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mvp18 ha scritto:Ma non ho capito alcuni utenti. Il gesto è bruttissimo, però se si fa nello spogliatoio a porte chiuse può anche andare bene ad alcuni?

quando parlavo di ipocrisia,esempio perfetto

Beh non facciamo nemmeno le verginelle, negli spogliatoi ne succedono di tutti i colori e si sa...non dico io che vada bene picchiare qualcuno, dico solo che non scandalizziamoci perchè le mani se le alzano da che calcio è calcio...

in pubblico non puoi...c'è poco da fare...

Robben e Ribery negli spogliatoi...non in campo al fischio dell'arbitro...

Rasheed ha scritto:in pubblico non puoi...c'è poco da fare...

Robben e Ribery negli spogliatoi...non in campo al fischio dell'arbitro...

Robben e Ribery sono due compagni. Che hanno lo stesso ruolo in squadra e occupano la medesima posizione.
Qui c'è stato un allenatore che ha pestato un suo giocatore.
è completamente diverso, completamente.

certo che è diverso...

dico solo che,anche nel caso di compagni,avviene in spogliatoio...a telecamere assenti o spente...

mvp18 ha scritto:Comunque qui sta passando in secondo piano la cosa più importante tra tutte: chi avrebbe vinto se non li avessero separati?

I giudici chi avevano in vantaggio sui loro personalissimi cartellini (cit.)?..

O si parte dal presupposto (in un mondo civile, sacrosanto) che qualsiasi forma di "provvedimento fisico" è inaccettabile, a qualsiasi livello, oppure si rischia di essere ancora più violenti di Delio Rossi, perché dire certe cose a freddo è peggio che farne altre a caldo.

Sì parlava nell'altro topic di cultura degli alibi e dei limiti della società o di un certo tipo di cultura: qui ne stiamo avendo un esempio.

Qualsiasi psicologo o psicoterapeuta è unanime nell’affermare gli effetti negativi del ricorso alle punizioni corporali anche nei confronti del figlio, anche perché il piccolo impara moltissimo se non tutto per imitazione, e qui siamo a discutere se Delio Rossi "come padre" ha fatto bene o meno ad alzare le mani sul giocatore o se doveva farlo negli spogliatoi in privato.

Capire e perdonare, sempre. Giustificare mai.

rossi ha chiuso il primo round 30-27

ad ogni modo la fiorentina è già salva??? domenica va a lecce dove ha già perso in casa...

l'ultima di campionato come è il calendario x viola, genoa e lecce?

steve ha scritto:rossi ha chiuso il primo round 30-27

ad ogni modo la fiorentina è già salva??? domenica va a lecce dove ha già perso in casa...

l'ultima di campionato come è il calendario x viola, genoa e lecce?

La Fiorentina è l'unica delle 3 a 42 (Cagliari, Palermo) non salva, perché in caso di arrivo pari col Lecce (ultima a Chievo) sarebbe sotto negli scontri diretti.

All'ultima c'è un pastettosissimo Fiorentina-Cagliari, mentre il Genoa ospita un Palermo salvo.

Il discorso non è padre-figlio, c'entra proprio niente...
E' una questione di gerarchie. In un rapporto di lavoro Rossi, allenatore, è superiore a livello di responsabilità rispetto allo slavo.
Per questo i provvedimenti presi nei suoi confronti sono più pesanti rispetto a quanto sarebbe accaduto nel caso di una lite tra due compagni o due dirigenti.

francilive ha scritto:Il discorso non è padre-figlio, c'entra proprio niente...
E' una questione di gerarchie. In un rapporto di lavoro Rossi, allenatore, è superiore a livello di responsabilità rispetto allo slavo.
Per questo i provvedimenti presi nei suoi confronti sono più pesanti rispetto a quanto sarebbe accaduto nel caso di una lite tra due compagni o due dirigenti.

Ma, in realtà i provvedimenti sono più pesanti perché é un allenatore, ovvero l'ultima ruota del carro.. I giocatori sono asset societari da valorizzare, quindi non li puoi toccare.. Gli allenatori a bilancio sono meramente un costo. Questa é la differenza

Provocazione: se fossimo stati a metà campionato e Delio Rossi fosse stato reduce da 7 vittorie consecutive, avendo riportato la Viola in zona Europa, invece dello strazio attuale a sole due giornate dalla fine, sarebbe stato esonerato?

mvp18 ha scritto:

Gerry Donato ha scritto:
Qualsiasi psicologo o psicoterapeuta è unanime nell’affermare gli effetti negativi del ricorso alle punizioni corporali anche nei confronti del figlio

Gerry questo è discutibilissimo eh.
Io non sono mai stato menato, ma qualche ceffone l'ho preso e sono davvero felice di averli presi perchè qualcosina l'ho capita più velocemente...

Detto questo, la storia padre-figlio non c'entra niente tra allenatore e calciatore, per carità...

