PLATOON ha scritto: 09/12/2020, 8:16
T-Time ha scritto: 08/12/2020, 23:59
Sì ma (correggetemi se sbaglio) anche in spagnolo corrente nero si dice "negro"
Se una lingua è rimasta all'800 come consapevolezza del mondo sono anche cavoli loro
Se in ambito internazionale vai in giro a dire "hombre negro" ho idea che nella migliore delle ipotesi ti becchi una valanga di letame in faccia, quali che siano le tue intenzioni
Ci sarebbe da discutere eh...
Nel mondo latino la parola "negro" non ha il senso prettamente dispregiativo che vena l'espressione "negro" nel mondo anglosassone.
Anche in Sudamarica la parola negro spesso e volentieri non è usato con accezioni razziste.....vedendo le trasmissioni argentine questi giorni per la morte di Maradona in alcune era presente Enrique che da tutti è chiamato "El negro" senza che ci sia alcun problema......
Eliminiamo una lingua da mezzo mondo perché in un'altra parte ci stà un nervo scoperto?
Io su questa cosa vedo ipocrisia a fiumi in quesrto periodo, e chi mi conosce sà come la penso sull'argomento e che sono contro ogni discriminazione ma non è che ora tutte le persone di colore sono nel giusto e gli altri tutti idioti, ci sono minchioni da tutte le parti.
Per dirne una: ma Webo e Demba Ba lo sanno che chi gli fà il bonifico a fine mese è un dittatore che fà marcire la gente in galera senza processo, calpesta i diritti umani più elementari, e stà deportando un intero popolo? Tutto bene in quel caso? Nessun mal di pancia?
Allora, sulla questione semantica per me è molto semplice.
Non decide l'uomo bianco cosa è discriminatorio e sprezzante, lo decide la minoranza e l'uomo bianco se è una persona civile si adegua. Che non è che gli si chiede di ridursi in schiavitù, ma di usare una parola invece di un'altra. Orsù, facciamolo questo sforzo, senza fare inutile vittimismo e cagnara su quello che intendeva dire ma poverino è stato frainteso/a casa mia si usa così.
Tanto più se, come avevo precisato, agisce in un contesto internazionale e non nel bar del suo paesino.
Questione Erdogan.
Io ho enorme e sconfinato rispetto per Enes Kanter che, rischiando la sua vita e quella dei suoi familiari, non sta zitto e non si piega al dittatore. Per inciso, forse perchè non è simpatico o perchè non è popolare o non è una superstar, ma mi pare che il buon Enes non sia minimamente considerato come merita, al di fuori di piccoli gruppi di nicchia.
Ma detto questo, io non mi sogno minimamente di pretendere che uno sportivo da solo si opponga a un dittatore rischiando la vita.
Non è suo compito, non è suo dovere, è ridicolo chiederglielo.
Deve essere semmai la comunità internazionale a muoversi, sotto forma di embargo et simili. E la Uefa poi adeguarsi (non è neanche compito della Uefa in prima istanza, a mio avviso).
Fintanto che la Turchia è legittimata dalla comunità internazionale, è legittimo andare a viverci e lavorare e vi dirò di più, mentre lo si fa è legittimo pure pretendere di non essere discriminati o insultati.
Il cinismo da divano per cui i neri o vanno al martirio tipo Martin Luther King oppure non possono parlare perchè sono degli incoerenti arricchiti che se ne approfittano, ha davvero stufato.
Così come "la tesi del calderone", per cui o si lotta per I DIRITTI DI TUTTI NESSUNO ESCLUSO, oppure bisogna stare zitti e subire.
Ma quante vite servono per avere tempo e modo di lottare per i DIRITTI DI TUTTI GLI ESSERI VIVENTI? Suvvia, un po' di serietà.