Messaggio
da dreamtim » 25/06/2019, 16:14
occhio che tra un poco escoono gli estratti del libro.
Home Attualità Politica
5 cose dal nuovo libro di Alessandro Di Battista
Politicamente scorretto (Paperfirst) è la nuova opera del giramondo, divulgatore e agit-prop: dentro ci troverete un lunghissimo sms inviato da Dibba a Salvini
(foto: VINCENZO PINTO/AFP/Getty Images)
“Ero all’aeroporto di Fiumicino. Stavo al telefono quando mi si avvicinò Giovanni Malagò. ‘Con chi stai parlando?’ disse. ‘Con una persona molto più importante di te’, risposi io”. Basta questo stralcio di testo per accorgersi di un dato fondamentale per la politica italiana: è tornato Alessandro Di Battista.
Un anno tra la California, il Guatemala e le comunità zapatiste a vergare reportage per Il Fatto quotidiano può bastare. Adesso il pentastellato più vagabondo che ci sia si è sistemato a Roma, si gode la sua famiglia, un contratto da consulente editoriale per Fazi e la sua terza opera letteraria: Politicamente scorretto, edito da Paperfirst, la casa editrice del Fatto. Un libro nato sull’onda della sconfitta elettorale del Movimento alle europee di maggio, in cui il Dibba – recentemente definito “il peggior scrittore del mondo” dal regista Paolo Virzì sul Foglio – si concentra su cosa è andato storto.
da wired:
Il libro è, essenzialmente, un riassuntone con finalità di diagnosi e terapia: ci siamo allontanati dalle piazze, sembra dire il pasionario, siamo stati fregati dal furbone Salvini: ora torniamo a essere politicamente scorretti. Le frasi cult contenute nell’opera, in questo senso, sono: “Il cambiamento vero si ottiene con il coraggio”; “abbiamo l’obbligo di ricostruire un sogno”, “basta essere complici”. Di seguito passiamo in rassegna 5 cose notevoli da tenere a mente del libro di Di Battista, nella remota ipotesi che non troviate il tempo o la voglia di leggerlo.
L’incontro con Malagò, appunto Il Dibba uomo, che nonostante tutto ha sempre dimostrato di saper catturare l’attenzione con la sua scrittura, sa che una buona storia cattura più di dieci pagine di raffinata analisi politica. E allora eccolo, con le sue parabole dibattistiane. Come quando, per invitare il Movimento a rimarcare la sua presunta distanza dai poteri forti romani, ricorda quell’incontro fortuito col povero Giovanni Malagò, presidente del Coni colpevole di voler candidare Roma alle Olimpiadi. “‘Una persona più importante di me? Passamela, passamela’. Io non capivo cosa volesse quella piattola da me. ‘Ma cosa vuoi?’ risposi io. A quel punto arrivò Montezemolo, prese sotto braccio Malagò e disse: ‘Andiamocene che questi sono contro di noi’”. Boom.
Gli improperi a Matteoli
Quando vuole invitare tutti a tornare alle proteste contro la casta, Dibba ricorda di quando inveì personalmente contro la buonanima di Altero Matteoli, ex ministro delle Infrastrutture: “Lo incontrai a Piazza Firenze a Roma qualche giorno dopo il secondo V-Day lanciato da Beppe e gli dissi: ‘Per voi è finita, dovete andare tutti a casa’”. Così, di botto. Possibile risposta di un esterrefatto Matteoli: “Lei chi sarebbe, scusi?”.
Like
0
Share