LA TOP 11 DELLA SETTIMANA
DINO ZOFF (Dream Warriors) - Senza ombra di dubbio la miglior prestazione individuale per un portiere in questa settima giornata. Decisivo sulle sorti del risultato in un match che altrimenti per Pove e Leather sarebbe stato assai meno remunerativo.
KARL-HEINZ SCHNELLINGER (N'Koulou) - Una prova sostanzioza su entrambi i fronti. Riesce a limitare Brunone Conti, fin qui incontenibile, e si produce anche con profitto in attacco. Prima del colpo di prestigio Maradona-Kubala, è il suo apporto quantitativo al discorso a metterla N'Koulou alla capolista.
FABIO CANNAVARO (Inti Illimany) - La difesa degli Illimany si è espressa in modo praticamente perfetto, concedendo poco o nulla ad una corazzata come quella di Rizzalex. Mentre altrove si discute di picchi di rendimento, Cannavaro dimostra che in mezzo alla difesa migliori di lui ce ne sono ben pochi.
ROBERTO CARLOS (Inti Illimany) - Propizia un gol con l'evidente complicità di Hiden. Poi si mette al servizio della squadra con una grandissima energia. Il suo inconfondibile trademark.
WILLEM VAN HANEGEM (Avellino) - L'olandese che non ti aspetti, proprio nel giorno della grande rinascita del numero 14. Se Cruyff e Zico sono l'ago della bilancia delle sorti avellinesi, la regia di Van Hanegem è la base su cui costruire un numero davvero considerevole di azioni offensive. Se migliora in termini di concretezza, Avellino può risalire rapidamente la classifica.
JOSEF BOZSIK (Malbd'm) - Il regista dei Malbd'm è il classico giocatore che non ama molto la luce dei riflettori, ma quando viene chiamato in causa, dimostra che c'ha la stecca (cit.)
ZINEDINE ZIDANE (Spatolatori Folli) - Ha la dote dell'ipnosi, che esercita con profitto sui difensori avversari, fino a quando Casillas decide che è il caso di smetterla. Se Zizou è ispirato, non esiste avversario in grado di fermarlo.
ANDRES INIESTA (Sbifida) - Se l'eroe di giornata, nonchè meritato mvp, è stato Batigol, il cardine dei successi di Frog, secondo il modestissimo parere di chi scrive, rimane Don Andres. Pochi come lui sanno ispirare la manovra offensiva con tocchi rapidi e precisi. Si sta rilanciando davvero alla grandissima, dopo le incertezze dello scorso campionato, in una squadra che probabilmente non aveva le caratteristiche per esaltare le sue doti.
MICHEL PLATINI (Argonegus) - Dopo il caso che ha tenuto banco sui giornali la scorsa settimana, Michel torna in campo e fa la differenza. Che avesse ragione Hobbit? Che Shirto non c'avesse capito un cazzo? Non è affar nostro. Ci accontentiamo di aver potuto ammirare il Le Roi che tutti conoscevamo. Bentornato campione.
HECTOR SCARONE (Borussia Mailand) - Dopo Michel, un altro redivivo. Finora più ombre che luci. L'atmosfera dello Stadio Olimpico riaccende la fiamma di un campione che pareva essersi perso nella crisi di risultati di Pey-Toni.
JAIRZINHO (The Flying Dutchman) - Col senno di poi, panchinare un giocatore simile si è rivelata pura follia. Ala o punta che sia, semina il panico nei pressi delle difese avversarie e soprattutto consente di capitalizzare le ispirazioni di Rivera e Hagi. Jairzinho è uno degli attaccanti più completi visti finora nel torneo, in grado di colpire sia di potenza che con la giocata di fino.