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Milan l'è un gran Milan - Passiamo alle cose formali

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MarkoJaric
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Re: Milan l'è un gran Milan - Passiamo alle cose formali

Messaggio da MarkoJaric » 09/11/2017, 14:30

boantos ha scritto:Totti sarebbe della Lodigiani...

Spero che sei ironico :)
Ma visto che la butti sul professionismo.. fino a 10 anni giocava col trastevere (o una roba del genere) poi fece 2 anni alla lodigiani e poi alla VENERANDA età di 13 andò nei giovanissimi della Roma.


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doc G
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Re: Milan l'è un gran Milan - Passiamo alle cose formali

Messaggio da doc G » 09/11/2017, 15:17

In ogni caso, se davvero vogliamo limitare la definizione di bandiera a chi è cresciuto nelle giovanili di una squadra e ci è rimasto fino al ritiro direi che anche nel passato gli esempi sono assai pochi. Per quanto riguarda il Milan ci dovremmo limitare a Rivera, Baresi e Maldini, al limite quei giocatori come Ambrosini o Costacurta che hanno fatto esperienza altrove sotto controllo della società.
Nel Milan, dovremmo cancellare i tre svedesi, i tre olandesi, Prati, Cesare Maldini, Trapattoni, Schnellinger, Donadoni, Ancelotti, Kakà...
Se andiamo a guardare le cosiddette bandiere della Juve troviamo di recente gente come Buffon, Del Piero e Nedved, nel passato i vari Conte, Tardelli, Cabrini, Platini, Sivori, Zoff, nessuno uscito dalle giovanili, non tutti ritiratisi in bianconero.
A mio parere una bandiera è un giocatore che per un periodo lungo (ovviamente non due o tre anni, altrimenti sarebbero bandiere pure Ibra e Thiago SIlva) è stato uno dei leaders carismatici e rappresentativi del gruppo (che sia stato un leader è fondamentale, altrimenti dovremmo definire bandiera pure Abate), sia dentro che fuori dal campo.
Premesso questo, non ho certo voglia di mettermi a discutere di definizioni, Pirlo non è stato una bandiera?
Pazienza.
Nemmeno Gullit, Savicevic, Boban, ma come loro è stato un giocatore fondamentale per un lungo periodo, un leader in campo e fuori, un giocatore che ha cambiato l'interpretazione del ruolo e che è stato fondamentale per la squadra per una decina d'anni, un giocatore che ha sempre dato tutto quello che aveva, e quel che aveva era tantissimo, un giocatore intelligente e di talento.
A me tutto questo basta per ricordarlo con enorme piacere.

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Re: Milan l'è un gran Milan - Passiamo alle cose formali

Messaggio da doc G » 09/11/2017, 15:29

Gerry Donato ha scritto: 09/11/2017, 13:11
Luca10 ha scritto: 09/11/2017, 13:04 Però, Gerry, tutto giusto eh, ma le bandiere sono e rimangono una cosa diversa. Le bandiere non fanno legittime scelte da professionisti. E' (anche) per quello che sono bandiere.

Poi ora non ci sono più, o quasi? Vero. Ma non per questo abbasserei il "benchmark" per considerarle tali. Totti è una bandiera, ed è proprio scegliendo di non andare al Real, come avrebbe legittimamente potuto fare da professionista, che è diventato tale. Non solo per quello, certo, ma è una parte molto importante.

Per carità, però appunto Francesco è nato negli anni '70, secondo me quel tipo di "bandiera" come la conoscevamo un tempo è da considerare superato nelle dinamiche dei nati dagli anni '90, in cui il procuratore giusto ti fa spostare dalla Lazio Allievi alla Roma Primavera (o viceversa) come se fosse la cosa più naturale del pianeta.

Quanti giocatori nel mondo nati negli anni '90, quindi oggi anche 27enni, possono chiudere la carriera come "bandiere" nella vecchia accezione?

@esba (ma da quando c'è la menzione? Che forum evoluto! :laughing: ): assicuro in serata una risposta :ok:

Ormai, caro Djerry, sei l'Aranzulla delle cose milaniste!
:laughing: :laughing: :laughing:

Detto ciò, è alquanto difficile essere una bandiera di una squadra medio piccola se un giocatore è di gran valore, in quanto è troppo conveniente per entrambi la separazione, entrambi incassano molto bene. In una grande o medio grande le cose, in parte, cambiano.
Nella Juve sono pochissimi i giocatori nati negli anni '90 che siano leaders, tutti arrivati relativamente da poco, nessuno può essere una bandiera (anche se fra i nati negli anni '80 ce ne sono alcuni e fra i giovani Rugani e Dybala potrebbero anche diventarlo), già Napoli e Roma avrebbero Insigne e Florenzi, nell'Inter potrebbe esserlo Icardi, anche se non è uscito dalle giovanili è arrivato in nerazzurro piuttosto giovane, se consideriamo che queste squadre, tutte, hanno anche bandiere nate negl anni '80 (Marchisio, Chiellini, Hamsik, De Rossi) la situazione non mi pare poi tanto differente da 10 o 20 anni fa...
Non cito le possibili bandiere milaniste perché quelle giovani ho troppo timore ci salutino prima o poi, i veterani nati negli anni '80 e che sono da noi da parecchio preferisco dimenticarli...
:forza: :forza: :forza:

