. E lo si è visto guardando come è invecchiato (tipo dichiararsi favorevole alla guerra in Vietnam).

Tra gli scrittori di quel "genere" (che non è solo il beat propriamente detto, anche perché non ho mai studiato il movimento, ma una categoria tutta mia di scrittori che mi trasmettono le stesse emozioni) preferisco di gran lunga Miller, Bukowski, Fante, Ginsberg, e ci metto dentro pure Celine.

*Sfruttando il fatto che il topic pare essere più popolato del solito, propongo un sondaggio. Quali sono i libri che hanno avuto un profondo impatto sulla vostra vita?

Io incomincio con:
- "Kerouac - On the Road", a 17 anni. Ha rivoltato la mia personalità come un calzino.
- "Nietzsche - La genealogia della morale" e "L'anticristo", a 13-14 anni. Mi ricordo ancora quei due libricini trovati sulla libreria di mio zio, a casa dei miei nonni. Ai tempi stavo - molto timidamente - iniziando a staccarmi dalla morale cristiana, ma basti dire che ero ancora costretto a fare catechesi (come il 100% dei bambini della mia età del mio paese, per altro). :forza: Dopo aver letto la parte introduttiva e aver capito di cosa si trattava, mi ricordo come mi nascondessi da tutti per leggere questi libri, perché avevo la netta sensazione che dovessero essere proibiti o qualcosa del genere.
- "Hesse - Siddharta", a 19 anni più o meno. Mi ha tirato fuori da un iperrazionalismo che aveva in sè addirittura un qualcosa di positivista. Non gliene sarò mai abbastanza grato.

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Re: Libri

Messaggio da ride_the_lightning » 25/08/2014, 15:01

Non lasciamo morire il topic. (cit.)

Diciamo che tutta la sua produzione post Ninna Nanna (escluso) non mi convince per nulla, mentre prima in un pomeriggio finivo i suoi libri. Sì, se dovessi scegliere un "preferito" punterei su Survivor pure io. Ha il merito di creare un qualcosa che è come sempre godibile e leggero, ma il calo produttivo per me è evidente. Forse Cavie salvo parzialmente, con cose che m'eran piaciute, altre meno, ma era piuttosto azzeccato in certi frangenti. Ma son passati anni oramai.
Rabbia io non ce l'ho fatta ad andare avanti per via del suo incidere narrativo, potrei riprovarci più avanti. Gli ultimi lavori tipo Pigmeo - Senza Veli - Dannazione trascurabili, tutto sommato. Forse essersi preso un po' di tempo dopo l'iper-attività potrebbe restituirgli un po' di creatività.

Non troppo tirato dentro. Ginsberg e Kerouac si son conosciuti nel '40 in università, quindi. E' il meno Beat fra coloro del movimento Beat, ecco, direi così. "Sulla Strada" e sulla sua prosa libera come se fosse guidato da un "flusso di coscienza" c'è sempre l'incognita sul fatto che sia proprio bella articolata e criptica di suo. Condivido per "Sulla Strada" dove mi ravvedo con le tue parole e pur amandolo per concetti simili al tuo asterisco :laughing: è un libro (auto-biografia romanzata/allucinata, va) che scorre lentamente e non bene.
Big Sur è forse quello più nostalgico e "amaro" che ha scritto. Mentre se vuoi qualcosa scritto sotto l'effetto di stupefacenti allora direi di provare l'esperienza dei Sotterranei, scritto sotto gli effetti della benzedrina in tre giorni, tipo. (ma questo non l'ho scritto nella tesi, sai mai che in Ciellinoz :forza: :forza: :forza: ). Se vuoi dare una chance a Jack, punta sul Dharma, mal che vada mi cazzi nel topic quando lo finisci.

Celine sicuramente ha la sua influenza, ci sta benissimo. Burroughs hai letto qualcosa ? Imprescindibile per me. Idem Corso, anche se qui parliamo di poesia/poemi. Se t'interessa approfondire il movimento puoi cercare i lavori/saggi di Fernanda Pivano che sono un po' introvabili per via del fatto che Bompiani non ristampa praticamente nulla e da anni (quindi va a fortuna se trovi il fondo di magazzino), ma ti apre l'orizzonte sia sulla Beat sia su altri autori di minor rilievo, rimasti un po' nascosti che però meritano assai.

