Che poi quei "montiani e moderati" sono l'elettorato che cambia facilmente partito ed é decisivo per vincere le elezioni, ma se sono poco motivati difficilmente vanno a votare.Gerry Donato ha scritto:Sposo assolutamente le tue precisazioni, per altro frutto di una conoscenza empirica della materia che va al di là dell'influenza che puoi esercitare e che è proprio quella passione di cui parlavo e che spesso come luogo comune viene considerata assente negli under 35 (fenomeno comunque esistente).
Mi pare conveniamo che la perdita di consenso del Renzi di oggi rispetto a quello del 2014, dopo che era riuscito ad assemblarlo sia a sinistra ("PD unito", in una precisa congiuntura di transizione politica) che in parte a destra ("montiani e moderati"), ora avviene in varia misura e per varie ragioni sia da sinistra che da destra.
E fino al 2010 sono stati con Berlusconi (all'inizio convinti della proposta politica, dopo impauriti delle politiche di quel csx), poi sono passati con Monti e alle Europee sono andati in massa su Renzi (un po perché convinceva, un po perché terrorizzati dal M5S primo partito) e adesso sono spaesati e si stanno riposizionando, a Milano sono andati con Parisi (basta vedere il voto alla lista di Forza Italia rispetto alle altre città) e a Torino sull'Appendino (manager, diversa dal tipico candidato del Movimento) ma non hanno ancora una casa.
Chi riesce a prendersi questo elettorato probabilmente vincerà le prossime politiche.