LA TOP 11 DELLA SETTIMANA
RICARDO ZAMORA - Ha senso mettere in top 11 un portiere che ha subito sei reti nelle ultime due partite, equivalenti a sconfitte senza appello per la squadra in cui milita? Si, se si chiama Ricardo Zamora. Si, se le sue parate hanno letteralmente evitato il tracollo, che poteva avere conseguenze ben peggiori sul piano psicologico. Kachlex dovrà lavorare molto sulle sorti della propria squadra. Ma un punto fermo c'è, ed è più solido dei pali della porta che difende. Saracinesca.
CARLO PAROLA - Argonegus è sostanzialmente l'unica squadra ad aver chiuso questo turno a reti inviolate. Gran parte del merito va attribuito ad un difensore dalle umili origini che si sta dimostrando più redditizio di molti nomi altisonanti. Concreto.
OBDULIO VARELA - Commovente nel reggere un reparto tutt'altro che in giornata. E non fosse stato per quell'invenzione di Matthews, avrebbe persino portato a casa un punto clamoroso. Granitico.
GIACINTO FACCHETTI - Il brindellone non si ferma più! Con la complicità di Hagi domina incondizionatamente la fascia sinistra in entrambe le fasi. Dalle sue parti non si passa mai e come se non bastasse, le principali azioni offensive passano sempre in un modo o nell'altro dalla sua elegante zampa. Gol e assist che sarebbero potuti essere anche di più, se Van Basten si fosse rivelato maggiormente preciso in fase di finalizzazione. Monumentale.
GARRINCHA - Manè quei momenti li ce li ha sempre avuti. Momenti in cui inizia a fare un po' il cazzo che vuole, risolvendoti la partita. Immarcabile.
ANDRES INIESTA - Un merito che va al di là delle due clamorose reti in piena zona Cesarini, che hanno regalato a frog un punto davvero insperato. Si districa alla perfezione in un centrocampo che deve ancora trovare il giusto equilibrio tattico, mandando spesso in crisi un mostro sacro come Frank Rijkaard. Imprendibile.
DUNCAN EDWARDS - Le condizioni per esaltarsi c'erano tutte. Gara maschia, tattica e bella tosta, dove specie in mezzo al campo nessuno le ha mandate troppo a dire. Due assist determinanti ma soprattutto una prova di sostanza e sacrificio a sopperire la prematura uscita di Lothar Matthaus. Prezioso.
DAVID BECKHAM - "E' solo bello?" (cit.) Col cazzo! lo Spice Boy è un grandissimo giocatore. L'aveva dimostrato la scorsa settimana, lo ribadisce con maggior convinzione contro lo squadrone di AFDUI. Giocate semplici ma straordinariamente efficaci, in grado di oscurare persino il genio di Valentino Mazzola. Se soltanto la Palombella avesse una coppia di difensori centrali degni di questo nome... Incredibili i disastri combinati da O'Leary, capace di mandare in crisi totale anche un onestissimo esponente del ruolo come Adams. Luci e ombre. Beckham telecomanda Sheva per ben due volte. Quando tornerà Robi Baggio, saran problemi di abbondanza. Avercene...
ALCIDES GHIGGIA - C'ha provato in tutti i modi a far segnare Pelè. Niente da fare. O Rey ha patito oltremodo lo spauracchio Bobby Moore, finendo di fatto per eliminarsi da solo. Mai lo si era visto giocare così male, mangiandosi almeno tre gol solo davanti a Hiden. Ghiggia ha di fatto sostenuto da solo le sorti dell'attacco di Malbd'm, che ancora fatica tantissimo a trovare continuità nella meccanica di gioco. Il gol dell'uruguagio è con ogni probabilità il più bello di questa quarta di campionato. Generoso.
GEORGE BEST - Tutto il precampionato a capire se fosse un'ala destra o un'ala sinistra, così c'ha pensato bene di levare ogni dubbio, facendo cagare sia come ala destra che come ala sinistra, rivelandosi una vera forza della natura come seconda punta. La difesa di Kachlex se lo ricorderà per un bel pezzo. Classe pura.
ALFREDO DI STEFANO - In partite come queste, in cui a Bonaz gira tutto bene, o quasi, fermarlo risulta praticamente impossibile. Ci si aspettava un'intesa alla rovescia con Gerd Muller. Qui gli assist li fa il tedesco, ma la sostanza non cambia. Bonaz rimane strafavorito (cit.) Da segnalare anche la straordinaria continuità di rendimento, su entrambe le fasce, di Brunone Conti. Leggenda.