Sui libri dovrei pensarci bene. :help:

Su due piedi direi :

- J.Kerouac - Sulla Strada.
- A.Camus - Lo Straniero.
- H.D. Thoreau - Walden.
- F.S Fitzgerald - Tenera è la notte.
- G.Orwell - 1984.
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Re: Libri

Messaggio da PENNY » 25/08/2014, 15:44

Birdman ha scritto:
PENNY ha scritto:Letto finalmente un caposaldo della letteratura di guerra come Un anno sull'altipiano di Emilio Lussu, assurdo come fino a oggi mi fosse mancato. Consigli per letture di reduci del primo conflitto mondiale, che ho sempre trovato straordinariamente più interessante del secondo, andando oltre i nomi più conosciuti?
Che libro! :notworthy:
Il primo conflitto mondiale è più interessante perché più "umano", concordo su questo.
Immagino possa essere tra i nomi più conosciuti, ma Mario Rigoni Stern lo conosci?
Non c'entra al 100% con la prima guerra mondiale, ed è un libro scritto in maniera particolare, ma a me aveva molto impressionato anche "10 giorni che sconvolsero il mondo", la rivoluzione russa raccontata con gli occhi di un reporter americano.ù

Letto ovviamente "Il Sergente" di Rigoni Stern, del quale, se non l'hai già vista, ti consiglio assolutamente anche la trasposizione teatrale operata da Marco Paolini :ok:

gex ha scritto:
Preferisco anch'io di gran lunga il primo conflitto mondiale; anche se la narrativa non è il mio genere preferito posso consigliarti un paio di titoli riguardanti il fronte italiano ma non solo. Alcuni sono abbastanza famosi.

- Nelle tempeste d'acciaio di Ernst Jünger;
- Boschetto 125 di Ernst Jünger;
- Guerra sulle Alpi (1915 - 1917) di Fritz Weber;
- Tappe della disfatta di Fritz Weber;
- Fanteria all'attacco di Erwin Rommel;
- Carso di Kornel Abel;
- Trincee. Confidenze di un fante di Carlo Salsa;
- L'occasione perduta. Carzano 1917 di Cesare Pettorelli Lalatta;
- 1916. Mancò un soffio di Karl Schneller;
- Da fronti opposti di Edith Wharton e Nellie Bly.

Grazie mille, segnati tutti. Mi incuriosisce soprattutto - Trincee. Confidenze di un fante di Carlo Salsa
Proprio ieri ne parlavano su Repubblica, non l'avevo mai sentito fino a oggi (a differenze di tutti gli altri più o meno), e in 2 giorni viene consigliato da due diversi appassionati, debbo proprio procurarmelo :biggrin:

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Re: Libri

Messaggio da Birdman » 25/08/2014, 15:45

ride_the_lightning ha scritto:Non lasciamo morire il topic. (cit.)
Giammai!

ride_the_lightning ha scritto: Diciamo che tutta la sua produzione post Ninna Nanna (escluso) non mi convince per nulla, mentre prima in un pomeriggio finivo i suoi libri. Sì, se dovessi scegliere un "preferito" punterei su Survivor pure io. Ha il merito di creare un qualcosa che è come sempre godibile e leggero, ma il calo produttivo per me è evidente. Forse Cavie salvo parzialmente, con cose che m'eran piaciute, altre meno, ma era piuttosto azzeccato in certi frangenti. Ma son passati anni oramai.
Rabbia io non ce l'ho fatta ad andare avanti per via del suo incidere narrativo, potrei riprovarci più avanti. Gli ultimi lavori tipo Pigmeo - Senza Veli - Dannazione trascurabili, tutto sommato. Forse essersi preso un po' di tempo dopo l'iper-attività potrebbe restituirgli un po' di creatività.

