C'era una volta il Cinema
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Re: C'era una volta il Cinema
ma quasi niente potrebbero fare orsù.
gia solo l'interagire con Aldo sarebbe oggetto di una campagna su twitter.
gli animali schiacciati con la subaru,eddai,ma ce ne sarebbero mille.
va detto che però,sarebbero probabilmente fra i pochi che rinascessero oggi,saprebbero cavarsela ed adattarsi.
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Re: C'era una volta il Cinema
Perche' questo potresti vederlo in un film di oggi???
SOLITO POST AGGRESSIVO...cit
alla riscossa stupidi, che i fiumi sono in piena, potete stare a galla...
https://twitter.com/dannyvietti/status/ ... 48193?s=21
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- Bluto Blutarsky
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Re: C'era una volta il Cinema
Poi, al di là del trio, è anche sbagliato mettere nella stessa categoria tutte queste cose.
Che oggi non si debbano più dipingere i gay come macchiette, o usare con leggerezza la parola "negro", sono d'accordo.
Ma per altre cose è proprio insensato offendersi. Cioè, è ovvio che la gag degli animali schiacciati con la Subaru non invita a uscire per strada e uccidere gli animali. Così come i film di Bud e Terence non invitano a prendere a cazzotti il prossimo, e I soliti ignoti non invita a rubare negli appartamenti. È comicità, ha un suo linguaggio che non va preso alla lettera.
(Poi vabbè, vedi in tv una presunta intellettuale come Michela Murgia lamentarsi che nella commedia di Dino Risi Poveri ma belli Renato Salvatori finga di essere cieco per toccare la gamba di Marisa Allasio, dicendo (Murgia, non Salvatori) "Questa non è una gag, è una molestia!", e capisci che ormai di ovvio non c'è più niente, e che gli intellettuali ne capiscono ancor meno di noi)
Che oggi non si debbano più dipingere i gay come macchiette, o usare con leggerezza la parola "negro", sono d'accordo.
Ma per altre cose è proprio insensato offendersi. Cioè, è ovvio che la gag degli animali schiacciati con la Subaru non invita a uscire per strada e uccidere gli animali. Così come i film di Bud e Terence non invitano a prendere a cazzotti il prossimo, e I soliti ignoti non invita a rubare negli appartamenti. È comicità, ha un suo linguaggio che non va preso alla lettera.
(Poi vabbè, vedi in tv una presunta intellettuale come Michela Murgia lamentarsi che nella commedia di Dino Risi Poveri ma belli Renato Salvatori finga di essere cieco per toccare la gamba di Marisa Allasio, dicendo (Murgia, non Salvatori) "Questa non è una gag, è una molestia!", e capisci che ormai di ovvio non c'è più niente, e che gli intellettuali ne capiscono ancor meno di noi)
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Re: C'era una volta il Cinema
Bluto Blutarsky ha scritto: 07/07/2022, 11:49
. Poi di certo qualcuno si offenderebbe si è offeso anche per cose innocue come il calcio al finto gatto nella Leggenda dei Babbi Natale
A proposito di questo film, Giacomo ha raccontato che il giorno dell’uscita del film, fuosi dalla sede della casa di produzione Medusa, si presentarono degli attivisti animalisti con degli striscioni, pronti a protestare, richiedendo il ritiro della pellicola perché, a loro avviso, c’erano dei contenuti altamente offensivi e violenti nei confronti degli animali.

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Re: C'era una volta il Cinema
Bluto Blutarsky ha scritto: 07/07/2022, 12:39 Poi, al di là del trio, è anche sbagliato mettere nella stessa categoria tutte queste cose.
Che oggi non si debbano più dipingere i gay come macchiette, o usare con leggerezza la parola "negro", sono d'accordo.
Ma per altre cose è proprio insensato offendersi. Cioè, è ovvio che la gag degli animali schiacciati con la Subaru non invita a uscire per strada e uccidere gli animali. Così come i film di Bud e Terence non invitano a prendere a cazzotti il prossimo, e I soliti ignoti non invita a rubare negli appartamenti. È comicità, ha un suo linguaggio che non va preso alla lettera.
(Poi vabbè, vedi in tv una presunta intellettuale come Michela Murgia lamentarsi che nella commedia di Dino Risi Poveri ma belli Renato Salvatori finga di essere cieco per toccare la gamba di Marisa Allasio, dicendo (Murgia, non Salvatori) "Questa non è una gag, è una molestia!", e capisci che ormai di ovvio non c'è più niente, e che gli intellettuali ne capiscono ancor meno di noi)
a parte quotare tutto, sul boldato temo sia ancora più deprimente la cosa: si stanno uniformando al pensiero comune, quasi costretti/ricattati. Perchè sanno che con una frase fuori posto, un'osservazione/battuta poco corretta...rischiano uno shitstorm che gli cambia in peggio la carriera.
quindi purtroppo non sono adepti ma schiavi, perdendo di fatto la loro autonomia.
che è probabilmente la caratteristica più importante nel loro lavoro.