Non c'è pediatra, psicologo infantile, psicologo o psicoterapeuta che sosterrebbe una teoria del genere, frutto di una cultura distorta (proprio perché le ha prese da mamma e papà, il figlio si sentirà autorizzato nel darle o giustificarle. Come insegnare che non si picchia nessuno se sono i genitori i primi a farlo? Non esiste un "ceffone utile", a qualsiasi livello).
Se c'è, è un incompetente.

Ma non voglio entrare in una campagna stile "Save the Children" o "adotta anche tu un piccolo Ljajic".
Aggiungo solo che in Scandinavia un ceffone al figlio è reato. (http://qn.quotidiano.net/salute/2011/09 ... igli.shtml)

MagnusPinus ha scritto:

francilive ha scritto:Il discorso non è padre-figlio, c'entra proprio niente...
E' una questione di gerarchie. In un rapporto di lavoro Rossi, allenatore, è superiore a livello di responsabilità rispetto allo slavo.
Per questo i provvedimenti presi nei suoi confronti sono più pesanti rispetto a quanto sarebbe accaduto nel caso di una lite tra due compagni o due dirigenti.

Ma, in realtà i provvedimenti sono più pesanti perché é un allenatore, ovvero l'ultima ruota del carro.. I giocatori sono asset societari da valorizzare, quindi non li puoi toccare.. Gli allenatori a bilancio sono meramente un costo. Questa é la differenza

Mi riferivo alla squalifica che gli verrà comminata dal giudice sportivo, sulla base dell'analisi della prova tv, dal momento che l'arbitro e i suoi collaboratori (ma il quarto uomo cosa stava facendo?) non hanno visto niente (altrimenti rossi sarebbe stato espulso).
Per quanto riguarda le decisioni della società, hai ragione ma va fatta una precisazione in merito ai contratti di lavoro.
Anche avesse commesso un omicidio, lo slavo non sarebbe stato sicuramente tagliato (anche perchè non l'avrebbero potuto fare contrattualmente, avrebbero dovuto richiedere la rescissione per giusta causa), soltanto multato. L'allenatore invece può essere esonerato dall'incarico.
In passato abbiamo visto diversi casi di società costretti a tenersi dei giocatori anche se avrebbero voluto disfarsene.

Ovvio ragà però mi sembra che certi minuti avete bisogno delle marionette per capire gli esempi.
Ovvio che Delio Rossi mica da la paghetta a Ljajic e manco lo deve accompagnare a scuola e fargli fare i compiti a casa, che cazzo c'entra questo lo sa già da me, ma un allenatore come un professore a scuola deve insegnarti delle linee guida che competono il loro campo (la scuola per il professore, il mondo del calcio per l'allenatore) che fa si che possano essere equiparate al padre che t'insegna le linee guida per la vita.
L'allenatore per un ragazzino come Ljajic non è solo quello che ti mette in campo e amen, è quello che deve evitare che diventi il solito ragazzetto stupido che si brucia e della quale rimarrà solo un rimpianto, e stanne sicuro che se da domani, la carriera del serbo dovesse magari prende una svolta a livello comportamentale e tra 5-6 anni calcare i più grandi palcoscenici del calcio Mondiale, vedrà quel gesto di Rossi e magari lo ringrazierà pure perché senza di quello sarebbe potuto essere "uno dei tanti viziati".

mvp18 ha scritto:

Gerry Donato ha scritto: Non c'è pediatra, psicologo infantile, psicologo o psicoterapeuta che sosterrebbe una teoria del genere, frutto di una cultura distorta (proprio perché le ha prese da mamma e papà, il figlio si sentirà autorizzato nel darle o giustificarle. Come insegnare che non si picchia nessuno se sono i genitori i primi a farlo?).
Se c'è, è un incompetente.

Ma non voglio entrare in una campagna stile "Save the Children" o "adotta anche tu un piccolo Ljajic".
Aggiungo solo che in Scandinavia un ceffone al figlio è reato.

Ma su quali basi dicono questo? Pechè non mi sembra che abbia riscontro reale sull'educazione di un figlio. Non riesco a capire come un ceffone possa condizionare il fatto che tu diventerai una persona violenta o meno.

Solo i primi risultati a caso:
http://www.medicinalive.com/psicologia- ... tamentali/
http://rcarlo.interfree.it/naturalchild ... alian.html
http://www.mammeacrobate.com/benessere/ ... ciate.html
http://www.stateofmind.it/2012/02/punizioni-corporali/

Come può essere in qualche modo educativo per Ljajic averle prese dal proprio allenatore, se poi l'allenatore viene esonerato e biasimato dalla sua società?
Tra le due ipotesi, dopo ieri sera il rischio che il ragazzo si perda definitivamente è maggiore di quella che esploda come un fenomeno (tanto più a Firenze) grazie ai ceffoni di Delio Rossi.