Non troppo tirato dentro. Ginsberg e Kerouac si son conosciuti nel '40 in università, quindi. E' il meno Beat fra coloro del movimento Beat, ecco, direi così. "Sulla Strada" e sulla sua prosa libera come se fosse guidato da un "flusso di coscienza" c'è sempre l'incognita sul fatto che sia proprio bella articolata e criptica di suo. Condivido per "Sulla Strada" dove mi ravvedo con le tue parole e pur amandolo per concetti simili al tuo asterisco :laughing: è un libro (auto-biografia romanzata/allucinata, va) che scorre lentamente e non bene.
Big Sur è forse quello più nostalgico e "amaro" che ha scritto. Mentre se vuoi qualcosa scritto sotto l'effetto di stupefacenti allora direi di provare l'esperienza dei Sotterranei, scritto sotto gli effetti della benzedrina in tre giorni, tipo. (ma questo non l'ho scritto nella tesi, sai mai che in Ciellinoz :forza: :forza: :forza: ). Se vuoi dare una chance a Jack, punta sul Dharma, mal che vada mi cazzi nel topic quando lo finisci.

Celine sicuramente ha la sua influenza, ci sta benissimo. Burroughs hai letto qualcosa ? Imprescindibile per me. Idem Corso, anche se qui parliamo di poesia/poemi. Se t'interessa approfondire il movimento puoi cercare i lavori/saggi di Fernanda Pivano che sono un po' introvabili per via del fatto che Bompiani non ristampa praticamente nulla e da anni (quindi va a fortuna se trovi il fondo di magazzino), ma ti apre l'orizzonte sia sulla Beat sia su altri autori di minor rilievo, rimasti un po' nascosti che però meritano assai.

Sui libri dovrei pensarci bene. :help:

Su due piedi direi :

- J.Kerouac - Sulla Strada.
- A.Camus - Lo Straniero.
- H.D. Thoreau - Walden.
- F.S Fitzgerald - Tenera è la notte.
- G.Orwell - 1984.
Metto i numeri che per fare il multiquote ci metto troppo..

1) Su "Survivor" non sono sicuro che ci siamo capiti. Per me è il suo peggiore! Degli ultimi anni salvo anch'io "Cavie". Anche se concordo sul fatto che ci siano momenti di qualità altissima e momenti un po' pedanti. A me non è dispiaciuto neppure "Gang Bang".
1 bis) Quando ho descritto "Rabbia" come un libro "non trascendentale" probabilmente intendevo quello che intendi tu con trascurabile. Cioè un libro che si lascia leggere, ma che non ti resta dentro.
2) Con "tirato dentro" non intendevo che non c'entrasse con il movimento, quanto appunto il fatto che a livello ideologico/intellettuale fosse il meno "produttivo", il meno brillante.
3) Il fatto che il libro sia scritto sotto effetto di benzedrina (che altro non sono è se non anfetamina) non è, per me, una cosa positiva. L'iperattività da anfetamine la paghi con un netto calo di lucidità, di logicità, di capacità espositiva (anche durante un discorso, figuriamoci durante la stesura di un libro!).
4) La chance al Dharma la darò. Anche perché, non mi ricordo se su suggerimento tuo o di Hank (e qui mi ricollego ad un altro punto) avevo letto Burroughs e lo avevo trovato a dir poco GENIALE. Un esempio su tutto: mi aveva piegato in due come descrivesse perfettamente i "grebi" da stazione 50-70 anni prima che diventassero un fenomeno di massa!
5) Sono anni che sulla lista dei libri da leggere mi porto in giro "American Express" di Corso, ma non lo trovo in nessuna libreria. Adesso che ho scoperto Amazon (ho i miei tempi :biggrin: ) potrei finalmente comprarlo.
6) Penso di avere un saggio della Pivano a casa in Trentino, ma non lo ho mai letto.
7) Che libri sono "Walden" e "Tenera è la notte"?
8) Orwell ci sta assolutamentetra i libri "pivotal". Con i libri distopici ho poi una relazione particolare. Infatti i primi libri di questo genere che ho letto sono stati "La fattoria degli animali" e "Fahrenheit 451"; entrambi del tutto casualmente, da piccolissimo (penso attorno ai 12-13 anni), e praticamente uno dopo l'altro. Entrambi infatti li avevo pescati da un enorme scatolone di libri gratis che regalavano fuori dalla sede della Mondadori del mio paese. Il primo mi aveva tratto in inganno per via del titolo, il secondo invece per via dell'illustrazione (dei pompieri che seguono un libro). All'epoca il messaggio non era stato proprio immediato (soprattutto quello della "Fattoria"), ma mi aveva dato da pensare per mesi. Poco dopo alla lista di distopici si è aggiunto pure "Il signore delle mosche", anche questo in maniera subdola (l'introduzione del libro lasciava presagire una società di bambini che si regolamentava da sola e viveva in amore e libertà!).

