C'era una volta il Cinema
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Re: C'era una volta il Cinema
Freaks Out
A me ha lasciato un po' il sapore della grande occasione persa.
Non è da bocciare, al contrario. Lo sforzo produttivo e il coraggio di tentare strade nuove rispetto ai canoni del cinema italiano vanno sostenuti di default. Però mi è sembrato un film che non sfrutta a pieno le sue potenzialità, soprattutto per difetti di scrittura. Inizia molto bene, con una scena di grande impatto, mette sul tavolo personaggi interessanti ma poi alla lunga la storia si appiattisce un po', perde di originalità man mano che il film prosegue, a volte bisogna sospendere veramente tanto l'incredulità ( come facevano a sapere su quale treno viaggiava Tirabassi e dove raggiungerlo? Come mai non hanno ucciso il nazista quando ce l'hanno avuto davanti svenuto?) e ne risentono un po' tutti ( il nazista all'inizio sembra un genio del male e dalla metà in poi diventa la caricatura di un coglione).
Anche il fatto che tutti gli snodi narrativi vengano risolti ricorrendo ai superpoteri dei protagonisti mi è sembrata un po' una scorciatoia (il finale poi ti fa pensare che, più che Tod Browning, Mainetti avesse in mente i Fantastici Quattro).
Secondo me sono questi i difetti principali di un film che comunque offre un buon intrattenimento, e che poggia su quattro (più uno) protagonisti che funzionano, e a cui ti affezioni, anche se a questa sensazione di kolossal ambientato a Centocelle mi devo ancora un po' abituare.
A me ha lasciato un po' il sapore della grande occasione persa.
Non è da bocciare, al contrario. Lo sforzo produttivo e il coraggio di tentare strade nuove rispetto ai canoni del cinema italiano vanno sostenuti di default. Però mi è sembrato un film che non sfrutta a pieno le sue potenzialità, soprattutto per difetti di scrittura. Inizia molto bene, con una scena di grande impatto, mette sul tavolo personaggi interessanti ma poi alla lunga la storia si appiattisce un po', perde di originalità man mano che il film prosegue, a volte bisogna sospendere veramente tanto l'incredulità ( come facevano a sapere su quale treno viaggiava Tirabassi e dove raggiungerlo? Come mai non hanno ucciso il nazista quando ce l'hanno avuto davanti svenuto?) e ne risentono un po' tutti ( il nazista all'inizio sembra un genio del male e dalla metà in poi diventa la caricatura di un coglione).
Anche il fatto che tutti gli snodi narrativi vengano risolti ricorrendo ai superpoteri dei protagonisti mi è sembrata un po' una scorciatoia (il finale poi ti fa pensare che, più che Tod Browning, Mainetti avesse in mente i Fantastici Quattro).
Secondo me sono questi i difetti principali di un film che comunque offre un buon intrattenimento, e che poggia su quattro (più uno) protagonisti che funzionano, e a cui ti affezioni, anche se a questa sensazione di kolossal ambientato a Centocelle mi devo ancora un po' abituare.
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Re: C'era una volta il Cinema
BLACK WIDOW
Inizia il quarto giro della continuity dei marvel movies, con il film decicato a Natasha e alle vedove... Un buonissimo film d'azione che visivamente paga parecchio il lockdown, si vede che certe shot lasciano alquanto a desiderare nei VFX.
A livello di storia viene introdotto un nuovo personaggio per tirare di nuovo in mezzo Hawkeye, di cui uscira ora la serie su Disney+
Sicuramente a livello di incassi funziona, ma in queste produzioni c'è sempre più intrattenimento e sempre meno cinema. E pensare che le due cose potrebbero anche coincidere, volendo.
Questa sceneggiatura a metà tra il drammatico e la sitcom secondo il mio umilissimo parere non funziona per niente. Banalizza solo il prodotto. Ed è un peccato perchè altre volte, vedi Wandavision, il gioco invece gli riesce bene.
A prescindere dal fatto che la vedova era già fuori dai giochi prima di questo "prequel", l'epopea della Johannson con Disney dovrebbe essere ormai al capolinea, visto anche ciò che è accaduto per la vicenda legale.
Black Widow è un discreto, quanto inutile, more of the same.
Inizia il quarto giro della continuity dei marvel movies, con il film decicato a Natasha e alle vedove... Un buonissimo film d'azione che visivamente paga parecchio il lockdown, si vede che certe shot lasciano alquanto a desiderare nei VFX.
A livello di storia viene introdotto un nuovo personaggio per tirare di nuovo in mezzo Hawkeye, di cui uscira ora la serie su Disney+
Sicuramente a livello di incassi funziona, ma in queste produzioni c'è sempre più intrattenimento e sempre meno cinema. E pensare che le due cose potrebbero anche coincidere, volendo.
Questa sceneggiatura a metà tra il drammatico e la sitcom secondo il mio umilissimo parere non funziona per niente. Banalizza solo il prodotto. Ed è un peccato perchè altre volte, vedi Wandavision, il gioco invece gli riesce bene.
A prescindere dal fatto che la vedova era già fuori dai giochi prima di questo "prequel", l'epopea della Johannson con Disney dovrebbe essere ormai al capolinea, visto anche ciò che è accaduto per la vicenda legale.
Black Widow è un discreto, quanto inutile, more of the same.
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Re: C'era una volta il Cinema
Bluto Blutarsky ha scritto: 06/11/2021, 11:37 Freaks Out
A me ha lasciato un po' il sapore della grande occasione persa.
Non è da bocciare, al contrario. Lo sforzo produttivo e il coraggio di tentare strade nuove rispetto ai canoni del cinema italiano vanno sostenuti di default. Però mi è sembrato un film che non sfrutta a pieno le sue potenzialità, soprattutto per difetti di scrittura. Inizia molto bene, con una scena di grande impatto, mette sul tavolo personaggi interessanti ma poi alla lunga la storia si appiattisce un po', perde di originalità man mano che il film prosegue, a volte bisogna sospendere veramente tanto l'incredulità ( come facevano a sapere su quale treno viaggiava Tirabassi e dove raggiungerlo? Come mai non hanno ucciso il nazista quando ce l'hanno avuto davanti svenuto?) e ne risentono un po' tutti ( il nazista all'inizio sembra un genio del male e dalla metà in poi diventa la caricatura di un coglione).
Anche il fatto che tutti gli snodi narrativi vengano risolti ricorrendo ai superpoteri dei protagonisti mi è sembrata un po' una scorciatoia (il finale poi ti fa pensare che, più che Tod Browning, Mainetti avesse in mente i Fantastici Quattro).
Secondo me sono questi i difetti principali di un film che comunque offre un buon intrattenimento, e che poggia su quattro (più uno) protagonisti che funzionano, e a cui ti affezioni, anche se a questa sensazione di kolossal ambientato a Centocelle mi devo ancora un po' abituare.
molto d'accordo con il tuo giudizio sul film, in particolare sul boldato.
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Re: C'era una volta il Cinema
Bluto Blutarsky ha scritto: 03/11/2021, 10:06Bluto Blutarsky ha scritto: 02/11/2021, 23:39 Titane.
Commento a caldo: che cacata.
Ora ci dormo su e domani mattina vi dico se ho cambiato idea.
Confermo il "che cacata".
Il mio giudizio e' piu' o meno riassumibile in:

