Whatarush ha scritto: 24/04/2025, 8:08DODO29186 ha scritto: 23/04/2025, 23:33 Proposta inaccettabile dal lato ucraino, non fosse altro per il riconoscimento folle dei territori occupati (ma non controllati?!) dalla Russia e dell’annessione della Crimea, contraria ad ogni principio di diritto internazionale .
D’altro canto, una trattativa che va avanti senza che le parti in causa si confrontino mai direttamente e senza prima un cessate il fuoco, è veramente un qualcosa di ridicolo e difficilmente potrà portare a qualcosa di buono o semplicemente concreto.
L’impressione è che Trump&co abbiano infine capito che tre anni di guerra non si concludono con un accordo fatto in 24 ore e visto che vogliono evitare di perdere la faccia (da culo) che hanno, stiano cercando di forzare la mano affinché una delle due parti defezioni per dargli la colpa per il fallimento della trattativa. Ovviamente, hanno scelto di colpire la parte più debole.
Poi c’è questo punto che mi fa “sorridere”:
4. la fine delle sanzioni imposte nel 2014;
Quindi prima Trump taglia fuori gli europei da qualsiasi accordo e poi promette la fine delle sanzioni senza alcuna consultazione con chi le sta applicando? Perché sono le sanzioni europee a pesare, quelle USA potrebbero toglierle anche domani e non cambierebbe praticamente niente.
Si parla di un riconoscimento all'attuale linea di contatto, quindi non tutta Zapo, né tutta Kherson.
Forse arriverete a considerare certe proposte accettabili dopo che gli USA, come parrebbe, molleranno tutto agli europei, non solo gli "sforzi diplomatici" - messo tra virgolette perchè evidentemente gli Starmer e i Macron non ne vogliono sentir parlare - ma l'intero peso della guerra (armamenti, logistica, supporto satellitare e di intelligence).
Mi piacerebbe tanto che tu andassi di persona a dirlo in faccia a chi combatte e muore da 3 anni per il suo territorio che queste condizioni sono accettabili, queste condizioni sono un ricatto da parte di chi ha sempre fatto affari nella sua vita difendendo i ricchi per togliere ai poveri.