La Settima Arte, Da Wim Wenders a Joe D'Amato: Il Topic del
- Teo
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Re: Re: La Settima Arte, Da Wim Wenders a Joe D'Amato: Il To
Quando vedi qualcosa che rappresenta una forma d'arte dai sempre un'analisi.
La finanza non c'entra nulla con cinema e pittura, ci sono parametri oggettivi che quest'ultime non hanno.
E' quello che molti cosiddetti esperti o critici non capiscono, ed infatti in pochi danno un peso significativo alle recensioni.
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- mr.kerouac
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Re: Re: La Settima Arte, Da Wim Wenders a Joe D'Amato: Il To
Teo ha scritto:Quando vedi qualcosa che rappresenta una forma d'arte dai sempre un'analisi.
La finanza non c'entra nulla con cinema e pittura, ci sono parametri oggettivi che quest'ultime non hanno.
E' quello che molti cosiddetti esperti o critici non capiscono, ed infatti in pochi danno un peso significativo alle recensioni.
parametri oggettivi la finanza? dillo a quelli che la governano...
comunque anche l'arte ha alcuni parametri oggettivi, non si può negarlo
Ci sono squadre che a certe temperature si squagliano, altre che lievitano. Classe, storia: Milan.
"mr.kerouac [...] sa essere cattivo con pochissime parole". (Angyair)
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Re: Re: La Settima Arte, Da Wim Wenders a Joe D'Amato: Il To
mr.kerouac ha scritto: certo che si può vedere, analizzare si fa un attimo più fatica... tu ti esprimi sui quadri di jackson pollock, picasso o gli impressionisti russi?
non è questione di fatica, quanto di livelli di lettura.
uno che ha fatto 4839 esami di arte potrebbe spiegarmi che ha di bello la replica del Kandinsky appesa vicino alla mia scrivania.
e se sta al Guggenheim, ci sarà più di un motivo, non ho dubbi.
ma non è detto che poi mi piaccia.

io ho scritto Kandinsky, ma pensavo anche a Fellini.

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Re: Re: La Settima Arte, Da Wim Wenders a Joe D'Amato: Il To
ed è la sottile differenza tra gusto personale e analisi...BruceSmith ha scritto:mr.kerouac ha scritto: certo che si può vedere, analizzare si fa un attimo più fatica... tu ti esprimi sui quadri di jackson pollock, picasso o gli impressionisti russi?
non è questione di fatica, quanto di livelli di lettura.
uno che ha fatto 4839 esami di arte potrebbe spiegarmi che ha di bello la replica del Kandinsky appesa vicino alla mia scrivania.
e se sta al Guggenheim, ci sarà più di un motivo, non ho dubbi.
ma non è detto che poi mi piaccia.![]()
io ho scritto Kandinsky, ma pensavo anche a Fellini.
Ci sono squadre che a certe temperature si squagliano, altre che lievitano. Classe, storia: Milan.
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Re: Re: La Settima Arte, Da Wim Wenders a Joe D'Amato: Il To
Dato che sono stato l'incendiario di questa discussione, un paio di considerazioni in ordine sparso:
_d'accordissimo che il cinema deve contemplare anche prodotti più generalisti e diciamo "di intrattenimento" (nella mia videoteca accanto a 'C'era una volta in America' non potrà mai mancare un 'Tre uomini e una gamba' o un 'Suxbad'). Quello che contesto sono i film che per non irritare si rivolgono a un pubblico lobotomizzato. Esempi? I cinepanettoni, che usano la volgarità per solleticare gli istinti più bassi della massa e contemporaneamente vivono di un sottotesto classista e omo\xenofobo; 'Benvenuti al Sud', che offre stereotipi molto peggiori di quelli che pretende di criticare; Checco Zalone, che certamente ti fa ridere molto, ma auto-assolvendo l'italiano medio dai suoi peggiori difetti.
_leggete tutti Benjamin, vi farete del bene
_il cinema è arte, non ci piove. A volte è intrattenimento sterile, e capisco che ci possa stare. Però ci sono delle vie di mezzo. Parliamo di un film come 'Amici miei'? Si ride, e molto, ma quanta profondità nei sottotesti che affronta (la vecchiaia, l'incombenza della morte e l'amicizia come antidoto alla paura, la mancanza di senso della vita). Altro che cinepanettoni. E non sto parlando di Fellini o Bunuel...
