Consigliatissimo.
Adesso sono passato a Futbòl di Soriano (dopo averne sentito parlare da Buffa

Che libro!PENNY ha scritto:Letto finalmente un caposaldo della letteratura di guerra come Un anno sull'altipiano di Emilio Lussu, assurdo come fino a oggi mi fosse mancato. Consigli per letture di reduci del primo conflitto mondiale, che ho sempre trovato straordinariamente più interessante del secondo, andando oltre i nomi più conosciuti?
BruceSmith ha scritto:in coppia con raid, hanno rispolverato il sempre attuale poliziotto buono - poliziotto cattivo, portandosi ai livelli di coppie leggendarie tipo Riggs-Martaugh, Cohle-Hart, Starsky-Hutch o ErMonnezza-Bombolo.
PENNY ha scritto:Letto finalmente un caposaldo della letteratura di guerra come Un anno sull'altipiano di Emilio Lussu, assurdo come fino a oggi mi fosse mancato. Consigli per letture di reduci del primo conflitto mondiale, che ho sempre trovato straordinariamente più interessante del secondo, andando oltre i nomi più conosciuti?
Ho letto "Rabbia". Quali sono i libri che non ti sono piaciuti? Io ho letto i suoi libri molto a caso, non in ordine cronologico. Tutto sommato però non ho mai trovato un libro che non mi sia piaciuto in termini assoluti (Survivor forse è quello che ci va più vicino). Cioè, anche un pessimo Palahniuk per me è comunque sempre un libro più che leggibile.ride_the_lightning ha scritto:Che libro hai letto di Palahniuk ? A me è da anni che sta continuando a deludere.
Mentre per la tesi quest'estate mi son riletto più o meno in modo casuale le maggiori produzioni della Beat Generation. E ho notato una cosa sul caro, buon vecchio Jack. A distanza di anni preferisco di gran lunga "I Vagabondi del Dharma" a "Sulla Strada". Boh, forse quest'ultimo avendolo letto da ragazzino alle superiori mi aveva colpito anche perché era il primo approccio al mondo Beat, ma ad ora avrei già voglia di riprendermi in mano "I Vagabondi del Dharma" e rileggerlo per l'ennesima volta. Altri pareri ?
BruceSmith ha scritto:in coppia con raid, hanno rispolverato il sempre attuale poliziotto buono - poliziotto cattivo, portandosi ai livelli di coppie leggendarie tipo Riggs-Martaugh, Cohle-Hart, Starsky-Hutch o ErMonnezza-Bombolo.
Birdman ha scritto:Che libro!PENNY ha scritto:Letto finalmente un caposaldo della letteratura di guerra come Un anno sull'altipiano di Emilio Lussu, assurdo come fino a oggi mi fosse mancato. Consigli per letture di reduci del primo conflitto mondiale, che ho sempre trovato straordinariamente più interessante del secondo, andando oltre i nomi più conosciuti?![]()
Il primo conflitto mondiale è più interessante perché più "umano", concordo su questo.
Immagino possa essere tra i nomi più conosciuti, ma Mario Rigoni Stern lo conosci?
Non c'entra al 100% con la prima guerra mondiale, ed è un libro scritto in maniera particolare, ma a me aveva molto impressionato anche "10 giorni che sconvolsero il mondo", la rivoluzione russa raccontata con gli occhi di un reporter americano.ù
gex ha scritto:Preferisco anch'io di gran lunga il primo conflitto mondiale; anche se la narrativa non è il mio genere preferito posso consigliarti un paio di titoli riguardanti il fronte italiano ma non solo. Alcuni sono abbastanza famosi.
- Nelle tempeste d'acciaio di Ernst Jünger;
- Boschetto 125 di Ernst Jünger;
- Guerra sulle Alpi (1915 - 1917) di Fritz Weber;
- Tappe della disfatta di Fritz Weber;
- Fanteria all'attacco di Erwin Rommel;
- Carso di Kornel Abel;
- Trincee. Confidenze di un fante di Carlo Salsa;
- L'occasione perduta. Carzano 1917 di Cesare Pettorelli Lalatta;
- 1916. Mancò un soffio di Karl Schneller;
- Da fronti opposti di Edith Wharton e Nellie Bly.
Giammai!ride_the_lightning ha scritto:Non lasciamo morire il topic. (cit.)
Metto i numeri che per fare il multiquote ci metto troppo..ride_the_lightning ha scritto: Diciamo che tutta la sua produzione post Ninna Nanna (escluso) non mi convince per nulla, mentre prima in un pomeriggio finivo i suoi libri. Sì, se dovessi scegliere un "preferito" punterei su Survivor pure io. Ha il merito di creare un qualcosa che è come sempre godibile e leggero, ma il calo produttivo per me è evidente. Forse Cavie salvo parzialmente, con cose che m'eran piaciute, altre meno, ma era piuttosto azzeccato in certi frangenti. Ma son passati anni oramai.
Rabbia io non ce l'ho fatta ad andare avanti per via del suo incidere narrativo, potrei riprovarci più avanti. Gli ultimi lavori tipo Pigmeo - Senza Veli - Dannazione trascurabili, tutto sommato. Forse essersi preso un po' di tempo dopo l'iper-attività potrebbe restituirgli un po' di creatività.
