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Re: IL DRAFT

Inviato: 19/09/2013, 18:49
da Cobain88
Con la scelta numero 120,il Grunge United seleziona

Tarcisio Burgnich

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Campione europeo nel 1968 e vice-campione mondiale nel 1970 con la Nazionale italiana,è stato uno dei più grandi terzini degli anni Sessanta.
Soprannominato "Roccia" ,grazie al suo fisico eccelleva nella marcatura,in cui in quegli anni era famoso.È stato considerato un modello per la serietà e la correttezza.Le sue virtù principali erano il vigore agonistico, l'abilità nel tackle e la concentrazione.

Ha militato,tra le altre squadre,nella Juventus,nell'Inter e nel Napoli,vincendo complessivamente 5 scudetti(1 con i bianconeri e 4 con i neroazzurri),1 Coppa Italia(in maglia partenopea),2 Coppe dei Campioni e 2 Coppe Intercontinentali(ovviamente con la Grande Inter di Helenio Herrera).

Re: IL DRAFT

Inviato: 19/09/2013, 20:06
da Mike
Longobarda

scelta numero 121

Silvio Marzolini

Re: IL DRAFT

Inviato: 19/09/2013, 20:43
da Mr. Sloan
Scelta 122 - TFDFC

il terzino destro dell'Ajax e degli Oranje protagonisti del calcio totale.

Wim Suurbier

Re: IL DRAFT

Inviato: 19/09/2013, 20:50
da DROGBA86
Scelta n.123 l'Us Avellino chiama: Maicon Douglas Sisenando

Soprannominato il "Colosso", riconosciuto come uno dei migliori giocatori al mondo del suo ruolo.
È un terzino destro completo, forte fisicamente, abile e puntuale in fase di copertura; dribbling, velocità palla al piede, un eccellente cross e un buon tiro dalla distanza sono le qualità che gli permettono le sue incursioni in attacco.

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Re: IL DRAFT

Inviato: 19/09/2013, 20:58
da Bonaz
Con il pick 124, i Blazers scelgono il grande

Karl-Heinz Rummenigge

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calciatore tedesco, di ruolo attaccante.
Ricevette il premio di miglior calciatore tedesco dell'anno nel 1980 e vinse due Palloni d'oro consecutivi, nel 1980 e nel 1981
si laureò campione d'Europa 1980 con la Germania Ovest.

Re: IL DRAFT

Inviato: 19/09/2013, 21:12
da Toni Monroe
Col Pick #125 il Borussia Mailand sceglie

John Joseph Carey

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Note: Avevamo un inglese nella linea difensiva e ci piaceva l'idea di metterci anche un irlandese. Ok no, note: giocatore molto versatile, ha ricoperto più ruoli in carriera (anche portiere, in un'occasione) è stato il capitano dell'Irlanda che nel '49 sconfisse l'Inghilterra in casa (primi non britannici a riuscirci), nonché il primo non britannico ad essere capitano di una squadra vincente in FA cup e in First division.

Insomma giocatore duttile e di personalità e carisma. Andiamo avanti! :forza: :forza: :forza:

Re: IL DRAFT

Inviato: 19/09/2013, 21:33
da FletcherLynd
LO PRENDERESTI N'KOULOU?

Pick 126,

Héctor Eduardo Chumpitaz

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Storico veterano della nazionale peruviana, con cui vanta più di 100 presenze, soprannominato El Granìtico, che dice già tutto da solo, e El Capitàn de America, per essere stato scelto appunto come capitano di una selezione dei migliori giocatori sudamericani che sfidò analoga selezione europea, che comprendeva tra gli altri anche Crujiff e Beckenbauer.

Re: IL DRAFT

Inviato: 19/09/2013, 21:55
da shilton
Pick 127

ARGONEGUS L.F.C.
scelgono

Alan Shearer

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e la sua classica esultanza, primo attaccante vero per noi in questo draft.

Alan Shearer è considerato come uno dei centravanti più forti della storia del calcio inglese. Giocava come centravanti puro, il classico numero 9, e le sue caratteristiche principali erano il colpo di testa micidiale, l'abilità di intercettare, nell'area di rigore, la maggior parte della palle aeree e vaganti, il tiro potente e preciso con entrambi i piedi e la forza fisica che gli consentiva di tenere a distanza il diretto marcatore.Per questa sua capacità di tenere fisicamente a bada il difensore addetto alla sua marcatura, Shearer è spesso stato descritto come l'unico attaccante che marcava a uomo il proprio difensore (laddove è il difensore che ha il compito di marcare a uomo il proprio attaccante).
È il miglior marcatore di tutti i tempi della storia della Premier League, con 260 gol complessivi.