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Re: Milan l'è un gran Milan - Passiamo alle cose formali

Messaggio da Teo » 09/11/2017, 15:34

Gerry Donato ha scritto: 09/11/2017, 12:45 Però additiamo sempre i giocatori di poca personalità ed incapacità di esprimere un pensiero libero e compiuto, e poi ci lamentiamo appena un giocatore fa una scelta professionale inappuntabile (qualcuno può dare torto ad Andrea alla luce di quello che sono stati Juve e Milan negli anni successivi?) e si affilia come ovvio alla sua nuova squadra?

Il fatto che sia "anche" juventino non toglie nulla al fatto che Pirlo sia stato "anche" e soprattutto milanista. E per altro allora potrebbe rivendicare qualche diritto il Brescia (per non parlare del caso Inter), visto che comunque è arrivato al Milan dopo 7 anni di professionismo.

Ma il mondo del calcio attuale con determinati equilibri irreversibili (scambio di informazioni interplanetarie e "social", denari globali in arrivo da tutte le parti del mondo, facilità di spostamento da un continente all'altro, potere occulto dato ai procuratori) per me impone di rivisitare il concetto di "bandiera", accontentandosi di considerare tale anche un giocatore come Pirlo che ha vinto tutto in 10 anni e poi è andato a vincere altrove da protagonista.
Per altro dichiarando solo la verità sul suo passato rossonero (trattamento subito da Berlusconi, Galliani ed Allegri certificato).

Qualcuno può dire da mercenario, per me è solo professionismo e diciamo pure carisma, a modo suo. Che poi a margine abbia pure cambiato la storia del calcio degli ultimi 15 anni, regalandoci di fatto un Mondiale in un sistema che lo vedeva al centro di tutto, passa pure in secondo piano rispetto all'affetto ed alla stima che avrò sempre per lui.

E' VIVO!!!
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Re: Milan l'è un gran Milan - Passiamo alle cose formali

Messaggio da Gerry Donato » 09/11/2017, 18:00

MarkoJaric ha scritto: 09/11/2017, 13:39 Credo che Gerry facesse riferimento più al fatto di dove 'cresci' sportivamente.. cioè la bandiera è tale se nasce e cresce in una società (Totti/Roma, Bergomi/Inter, Maldini/Milan etc..).. quindi proprio per quello non possono essere paragonati Pirlo e Totti.

Ma anche più in generale ormai estenderei il concetto, perché anche un giocatore che arriva a 21 anni in una società poi è troppo sollecitato da questo nuovo mondo per non decidere di provare nei 10-12 successivi una nuova avventura.

Giacinto Facchetti o Gianni Rivera nemmeno si ponevano il dubbio di poter andare altrove non tanto e non solo perché non lo volevano e si sentivano bandiere, ma perché credo che nemmeno vedessero partite di altri campionati e di fatto conoscevano gli avversari stranieri solo nelle partite di coppe europee o in nazionale. Al massimo si poteva passare da una big italiana all'altra, ma appunto le possibilità si riducevano a 2-3 squadre massimo.

Poi è arrivato il periodo intermedio (direi anni '80 e buona parte dei '90) in cui il campionato italiano era il punto di riferimento per tutti, non solo giocatori italiani, e comunque ancora resistevano i vari Totti, Bergomi, Maldini e Del Piero che erano bambini quando seguivano i loro rispettivi miti di cui sopra (ovvero era presente in loro l'idea storica di "bandiera").

Oggi invece è tutto a portata di mano, il calciatore è un mestiere itinerante per definizione, si finisce in posti impensabili fino a 10 anni fa anche solo per giocare tornei precampionato, i soldi arrivano da una quantità sorprendentemente varia di soggetti di varia estrazione, si parla sempre più di superlega, una squadra come il Paris SG porta via al Barcellona il potenziale miglior giocatore del mondo, l'esempio più figo è quello che cambia squadra per fare soldi o vince in più campionati, etc.