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Re: Libri

Messaggio da Birdman » 25/08/2014, 15:46

Birdman ha scritto:
ride_the_lightning ha scritto:Non lasciamo morire il topic. (cit.)
Giammai!

ride_the_lightning ha scritto: Diciamo che tutta la sua produzione post Ninna Nanna (escluso) non mi convince per nulla, mentre prima in un pomeriggio finivo i suoi libri. Sì, se dovessi scegliere un "preferito" punterei su Survivor pure io. Ha il merito di creare un qualcosa che è come sempre godibile e leggero, ma il calo produttivo per me è evidente. Forse Cavie salvo parzialmente, con cose che m'eran piaciute, altre meno, ma era piuttosto azzeccato in certi frangenti. Ma son passati anni oramai.
Rabbia io non ce l'ho fatta ad andare avanti per via del suo incidere narrativo, potrei riprovarci più avanti. Gli ultimi lavori tipo Pigmeo - Senza Veli - Dannazione trascurabili, tutto sommato. Forse essersi preso un po' di tempo dopo l'iper-attività potrebbe restituirgli un po' di creatività.

Non troppo tirato dentro. Ginsberg e Kerouac si son conosciuti nel '40 in università, quindi. E' il meno Beat fra coloro del movimento Beat, ecco, direi così. "Sulla Strada" e sulla sua prosa libera come se fosse guidato da un "flusso di coscienza" c'è sempre l'incognita sul fatto che sia proprio bella articolata e criptica di suo. Condivido per "Sulla Strada" dove mi ravvedo con le tue parole e pur amandolo per concetti simili al tuo asterisco :laughing: è un libro (auto-biografia romanzata/allucinata, va) che scorre lentamente e non bene.
Big Sur è forse quello più nostalgico e "amaro" che ha scritto. Mentre se vuoi qualcosa scritto sotto l'effetto di stupefacenti allora direi di provare l'esperienza dei Sotterranei, scritto sotto gli effetti della benzedrina in tre giorni, tipo. (ma questo non l'ho scritto nella tesi, sai mai che in Ciellinoz :forza: :forza: :forza: ). Se vuoi dare una chance a Jack, punta sul Dharma, mal che vada mi cazzi nel topic quando lo finisci.

Celine sicuramente ha la sua influenza, ci sta benissimo. Burroughs hai letto qualcosa ? Imprescindibile per me. Idem Corso, anche se qui parliamo di poesia/poemi. Se t'interessa approfondire il movimento puoi cercare i lavori/saggi di Fernanda Pivano che sono un po' introvabili per via del fatto che Bompiani non ristampa praticamente nulla e da anni (quindi va a fortuna se trovi il fondo di magazzino), ma ti apre l'orizzonte sia sulla Beat sia su altri autori di minor rilievo, rimasti un po' nascosti che però meritano assai.

Sui libri dovrei pensarci bene. :help:

Su due piedi direi :

- J.Kerouac - Sulla Strada.
- A.Camus - Lo Straniero.
- H.D. Thoreau - Walden.
- F.S Fitzgerald - Tenera è la notte.
- G.Orwell - 1984.
Metto i numeri che per fare il multiquote ci metto troppo..

