Gerry Donato ha scritto:
Io sono uno curioso ed aperto per natura, e forse questo è più un limite che un valore. Ma sforzandomi di superare i paletti e l'immagine del mondo politico che ho sempre avuto e mettendomi ad ascoltare nella sostanza alcuni loro portavoce, io ravviso una clamorosa superiorità tecnica e di contenuti, fosse solo perché hanno bisogno dello studio e dell'aggiornamento costante per trovare un senso.
E mentre non posso fare nomi di esponenti degli altri partiti realmente convincenti, sinceramente io inizio sempre più a vedere rappresentato quello che penso nei 5 stelle. Tutt'altra cosa poi è governare, siamo d'accordo.
Sulla "democrazia" interna io trovo veramente non credibile ravvisare in Casaleggio un elemento di disturbo, fosse solo dando uno sguardo ai loro bilanci.
Un tempo l'immagine politica era una calza davanti alla telecamera, oggi è una piattaforma informatica. La Casaleggio è la nuova versione della calza di Berlusconi.
E sono disponibile per essere deriso quando il loro regime mi smentirà. Ma semplicemente ai miei occhi forse ingenui sono coloro che hanno il brevetto dell'intuizione rete-politica, e la loro storia non permette di evidenziare qualcosa di diverso o peggio quell'etero-direzione di cui ci riempiamo troppo spesso la bocca senza effettivi riscontri.
Cosa dev'esserci di più trasparente?
Post molto condivisibile.
Per curiosità e sincero interesse, mi potresti fare qualche esempio di questi esponenti "tecnici", su scala nazione, appartenenti al movimento? Non seguo più la politica italiana con la passione di un tempo, ma me li devo essere assolutamente persi.
Quanto al resto, potrei essermi perso tra qualcuno dei tuoi riferimenti

, ma io non intendevo ravvisare Casaleggio come un disturbo per la democrazia interna in quanto forza economica sostenitrice del movimento ma, piuttosto, in quanto gestore opaco del sito cui il M5S fa riferimento. Situazioni come conteggi non limpidi per varie votazioni, sondaggi fatti con tempistiche e regole sospette, e altre situazioni di questo genere sono per me dei gravissimi colpi alla reputazione di trasparenza del movimento; direi quasi imperdonabili, almeno fino a quando non vi sarà un netto cambiamento nella modalità di gestione della piattaforma.
E per rispondere alla tua domanda circa il cosa deve esserci di più trasparente, in primis, come detto, vorrei una piattaforma più limpida, gestita da soggetti terzi al partito o comunque in modo open-source. E se si vuole veramente perseguire l'ideale di un potere che deriva dalla rete (anche se non sono sicuro su quanto questo sia effettivamente nei progetti del movimento), allora credo che il dibattito interno dovrebbe essere molto più strutturato, con una serie di argomenti da affrontare noto con largo anticipo, programmato e non frutto del sensazionalismo, e con votazioni i cui esiti siano più vincolanti. Reputo inconcepibile che le regole non siano note a priori, ma siano invece soggette a come il voto della rete si allinea con le idee dei vertici nazionali.
E allo stesso modo, imho la rete dovrebbe esistere anche come realtà territoriale; e con questo intendo dire che se gli elettori del M5S di Parma vogliono che Pizzarotti accetti un compromesso piuttosto che un altro, questo deve essere possibile farlo, senza interferenze da parte dei vertici nazionali. Perché che un sindaco che gode della fiducia dei propri elettori venga emarginato in nome di logiche di partito nazionale, a me pare cosa gravissima e lontanissima dagli ideali propugnati dal M5S.
Infine, credo che sarebbe cruciale che venissero chiaramente delineati quali sono i ruoli degli eletti tra le fila del M5S, e a chi essi devono rispondere.
Insomma, imho se si vuole perseguire il modello di democrazia che, a quanto ho capito, corrisponde alla "mission" del M5S, la strada è lunga e perigliosa, e quanto visto fino ad oggi non mi fa essere troppo ottimista verso la riuscita di questo esperimento politico, a cui sia chiaro che riconosco comunque dei meriti.