Seguendo l'esempio di altri lidi, che comunque sono irraggiungibili viste le perle che regalano (sì parlo dello spettacolare bazaar dei Pistons

), mi azzardo a dare il pagellone di fine stagione.
Vucevic: 8,5. Dopo anni di purgatorio e la regressione dovuta alla 'cura' (del kaiser) di Vogel, grazie a Clifford ha trovato il suo spazio, mettendo a frutto la sua abilità nel tiro e spalle a canestro. Ha saputo limitare i suoi punti deboli (solo limato eh, sono ancora lì

) e ha guidato la squadra a suon di doppie doppie. Una stagione coronata dall'All-Star Game e da una qualificazione ai play-off che, come si può capire dalle interviste, lo ha reso davvero felice.
Gordon: 7. A livello di statistiche è calato, ma in realtà è migliorato. Insomma, è chiaro che Aaron non sarà mai un giocatore di punta, ma, anche lui dopo anni vissuti nel limbo di un ruolo che nessuno capiva, ha trovato la sua dimensione. Tenace in difesa e grande lavoratore, è il prototipo del giocatore solido (anche se qualche volta gira ancora a vuoto) e zitto zitto nel corso degli anni ha saputo affiancare alle innegabili doti atletiche un tiro più o meno affidabile e, soprattutto quest'anno, delle buoni doti da passatore.
Isaac: 6,5. Nei fatti è il suo primo anno e si vede. Ci ha messo relativamente poco a dimostrare le sue grandissime qualità difensive, ma per quasi tutta la stagione è stato pressoché nullo nella fase offensiva. Sicuramente poco coinvolto, ma anche molto restio a prendersi responsabilità è stato una sorta di buco nero (i difensori neanche si sforzavano a marcalo visto che non tirava, né attaccava il canestro). La mancata selezione al rising stars gli ha dato la scossa e non solo ha iniziato a giocare davvero nella metà campo avversaria, ma è riuscito a diventare anche una discreta minaccia dal perimetro. C'è ancora tanto da lavorare, ma il ragazzo potrebbe darci grandi soddisfazioni.
Fournier: 6. Annata strana. Doveva essere l'annata del salto di qualità ed è invece iniziata con un netto regresso. A tratti irritante per buona parte della stagione ha alternato alcune ottime partite ad altre in cui avrebbe fatto meno danni giocando direttamente con la squadra avversaria. Insomma, un rendimento mediocre attenuato però dai diversi canestri decisivi (certo spesso decisivi per colpa sua) e da un'ultima parte della stagione in cui Evan ha ritrovato sé stesso ed è stato veramente decisivo. Speriamo che il ritrovato stato di forma prosegua anche in futuro.
DJ Augustin: 7,5. DJ è stato un grande. Ritenuto il punto debole, poco considerato in generale, ha tirato fuori la migliore stagione della sua carriera ed è stato un fattore importante per la stagione dei Magic. Ce l'ha messa tutta e anche in difesa, il suo tallone di Achille, si è impegnato a fondo, ovvio i risultati sono quello che sono, ma ha fatto pure il career high di stoppate, che gli vogliamo chiedere di più?
Ross: 8. Determinante, non lo dico io, lo dicono le statistiche. Ha saputo guidare la second unit con prestazioni a volte stellari. Non sono mancati i passaggi a vuoti, ma un sesto uomo così non lo si trova facilmente e quando riesce ad infilarti 12 punti di fila cambiando in un amen una partita si capisce perfettamente la sua importanza.
Birch: 7. Solido. Un centro vecchio stampo che si è fatto trovare pronto nel momento del bisogno e, proprio quando per lui sembrava certo il ritorno in Europa, si è guadagnato la permanenza in NBA anche per il futuro. Khem non fa giocate spettacolari, ma quello che fa, lo fa bene e sotto canestro, pur soffrendo i centri fisicamente più grossi, è stato una presenza importante grazie al suo innegabile senso della posizione (l'emblema è quel taglia fuori fatto alla cieca per fare a Gordon una schiacciata al volo). Non è il giocatore che cambia le partite, ma è forse il giocatore che un po' tutti vorrebbero avere, perché sai che farà sempre il suo.