Re: IL DRAFT

Inviato: 19/09/2013, 21:57
da francilive
PICK 128 - ADOLFO PEDERNERA

Qui ritratto in una foto giovanile

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Unanimemente riconosciuto tra i più grandi giocatori argentini di sempre. Stella del River Plate dell'anteguerra, in cui ha militato per quasi tutta la sua carriera.

Re: IL DRAFT

Inviato: 19/09/2013, 22:03
da francilive
PICK 129 - VIRGILIO MAROSO

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Chiaramente gelosi di Hapgood, non volevamo essere da meno. Questo qua non so se ha giocato nella Bari o meno, ma per cautelarmi, come contromossa ad Antonini, ho già individuato un terzino in grado di subentrare nel caso in cui ci fossero dei problemi nell'archivio dell'Istituto Luce.

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Terzino di eccellenti qualità, ribadite peraltro l'altra sera a Copenaghen. Ovviamente inizierò un'accurata opera di depistaggio affinchè non ci venga sottratto nel corso delle prossime chiamate. Si sa che i pezzi più pregiati sono sempre i più richiesti :naughty:

Re: IL DRAFT

Inviato: 19/09/2013, 22:09
da shilton
Pick 130

ARGONEGUS L.F.C.

scelgono
per dare un tocco di arancione ad una difesa sguarnita ed affidata al solo Nesta

Frank De Boer

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Re: IL DRAFT

Inviato: 19/09/2013, 23:04
da FletcherLynd
LO PRENDERESTI N'KOULOU?

Pick 131

Làszlo / Ladislao / Ladislav
KUBALA

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e qui scusate, ma mi devo dilungare.

Classe 1927, come Puskas, era inizialmente considerato ancora più forte di quest’ultimo, perché un bagaglio tecnico di simile valore era sorretto, a differenza del Colonnello, anche da un fisico poderosissimo, degno di uno stopper, che lo rendeva praticamente inarrestabile.

Esordì in campionato a 14 anni ed in nazionale a 17, un anno prima di Puskas, ed avrebbe potuto rendere l'ARANYCSAPAT, la squadra d'oro, ancora più devastante, ma la sua famiglia era tra quelle pesantemente avverse al regime: già all’inizio degli anni ’40 erano fuggiti in Cecoslovacchia, approfittando del fatto che la madre fosse di quel paese, tanto che Laszlo, ora Ladislav, giocò anche qualche partita in nazionale.

Era poi rientrato in patria, nel Vasas, ma nel ’49 la situazione si era fatta troppo pesante per lui: chiese un periodo di ferma volontaria nell’esercito ai confini con l’Austria, e appena arrivato al reparto cui era stato assegnato ne approfittò per fuggire in Italia, ancora vestito da soldato.

Le squadre italiane sbavavano al pensiero di poter mettere le mani sull’ennesimo talento ungherese, anzi su quello che sembrava il migliore di tutti, ma questa volta l’Ungheria “si incazzò sul serio” (cit), come la polizia in Fantozzi alla Riscossa: la federazione ed il Partito fecero carte false per mettergli i bastoni tra le ruote, e Laszlo, tesserato con la Pro Patria, subì una lunghissima squalifica da parte della Fifa; disputò varie amichevoli con le maggiori squadre della penisola, ma non gli fu mai consentito di giocare neppure un minuto nel campionato italiano, solo qualche amichevole.

A restituirlo al calcio, dopo un paio d’anni di purgatorio, ci pensò Pepe Samitier, un Moggi spagnolo di quei tempi: durante una tournèe spagnola dell’Hungaria (una squadra italiana creata appositamente per ospitare i transfughi ungheresi e organizzare amichevoli nello stivale e nel resto d’Europa) lo corteggiò a lungo, e riuscì a portarselo a casa approfittando dell’altra grande passione di Kubala oltre al calcio: l’alcool.

Si narra che i dirigenti del Real, che avevano contattato il giocatore, avessero già raggiunto un accordo di massima per portarlo alle merengues con Di Stefano, e aspettassero soltanto una spintarella politica da parte di Francisco Franco per fare annullare la squalifica; il mefistofelico Samitier, invece, invitò “Lazsi” ad una festa dove lo fece ubriacare come una zampogna, gli fece firmare il contratto approfittando della sua condizione etilica, se lo portò al Barcellona e in quattro e quattr’otto gli fece ottenere il passaporto spagnolo e la revoca della squalifica, che gli permisero di deliziare le folle catalane negli 11 anni successivi.

Kubala divenne ben presto una vera e propria icona per i blaugrana, anzi l’Idolo per eccellenza: in una squadra che ha visto scendere in campo, tra gli altri, Neeskens, Crujiff, Maradona, Romario e Ronaldo, fino ad arrivare a Ronaldinho e Messi, nessun tifoso mette mai in dubbio che il miglior barcelonista di sempre sia stato, senza indugio, “l’hungaro”, Ladislao Kubala: per motivi calcistici, ma anche perché rappresentava l’orgoglio di tutto un popolo.