Per questo un nato dagli anni '90 in poi per me è troppo sollecitato per poter pensare di iniziare e concludere la carriera nella stessa squadra, ed appunto faccio fatica a vedere oggi ragazzi di 25, 26 o 27 anni che sono ancora in corsa per farlo.
E per questo secondo me "accontentarsi" di 10 anni di carriera in rossonero alla Pirlo è già oro colato per poter parlare di "bandiera", nella versione moderna 2.0 ovviamente.

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Re: Milan l'è un gran Milan - Passiamo alle cose formali

Messaggio da Gerry Donato » 09/11/2017, 18:53

doc G ha scritto: 09/11/2017, 15:29 Ormai, caro Djerry, sei l'Aranzulla delle cose milaniste!
:laughing: :laughing: :laughing:


Ho agognato tanto questo ruolo. :laughing:

Contattatemi al 392-4695717 e vi risolvo qualsiasi tipo di problema rossonero o all'occorrenza affettivo-sentimentale.
Per quelli economici inoltro la richiesta all'utente @doc G, per quelli informatici inoltro direttamente ad Aranzulla (che poi è l'utente @rowiz ).

P.S.: le menzioni sono una droga, potrei citare gente rigorosamente a caso solo per il gusto di farlo. Ciao @Dile91!

esba ha scritto: 09/11/2017, 12:52 Ciao @Gerry ma cosa ne pensi di tutta la situazione attuale del Milan?

Non cose poi così diverse dalla situazione dopo il mercato estivo, con in più fuori dal campo l'ormai ufficiale impossibilità di rispettare le previsioni economiche che Fassone ed i cinesi si erano posti, con tanto di traumatico prossimo incontro con la UEFA da flebo e prospettive sempre più ignote.

In campo c'è da un lato il fedele specchio di quella mancata quadra sul mercato che abbiamo diagnosticato un po' tutti a settembre (a parte qualcuno che ci ha dato dentro con le erezioni in estate, ed ora si ritrova qualcosa di inaspettato tra le gambe :laughing: ), dall'altro la totale confusione di un allenatore chiamato ad una missione difficile che lui sta provando a rendere impossibile.

Io ero e sono dispostissimo a concedere a Montella il beneficio della difficoltà a dare un senso a questa rosa, perché da qualsiasi parte si giri il roster la coperta sarà sempre corta e questa squadra avrà sempre limiti e difetti di amalgama irrisolvibili.
E qui Mirabelli per me è corresponsabile, perché quell'ultimo mese atroce di mercato, in cui non si è ben capito se i soldi fossero finiti o si è pensato che la squadra fosse completa per due gol di Cutrone contro idraulici rumeni, si riverberano ovviamente su tutti gli acquisti precedenti che assumono una luce completamente diversa.

Quello che non accetto dall'allenatore è sentirmi dire che il senso della squadra c'è e la scintilla è vicina a scoccare dopo prestazioni vergognose in cui si vede una squadra male allenata, senza idee e schemi offensivi e senza reparti organizzati tra loro.
Magari in questo mondo ipocrita non si può ammettere che ci sono difficoltà e che serve tempo, ma l'atteggiamento strafottente o stralunato (se non se ne rende conto è un'aggravante) assunto da Vincenzo va ben al di là dei suoi limiti tecnico-tattici, perché ovviamente tocca il viscerale del tifoso ed attira logicamente le maggiori ire su di lui. Anche perché ormai il tifoso è preparato e vede molto calcio, quindi non lo si fa più fesso come una volta.

Il modo in cui le prime 5 volano perdendo punti solo negli scontri diretti tra loro ha reso già sportivamente finita la stagione, e paradossalmente ora non c'è nessuno meglio di Montella per fare il traghettatore di Montella stesso.
Per impegnarsi pluriennalmente col Mazzarri o il Guidolin di turno allora tanto vale stringere i denti col Traghetto Pozzuoli e poi sperare che qualcuno tra chi sappiamo ci caschi a giugno e si prenda sta patata bollente.

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Re: Milan l'è un gran Milan - Passiamo alle cose formali

Messaggio da Dile91 » 09/11/2017, 20:11

Buonasera @Gerry Donato, grazie per la menzione.

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Re: Milan l'è un gran Milan - Passiamo alle cose formali

Messaggio da esba » 09/11/2017, 21:07

Allo scarso croato.....basta dargli 2 palloni che segna e procura un rigore....e ma è difficile fargli arrivare un pallone al Milan.

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SOLITO POST AGGRESSIVO...cit

alla riscossa stupidi, che i fiumi sono in piena, potete stare a galla...

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Re: Milan l'è un gran Milan - Passiamo alle cose formali

Messaggio da Gerry Donato » 09/11/2017, 21:31

esba ha scritto: 09/11/2017, 21:07 Allo scarso croato.....basta dargli 2 palloni che segna e procura un rigore....e ma è difficile fargli arrivare un pallone al Milan.