Ci sono parecchi aspetti negativi che e' impossibile non considerare: sceneggiatura che va davvero in ogni direzione senza coerenza, metafore che vanno dal "te lo sbatto sul naso" al "nobody knows what it means but it's provocative (cit.)", e una messa in scena che dopo un inizio sorprendente poi perde completamente di qualita', tanto che sembra diretto da due persone differenti. In generale questo non e' un buon film, eppure mi ha tenuto con gli occhi sullo schermo tutto il tempo. Non e' un film che consiglierei, a tratti e' addirittura risibile, e probabilmente tenta di essere molto piu' di quello che e'... ma non me la sento neanche di bollarlo come una minchiata totale. Purtroppo attirera' sempre pareri super-entusiastici di tutti quelli per cui se non si capisce un cazzo, allora e' arte. Ma se si riesce ad andare oltre questa patina fastidiosa, per me c'e' abbastanza da rimanere quantomeno interessati, e personalmente abbastanza da farmi probabilmente vedere il prossimo film della Ducournau.
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Re: C'era una volta il Cinema
Nel weekend ho visto due film, uno su Amazon prime e uno al cinema durante il film festival locale, che mi hanno sorpreso per come siano riusciti ad ottenere effetti opposti pur partendo da una base tutto sommato non troppo dissimile:
e 
Entrambe sono rom com con un twist. Palm Springs puccia i piedi nella fantascienza con una trama alla Ricomincio da capo: il giorno della marmotta è il matrimonio della sorella della protagonista, una Cristin Milioti spacciata per donna attraente. Happily invece parte rom com e pian piano prende una deriva thriller/horror.
La grossa differenza è che Palm Springs mette sul piatto pochi concetti, li sviluppa bene, tiene un buon ritmo dall'inizio alla fine e riesce a chiudere il cerchio entro i classici 90 minuti da film non troppo impegnato. Non c'è niente di rivoluzionario, niente di sbalorditivo, solo un film scritto bene e diretto bene che garantisce un buon intrattenimento per un'ora e mezza, roba che la Juve per dire si sogna.
Happily invece comincia presto a pasticciare, apre una serie di parentesi che non chiuderà mai, si perde in un paio di dead end senza senso e in generale non si sviluppa con coerenza. L'idea alla base del film non è neanche male, ma lo sviluppo è più sconclusionato di un tema di seconda liceo e alla fine lascia l'amaro in bocca per quello che avrebbe potuto essere.
TL;DR: Palm Springs: bene, Happily, malino