Iwundu: 6,5. E' forse il miglior difensore della squadra, tignoso come pochi, non molla mai. Nel corso dell'anno ha cercato di migliorare anche la fase offensiva e ad oggi, pur non essendo certo un giocatore con molti punti nelle mani, non è neanche comunque uno che può essere lasciato libero. A me sinceramente piace tanto come giocatore, perché sì non sarà mai una 'guida', ma ha tutto per diventare uno specialista con i controcosi.
Grant: 4. Boh i mezzi tecnici e fisici ce li avrebbe pure, ma c'è un limite che, già di per sé non trascurabile, è stato letale nella sua annata ad Orlando dove non c'è una superstar con la palla sempre in mano. Il problema del buon Jerian, infatti, è che purtroppo non sa far circolare la palla, né risulta particolarmente brillante nella comprensione del gioco e dei movimenti dei compagni. Emblematico della sua stagione è l'episodio avvenuto durante la partita con Memphis (?), quando, di fronte ad un Grant che non aveva la minima idea di cosa fare con la palla, Clifford non ha potuto far altro che chiamare timeout. Dubito tornerà ad Orlando il prossimo anno (spero di no!), ma chissà magari in una squadra in cui altri ragionano per lui potrebbe trovare il suo spazio.
Briscoe: 6,5. Come Birch ha saputo cogliere la sua occasione. I suoi limiti sono evidenti, però la sua grinta è stata determinante per dare un senso ad una squadra che faticava. Non so se tornerà la prossima stagione, ma gli auguro una buona carriera e, visti i non giocatori che ci sono in giro, uno come lui merita tranquillamente di far parte di una second unit.
Michael Carter Williams: S.V. Il voto non è possibile darlo, ma la menzione se la merita. Si giocava la carriera e ha dato tutto, tanto da essere stato forse il 'pezzo' che ci ha consentito di arrivare ai PO, perché con lui i Magic hanno tenuto veramente un ritmo assurdo (se non ricordo male dietro solo a Bucks e Warriors).
Bamba: S.V. Ha giocato troppo poco e in quel poco si è visto, come ovvio che sia, un giocatore che ancora si deve formare.
Clifford: 9. Arrivato con un po' di perplessità visto l'epilogo con proprio felice avuto con gli Hornets, Clifford ha saputo dare un senso alle rovine lasciate da Vogel. Ha lavorato giorno dopo giorno per dare un'identità alla squadra e cavolo c'è riuscito alla grande. Orlando non aveva e non ha una stella in grado di caricarsi la squadra sulle spalle e Clifford si è messo lì con cura certosina a creare una fase offensiva fluida in cui il collettivo sopperisce alle qualità dei singoli. Ha visto le grande potenzialità difensive della squadra e come un martello ha insistito su questo tasto, facendo capire ai suoi che quella è il nostro punto di forza. Ha saputo lavorare sulle rotazioni per creare il giusto equilibro tra quintetto e second unit, trovando le base per la pacifica e prospera convivenza di Gordon con Isaac. Insomma, se siamo a PO il merito è suo senza ombra di dubbio.
Hammond e Weltman: S.V. Sinora il loro lavoro è stato positivo, ma il vero banco di prova saranno l'estate 2019 e la prossima stagione. Hanno posto le basi per un progetto interessante, ma bisogna capire se le scommesse andranno bene (Fultz e Bamba), se riusciranno a gestire le situazioni contrattuali di Vooch e Ross, e vedere come si muoveranno sul mercato e con i FA. Il voto arriverà il prossimo anno.
Mozgov: 10. Che gli volete dire al buon Timofey? Si è ampiamente guadagnato i suoi 16 milioni stando in panchina con il suo look impeccabile!
Jarell Martin,
Melvin Frazier e
Amile Jefferson: ogni tanto hanno visto il campo, senza infamia e senza lode. Bravo però a Amile per l'ottima stagione ai Lakeland.