Quello è uno degli equivoci tecnico-tattici essenziali di questo Milan che era nitido già ad agosto: siamo l'impossibilità di essere pericolosi negli ultimi trenta metri.

Montella sta chiedendo a Kalinic un lavoro che lo snatura completamente, facendolo lavorare da solo a sportellate chiuso nella morsa dei difensori centrali, senza mai essere accompagnato dai compagni che se ci fate caso o sono distanti 30 metri o arrivano molto dopo, quando arrivano.
Ma Kalinic non è Lucarelli, Toni, Godeas o Gianvito Plasmati, è un giocatore che viene incontro e lavora di raccordo, tiene vivo il possesso, libera l'area caso mai per ributtarsi dentro in corsa, non aspettando che arrivino cross magari usando un fisico che non ha.

Qui c'è il nostro limite più grande secondo me, che avevamo in molti notato e che Mirabelli ha sulla coscienza: manca un giocatore offensivo con 15 gol potenziali in dote che giochi attorno, accanto, a lato o alle spalle della punta (Keita era il famoso identikit perfetto).
Un tridente (per modo di dire) con Suso e Bonaventura o peggio Calhanoglu è l'impossibilità di avere una minaccia non solo in termini di gol, ma proprio di lavoro con e senza palla dentro l'area di rigore. Per i nostri avversari specie della linea difensiva è facilissimo preparare la partita contro di noi, perché basta raddoppiare Suso o non dargli campo ed il nostro attacco è di fatto neutralizzato.

Figuriamoci poi se ci aggiungiamo il totale snaturamento che sta subendo Kessie, costretto a palleggiare e fare giro palla anche restando basso invece di lavorare box-to-box per esaltare il suo dominio fisico buttandosi dentro, ed abbiamo il quadro della nostra sterilità offensiva che pare non vedere solo Montella, il cui accanimento terapeutico sul turco, invece per esempio delle due punte, è qualcosa di raccapricciante.

Siamo passati alla difesa dispari il giorno stesso in cui si è infortunato il giocatore che maggiormente si sarebbe esaltato in quel sistema (Conti) e ci ritroviamo sul lato sinistro un ragazzo che oltre ad aver purtroppo confermato in pieno le perplessità di cui si diceva al Wolfsburg, si ritrova costretto a giocare una posizione di campo che lo affossa del tutto: Rodriguez è troppo in difficoltà nell'andare uno contro uno o tentare il dribbling nella metà campo offensiva e non ha proprio i tempi per andare senza palla come appunto un Conti o un Lichtsteiner. Al momento lo svizzero non è affatto un valore aggiunto.

Mettiamoci pure Musacchio il cui unico punto fermo dovrebbe essere giocare il settore centrale e basta, ed invece è costretto ad andare sull'esterno se non proprio fare il terzino che è tutto ciò che ha sempre detestato e che lo mette in difficoltà, ed il quadro sui nuovi si fa preoccupante anche senza scomodare i tre incubi Calhanoglu, Bonucci e Biglia, per un motivo o per un altro.

Però, tornando al discorso Montella, mi domando: ammettiamo pure che Calhanoglu sia sopravalutato e mediocre (per me sì), ammettiamo pure che Rodriguez sia sopravalutato e mediocre, ammettiamo pure che Borini sia solo generoso ma mediocre tecnicamente, ammettiamo pure che Kalinic non segni, ammettiamo pure che Bonucci non sappia difendere, ammettiamo pure che Musacchio sia scarso e monodimensionale, ammettiamo pure che Biglia non sappia più passare palla e sia bollito, ammettiamo pure che Kessie non comprenda il gioco o fosse valorizzato da Gasperini, ammettiamo pure che Andrè Silva sia acerbo e non sappia ancora giocare coi compagni....

.... ma come è possibile che siano vere tutte queste cose contemporaneamente?

Ecco perché purtroppo il problema non è tanto o non solo dei singoli ma inesorabilmente sistemico e riguarda la squadra nel suo complesso, nella sua costruzione e/o nella sua amalgama. Ed ecco perché, Mirabelli o Montella che sia, le responsabilità mi sembrano chiare.

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Re: Milan l'è un gran Milan - Passiamo alle cose formali

Messaggio da rowiz » 09/11/2017, 21:42

Gerry Donato ha scritto: 09/11/2017, 18:53
Contattatemi al 392-4695717 e vi risolvo qualsiasi tipo di problema rossonero o all'occorrenza affettivo-sentimentale.
Per quelli economici inoltro la richiesta all'utente @doc G, per quelli informatici inoltro direttamente ad Aranzulla (che poi è l'utente @rowiz ).