_sono d'accordo con Franci sui pregi e i difetti di The Tree of Life, ma credo che Malick non debba cambiare una virgola del suo modo di intendere il cinema, a costo di fare alla prossima fermata un altro film non riuscito. Si annoierà altra gente nelle sale? E che cavolo, meglio annoiarsi con Malick che divertirsi con i programmi della De Filippi
_sai che non ho mai visto un film su Megavideo? sarò l'unico... Con questo non sto dando nessun giudizio, è bene chiarirlo, però capite se la mia vita nell'ultimo mese è cambiata il giusto...
_anch'io negli ultimi due anni ho visto film che mi sono piaciuti molto, da 'Drive' a 'Il segreto dei suoi occhi', da 'L'uomo che verrà' a 'The Social Network', da 'Le idi di marzo' a 'Carnage', ma il film che ti fa uscire diverso dalla sala (quello che per me negli ultimi dieci anni sono stati Into the wild, Million Dollar Baby e Inglourious Basterds), quello è un pezzo che lo aspetto
_certo che si può guardare un film senza conoscere la storia del cinema, ci si può fare un'opinione assolutamente legittima, ma non si coglierà lo spettacolo nella sua complessità. Tu puoi guardare 'Kill Bill' e divertirti per le avventure della Sposa, ma se non conosci gli stilemi del cinema giapponese e degli animé, i western di Sergio Leone e il resto della filmografia di Tarantino, non potrai mai cogliere tutto quello che Kill Bill offre. Come dire, se non ti lecchi le dita godi solo a metà (cit.)
_Se vai a vedere un film per essere intrattenuto nessun problema, però accertati di scegliere un film che ti faccia lasciare il cervello fuori dalla sala. Se invece - per curiosità intellettuale o per qualunque motivo - guardi uno dei capolavori della storia del cinema devi essere pronto a farti annoiare, provocare, al limite anche irritare, perchè è quello che un'opera deve fare. Se poi ne esci con le palle a terra, forse hai sbagliato a scegliere l'attività della serata.
_d'accordissimo che il cinema deve contemplare anche prodotti più generalisti e diciamo "di intrattenimento" (nella mia videoteca accanto a 'C'era una volta in America' non potrà mai mancare un 'Tre uomini e una gamba' o un 'Suxbad'). Quello che contesto sono i film che per non irritare si rivolgono a un pubblico lobotomizzato. Esempi? I cinepanettoni, che usano la volgarità per solleticare gli istinti più bassi della massa e contemporaneamente vivono di un sottotesto classista e omo\xenofobo; 'Benvenuti al Sud', che offre stereotipi molto peggiori di quelli che pretende di criticare; Checco Zalone, che certamente ti fa ridere molto, ma auto-assolvendo l'italiano medio dai suoi peggiori difetti.
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_il cinema è arte, non ci piove. A volte è intrattenimento sterile, e capisco che ci possa stare. Però ci sono delle vie di mezzo. Parliamo di un film come 'Amici miei'? Si ride, e molto, ma quanta profondità nei sottotesti che affronta (la vecchiaia, l'incombenza della morte e l'amicizia come antidoto alla paura, la mancanza di senso della vita). Altro che cinepanettoni. E non sto parlando di Fellini o Bunuel...
_sono d'accordo con Franci sui pregi e i difetti di The Tree of Life, ma credo che Malick non debba cambiare una virgola del suo modo di intendere il cinema, a costo di fare alla prossima fermata un altro film non riuscito. Si annoierà altra gente nelle sale? E che cavolo, meglio annoiarsi con Malick che divertirsi con i programmi della De Filippi
_sai che non ho mai visto un film su Megavideo? sarò l'unico... Con questo non sto dando nessun giudizio, è bene chiarirlo, però capite se la mia vita nell'ultimo mese è cambiata il giusto...
_anch'io negli ultimi due anni ho visto film che mi sono piaciuti molto, da 'Drive' a 'Il segreto dei suoi occhi', da 'L'uomo che verrà' a 'The Social Network', da 'Le idi di marzo' a 'Carnage', ma il film che ti fa uscire diverso dalla sala (quello che per me negli ultimi dieci anni sono stati Into the wild, Million Dollar Baby e Inglourious Basterds), quello è un pezzo che lo aspetto
_certo che si può guardare un film senza conoscere la storia del cinema, ci si può fare un'opinione assolutamente legittima, ma non si coglierà lo spettacolo nella sua complessità. Tu puoi guardare 'Kill Bill' e divertirti per le avventure della Sposa, ma se non conosci gli stilemi del cinema giapponese e degli animé, i western di Sergio Leone e il resto della filmografia di Tarantino, non potrai mai cogliere tutto quello che Kill Bill offre. Come dire, se non ti lecchi le dita godi solo a metà (cit.)
