Considerazioni sparse:
_ In generale già dalle nomination è sembrata un'edizione meno improntata al divismo e più alla qualità, con la vetrina concessa a film piccoli come
Wiplash (e in fondo
Boyhood, che senza la trovata di girarlo nell'arco di dodici anni probabilmente non sarebbe arrivato nemmeno alla nomination) o a autori semi-indipendenti come Anderson e Inarritu.
_ Anche le vittorie di JK Simmons e della Arquette sono le vittorie degli underdog, di ottimi attori mai stati divi. Lo sarebbe stata anche una vittoria di Keaton, ma forse era chiedere troppo.
_ Evidentemente è obbligatorio che ogni anno ci sia il momento politically correct in cui l'intero jet-set di colore capitanato da Oprah Winfrey (che vedeo sempre di più come l'equivalente americano di Licio Gelli) tira la volata a un premio al film di turno sulla segregazione razziale. Il giorno che non ci si sentirà più in dovere di premiare film del genere sarà un giorno lieto.
_ La Moore è splendida e meritava un Oscar dai tempi di
Boogie Nights, ma i due premi agli attori protagonisti rivelano una vecchia e risaputa convinzione che secondo me non ha ragione di esistere, ovverosia che la riproduzione mimetica di un personaggio reale (Hawking) e la messa in scena della malattia (
Still Alice) di per sè hanno più valore di una performance che parte dal nulla per inventarsi da zero un personaggio (Keaton) e di un'interpretazione improntata all'ambiguità disturbante (la Pike, il cui personaggio in
Gone Girl è indubitabilmente quello che resterà di questo anno cinematografico).
_ Su
Interstellar abbiamo già dato in sede di nomination, mi ripeto: imperfetto finché si vuole, ma che sia stato totalmente ignorato nelle categorie maggiori a vantaggio di
Selma o di
The Theory of Everything è assurdo. Anche solo per il fatto che, a differenza dei sopracitati film, pensa in grande.
_ Noiosetto lo show. Neil Patrick Harris (che tutti noi ammireremo in eterno) ha aperto con uno splendido numero musicale ma per il resto sinceramente ha fatto poco. Ogni anno cambiano il presentatore ma quello perfetto non lo trovano mai. Forse il difetto sta nel manico, ossia in tutta l'impostazione dello show.
_ Non esagererei con l'entusiasmo per gli Oscar a
Grand Budapest Hotel, tutti legati alla forma: non appena si è trattato di premiare l'aspetto narrativo, le statuette sono andate altrove.
Detto ciò,
Birdman
(inteso come forumista, ovviamente)
Hai alzato l'asticella delle vite di tutti noi, d'ora in poi ogni anno senza Oscar sarà un anno deludente.
PlayIt, guarda in alto: solo il cielo è più grande di te (semi-cit)
P.s: tu quale eri?

"La verità è come l'acqua: una piccola quantità ti disseta e ti tiene pulito, ma se è troppa può farti affogare"