1) Su "Survivor" non sono sicuro che ci siamo capiti. Per me è il suo peggiore! Degli ultimi anni salvo anch'io "Cavie". Anche se concordo sul fatto che ci siano momenti di qualità altissima e momenti un po' pedanti. A me non è dispiaciuto neppure "Gang Bang".
1 bis) Quando ho descritto "Rabbia" come un libro "non trascendentale" probabilmente intendevo quello che intendi tu con trascurabile. Cioè un libro che si lascia leggere, ma che non ti resta dentro. Concordo sul fatto che probabilmente il motivo del calo della qualità sia l'iperproduttività. Vale un po' lo stesso discorso che si fa con Woody Allen.
2) Con "tirato dentro" non intendevo che non c'entrasse con il movimento, quanto appunto il fatto che a livello ideologico/intellettuale fosse il meno "produttivo", il meno brillante.
3) Il fatto che il libro sia scritto sotto effetto di benzedrina (che altro non sono è se non anfetamina) non è, per me, una cosa positiva. L'iperattività da anfetamine la paghi con un netto calo di lucidità, di logicità, di capacità espositiva (anche durante un discorso, figuriamoci durante la stesura di un libro!).
4) La chance al Dharma la darò. Anche perché, non mi ricordo se su suggerimento tuo o di Hank (e qui mi ricollego ad un altro punto) avevo letto Burroughs e lo avevo trovato a dir poco GENIALE. Un esempio su tutto: mi aveva piegato in due come descrivesse perfettamente i "grebi" da stazione 50-70 anni prima che diventassero un fenomeno di massa!
5) Sono anni che sulla lista dei libri da leggere mi porto in giro "American Express" di Corso, ma non lo trovo in nessuna libreria. Adesso che ho scoperto Amazon (ho i miei tempi :biggrin: ) potrei finalmente comprarlo.
6) Penso di avere un saggio della Pivano a casa in Trentino, ma non lo ho mai letto.
7) Che libri sono "Walden" e "Tenera è la notte"?
8) Orwell ci sta assolutamentetra i libri "pivotal". Con i libri distopici ho poi una relazione particolare. Infatti i primi libri di questo genere che ho letto sono stati "La fattoria degli animali" e "Fahrenheit 451"; entrambi del tutto casualmente, da piccolissimo (penso attorno ai 12-13 anni), e praticamente uno dopo l'altro. Entrambi infatti li avevo pescati da un enorme scatolone di libri gratis che regalavano fuori dalla sede della Mondadori del mio paese. Il primo mi aveva tratto in inganno per via del titolo, il secondo invece per via dell'illustrazione (dei pompieri che seguono un libro). All'epoca il messaggio non era stato proprio immediato (soprattutto quello della "Fattoria"), ma mi aveva dato da pensare per mesi. Poco dopo alla lista di distopici si è aggiunto pure "Il signore delle mosche", anche questo in maniera subdola (l'introduzione del libro lasciava presagire una società di bambini che si regolamentava da sola e viveva in amore e libertà!).

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Re: Libri

Messaggio da Birdman » 25/08/2014, 15:56

PENNY ha scritto: Letto ovviamente "Il Sergente" di Rigoni Stern, del quale, se non l'hai già vista, ti consiglio assolutamente anche la trasposizione teatrale operata da Marco Paolini :ok:
Pur cercando di darmi un tono da pseudo-intellettuale il teatro mi è ancora molto molto ostile :thumbup:
Anche se proprio di Paolini avevo guardato, ad una qualche riunione di istituto del liceo, il suo pezzo sul Vajont. E mi era relativamente piaciuto!

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Re: Libri

Messaggio da ride_the_lightning » 25/08/2014, 16:05

Il multiquote sarebbe stato allucinante. :gogogo:

Scusami Birdman, è che sto correggendo grammaticalmente la tesi da due ore tipo e sto sfasando. Rispondo anche io per punti, per semplificare.

1) Ma no dai, cosa non ti piace di Survivor ? Io per certi versi lo trovo più geniale di Fight Club, addirittura. Proprio un classico del Palahniuk portato agli eccessi e oltre, con storia volutamente strampalata, ma d'impatto. A distanza di anni è quello che rileggerei più volentieri. Sì, Gang Bang non era affatto malvagio, ora che mi ci fai pensare.

2) Chiariti. :thumbup:

3) Per quello ho messo l'emoticon (l'ho messa vero ?). "I Sotterranei" è un libro frenetico, forse e molto di più rispetto a "Sulla Strada", alcuni/molti concordano che possa esser addirittura il suo masterpiece, io sto un po' nel mezzo. Per l'appunto con quest'estate trascorsa ad ora "I Vagabondi del Dharma" prenderebbe il sopravvento anche per una sorta di equilibrio narrativo e offrire pure uno spaccato sul mondo Zen che circondava San Francisco in quel tempo.

4) Sisi..ora ho collegato, eravamo io o Hank, non confermo e non smentisco (cit.). Beh, le descrizioni ne Il Pasto Nudo per me son un qualcosa di allucinante. Nel senso positivo del termine. Una testimonianza cruda, diretta e senza sfronzoli, abbellimenti del caso sull'uso degli stupefacenti e disillusione sul mondo americano e "american dream/american way of life". Dissacrante, ma un classico.