Giusto una precisazione: Aranzulla mi spiccia casa.
darioambro ha scritto:ahahah ro, tu sei davvero l'altra palla che vorrei avere :notworthy: :notworthy: :notworthy:

darioambro ha scritto:rowiz direbbe che sono un coglione :biggrin:
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Re: Milan l'è un gran Milan - Passiamo alle cose formali

Messaggio da doc G » 09/11/2017, 22:46

Gerry Donato ha scritto: 09/11/2017, 21:31
esba ha scritto: 09/11/2017, 21:07 Allo scarso croato.....basta dargli 2 palloni che segna e procura un rigore....e ma è difficile fargli arrivare un pallone al Milan.

Quello è uno degli equivoci tecnico-tattici essenziali di questo Milan che era nitido già ad agosto: siamo l'impossibilità di essere pericolosi negli ultimi trenta metri.

Montella sta chiedendo a Kalinic un lavoro che lo snatura completamente, facendolo lavorare da solo a sportellate chiuso nella morsa dei difensori centrali, senza mai essere accompagnato dai compagni che se ci fate caso o sono distanti 30 metri o arrivano molto dopo, quando arrivano.
Ma Kalinic non è Lucarelli, Toni, Godeas o Gianvito Plasmati, è un giocatore che viene incontro e lavora di raccordo, tiene vivo il possesso, libera l'area caso mai per ributtarsi dentro in corsa, non aspettando che arrivino cross magari usando un fisico che non ha.

Qui c'è il nostro limite più grande secondo me, che avevamo in molti notato e che Mirabelli ha sulla coscienza: manca un giocatore offensivo con 15 gol potenziali in dote che giochi attorno, accanto, a lato o alle spalle della punta (Keita era il famoso identikit perfetto).
Un tridente (per modo di dire) con Suso e Bonaventura o peggio Calhanoglu è l'impossibilità di avere una minaccia non solo in termini di gol, ma proprio di lavoro con e senza palla dentro l'area di rigore. Per i nostri avversari specie della linea difensiva è facilissimo preparare la partita contro di noi, perché basta raddoppiare Suso o non dargli campo ed il nostro attacco è di fatto neutralizzato.

Figuriamoci poi se ci aggiungiamo il totale snaturamento che sta subendo Kessie, costretto a palleggiare e fare giro palla anche restando basso invece di lavorare box-to-box per esaltare il suo dominio fisico buttandosi dentro, ed abbiamo il quadro della nostra sterilità offensiva che pare non vedere solo Montella, il cui accanimento terapeutico sul turco, invece per esempio delle due punte, è qualcosa di raccapricciante.

Siamo passati alla difesa dispari il giorno stesso in cui si è infortunato il giocatore che maggiormente si sarebbe esaltato in quel sistema (Conti) e ci ritroviamo sul lato sinistro un ragazzo che oltre ad aver purtroppo confermato in pieno le perplessità di cui si diceva al Wolfsburg, si ritrova costretto a giocare una posizione di campo che lo affossa del tutto: Rodriguez è troppo in difficoltà nell'andare uno contro uno o tentare il dribbling nella metà campo offensiva e non ha proprio i tempi per andare senza palla come appunto un Conti o un Lichtsteiner. Al momento lo svizzero non è affatto un valore aggiunto.

Mettiamoci pure Musacchio il cui unico punto fermo dovrebbe essere giocare il settore centrale e basta, ed invece è costretto ad andare sull'esterno se non proprio fare il terzino che è tutto ciò che ha sempre detestato e che lo mette in difficoltà, ed il quadro sui nuovi si fa preoccupante anche senza scomodare i tre incubi Calhanoglu, Bonucci e Biglia, per un motivo o per un altro.

Però, tornando al discorso Montella, mi domando: ammettiamo pure che Calhanoglu sia sopravalutato e mediocre (per me sì), ammettiamo pure che Rodriguez sia sopravalutato e mediocre, ammettiamo pure che Borini sia solo generoso ma mediocre tecnicamente, ammettiamo pure che Kalinic non segni, ammettiamo pure che Bonucci non sappia difendere, ammettiamo pure che Musacchio sia scarso e monodimensionale, ammettiamo pure che Biglia non sappia più passare palla e sia bollito, ammettiamo pure che Kessie non comprenda il gioco o fosse valorizzato da Gasperini, ammettiamo pure che Andrè Silva sia acerbo e non sappia ancora giocare coi compagni....

.... ma come è possibile che siano vere tutte queste cose contemporaneamente?

Ecco perché purtroppo il problema non è tanto o non solo dei singoli ma inesorabilmente sistemico e riguarda la squadra nel suo complesso, nella sua costruzione e/o nella sua amalgama. Ed ecco perché, Mirabelli o Montella che sia, le responsabilità mi sembrano chiare.

