Arte
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Re: Arte
Se stiamo al rapporto qualità-celebrità, il più sopravvalutato è senz'altro La ragazza con l'orecchino di perla, per distacco. Gli altri sono inflazionati quanto volete, ma restano dei capolavori, dall'Urlo alla Notte Stellata al Dalì (sul Giudizio Universale non iniziamo neanche la discussione).
Di quello di Vermeer invece da anni mi chiedo il perchè di tanto culto (ma me lo chiedo anche di Quasi Amici, per cui è senz'altro un problema mio); probabilmente giusto perchè ci sono stati un romanzo e un film a tirargli la volata. Ormai anche l'arte dev'essere pop, altrimenti nessuno se la caga.
Di quello di Vermeer invece da anni mi chiedo il perchè di tanto culto (ma me lo chiedo anche di Quasi Amici, per cui è senz'altro un problema mio); probabilmente giusto perchè ci sono stati un romanzo e un film a tirargli la volata. Ormai anche l'arte dev'essere pop, altrimenti nessuno se la caga.
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Re: Arte
di questo dipinto esistono almeno cinque versioni prodotte dallo stesso autore.
divenuto celebre per essere - si dice - il quadro preferito di un noto dittatore.
è di una bellezza inquietante ed ha ammaliato e influenzato nel corso degli anni diversi personaggi di un certo spessore.

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- Teo
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Re: Arte
Volendo, anche tutta l'arte di Terry Richardson ha un hype eccessivo. Ben altra cosa era l'arte di Mappelthorpe o Helmut Newton.
- ride_the_lightning
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Re: Arte
beh, Mapplethorpe era proprio di altro livello. Al di là del rapporto con la Smith e The X Portfolio aveva una genialità nel cercare le forme e il rimanere il più essenziale possibile quasi disarmante. peccato sia morto così giovane.
BruceSmith ha scritto:in coppia con raid, hanno rispolverato il sempre attuale poliziotto buono - poliziotto cattivo, portandosi ai livelli di coppie leggendarie tipo Riggs-Martaugh, Cohle-Hart, Starsky-Hutch o ErMonnezza-Bombolo.
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Re: Arte
ride_the_lightning ha scritto:beh, Mapplethorpe era proprio di altro livello. Al di là del rapporto con la Smith e The X Portfolio aveva una genialità nel cercare le forme e il rimanere il più essenziale possibile quasi disarmante. peccato sia morto così giovane.
Certo, ma helmut non è da meno, magari Robert ha un fascino maggiore per via della sua storia.
Il discorso è che appunto ora Terry sia decisamente hype!!
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Re: Arte
Indubbiamente, condivido con te su tutta la linea. Un fotografo che adoro è pure Richard Avedon per via di tutta la sua poliedricità, una capacità di passare a rivoluzionare la fotografia nel campo della moda inserendola in contesti non abituali (ex. Coco Chanel in metro) al reportage più puro e schietto (In The American West), oltre ai celebri ritratti.
Vabbè poi ci sarebbe Robert Frank (su cui farò la tesi
), ma diventerebbe un post monologo. 
Vabbè poi ci sarebbe Robert Frank (su cui farò la tesi


BruceSmith ha scritto:in coppia con raid, hanno rispolverato il sempre attuale poliziotto buono - poliziotto cattivo, portandosi ai livelli di coppie leggendarie tipo Riggs-Martaugh, Cohle-Hart, Starsky-Hutch o ErMonnezza-Bombolo.
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Re: R: Arte
Eh, Frank e il suo immaginario beat dovuto al rapporto con Kerouac e la folgorazione a Frisco per via di Ginsberg per me è uno step fondamentale per capire la fotografia di reportage. Al pari di un Cartier-Bresson con il suo "fotografare in punta di piedi" e "la linea invalicabile fra fotografo e soggetto", Frank (quasi) contemporaneamente ha avuto il merito di ribaltare lo scenario e giocare tutto sul rompere le distanze, creando un libro come The Americans che è la più valida testimonianza sull'illusione del sogno americano, una dissacrante visione di una terra delle opportunità che deve far fronte alla povertà e all'istinto di sopravvivenza. Tant'è che dovette attendere un anno per essere pubblicato negli USA. Poi lo stimo parecchio perché prende ispirazione da tutto, tipo da quadri di Hopper che ricalca nel fotografare i benzinai abbandonati o dal mondo musicale. E tutto questo lo fa consciamente, a differenza di un altro grandissimo come William Klein, simile per attitudine a Frank, ma che era "il fotografo del caos" perché ispirato dal momento, istintivo.
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BruceSmith ha scritto:in coppia con raid, hanno rispolverato il sempre attuale poliziotto buono - poliziotto cattivo, portandosi ai livelli di coppie leggendarie tipo Riggs-Martaugh, Cohle-Hart, Starsky-Hutch o ErMonnezza-Bombolo.
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Re: Arte
Ovviamente The Americans (la mia tesi fu sulla Beat Generation) fa già parte da anni della mia collezione in merito..
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Re: Arte
Hank Luisetti ha scritto:Ovviamente The Americans (la mia tesi fu sulla Beat Generation)
e io mi sa che ti seguirò a ruota fra pochi mesi.

