Dietto ha scritto: 12/11/2021, 8:47
John Doe ha scritto: 12/11/2021, 8:36
A parte che hanno già postato lo screen in cui sono loro i primi che dicevano di dividere l'abbonamento con "città, regioni e persone diverse".
Ma soprattutto non c'è scritto niente di tutto questo nei termini di utilizzo. Non sono citati parenti, famiglie, conviventi, niente. Sono solo i codici di accesso non "condivisibili" (che poi pure lì, non vuol dire nulla, perché a voler fare i puntigliosi se invito un amico a casa a vederla in teoria qualcuno potrebbe anche sostenere che sto condividendo i codici). Di tutto quello che citi per dividere il comportamento corretto da quello scorretto mi pare che non ci sia menzione.
Intendiamoci, lo so che è scritta volutamente male per poter avere la libertà di fare cosa gli pare in qualsiasi momento. Però se vuoi parlare di comportamenti scorretti almeno la decenza di parlare chiaramente.
Se inviti qualcuno a casa non stai immettendo i tuoi codici in strumenti atti a vedere DAZN che non siano tuoi. Ergo, non li stai condividendo.
Che non sia scritto chiaramente è lapalissiano, lo è altrettanto che era lasciata una scappatoia per le famiglie e la gente ne sta abusando.
Esattamente la stessa cosa che è successa prima con Netflix, Spotify, ecc e che sta portando queste piattaforme allo stesso tipo di considerazioni di DAZN. Però ovviamente finchè si tratta di non vedere più La Casa di Carta sti cazzi, se ti chiedono di pagare 10 euro in più al mese per il calcio eresia.
La verità è che la cosa strana era poter pagare 10 o 15 euro per una cosa che fino all'anno scorso ne costava 40, non che DAZN voglia giustamente guadagnare i suoi soldi.
che c'era una scappatoia per famiglie non sta scritto da nessuna parte, ergo i limiti non sono posti in maniera chiara e la tua è una interpretazione di una cosa che dazn stessa si guarda bene dall'interpretare.
praticamente tutte le altre piattaforme un minimo di limitazione, intesa come "raggio di condivisione", la mettono (e volutamente, per ora, bene o male la applicano in misura molto ridotta). che è ben diverso da dire che gli utenti stanno applicando un comportamento scorretto, ma ce ne sbattiamo finchè ci conviene sulla base di due righe scritte male.
non discuto la bontà commerciale dell'offerta di dazn e del suo costo rispetto a sky (esula dal discorso, ma se tanta gente rimpiange un servizio più costoso o sono tutti scemi o un motivo ci dovrà essere

); però ad oggi se qualcuno obietta che, sulla base di quanto scrivono nel contratto, quello che loro tra le righe vogliono definire comportamento scorretto non è scorretto, non hanno tutti i torti. se ci fossero le stesse condizioni di spotify niente da dire, ma siccome non ci sono possiamo fare tutti i sofismi che vogliamo, ma da qui a definire un comportamento come scorretto ce ne passa