Ovviamente concordo su molte cose, pur essendo un poco meno drastico, ma il problema resta.
Biglia ha il classico problema del regista di una squadra troppo statica: alza la testa, vede quasi tutti fermi (tranne Kalinic, Borini e l'altro terzino) e quasi tutti ad attender palla fra i piedi, con gli avversari che chiudono le linee di passaggio, ed allora deve tener palla fra i piedi cercando una soluzione. senza avere la progressione di Kessiè. Un Kessiè che da parte sua se avanza trova lo spazio occupato dai fantasisti. Bonucci, che oggettivamente sta migliorando, lancia lungo, pure troppo spesso, vista la stitichezza del centrocampo è anche difficile dargli torto, per un Kalinic che non riesce a tener palla per via delle caratteristiche fisiche. Calhanoglu quando riceve palla giochicchia, Kalinic raramente è lanciato bene sul filo del fuorigioco, perché la palla gira troppo lentamente, e se viene dietro nessuno entra negli spazi che ha creato.
Viste le caratteristiche dei giocatori è difficile che qualcosa cambi davvero, a meno che non si riesca a spingere per bene sulle fasce o che ognuno riesca a modificare in parte il gioco.
Anche le due punte non sono facili, perché Suso al centro non sta funzionando, e perdendo il contributo di Suso perderemmo molto più di quanto acquistiamo con la seconda punta.
Si potrebbe provare con un 4-4-2, che magicamente porterebbe nel proprio ruolo molti giocatori, probabilmente anche Suso che potrebbe sempre partire dalla fascia, magari andando qualche volta in più sul fondo e qualche volta in meno al tiro, ma prima del ritorno di Bonaventura parrebbe un azzardo. A meno di riportare in avanti un Borini che pare aver guadagnato parecchio dall'arretramento.
Magari a gennaio si riuscirà a cedere uno fra il turco ed Andrè Silva per il famoso esterno offensivo di cui parliamo da un pezzo e molte cose andranno a posto, ma per ora fatico a vedere tante alternative a quanto sta provando a fare Montella, perché per lo meno con il 3-4-2-1 (ribadisco fin al ritorno di Bonaventura) almeno Suso e nelle condizioni di rendere al meglio, abbiamo dato una stretta alle maglie della difesa ed il giropalla è troppo lento, ma funziona.

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Re: Milan l'è un gran Milan - Passiamo alle cose formali

Messaggio da anto » 10/11/2017, 1:20

doc G ha scritto: 09/11/2017, 22:46 Ovviamente concordo su molte cose, pur essendo un poco meno drastico, ma il problema resta.
Biglia ha il classico problema del regista di una squadra troppo statica: alza la testa, vede quasi tutti fermi (tranne Kalinic, Borini e l'altro terzino) e quasi tutti ad attender palla fra i piedi, con gli avversari che chiudono le linee di passaggio, ed allora deve tener palla fra i piedi cercando una soluzione. senza avere la progressione di Kessiè. Un Kessiè che da parte sua se avanza trova lo spazio occupato dai fantasisti. Bonucci, che oggettivamente sta migliorando, lancia lungo, pure troppo spesso, vista la stitichezza del centrocampo è anche difficile dargli torto, per un Kalinic che non riesce a tener palla per via delle caratteristiche fisiche. Calhanoglu quando riceve palla giochicchia, Kalinic raramente è lanciato bene sul filo del fuorigioco, perché la palla gira troppo lentamente, e se viene dietro nessuno entra negli spazi che ha creato.
Viste le caratteristiche dei giocatori è difficile che qualcosa cambi davvero, a meno che non si riesca a spingere per bene sulle fasce o che ognuno riesca a modificare in parte il gioco.
Anche le due punte non sono facili, perché Suso al centro non sta funzionando, e perdendo il contributo di Suso perderemmo molto più di quanto acquistiamo con la seconda punta.
Si potrebbe provare con un 4-4-2, che magicamente porterebbe nel proprio ruolo molti giocatori, probabilmente anche Suso che potrebbe sempre partire dalla fascia, magari andando qualche volta in più sul fondo e qualche volta in meno al tiro, ma prima del ritorno di Bonaventura parrebbe un azzardo. A meno di riportare in avanti un Borini che pare aver guadagnato parecchio dall'arretramento.
Magari a gennaio si riuscirà a cedere uno fra il turco ed Andrè Silva per il famoso esterno offensivo di cui parliamo da un pezzo e molte cose andranno a posto, ma per ora fatico a vedere tante alternative a quanto sta provando a fare Montella, perché per lo meno con il 3-4-2-1 (ribadisco fin al ritorno di Bonaventura) almeno Suso e nelle condizioni di rendere al meglio, abbiamo dato una stretta alle maglie della difesa ed il giropalla è troppo lento, ma funziona.