Ultima modifica di Noodles il 07/07/2022, 13:01, modificato 1 volta in totale.
- franzis
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Re: C'era una volta il Cinema
il problema è che la "commedia all'italiana" (cit.), quando fatta veramente bene, dovrebbe riprodurre in chiave satirica/ironica certi atteggiamenti, situazioni, ecc. proprio per "castigare i costumi ridendo" (sempre cit.)
cosa che non può andare di pari passo con le nuove "sensibilità"
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Re: C'era una volta il Cinema
alla fine rischia ancora di avere ragione Barbareschi quando parla della "potentissima lobby dei froci".
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Re: C'era una volta il Cinema
franzis ha scritto: 07/07/2022, 13:00 il problema è che la "commedia all'italiana" (cit.), quando fatta veramente bene, dovrebbe riprodurre in chiave satirica/ironica certi atteggiamenti, situazioni, ecc. proprio per "castigare i costumi ridendo" (sempre cit.)
cosa che non può andare di pari passo con le nuove "sensibilità"
Verissimo. È anche vero che, in parte, non è una novità. Amici miei viene accusato da quarant'anni di essere misogino da chi non capisce la differenza tra fare un film misogino e fare un film su un gruppo di personaggi misogini.
A me quello che preoccupa di più è proprio questa incapacità di comprendere il senso di quello che si vede.
Faccio un altro esempio: qualche tempo fa i social si erano scagliati contro Compagni di scuola di Verdone a causa del personaggio di Alessandro Benvenuti, che nel film finge di essere disabile.
Ora, a parte l'assurdità di un flame contro un film del 1988 solo perché un giorno qualcuno che nell'88 neanche era nato si accorge della sua esistenza... A parte questo, dicevo, è ovvio a chiunque veda il film che quel personaggio non deride i disabili, ma deride un personaggio talmente meschino da usare la disabilità per mettere in imbarazzo i suoi ex amici. Il bersaglio è lui, non i disabili, e io mi chiedo come si faccia a non capirlo. Bisogna davvero mettere la propria voglia di offendersi davanti a qualunque altra cosa.
Un po' come quelli che vedono gli omaggi ai cantanti di colore nella trasmissione di Carlo Conti e urlano "blackfacing!". Davvero non c'è nessuna voglia di capire o di contestualizzare, ma sono un riflesso pavloviano quando si toccano certi temi.
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Re: C'era una volta il Cinema
francilive ha scritto: 07/07/2022, 13:57 alla fine rischia ancora di avere ragione Barbareschi quando parla della "potentissima lobby dei froci".
bè, nella mia azienda è così.
penso che ormai l'unico modo per crescere sia diventato darlo via...
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Re: C'era una volta il Cinema
però su questo discorso mi pare che il discorso bolla social incide più di altri, tu parli di social scagliati contro X, nel mio feed non c'era nulla di tutto ciòBluto Blutarsky ha scritto: 07/07/2022, 14:45franzis ha scritto: 07/07/2022, 13:00 il problema è che la "commedia all'italiana" (cit.), quando fatta veramente bene, dovrebbe riprodurre in chiave satirica/ironica certi atteggiamenti, situazioni, ecc. proprio per "castigare i costumi ridendo" (sempre cit.)
cosa che non può andare di pari passo con le nuove "sensibilità"
Verissimo. È anche vero che, in parte, non è una novità. Amici miei viene accusato da quarant'anni di essere misogino da chi non capisce la differenza tra fare un film misogino e fare un film su un gruppo di personaggi misogini.
A me quello che preoccupa di più è proprio questa incapacità di comprendere il senso di quello che si vede.
Faccio un altro esempio: qualche tempo fa i social si erano scagliati contro Compagni di scuola di Verdone a causa del personaggio di Alessandro Benvenuti, che nel film finge di essere disabile.
Ora, a parte l'assurdità di un flame contro un film del 1988 solo perché un giorno qualcuno che nell'88 neanche era nato si accorge della sua esistenza... A parte questo, dicevo, è ovvio a chiunque veda il film che quel personaggio non deride i disabili, ma deride un personaggio talmente meschino da usare la disabilità per mettere in imbarazzo i suoi ex amici. Il bersaglio è lui, non i disabili, e io mi chiedo come si faccia a non capirlo. Bisogna davvero mettere la propria voglia di offendersi davanti a qualunque altra cosa.
Un po' come quelli che vedono gli omaggi ai cantanti di colore nella trasmissione di Carlo Conti e urlano "blackfacing!". Davvero non c'è nessuna voglia di capire o di contestualizzare, ma sono un riflesso pavloviano quando si toccano certi temi.

se io parlo di Compagni di Scuola (peraltro il miglior film di Verdone a mio parere

questo per dire che a volte certi temi vengono amplificati e gli si dà maggiore importanza di quella che hanno nel mondo reale, il problema è se mai, che anche gli intellettuali di cui parli vivono nella suddetta bolla e quindi si incasina il tutto
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Re: C'era una volta il Cinema
Se urlano blackfacing a Carlo Conti ci può stare.
