esba ha scritto: 09/11/2017, 21:07
Allo scarso croato.....basta dargli 2 palloni che segna e procura un rigore....e ma è difficile fargli arrivare un pallone al Milan.
Quello è uno degli equivoci tecnico-tattici essenziali di questo Milan che era nitido già ad agosto: siamo l'impossibilità di essere pericolosi negli ultimi trenta metri.
Montella sta chiedendo a Kalinic un lavoro che lo snatura completamente, facendolo lavorare da solo a sportellate chiuso nella morsa dei difensori centrali, senza mai essere accompagnato dai compagni che se ci fate caso o sono distanti 30 metri o arrivano molto dopo, quando arrivano.
Ma Kalinic non è Lucarelli, Toni, Godeas o Gianvito Plasmati, è un giocatore che viene incontro e lavora di raccordo, tiene vivo il possesso, libera l'area caso mai per ributtarsi dentro in corsa, non aspettando che arrivino cross magari usando un fisico che non ha.
Qui c'è il nostro limite più grande secondo me, che avevamo in molti notato e che Mirabelli ha sulla coscienza: manca un giocatore offensivo con 15 gol potenziali in dote che giochi attorno, accanto, a lato o alle spalle della punta (Keita era il famoso identikit perfetto).
Un tridente (per modo di dire) con Suso e Bonaventura o peggio Calhanoglu è l'impossibilità di avere una minaccia non solo in termini di gol, ma proprio di lavoro con e senza palla dentro l'area di rigore. Per i nostri avversari specie della linea difensiva è facilissimo preparare la partita contro di noi, perché basta raddoppiare Suso o non dargli campo ed il nostro attacco è di fatto neutralizzato.
Figuriamoci poi se ci aggiungiamo il totale snaturamento che sta subendo Kessie, costretto a palleggiare e fare giro palla anche restando basso invece di lavorare box-to-box per esaltare il suo dominio fisico buttandosi dentro, ed abbiamo il quadro della nostra sterilità offensiva che pare non vedere solo Montella, il cui accanimento terapeutico sul turco, invece per esempio delle due punte, è qualcosa di raccapricciante.
Siamo passati alla difesa dispari il giorno stesso in cui si è infortunato il giocatore che maggiormente si sarebbe esaltato in quel sistema (Conti) e ci ritroviamo sul lato sinistro un ragazzo che oltre ad aver purtroppo confermato in pieno le perplessità di cui si diceva al Wolfsburg, si ritrova costretto a giocare una posizione di campo che lo affossa del tutto: Rodriguez è troppo in difficoltà nell'andare uno contro uno o tentare il dribbling nella metà campo offensiva e non ha proprio i tempi per andare senza palla come appunto un Conti o un Lichtsteiner. Al momento lo svizzero non è affatto un valore aggiunto.
Mettiamoci pure Musacchio il cui unico punto fermo dovrebbe essere giocare il settore centrale e basta, ed invece è costretto ad andare sull'esterno se non proprio fare il terzino che è tutto ciò che ha sempre detestato e che lo mette in difficoltà, ed il quadro sui nuovi si fa preoccupante anche senza scomodare i tre incubi Calhanoglu, Bonucci e Biglia, per un motivo o per un altro.
Però, tornando al discorso Montella, mi domando: ammettiamo pure che Calhanoglu sia sopravalutato e mediocre (per me sì), ammettiamo pure che Rodriguez sia sopravalutato e mediocre, ammettiamo pure che Borini sia solo generoso ma mediocre tecnicamente, ammettiamo pure che Kalinic non segni, ammettiamo pure che Bonucci non sappia difendere, ammettiamo pure che Musacchio sia scarso e monodimensionale, ammettiamo pure che Biglia non sappia più passare palla e sia bollito, ammettiamo pure che Kessie non comprenda il gioco o fosse valorizzato da Gasperini, ammettiamo pure che Andrè Silva sia acerbo e non sappia ancora giocare coi compagni....
.... ma come è possibile che siano vere tutte queste cose contemporaneamente?
Ecco perché purtroppo il problema non è tanto o non solo dei singoli ma inesorabilmente sistemico e riguarda la squadra nel suo complesso, nella sua costruzione e/o nella sua amalgama. Ed ecco perché, Mirabelli o Montella che sia, le responsabilità mi sembrano chiare.