_Se vai a vedere un film per essere intrattenuto nessun problema, però accertati di scegliere un film che ti faccia lasciare il cervello fuori dalla sala. Se invece - per curiosità intellettuale o per qualunque motivo - guardi uno dei capolavori della storia del cinema devi essere pronto a farti annoiare, provocare, al limite anche irritare, perchè è quello che un'opera deve fare. Se poi ne esci con le palle a terra, forse hai sbagliato a scegliere l'attività della serata.
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Re: Re: La Settima Arte, Da Wim Wenders a Joe D'Amato: Il To
Vi do le mie impressioni (anche se non interessano a nessuno) sui film che ho visto recentemente:
- L'odio, film francese sui disagi e gli scontri nelle banlieu. Intenso, crudo e potente. Mi è piaciuto molto, anche se il modo in cui sono presentati i fatti può sembrare un po' troppo stereotipato.
- Hugo Cabret, la storia è, a mio avviso, per lunghi tratti abbastanza noiosa e prevedibile, anche se si riprende con la parte sul cinema di Mèliés. Straordinaria invece la fotografia, e anche il 3d mi è parso molto ben riuscito.
- L'esercito delle 12 scimmie, avevo aspettative altissime che non sono state soddisfatte a pieno. Nel complesso il film mi è comunque piaciuto, ma la trama è un po' banale.
- Waking Life, film d'animazione girato con la tecnica del rotoscope. Che dire, clamoroso. Non perde un colpo in tutto il film, dialoghi clamorosi, veramente consigliatissimo. Chi ama i film svarionanti e da svarionati non potrà non farsi un trip nell'iperuranio guardandolo. Lo voglio rivedere ma ad una prima impressione tenderei a metterlo senza troppi dubbi nella mia top10 all time. Ps.si trova anche su youtube, ma evitate la versione con la musica in sottofondo, non ci sta nel modo più assoluto.
- L'odio, film francese sui disagi e gli scontri nelle banlieu. Intenso, crudo e potente. Mi è piaciuto molto, anche se il modo in cui sono presentati i fatti può sembrare un po' troppo stereotipato.
- Hugo Cabret, la storia è, a mio avviso, per lunghi tratti abbastanza noiosa e prevedibile, anche se si riprende con la parte sul cinema di Mèliés. Straordinaria invece la fotografia, e anche il 3d mi è parso molto ben riuscito.
- L'esercito delle 12 scimmie, avevo aspettative altissime che non sono state soddisfatte a pieno. Nel complesso il film mi è comunque piaciuto, ma la trama è un po' banale.
- Waking Life, film d'animazione girato con la tecnica del rotoscope. Che dire, clamoroso. Non perde un colpo in tutto il film, dialoghi clamorosi, veramente consigliatissimo. Chi ama i film svarionanti e da svarionati non potrà non farsi un trip nell'iperuranio guardandolo. Lo voglio rivedere ma ad una prima impressione tenderei a metterlo senza troppi dubbi nella mia top10 all time. Ps.si trova anche su youtube, ma evitate la versione con la musica in sottofondo, non ci sta nel modo più assoluto.
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Re: La Settima Arte, Da Wim Wenders a Joe D'Amato: Il Topic
shilton ha scritto: mymovies, alcuni titoli non li trovi, tu basta che setti il paese d'orgine come ricerca e te li trova con il titolo originale (che puoi puoi modificare).
App molto ben fatta, in teoria puoi creare anche tu i titoli mancanti.
Come vedi anche io ho titoli di film orientali, alla fine li ho trovati.
Aaaaaah, ma non avevo mica capito che era QUEL my movies!
Avevo scaricato la versione free dell'applicazione per Mac e in effetti mi era piaciuta, tanto che ancora ce l'ho installata...però dalle prove che ho fatto, ce ne sono diversi che non trovo nella versione che ho o che non ci sono e dovrei quindi inserire a mano. Considerato che già se me li prendesse tutti in automatico, inserirli tutti sarebbe comunque un lavoro massacrante, mi sa che resterò con il mio excel...oltretutto la versione free arriva a max 50 titoli e la versione intera costa 15 dollari...