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Re: C'era una volta il Cinema
lebronpepps ha scritto: 07/07/2022, 15:24 però su questo discorso mi pare che il discorso bolla social incide più di altri, tu parli di social scagliati contro X, nel mio feed non c'era nulla di tutto ciò
se io parlo di Compagni di Scuola (peraltro il miglior film di Verdone a mio parere) con qualcuno, nessuno si sogna di discutere il personaggio di Benvenuti
questo per dire che a volte certi temi vengono amplificati e gli si dà maggiore importanza di quella che hanno nel mondo reale, il problema è se mai, che anche gli intellettuali di cui parli vivono nella suddetta bolla e quindi si incasina il tutto
Non c'è dubbio.
(Come non c'è dubbio che le persone con cui parli tu sono mediamente più adulte di chi di mestiere fa l'offeso su twitter)
Il problema è proprio la sopravvalutazione di questa rumorosa minoranza. Da parte dei media (che mettono queste polemiche strappa-click in prima pagina) ma soprattutto delle aziende, che per non incappare in polemiche danno corda a queste iper-sensibilità, anche se magari l'80% dei suoi consumatori se ne frega.
E sì, anche fra intellettuali (ammesso che in Italia ne esistano ancora) e artisti - due categorie che dovrebbero aspirare proprio al contrario, cioè a dire cose che vanno anche contro lo spirito dei tempi - le cose non vanno meglio. Tempo fa leggevo un giornalista cinematografico che confidava "Non sapete quanti giovani registi e sceneggiatori mi dicono che rinunciano a esprimere una loro opinione o a mettere qualcosa di controverso nei loro film per evitare di dover passare giornate intere a dare spiegazioni". Ce li vedete Marco Ferreri o Pasolini autocensurarsi per evitare polemiche?
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Re: C'era una volta il Cinema
e questo è l'altro grosso problema.Bluto Blutarsky ha scritto: 07/07/2022, 15:51lebronpepps ha scritto: 07/07/2022, 15:24 però su questo discorso mi pare che il discorso bolla social incide più di altri, tu parli di social scagliati contro X, nel mio feed non c'era nulla di tutto ciò
se io parlo di Compagni di Scuola (peraltro il miglior film di Verdone a mio parere) con qualcuno, nessuno si sogna di discutere il personaggio di Benvenuti
questo per dire che a volte certi temi vengono amplificati e gli si dà maggiore importanza di quella che hanno nel mondo reale, il problema è se mai, che anche gli intellettuali di cui parli vivono nella suddetta bolla e quindi si incasina il tutto
Non c'è dubbio.
(Come non c'è dubbio che le persone con cui parli tu sono mediamente più adulte di chi di mestiere fa l'offeso su twitter)
Il problema è proprio la sopravvalutazione di questa rumorosa minoranza. Da parte dei media (che mettono queste polemiche strappa-click in prima pagina) ma soprattutto delle aziende, che per non incappare in polemiche danno corda a queste iper-sensibilità, anche se magari l'80% dei suoi consumatori se ne frega.
E sì, anche fra intellettuali (ammesso che in Italia ne esistano ancora) e artisti - due categorie che dovrebbero aspirare proprio al contrario, cioè a dire cose che vanno anche contro lo spirito dei tempi - le cose non vanno meglio. Tempo fa leggevo un giornalista cinematografico che confidava "Non sapete quanti giovani registi e sceneggiatori mi dicono che rinunciano a esprimere una loro opinione o a mettere qualcosa di controverso nei loro film per evitare di dover passare giornate intere a dare spiegazioni". Ce li vedete Marco Ferreri o Pasolini autocensurarsi per evitare polemiche?
anche perchè io ho il terrore di fondo che ci sia ancora tanta, ma tanta ipocrisia (e paraculaggine in alcuni casi) dietro a certi atteggiamenti di "quelli che benpensano" (cit. il vecchio Frankie), senza una vera presa di coscienza rispetto ai temi di inclusività & co.
col conseguente rischio che "l'arte" non rispecchi veramente la società.
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Re: C'era una volta il Cinema
Però questo è un problema di chi fa quelle scelte. Non mi sembra ci sia un grosso problema nè di censura nè di contenuti. Tutti quelli che si lamentano di non poter parlare lo fanno in televisione, a livello di film e programmi tv non so come funziona ma ho l'impressione che la maggior parte della censura sia come dice o cita Bluto autocensura e lì allora è una solo una questione di giudizio, in negativo, su di loro perchè la maggior parte delle discussioni e polemiche si smontano nell'arco di una giornata o al massimo un paio di giorni perchè almeno da questo punto di vista tutta questa indignazione a caso ha il vantaggio di essere molto veloce, continua e si distrae con altre cose quindi sarebbe anche ora di smetterla di preoccuparsi di poche persone che decidono di parlare a nome di tutti.
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Re: C'era una volta il Cinema
È morto James Caan accidenti