anche se ultimamente stavo proprio discutendo di Avedon per via del suo American West.
BruceSmith ha scritto:in coppia con raid, hanno rispolverato il sempre attuale poliziotto buono - poliziotto cattivo, portandosi ai livelli di coppie leggendarie tipo Riggs-Martaugh, Cohle-Hart, Starsky-Hutch o ErMonnezza-Bombolo.
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Re: R: Arte
Americans non lo conoscevo, me lo sono andato a guardare e l'ho trovato veramente notevole.ride_the_lightning ha scritto:Eh, Frank e il suo immaginario beat dovuto al rapporto con Kerouac e la folgorazione a Frisco per via di Ginsberg per me è uno step fondamentale per capire la fotografia di reportage. Al pari di un Cartier-Bresson con il suo "fotografare in punta di piedi" e "la linea invalicabile fra fotografo e soggetto", Frank (quasi) contemporaneamente ha avuto il merito di ribaltare lo scenario e giocare tutto sul rompere le distanze, creando un libro come The Americans che è la più valida testimonianza sull'illusione del sogno americano, una dissacrante visione di una terra delle opportunità che deve far fronte alla povertà e all'istinto di sopravvivenza. Tant'è che dovette attendere un anno per essere pubblicato negli USA. Poi lo stimo parecchio perché prende ispirazione da tutto, tipo da quadri di Hopper che ricalca nel fotografare i benzinai abbandonati o dal mondo musicale. E tutto questo lo fa consciamente, a differenza di un altro grandissimo come William Klein, simile per attitudine a Frank, ma che era "il fotografo del caos" perché ispirato dal momento, istintivo.
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Vedo poi che avete citato Hopper (del quale ho visto un'esposizione clamorosa) e Newton, solo

Visto che poi pare che abbia di fronte due esperti di beat generation, visto che il topic dei libri è sempre morto, e visto che spammare ora si chiama rivitalizzare il forum, volevo andare un attimo OT e fare un paio di considerazioni sul periodo da un punto di vista letterario. Ginsberg è dio. In Kaddish, che è un poema su sua madre, ho visto una delle più belle trasposizioni letterarie della follia; emozionante. Pochi giorni fa poi, a un'esposizione sull'India, lo ho visto in un filmato su una tv americano a cantare un inno a Krishna con uno strumento assurdo. Idolo assoluto. Kerouac è invece, a mio avviso, uno scrittore sopravvalutato. In "On the road" riesce a coprire una storia scritta malino e con buchi nella trama con una forza espressiva che lo rende il libro più influente della sua generazione (e un libro che ho adorato), ma degli altri suoi libri che ho letto non ne ho finito uno (la sparo grossa, lo so). In "Big Sur" poi, mi ha proprio dato l'impressione di non esserci come persona, di essere invecchiato diventando un reazionario, una sensazione orrenda se penso a come lo idolatravo quando avevo 16 anni.
Concludo con una domanda. Ho tra i libri da leggere "American express" di Corso, ma non mi decido a comprarlo. Lo avete letto? Lo consigliereste?
Ultima modifica di Birdman il 18/11/2013, 20:11, modificato 1 volta in totale.
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Re: Arte
Sì. Te lo consiglio, è abbastanza weird come scritto, però ci sta, aiuta ad ampliare un po' lo sguardo sulla beat generation. Non lo trovo un capolavoro imprescindibile, lui è poeta in primis. E American Express è l'unico romanzo che ha scritto, quindi è un'occasione per vederlo anche sotto una luce diversa dal solito. Io ti butto lì William S. Burroughs, se non hai mai letto nulla di suo. Potresti partire dal più celebre "La scimmia sulla schiena" o "Pasto Nudo" (ma alcuni non apprezzano la sensazione caotica/sfilacciata che c'è). Su Kerouac (che ha firmato l'introduzione di The Americans per Frank, giusto per tornare IT) pur amandolo, l'unica cosa che riconosco di far fatica di digerire a tratti è il suo stile di scrittura.
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Re: Arte

il galata morente copia romana di un originale del III sec a.c.
il guerriero , ferito al fianco, seduto sullo scudo che non potrà più difenderlo e con la tromba spezzata che non potrà essere usata per chiamare i compagni; colto nell'attimo dell'abbandono alla morte.