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Re: Re: La Settima Arte, Da Wim Wenders a Joe D'Amato: Il To
mr.kerouac ha scritto: ed è la sottile differenza tra gusto personale e analisi...
che la differenza ci sia non è in discussione. peraltro, se avessi visitato 1000 volte il Guggenheim al posto di guardare 1000 film, magari potrei analizzarlo meglio.
quello su cui non sono d'accordo è che una analisi faccia passare in secondo piano il fatto che quel film sia - per me - (esagero con i termini) "una merda". magari però non ho capito il tuo discorso.
non so, nei film che hanno colpito profondamente bluto mi ci ritrovo (più o meno) anche io. ma per commuoversi davanti a Million Dollar Baby (commuoversi, non piangere perchè Bruz Willis si sacrifica in Armageddon) o non riuscire a togliersi di dosso la tristezza di The Wrestler (Bluto, tu come lo posizioni nella lista?) non c'è stato bisogno di analizzare nulla.
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Re: La Settima Arte, Da Wim Wenders a Joe D'Amato: Il Topic
Jamal Crawford ha scritto:shilton ha scritto: mymovies, alcuni titoli non li trovi, tu basta che setti il paese d'orgine come ricerca e te li trova con il titolo originale (che puoi puoi modificare).
App molto ben fatta, in teoria puoi creare anche tu i titoli mancanti.
Come vedi anche io ho titoli di film orientali, alla fine li ho trovati.
Aaaaaah, ma non avevo mica capito che era QUEL my movies!
Avevo scaricato la versione free dell'applicazione per Mac e in effetti mi era piaciuta, tanto che ancora ce l'ho installata...però dalle prove che ho fatto, ce ne sono diversi che non trovo nella versione che ho o che non ci sono e dovrei quindi inserire a mano. Considerato che già se me li prendesse tutti in automatico, inserirli tutti sarebbe comunque un lavoro massacrante, mi sa che resterò con il mio excel...oltretutto la versione free arriva a max 50 titoli e la versione intera costa 15 dollari...
Sai che non ricordo di averl upgradato a pagamento?
Ho impiegato parecchio pure io a caricarli tutti, ma adesso sono soddisfatto.

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Re: La Settima Arte, Da Wim Wenders a Joe D'Amato: Il Topic
Hugo Cabret.
ha un difetto importante che alla fine però passa inosservato quasi come se rimanesse lì sullo sfondo: la trama claudicante, come se la storia tentasse di raggiungere un altro livello senza riuscirci mai. Però questo difetto scompare di fronte alla bellezza della scenografia, della fotografia, alla cura dei personaggi fiabeschi, la maestria registica, al fascino degli argomenti trattati e del modo fantasioso e quasi onirico con il quale vengono presentati.
Un sogno praticamente. quasi mi rammarico di averlo visto in 2d.
occhio agli oscar per miglior regia e alla possibile sorpresa miglior film.
ha un difetto importante che alla fine però passa inosservato quasi come se rimanesse lì sullo sfondo: la trama claudicante, come se la storia tentasse di raggiungere un altro livello senza riuscirci mai. Però questo difetto scompare di fronte alla bellezza della scenografia, della fotografia, alla cura dei personaggi fiabeschi, la maestria registica, al fascino degli argomenti trattati e del modo fantasioso e quasi onirico con il quale vengono presentati.
Un sogno praticamente. quasi mi rammarico di averlo visto in 2d.
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Re: Re: La Settima Arte, Da Wim Wenders a Joe D'Amato: Il To
BruceSmith ha scritto:
non so, nei film che hanno colpito profondamente bluto mi ci ritrovo (più o meno) anche io. ma per commuoversi davanti a Million Dollar Baby (commuoversi, non piangere perchè Bruz Willis si sacrifica in Armageddon) o non riuscire a togliersi di dosso la tristezza di The Wrestler (Bluto, tu come lo posizioni nella lista?) non c'è stato bisogno di analizzare nulla.
The Wrestler? Alto, altissimo. In assoluto uno dei film che più mi hanno toccato del decennio scorso. Non l'ho citato solo perchè precedente all'ultimo biennio, ma lo reputo straordinario, e Aronofsky è una delle poche certezze del cinema dei prossimi anni. Ricordo ancora quando all'edizione degli Oscar di tre anni vinse otto premi 'The Millionaire' (qui sì che la fama di 'merda' non è usurpata) e vennero completamente ignorati sia 'The Wrestler' che 'Gran Torino', i due film più belli dell'anno per distacco. Vabbè, vecchie storie...