Partendo dal fondo, sull'equilibro non concordo.
Non è equilibro rischiare di subire gol ogni volta che l'avversario riparte o arriva al limite dell'aria, ma allo stesso modo non è equilibro mettere piede due volte ogni 45 minuti nell'area avversaria, e sperare ogni volta che la giocata estemporanea te la risolva, a maggior ragione in un campionato di squadre scarse ed iperdifensiviste come quello italiano.
Sulle caratteristiche dei giocatori diciamo le stesse cose.
Biglia e Bonucci, nel contesto di giocatori che non si muovono senza palla e la vogliono tra i piedi, mostrano i loro difetti di dinamismo e non i loro noti pregi.
Aggiungo che si sta chiedendo a Kalinic un lavoro in profondità che per caratteristiche non è in grado di fare, e poi molti si lamentano del suo rendimento, che io trovo più che accettabile in relazione appunto al fatto che al giocatore sono chieste cose che non gli sono congeniali.
Come scrivo da inizio stagione, e vedo che altri concordano, ogni modulo che ci si prospetta mostra limiti evidenti nell'applicazione concreta, per difetti di rosa o nelle caratteristiche dei giocatori attuali.
Anche il 4-4-2 si potrebbe provare: io pur di vedere le due punte davanti, che ritengo indispensabili, proverei qualsiasi cosa, però quali esterni alti hai per metterlo in pratica? Bonaventura, Suso e Borini. Forse il turco, di certo non quello attuale.
I primi due(e il turco) non hanno abbastanza corsa e applicazione in fase difensiva, il terzo non ha abbastanza qualità.
Io continuo a pensare che il modo meno peggiore di sfruttare le caratteristiche dei giocatori a disposizione, sia uno schieramento molto offensivo che cerchi di sfruttare le qualità tecniche della rosa.
Certo, ci si dovrà rassegnare a rischiare molto in difesa, ma un 3-4-1-2, a volte persino con Bonaventura o Suso tra i quattro, mi sembra un modulo obbligato contro il gruppo che attualmente in classifica va da Sampdoria a Benevento.
Certo con le altre rischiamo di brutto, e magari si può anche giocare più coperti.

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Gerry Donato
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Re: Milan l'è un gran Milan - Passiamo alle cose formali

Messaggio da Gerry Donato » 10/11/2017, 1:39

Io torno sul mio tormentone: con la rosa attuale il 442 massimizza le risorse, o per lo meno è il modulo che interpretato nel modo corretto rende la coperta il più corta possibile.

Intanto le quattro ali:
Bonaventura nasce ed esplode a Bergamo proprio come esterno di sinistra in un 442, è il ruolo disegnato su misura per lui perché ha bisogno della linea laterale come riferimento e sa buttarsi dentro l'area arrivando a sorpresa da dietro, mentre fa molta più fatica se parte già alto o peggio da zone centrali;
Calhanoglu ha dato il meglio (diciamo il meno peggio) a Leverkusen esattamente defilato a sinistra facendo il regista offensivo e venendo dentro al campo per creare alle punte o per cambiare gioco;
Suso sarebbe perfetto qualche metro indietro perché avrebbe ancora più campo tra sé e l'area per incidere e dare qualità alla manovra, prima di arrivare negli ultimi venti metri dove la sua pericolosità individuale precipita;
Borini garantirebbe un lavoro sui sessanta metri in entrambe le fasi e sarebbe presente anche in area inserendosi, è perfetto in quel ruolo.

Magari andrebbe evitata la configurazione con Calhanoglu e Suso insieme perché farebbero un lavoro simile, ma resta il fatto che davanti a loro ci sarebbero comunque e finalmente due punte che sono l'unico modo per sopperire a quel limite di raccordo e pericolosità di cui si parlava.
Far coesistere Andrè Silva e Kalinic non deve spaventare, perché hanno caratteristiche che possono convivere grazie alla propensione del primo a svariare sul fronte e l'intelligenza del secondo nel fare raccordo venendo incontro.

Kessie e Biglia sarebbero poi perfetti per giocare a due in mezzo come hanno spesso fatto: Frank in particolare avrebbe modo di esaltare il suo gioco box-to-box senza quei compiti di palleggio e di prima impostazione che lo stanno affossando; Lucas avrebbe di colpo 5 ricevitori in più e possibilità di alternare gioco corto a gioco lungo, perché avrebbe raddoppiati gli sbocchi sull'esterno (non più solo i due fluidificanti castrati ma due terzini + due ali) e potrebbe cercare una vera imbucata a due punte dinamiche invece che darla ai tre centrali indietro o cercare un drammatico palleggio verso i trequartisti zombie regolarmente schermati perché la vogliono solo sui piedi da fermi.

