Re: C'era una volta il Cinema
Inviato: 02/05/2024, 7:09
Probabilmente
Il Forum degli Appassionati degli Sport Americani
https://forum.playitusa.com/
The Patient ha scritto: 01/05/2024, 20:47 https://www.facebook.com/cinematographe ... cU2dTh7DFl
E' possibile non schierarsi in tali vicende? O hanno paura di fare la fine del fu Enes Kanter?
Bluto Blutarsky ha scritto: 07/05/2024, 10:35 Per prepararmi all'imminente Regno del pianeta delle scimmie ho rivisto la nuova trilogia (è tutta su Disney+, come anche la saga vecchia) e le ottime impressioni della prima volta sono rimaste intatte: sono tre film davvero notevoli. Chi non l'ha ancora fatto li recuperi: è forse il miglior reboot di sempre.
Magari non avrà la profondità "filosofica" del capostipite del 1968, ma è ampiamente compensato dallo straordinario spettacolo.
(Sarei stato più tranquillo con Matt Reeves al timone anche di questo quarto capitolo, ma pazienza)
PENNY ha scritto: 29/08/2023, 12:42
SAGHE RECUPERATE
Rise of the Planet of the Apes, Dawn of the Planet of the Apes e War for the Planet of the Apes
Nel complesso mi ritengo soddisfatto, anche se la sensazione è quella di una grande occasione persa. Fà l'errore, soprattutto nell'ultimo film, di concentrarsi troppo sugli esseri umani, quando è chiaro dal fotogramma uno che le scimmie sono benissimo in grado di reggere da sole la storia. Si esplora in maniera superficiale il loro mondo, si va troppo sul sicuro e non si spinge in maniera decisa nè sul lato fantascientifico (che mi rendo conto sarebbe potuto essere la cosa più interessante, ma anche quella che ti fa perdere più soldi al botteghino) nè su quello puramente tamarro, cosa invece inspiegabile, perchè davvero non capisco cosa ci possa essere di più figo di vedere delle scimmie incazzate nere che cavalcano tutte insieme imbracciando un mitra. Invece niente, vai di polpettone antimilitarista e di ragazzine sordomute che si affezionano agli orango di cui a nessuno sbatte un cazzo. Peccato, perchè in alcuni momenti è stata davvero la saga dei miei sogni, che univa intrattenimento, fantascienza, scenari distopici e azione nel miglior modo possibile.
Io senza prepararmi per nulla ho ultimamente recuperato American Beauty (che ai tempi pensavo fosse un film tipo American Pie e cagate varie).Bluto Blutarsky ha scritto: 07/05/2024, 10:35 Per prepararmi all'imminente Regno del pianeta delle scimmie ho rivisto la nuova trilogia
PENNY ha scritto: 07/05/2024, 11:25 L'ho recuperata anche io da relativamente poco e nel complesso anche a me era piaciuta molto, pur con un retrogusto amaro per alcune scelte.
Non ho mai visto l'originale però.
PENNY ha scritto: 29/08/2023, 12:42
SAGHE RECUPERATE
Rise of the Planet of the Apes, Dawn of the Planet of the Apes e War for the Planet of the Apes
Nel complesso mi ritengo soddisfatto, anche se la sensazione è quella di una grande occasione persa. Fà l'errore, soprattutto nell'ultimo film, di concentrarsi troppo sugli esseri umani, quando è chiaro dal fotogramma uno che le scimmie sono benissimo in grado di reggere da sole la storia. Si esplora in maniera superficiale il loro mondo, si va troppo sul sicuro e non si spinge in maniera decisa nè sul lato fantascientifico (che mi rendo conto sarebbe potuto essere la cosa più interessante, ma anche quella che ti fa perdere più soldi al botteghino) nè su quello puramente tamarro, cosa invece inspiegabile, perchè davvero non capisco cosa ci possa essere di più figo di vedere delle scimmie incazzate nere che cavalcano tutte insieme imbracciando un mitra. Invece niente, vai di polpettone antimilitarista e di ragazzine sordomute che si affezionano agli orango di cui a nessuno sbatte un cazzo. Peccato, perchè in alcuni momenti è stata davvero la saga dei miei sogni, che univa intrattenimento, fantascienza, scenari distopici e azione nel miglior modo possibile.