Certo che non c'è bisogno di conoscere la storia del cinema per apprezzare un film come The Wrestler, ma ciò non toglie che sia un film che evita di compiacere il pubblico per cercare di raccontare una storia con uno stile tutto personale. Questo fa la differenza per me. Non è certo un film per una nicchia, ma comunque in quel caso si vede che prima c'è stata la riflessione di un autore, e se poi arrivava anche una buona accoglienza del pubblico tanto meglio.
Non credo di spoilerare niente se faccio notare che tre dei film che abbiamo citato tra i top del decennio (Into the wild, Million dollar baby e appunto The wrestler) finiscono più o meno nello stesso modo (ci siamo capiti), e non è certo il modo che un produttore si immagina per mandare a casa contento lo spettatore.
Al contrario la prima regola di ogni film d'intrattenimento (nel senso in cui lo intendavamo prima) è di non fare nulla che possa anche solo vagamente mettere di malumore lo spettatore, che vuole essere coccolato nelle sue certezze, vuole sentirsi ripetere che il sud è tutto mare e mozzarella (Benvenuti al sud), i buoni e i cattivi sono facilmente distinguibili (Avatar) e che come nelle favole il bene alla fine vince sempre (The millionaire).
Poi, ripeto, ognuno scelga legittimamente il tipo di cinema per cui più convenga perdere tempo in una sala. Io la mia scelta l'ho già fatta.
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Re: Re: La Settima Arte, Da Wim Wenders a Joe D'Amato: Il To
Bluto Blutarsky ha scritto:
The Wrestler? Alto, altissimo. In assoluto uno dei film che più mi hanno toccato del decennio scorso. Non l'ho citato solo perchè precedente all'ultimo biennio, ma lo reputo straordinario, e Aronofsky è una delle poche certezze del cinema dei prossimi anni. Ricordo ancora quando all'edizione degli Oscar di tre anni vinse otto premi 'The Millionaire' (qui sì che la fama di 'merda' non è usurpata) e vennero completamente ignorati sia 'The Wrestler' che 'Gran Torino', i due film più belli dell'anno per distacco. Vabbè, vecchie storie...
Certo che non c'è bisogno di conoscere la storia del cinema per apprezzare un film come The Wrestler, ma ciò non toglie che sia un film che evita di compiacere il pubblico per cercare di raccontare una storia con uno stile tutto personale. Questo fa la differenza per me. Non è certo un film per una nicchia, ma comunque in quel caso si vede che prima c'è stata la riflessione di un autore, e se poi arrivava anche una buona accoglienza del pubblico tanto meglio.
Non credo di spoilerare niente se faccio notare che tre dei film che abbiamo citato tra i top del decennio (Into the wild, Million dollar baby e appunto The wrestler) finiscono più o meno nello stesso modo (ci siamo capiti), e non è certo il modo che un produttore si immagina per mandare a casa contento lo spettatore.
Al contrario la prima regola di ogni film d'intrattenimento (nel senso in cui lo intendavamo prima) è di non fare nulla che possa anche solo vagamente mettere di malumore lo spettatore, che vuole essere coccolato nelle sue certezze, vuole sentirsi ripetere che il sud è tutto mare e mozzarella (Benvenuti al sud), i buoni e i cattivi sono facilmente distinguibili (Avatar) e che come nelle favole il bene alla fine vince sempre (The millionaire).
Poi, ripeto, ognuno scelga legittimamente il tipo di cinema per cui più convenga perdere tempo in una sala. Io la mia scelta l'ho già fatta.
centrato il punto. volevo solo dire che non è indispensabile essere uno studioso (detto in senso positivo, sia chiaro) per cogliere la bellezza di un film.
come non è necessario aver studiato per commuoversi davanti alla cappella sistina, alla divina commedia o a van basten che incrocia al volo contro l'urss.

ps. ho in caldo three of life da qualche mese. e, vi dirò, mi avete un po' smontato.

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Re: Re: La Settima Arte, Da Wim Wenders a Joe D'Amato: Il To
Bluto Blutarsky ha scritto:BruceSmith ha scritto:
non so, nei film che hanno colpito profondamente bluto mi ci ritrovo (più o meno) anche io. ma per commuoversi davanti a Million Dollar Baby (commuoversi, non piangere perchè Bruz Willis si sacrifica in Armageddon) o non riuscire a togliersi di dosso la tristezza di The Wrestler (Bluto, tu come lo posizioni nella lista?) non c'è stato bisogno di analizzare nulla.
