Gerry Donato ha scritto:
A D'Alema però va dato atto, seguendo il ragionamento di Bruce, coerenza di posizioni rispetto alle riforme costituzionali.
Poi si può dire che quella coerenza sia solo una coincidenza frutto di volta in volta del suo tornaconto, per altro scottandosi in prima persona come a fine anni '90. Ma da quel lato ne esce meglio dell'attuale Presidente della Repubblica per esempio.
Mah, io francamente non ho ancora deciso cosa votare, non mi piace il mantenimento dello status quo ma non mi piacciono nemmeno alcune delle modifiche, fossi sicuro che in caso di no venisse in breve votata una legge elettorale per il Senato forse voterei no, ma davvero per ora sono in imbarazzo.
E non mi limita il pensiero che tu fai correre ai padri della costituzione, come sempre avviene dopo una guerra devastante molte persone di valore si dedicarono alla politica e molti furono disposti a compromessi molto difficili per evitare di ricadere nel confronto armato, inoltre per tutti era vitale impedire che un vincitore delle elezioni potesse disporre dello stato senza una larghissima maggioranza. Passati 70 anni ringrazio i padri costituenti per l'eccellente lavoro svolto (senza ironie di sorta), ma direi che si può anche andare oltre. Magari meglio che con le riforme attuali, per esempio, non vedo l'utilità di abolire senato e province ma anche lasciarle in essere in modo diverso, aboliamoli e basta, semplifichiamo, non complichiamo.
Eppure la discussione non è su cosa si possa fare di diverso, ma da una parte si dice che si deve votare si per non essere conservatori e bloccare il cammino delle riforme, dall'altro si dice no per evitare derive autoritarie e per mantenere l'immacolata intangibilità della più bella del mondo, due sciocchezze che faranno anche presa, ma sciocchezze rimangono.
Premesso ciò, quale coerenza avrebbe in materia chi provò la bicamerale a fine anni '90, bicamerale che proponeva un sistema elettorale maggioritario a doppio turno di coalizione ed un semipresidenzialismo alla francese, inoltre personalmente propose spesso il superamento del bicameralismo, nell'essere il difensore ad oltranza della carta e farlo dicendo di voler evitare derive autoritarie?
Che poi fra l'altro a me maggioritario (anche se non a doppio turno) e semipresidenzialismo piacerebbero anche molto di più del sistema attuale, ma si tratta di sistemi che danno un potere ancora maggiore a chi guida il paese (PdR e Premier). Entrasse nel merito, e di argomenti ne avrebbe, la cosa avrebbe anche un senso, ma con lo slogan si riduce ad una macchietta come Rodotà, che mi ricordo benissimo, venne alla Sapienza negli anni '80 e proponeva l'abolizione del senato ed il monocameralismo, adesso bolla come aspirante dittatore chi vuole ridurre le competenze del senato (non c'è bisogno di dire che per me aveva ragione negli anni '80).