All’epoca, molto più che oggi, il Barcellona non era solo una squadra di calcio, era il simbolo stesso della Catalogna, l’unica manifestazione di identità per tutti i catalani: le partite del Barca erano l’unica possibilità di alzare la testa e sbandierare il proprio orgoglio nazionale contro il regime, rappresentato dal potentissimo, ricchissimo, talentuosissimo Real.
L’ungherese biondo e con i capelli scarmigliati era l’anti-Real, l’anti-Franco, l’anti-regime per eccellenza: gli arbitri, sottomessi al franchismo, lasciavano che gli avversari lo pestassero in modo indegno ad ogni partita. Lui, nonostante le mazzate, nonostante i numerosi infortuni, nonostante tutto, continuava a giocare, a segnare, ad insegnare calcio.

Le partite del Barcellona diventarono, grazie a Kubala, un vero e proprio evento: l’affluenza era oceanica, e divenne un fenomeno di costume al punto che si rese necessario costruire uno stadio nuovo e molto più grande, anzi il più grande d’Europa: quello che ufficialmente è conosciuto come Nou Camp, ma che i vecchi Barcelonisti chiamano, affettuosamente, “la casa di Kubala", "la casa che Kubala ci ha costruito”.

In 11 stagioni al Barca vinse tutti i trofei che una squadra dell’epoca poteva vincere, in campo interno ed internazionale (compresa la celebre annata ’51 in cui portò a termine uno storico en plein, vincendo 5 trofei), archiviando 272 reti in 329 partite nella Liga ed assicurandosi diversi record storici tuttora imbattuti (tra cui i 7 gol in una partita) e fama degna di un imperatore.

Il prezzo da pagare fu la rinuncia alla maglia della nazionale del suo paese natale: è l’unico giocatore della storia ad aver indossato la maglia di tre nazionali diverse (Ungherese, Cecoslovacca e Spagnola) ma non giocò mai nemmeno un minuto al Mondiale.

In compenso, furono molti nazionali ungheresi a raggiungerlo in Spagna, tra cui Kocsis e Czibor, e soprattutto Puskas, sulla sponda Real: i due formidabili amici-nemici si affrontarono per anni da avversari nelle epiche battaglie tra le due dominatrici del calcio europeo dell’epoca.

Nel giorno dell’addio al calcio di Lazslo, Ferenc fece un gesto clamoroso per sottolineare la sua amicizia col biondo: giocò una partita di esibizione con la maglia blaugrana, per la prima ed ultima volta assieme a Kubala, per la prima ed ultima volta indossando una maglia che non fosse quella della Honved, della Nazionale o del Real.

Re: IL DRAFT

Inviato: 19/09/2013, 23:20
da Toni Monroe
Col Pick #132 il Borussia Mailand chiama Josef Masopust

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Nazionale della (allora) Cecoslovacchia, non può giocare da professionista al di fuori del suo paese per gran parte della carriera (quando potrà farlo, giocherà in Belgio, nel Crossing Molembeek, che non lo so chi cazzo siano, perdonatemi). Segna il gol della bandiera in un 3-1 contro il Brasile in una finale mondiale, comunque, storica per la Cecoslovacchia, nell'edizione del 1962 (ma vanta anche un 3° posto nella prima edizione degli europei, del 1960).

Il mondiale del '62 lo consacra primo giocatore dell'est europa a vincere il pallone d'oro.

La conclusione della carriera da giocatore si accavalla con l'inizio di quella da allenatore.

Re: IL DRAFT

Inviato: 19/09/2013, 23:21
da Bonaz
I Blazers con il pick 133 scelgono

Raimundo Orsi

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calciatore argentino naturalizzato italiano, di ruolo attaccante. Campione mondiale con l'Italia nel 1934.
Ala sinistra dotata di grande velocità, aveva scarsa forza fisica, mancanza cui sopperiva con una affinata tecnica e una spiccata capacità nel dribbling, spesso preceduto da finte di corpo
In Italia Orsi confermò la sua fama internazionale, diventando una delle colonne della Juventus degli anni trenta che vinse ben cinque scudetti consecutivi, tra il 1930/31 ed il 1934/35. In bianconero collezionò 177 presenze, realizzando ben 77 gol.
Con la nazionale azzurra Orsi si laureò campione del mondo nel 1934 nell'edizione della Coppa Rimet disputatasi in Italia, torneo nel quale siglò 3 reti. Riportò inoltre le vittorie del 1930 e 1935 nella Coppa Internazionale.

Re: IL DRAFT

Inviato: 19/09/2013, 23:34
da The goat
STOP AL DRAFT!
Diamo tempo a Toni di cambiare scelta.
Poi riprendiamo!