Bluto Blutarsky ha scritto: 07/05/2024, 11:57
Beh, insomma, che si concentri troppo sugli esseri umani non è così vero: sono protagonisti (insieme a Cesare) nel primo film, perché le scimmie evolute sono praticamente una loro creazione, ma poi progressivamente perdono spazio (in The War non c'è neanche più bisogno di un eroe umano, basta il solo Cesare). Il secondo e il terzo film poi per una buona metà sono parlati soltanto con la lingua dei segni, non esattamente una scelta per far accorrere le masse in sala.
Quello che posso rimproverare alla nuova saga è di basarsi su temi abbastanza già visti (i pericoli della scienza, il riscatto degli oppressi, la vendetta, le lotte per il potere), anche se tutti affrontati benissimo, mentre l'originale era un unicum anche e soprattutto per quello di cui parlava. Dove ho veramente barcollato è nel personaggio di Scimmia cattiva in The War, che mi ha dato delle inquietanti vibrazioni jarjarbinksiane.
esba ha scritto: 07/05/2024, 10:19 Visto Palazzina LAF con l'esordio alla regia di Riondino e devo fare i complimenti, sembra una pellicola di Loach direttamente dalle miniere del nord inglese, una storia terribile che bussa con forza alla nostra attualita' per quanto e' successo per anni all'Ilva.
Lo stesso Riondino recita con Elio Germano (vincitori entrambi del David come attore protagonista ed attore non protagonista) in maniera impeccabile, cinica e terribilmente vera.
Sempre about Loach, visto The Old Oak, chapeau.
Lui si conferma sempre avere un passo avanti, una pellicola elegante, sommessa, che quasi in punta di piedi, spiattela un tema troppo dimenticato ossia la diaspora del polo siriano, che, volutamente dal regista, e' presa come riferimento per qualsiasi popolazione a cui viene sottratto tutto all'improvviso, in uno spaccato freddo e preciso, di una paesino neanche tanto sperduto nel nord d'Inghilterra.
Bonaz ha scritto: 07/05/2024, 20:50esba ha scritto: 07/05/2024, 10:19 Visto Palazzina LAF con l'esordio alla regia di Riondino e devo fare i complimenti, sembra una pellicola di Loach direttamente dalle miniere del nord inglese, una storia terribile che bussa con forza alla nostra attualita' per quanto e' successo per anni all'Ilva.
Lo stesso Riondino recita con Elio Germano (vincitori entrambi del David come attore protagonista ed attore non protagonista) in maniera impeccabile, cinica e terribilmente vera.
Sempre about Loach, visto The Old Oak, chapeau.
Lui si conferma sempre avere un passo avanti, una pellicola elegante, sommessa, che quasi in punta di piedi, spiattela un tema troppo dimenticato ossia la diaspora del polo siriano, che, volutamente dal regista, e' presa come riferimento per qualsiasi popolazione a cui viene sottratto tutto all'improvviso, in uno spaccato freddo e preciso, di una paesino neanche tanto sperduto nel nord d'Inghilterra.
Li ho scaricati tutti e due pronti da essere guardati
Bluto Blutarsky ha scritto: 19/10/2023, 10:43
The Patient ha scritto: 19/10/2023, 9:00
In Io Capitano, tornando al discorso di Bluto sulla lentezza c'è la scena del ragazzo che deve gestire la nave con i migranti che insiste proprio sul casino che c'è a bordo e l'audio diventa insopportabile perché tutti sbraitano ed una donna sta partorendo. Io capisco che vuoi colpire lo spettatore, ma non serve farla di 4-5 minuti filati. Infastidisce anche solo dopo 30 secondi.
Perché è una scena bella, che ti fa provare emozioni.
L'arte quello deve fare.
Poteva anche durare due minuti in meno (come poteva anche non esserci, come poteva non esistere tutto il film), ma dubito che in quei due minuti di vita guadagnati avrei scoperto una cura contro il cancro. Più probabilmente li avrei buttati giocando a Candy Crush o andando a letto due minuti prima. Meglio averli investiti in qualcosa che mi ha fatto provare emozioni che nella vita reale non proverei mai.
Esatto. A distanza di più di un anno è l'unica scena che ricordo.