Hobbit83 ha scritto:Gerry Donato ha scritto:
forse si rende necessario prima un tavolo per spiegargli come funzionano le cose. A meno che, come ovvio, preferisca non capire.
Domanda: se la Casoria avesse rilevato qualsivoglia rilevanza penale nelle telefonate Moratti/Facchetti, non avrebbe dovuto trasmettere per competenza gli atti a una procura?
Sul piano formale, certamente, come hai riportato.
Ma nella sostanza non è proprio così: per esempio i PM non applicano l'obbligatorietà dell'azione penale, oberati come sono dalle notizie di reato e dalle scartoffie sui loro tavoli, essendo così costretti a fare una selezione arbitraria di cosa perseguire e di cosa trascurare.
Allo stesso modo è del tutto impensabile che il giudice Casoria trasferisca atti non trasparenti di una telefonata di persona (Moratti) che al massimo potrebbe essere indagata per frode sportiva per fatti che cadrebbero in prescrizione prima dell'inizio del processo o ancora atti di una persona (Facchetti) deceduta e quindi non perseguibile per il diritto penale.
Io comunque nel deridere Moratti per quella dichiarazione mi riferivo al diritto sportivo, che è il tema del tavolo della pace: Moratti risponde alla richiesta di rinuncia alla prescrizione sportiva ricordando che a Napoli dicono che le sue chiamate sono ininfluenti, ma confonde mele con pere.
A livello sportivo non conta nulla cosa dicono a Napoli, sono due piani di diritto totalmente differenti. A livello sportivo conta cosa dice Palazzi, e sappiamo che non ci è andato leggero. Quindi Moratti o fa finta di non capire o non ha capito nulla.
E mentre professarsi innocente a livello di diritto penale per sopravvenuta prescrizione è accettabile (se n'è accorto persino Travaglio sulla sua pelle), sbandierare la prescrizione come sinonimo di innocenza nel diritto sportivo (che ha meccanismi totalmente diversi, specie nel nesso tra accusa e giudici) secondo me e buona parte della dottrina è intollerabile.
L'Inter sul piano sportivo è non punibile, cosa ben diversa dall'essere non colpevole.