The Wrestler? Alto, altissimo. In assoluto uno dei film che più mi hanno toccato del decennio scorso. Non l'ho citato solo perchè precedente all'ultimo biennio, ma lo reputo straordinario, e Aronofsky è una delle poche certezze del cinema dei prossimi anni. Ricordo ancora quando all'edizione degli Oscar di tre anni vinse otto premi 'The Millionaire' (qui sì che la fama di 'merda' non è usurpata) e vennero completamente ignorati sia 'The Wrestler' che 'Gran Torino', i due film più belli dell'anno per distacco. Vabbè, vecchie storie...
Certo che non c'è bisogno di conoscere la storia del cinema per apprezzare un film come The Wrestler, ma ciò non toglie che sia un film che evita di compiacere il pubblico per cercare di raccontare una storia con uno stile tutto personale. Questo fa la differenza per me. Non è certo un film per una nicchia, ma comunque in quel caso si vede che prima c'è stata la riflessione di un autore, e se poi arrivava anche una buona accoglienza del pubblico tanto meglio.
Non credo di spoilerare niente se faccio notare che tre dei film che abbiamo citato tra i top del decennio (Into the wild, Million dollar baby e appunto The wrestler) finiscono più o meno nello stesso modo (ci siamo capiti), e non è certo il modo che un produttore si immagina per mandare a casa contento lo spettatore.
Al contrario la prima regola di ogni film d'intrattenimento (nel senso in cui lo intendavamo prima) è di non fare nulla che possa anche solo vagamente mettere di malumore lo spettatore, che vuole essere coccolato nelle sue certezze, vuole sentirsi ripetere che il sud è tutto mare e mozzarella (Benvenuti al sud), i buoni e i cattivi sono facilmente distinguibili (Avatar) e che come nelle favole il bene alla fine vince sempre (The millionaire).
Poi, ripeto, ognuno scelga legittimamente il tipo di cinema per cui più convenga perdere tempo in una sala. Io la mia scelta l'ho già fatta.
Ti quoto solo per proporti una riflessione(dall'alto di un cazzo, anzi sul cinema vado anche sottoterra...): non è che magari lo spettatore vuole sentirsi dire che i buoni e i cattivi sono facilmente distinguibili o che il bene vince sempre per cercare, magari inconscimente, delle rassicurazioni??
Detto questo: se non ti da troppi problemi potresti darmi qualche consiglio su film di un certo livello ma che riescano anche a intrattenere lo spettatore?? e potesti suggerirmi qualcosa, libro o altro, per aumentare le mie conoscenze in fatto di film?
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Re: Re: La Settima Arte, Da Wim Wenders a Joe D'Amato: Il To
Brunetto Latini ha scritto: ...
Ti quoto solo per proporti una riflessione(dall'alto di un cazzo, anzi sul cinema vado anche sottoterra...): non è che magari lo spettatore vuole sentirsi dire che i buoni e i cattivi sono facilmente distinguibili o che il bene vince sempre per cercare, magari inconsciamente, delle rassicurazioni??
Detto questo: se non ti da troppi problemi potresti darmi qualche consiglio su film di un certo livello ma che riescano anche a intrattenere lo spettatore?? e potesti suggerirmi qualcosa, libro o altro, per aumentare le mie conoscenze in fatto di film?
Non e` sempre vero, anzi, l'esempio più lampante che mi viene in mente? "I soliti sospettii"
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Re: Re: La Settima Arte, Da Wim Wenders a Joe D'Amato: Il To
Brunetto Latini ha scritto:
Ti quoto solo per proporti una riflessione(dall'alto di un cazzo, anzi sul cinema vado anche sottoterra...): non è che magari lo spettatore vuole sentirsi dire che i buoni e i cattivi sono facilmente distinguibili o che il bene vince sempre per cercare, magari inconscimente, delle rassicurazioni??
Detto questo: se non ti da troppi problemi potresti darmi qualche consiglio su film di un certo livello ma che riescano anche a intrattenere lo spettatore?? e potesti suggerirmi qualcosa, libro o altro, per aumentare le mie conoscenze in fatto di film?
Sono d'accordo, molto spesso è così. Ed è uno dei motivi per cui dico che uno dei compiti degli autori di oggi è quello di svegliare gli spettatori medi dal loro torpore per proporgli qualcosa che li smuova un po' dalle loro certezze. Che poi è uno dei compiti dell'arte. Non sto dicendo che ogni film debba essere provocatorio o che, ma che almeno non coccoli il pubblico ripetendogli "cose vecchie con il vestito nuovo" (cit.)
Sui consigli, premesso che sono semplicemente uno che ha studiato cinema e ne ha visto parecchio, se vuoi degli spunti le pagine di questo topic ne sono piene

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