Non troppo tirato dentro. Ginsberg e Kerouac si son conosciuti nel '40 in università, quindi. E' il meno Beat fra coloro del movimento Beat, ecco, direi così. "Sulla Strada" e sulla sua prosa libera come se fosse guidato da un "flusso di coscienza" c'è sempre l'incognita sul fatto che sia proprio bella articolata e criptica di suo. Condivido per "Sulla Strada" dove mi ravvedo con le tue parole e pur amandolo per concetti simili al tuo asteriscoè un libro (auto-biografia romanzata/allucinata, va) che scorre lentamente e non bene.
Big Sur è forse quello più nostalgico e "amaro" che ha scritto. Mentre se vuoi qualcosa scritto sotto l'effetto di stupefacenti allora direi di provare l'esperienza dei Sotterranei, scritto sotto gli effetti della benzedrina in tre giorni, tipo. (ma questo non l'ho scritto nella tesi, sai mai che in Ciellinoz![]()
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). Se vuoi dare una chance a Jack, punta sul Dharma, mal che vada mi cazzi nel topic quando lo finisci.
Celine sicuramente ha la sua influenza, ci sta benissimo. Burroughs hai letto qualcosa ? Imprescindibile per me. Idem Corso, anche se qui parliamo di poesia/poemi. Se t'interessa approfondire il movimento puoi cercare i lavori/saggi di Fernanda Pivano che sono un po' introvabili per via del fatto che Bompiani non ristampa praticamente nulla e da anni (quindi va a fortuna se trovi il fondo di magazzino), ma ti apre l'orizzonte sia sulla Beat sia su altri autori di minor rilievo, rimasti un po' nascosti che però meritano assai.
Sui libri dovrei pensarci bene.
Su due piedi direi :
- J.Kerouac - Sulla Strada.
- A.Camus - Lo Straniero.
- H.D. Thoreau - Walden.
- F.S Fitzgerald - Tenera è la notte.
- G.Orwell - 1984.
Metto i numeri che per fare il multiquote ci metto troppo..Birdman ha scritto:Giammai!ride_the_lightning ha scritto:Non lasciamo morire il topic. (cit.)
ride_the_lightning ha scritto: Diciamo che tutta la sua produzione post Ninna Nanna (escluso) non mi convince per nulla, mentre prima in un pomeriggio finivo i suoi libri. Sì, se dovessi scegliere un "preferito" punterei su Survivor pure io. Ha il merito di creare un qualcosa che è come sempre godibile e leggero, ma il calo produttivo per me è evidente. Forse Cavie salvo parzialmente, con cose che m'eran piaciute, altre meno, ma era piuttosto azzeccato in certi frangenti. Ma son passati anni oramai.
Rabbia io non ce l'ho fatta ad andare avanti per via del suo incidere narrativo, potrei riprovarci più avanti. Gli ultimi lavori tipo Pigmeo - Senza Veli - Dannazione trascurabili, tutto sommato. Forse essersi preso un po' di tempo dopo l'iper-attività potrebbe restituirgli un po' di creatività.
Non troppo tirato dentro. Ginsberg e Kerouac si son conosciuti nel '40 in università, quindi. E' il meno Beat fra coloro del movimento Beat, ecco, direi così. "Sulla Strada" e sulla sua prosa libera come se fosse guidato da un "flusso di coscienza" c'è sempre l'incognita sul fatto che sia proprio bella articolata e criptica di suo. Condivido per "Sulla Strada" dove mi ravvedo con le tue parole e pur amandolo per concetti simili al tuo asteriscoè un libro (auto-biografia romanzata/allucinata, va) che scorre lentamente e non bene.
Big Sur è forse quello più nostalgico e "amaro" che ha scritto. Mentre se vuoi qualcosa scritto sotto l'effetto di stupefacenti allora direi di provare l'esperienza dei Sotterranei, scritto sotto gli effetti della benzedrina in tre giorni, tipo. (ma questo non l'ho scritto nella tesi, sai mai che in Ciellinoz![]()
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). Se vuoi dare una chance a Jack, punta sul Dharma, mal che vada mi cazzi nel topic quando lo finisci.
Celine sicuramente ha la sua influenza, ci sta benissimo. Burroughs hai letto qualcosa ? Imprescindibile per me. Idem Corso, anche se qui parliamo di poesia/poemi. Se t'interessa approfondire il movimento puoi cercare i lavori/saggi di Fernanda Pivano che sono un po' introvabili per via del fatto che Bompiani non ristampa praticamente nulla e da anni (quindi va a fortuna se trovi il fondo di magazzino), ma ti apre l'orizzonte sia sulla Beat sia su altri autori di minor rilievo, rimasti un po' nascosti che però meritano assai.
Sui libri dovrei pensarci bene.
Su due piedi direi :
- J.Kerouac - Sulla Strada.
- A.Camus - Lo Straniero.
- H.D. Thoreau - Walden.
- F.S Fitzgerald - Tenera è la notte.
- G.Orwell - 1984.
Pur cercando di darmi un tono da pseudo-intellettuale il teatro mi è ancora molto molto ostilePENNY ha scritto: Letto ovviamente "Il Sergente" di Rigoni Stern, del quale, se non l'hai già vista, ti consiglio assolutamente anche la trasposizione teatrale operata da Marco Paolini![]()
BruceSmith ha scritto:in coppia con raid, hanno rispolverato il sempre attuale poliziotto buono - poliziotto cattivo, portandosi ai livelli di coppie leggendarie tipo Riggs-Martaugh, Cohle-Hart, Starsky-Hutch o ErMonnezza-Bombolo.
Birdman ha scritto: Sfruttando il fatto che il topic pare essere più popolato del solito, propongo un sondaggio. Quali sono i libri che hanno avuto un profondo impatto sulla vostra vita?