DODO29186 ha scritto:La gravità non sta nell'operato del ultrà del Napoli e dargli 3 anni di daspo perché si è arrampicato e 2 per la maglietta è semplicemente ridicolo. Dimostra per l'ennesima volta l'idiozia delle istituzioni in materia. Prima ci si deve preoccupare che certa gente allo stadio non possa entrare, poi si punisce severamente ogni infrazione dentro o fuori dallo stadio che sia e come ultima cosa, quando hai una credibilità consolidata, puoi passare a punire cori e magliette.
La gravità dell'accaduto però c'è e sta nel fatto che le istituzioni competenti per l'ordine pubblico (credo la prefettura) siano scese a patti con una curva usando come tramite un soggetto del genere. Lo Stato non può e non deve trattare con certa gente che neanche ci dovrebbe entrare in uno stadio. È tutti sbagliato a monte.
Sul fatto che il sistema calcio riconosce e legittima gli ultrà non sono affatto d'accordo! Nulla li legittima e li riconosce se non loro stesso e nulla deve farlo. Già averli tollerati per anni è stata una follia che ora paghiamo a carissimo prezzo ogni domenica.
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Beh se parti dal presupposto che nessuno li riconosca, allora partiamo da due punti troppo diversi.

Dal momento in cui si vende l'abbonamento a determinate persone, dal momento in cui la digos si poggia sui tifosi per gestire meglio i weekend, dal momento in cui la squadra riconosce l'apporto della curva, dal momento in cui lo Stato si applica per fornire mezzi e uomini al fine di gestire il loro arrivo allo stadio, dal momento in cui gli ultras hanno il numero di cellulare di tutti i dirigenti....da quel momento il fenomeno ultras e' riconosciuto e legittimato. E il discutere con il loro capo ne e' la normale conseguenza, poi su cosa si siano detti va aperto un capitolo a parte e me ne guardo bene dal farlo.

Poi ripeto, se il mondo del calcio volesse emarginare questo fenomeno lo farebbe in due secondi. Si riuniscono, varano delle regole che valgono per tutti e grazie alle quali nessuno può subire singole ritorsioni e non vendono l'abbonamento a certa gente (e le società li conoscono dal primo all'ultimo, sarebbe facilissimo).
Se tutto ciò non succede e' perché la quota di abbonamenti venduti fa comodo, il tifo a favore fa comodo e l'interesse verso determinate situazioni (gravissime, di violenza) e' solo di facciata. Ho letto che vogliono istituire il daspo a vita, altra stronzata di chi non c'ha capito niente. Esempio stupidissimo: alcuni ultras soggetti al daspo spesso e volentieri vanno alla partenza dei pullman e all'arrivo per il semplice fatto che la partita e' importante ma lo e' altrettanto la comunità che si crea e se combatti il singolo ma non la comunità non vai da nessuna parte.
Questo senza voler prendere le parti degli ultras o di coloro che li vogliono eliminare, volevo solo sottolineare una certa superficialità (spesso voluta) con cui si e' trattato l'argomento, sottolineando alcune ipocrisie lette in giro. Naturalmente non parlo di te Dodo.