Rodriguez tornerebbe a fare la cosa che gli riesce meglio pur con tutti i suoi limiti e non sarebbe più chiamato a partire alto e cercare l'uno contro uno da quinto di centrocampo (cosa che palesemente non è nelle sue corde finendo sempre per rinculare all'indietro pateticamente appena un difensore osa mettersi davanti a lui), ma potrebbe finalmente scegliere i tempi della sovrapposizione in base al movimento di Bonaventura arrivando al cross dinamico e valorizzando il suo piede mancino negli ultimi 30 metri per le due punte, l'ala sul lato debole e Kessie che arriva in area.

Musacchio tornerebbe a sua volta a fare ciò per cui è perfetto, ovvero il centrale marcatore puro che non esce troppo dal settore centrale ma copre alla perfezione il compagno di reparto, e si completerebbe sulla carta con Bonucci che invece agirebbe con più libertà di movimento sulla linea lavorando sull'anticipo e sulle intuizioni nella posizione (non mi capacito di aver visto così poche volte la coppia Musacchio-Bonucci a 4).

Romagnoli, spiacente, riserva o vice Bonucci.

Ovviamente non basta mettere in campo i giocatori in quelle posizioni perché poi il 442 va allenato, implementato, integrato, elaborato, etc, ma per questi giocatori tutte le altre strade percorse da Montella sono e si sono infatti rilevate inefficaci.

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Re: Milan l'è un gran Milan - Passiamo alle cose formali

Messaggio da ghista » 10/11/2017, 7:57

mr.kerouac ha scritto: 09/11/2017, 11:32
MarkoJaric ha scritto: 09/11/2017, 11:26

Beh.. questo individuo nello specifico é andato da un’altra parte e ha vinto abbastanza anche senza il Milan, mi pare.
Ma se ti riferisci a Kakà o Sheva beh sono d’accordo..


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Non ho detto che non avrebbe mai vinto senza il Milan, ho detto semplicemente che deve il suo ingresso nel calcio che conta al Milan.
Ricordiamoci la fiducia che l'Inter aveva in lui.

Lo deve ad Ancelotti che ha insistito a metterlo davanti alla difesa come già fece Mazzone

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Re: Milan l'è un gran Milan - Passiamo alle cose formali

Messaggio da frog » 10/11/2017, 9:19

Gerry Donato ha scritto: 09/11/2017, 18:00
MarkoJaric ha scritto: 09/11/2017, 13:39 Credo che Gerry facesse riferimento più al fatto di dove 'cresci' sportivamente.. cioè la bandiera è tale se nasce e cresce in una società (Totti/Roma, Bergomi/Inter, Maldini/Milan etc..).. quindi proprio per quello non possono essere paragonati Pirlo e Totti.

Ma anche più in generale ormai estenderei il concetto, perché anche un giocatore che arriva a 21 anni in una società poi è troppo sollecitato da questo nuovo mondo per non decidere di provare nei 10-12 successivi una nuova avventura.

Giacinto Facchetti o Gianni Rivera nemmeno si ponevano il dubbio di poter andare altrove non tanto e non solo perché non lo volevano e si sentivano bandiere, ma perché credo che nemmeno vedessero partite di altri campionati e di fatto conoscevano gli avversari stranieri solo nelle partite di coppe europee o in nazionale. Al massimo si poteva passare da una big italiana all'altra, ma appunto le possibilità si riducevano a 2-3 squadre massimo.

Poi è arrivato il periodo intermedio (direi anni '80 e buona parte dei '90) in cui il campionato italiano era il punto di riferimento per tutti, non solo giocatori italiani, e comunque ancora resistevano i vari Totti, Bergomi, Maldini e Del Piero che erano bambini quando seguivano i loro rispettivi miti di cui sopra (ovvero era presente in loro l'idea storica di "bandiera").

Oggi invece è tutto a portata di mano, il calciatore è un mestiere itinerante per definizione, si finisce in posti impensabili fino a 10 anni fa anche solo per giocare tornei precampionato, i soldi arrivano da una quantità sorprendentemente varia di soggetti di varia estrazione, si parla sempre più di superlega, una squadra come il Paris SG porta via al Barcellona il potenziale miglior giocatore del mondo, l'esempio più figo è quello che cambia squadra per fare soldi o vince in più campionati, etc.

Per questo un nato dagli anni '90 in poi per me è troppo sollecitato per poter pensare di iniziare e concludere la carriera nella stessa squadra, ed appunto faccio fatica a vedere oggi ragazzi di 25, 26 o 27 anni che sono ancora in corsa per farlo.
E per questo secondo me "accontentarsi" di 10 anni di carriera in rossonero alla Pirlo è già oro colato per poter parlare di "bandiera", nella versione moderna 2.0 ovviamente.

Bastava scrivere legge Bosman senza farla tanto lunga

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