5) Eh, Corso anche "Bomb" per me risulta introvabile nonostante sia il più noto. Ho avuto la fortuna che il mio relatore lo ha conosciuto personalmente a Roma e ci ho speso un po' di tempo sulle sue testimonianze dirette, oltre al fatto che mi abbia fornito del materiale. Che purtroppo dovrò restituire. :dash2: :piango:

6) Viaggio Americano, Beat Hippie Yippie son i più noti. Per Frassinelli e questo l'ho trovato su IBS c'è pure "C'era una volta un Beat" che è un libricino di un centinaio di pagine, illustrato dove lei racconta la sua esperienza personale con il mondo della Beat Generation. Veramente ben fatto e con tanta documentazione "nascosta".

7) Walden rientra nel trascendentalismo ed è l'autobiografia dell'esperienza che Thoreau compie per i boschi lungo il lago Walden (per l'appunto) in Massachusetts. Uomo e natura, siamo dalle parti di Emerson, per intenderci. Lo reputo essenziale per il periodo in cui l'ho letto per l'appunto, affascinante e allo stesso tempo di aiuta a veder un po' le cose sotto un'altra prospettiva. Se tu volessi entrare in ottica Thoreau puoi leggere il breve saggio "Camminare" giusto per prepararti.
7b) Tenera è la notte, lo preferisco leggermente al Grande Gatsby ma se tu hai in mente quest'ultimo sai cosa aspettarti da Fitzgerald. Dimensione psicologica per me ben approfondita e spaccato sullo sfondo degli anni '30, sempre analizzati con lucidità. Anche qua più che il libro in se è il momento in cui l'ho letto che conta. :forza:

8) Eh, Orwell prima superiore, non lo scorderò mai l'impatto. Poi di tutta la sua produzione son andato ad adorare "Giorni In Birmania", anche quello fu una discreta mazzata. Sui distopici condivido. Ecco, Fahrenheit 451 è un altro di quei libri che ho apprezzato, ma ho trovato un po' tanto pesantuccio sul lato "scrittura".
BruceSmith ha scritto:in coppia con raid, hanno rispolverato il sempre attuale poliziotto buono - poliziotto cattivo, portandosi ai livelli di coppie leggendarie tipo Riggs-Martaugh, Cohle-Hart, Starsky-Hutch o ErMonnezza-Bombolo.

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Re: Re: Libri

Messaggio da Birdman » 25/08/2014, 16:43

Easy, capisco cosa vuol dire. D'altronde sto scrivendo la tesi anch'io..sarà per quello che sono sempre sul forum!

Ottimo che un po' di punti vanno via e si sfoltisce il post..

1) Di Survivor mi piacciono gli aneddoti, il contorno, ma a livello di narrazione è quello che mi è piaciuto di meno. Troppo esagerato anche per Palahniuk.
2-3-4-5-6) :thumbup: Forse recupererò anche "Pasto Crudo" a questo punto. A proposito di crudità e mondo della droga, un mio amico (che è quello da cui prendo la maggior parte dei libri) aveva fatto la tesi su uno scrittore pazzo di Torino che era un po' la versione italiana di Borroughs. Mi raccontava che in una pagina si era trovato a leggere di come l'autore volesse fare una pera ad un suo amico che era in preda ad una crisi di astinenza pesantissima, ma non riuscisse a trovare una vena bucabile. L'unica soluzione si è rivelata quella di fargli una sega (erano degli invertiti) e bucarlo sul pene! :laughing:
7) Non conosco nulla di entrambi gli autori, farò un giro di recensioni per capire se valga la pena di essere recuperato.
8) Fahrenheit lo ho letto, appunto, più di 10 anni fa, mi ricordo poco del libro se non il messaggio. I distopici comunque sono stati fondamentali per evitare di partire per la tangente e farsi le seghe a doppie mani alla scoperta di libri come "La repubblica" o "Utopia" (anche se, specie l'ultimo, mi era comunque piaciuto).

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Re: Libri

Messaggio da Bluto Blutarsky » 25/08/2014, 16:52

Birdman ha scritto: Sfruttando il fatto che il topic pare essere più popolato del solito, propongo un sondaggio. Quali sono i libri che hanno avuto un profondo impatto sulla vostra vita?

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