Entrambe sono rom com con un twist. Palm Springs puccia i piedi nella fantascienza con una trama alla Ricomincio da capo: il giorno della marmotta è il matrimonio della sorella della protagonista, una Cristin Milioti spacciata per donna attraente. Happily invece parte rom com e pian piano prende una deriva thriller/horror.
La grossa differenza è che Palm Springs mette sul piatto pochi concetti, li sviluppa bene, tiene un buon ritmo dall'inizio alla fine e riesce a chiudere il cerchio entro i classici 90 minuti da film non troppo impegnato. Non c'è niente di rivoluzionario, niente di sbalorditivo, solo un film scritto bene e diretto bene che garantisce un buon intrattenimento per un'ora e mezza, roba che la Juve per dire si sogna.
Happily invece comincia presto a pasticciare, apre una serie di parentesi che non chiuderà mai, si perde in un paio di dead end senza senso e in generale non si sviluppa con coerenza. L'idea alla base del film non è neanche male, ma lo sviluppo è più sconclusionato di un tema di seconda liceo e alla fine lascia l'amaro in bocca per quello che avrebbe potuto essere.
TL;DR: Palm Springs: bene, Happily, malino
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Re: C'era una volta il Cinema
Non so se avrò mai modo di mettere le mani su Happily, ma Palm Springs è una vera bomba!
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Re: C'era una volta il Cinema
Ma dai!
L'ho visto giusto ieri Palm Springs!
Fatto molto ma molto bene, davvero.
My two cent: tale Cristin che la vedi all'inizio del film e dici "meh, potevano prenderne una più carina". Alla fine del film, non so perchè, hai cambiato idea e ti piace.
L'ho visto giusto ieri Palm Springs!
Fatto molto ma molto bene, davvero.
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Re: C'era una volta il Cinema
Buccaneer ha scritto: 08/11/2021, 19:10 Ma dai!
L'ho visto giusto ieri Palm Springs!
Fatto molto ma molto bene, davvero.
My two cent: tale Cristin che la vedi all'inizio del film e dici "meh, potevano prenderne una più carina". Alla fine del film, non so perchè, hai cambiato idea e ti piace.
Credo sia voluto

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Re: C'era una volta il Cinema
E comunque rimane un cesso anche a fine film 
(la sorella invece..
)

(la sorella invece..

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Re: C'era una volta il Cinema
Ottima idea quella di Moeller per The Guilty, l’originale da cui poi han preso l’idea per il remake con Gyllenhaal
rodmanalbe82 ha scritto:Bonaz ridefinisce il concetto di "come lavorare a fine luglio"
ripper23 ha scritto:Bonaz porta la voglia di non fare un cazzo in ufficio a livelli ineguagliabili![]()
Bluto Blutarsky ha scritto:Annuntio vobis gaudium magnum, habemus Bonaz
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Re: C'era una volta il Cinema
Per chi ha visto Freaks out: come vi è sembrata l'interpretazione di Max Mazzotta? Ovviamente mi ha fatto molto ridere visto che parla in dialetto cosentino (cosentino, non calabrese) ma a volte ho trovato l'interpretazione troppo carica e vorrei capire se la sensazione è simile per chi non è "madrelingua" come me.
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Re: C'era una volta il Cinema
DrGonz0 ha scritto: 10/11/2021, 16:33 Per chi ha visto Freaks out: come vi è sembrata l'interpretazione di Max Mazzotta? Ovviamente mi ha fatto molto ridere visto che parla in dialetto cosentino (cosentino, non calabrese) ma a volte ho trovato l'interpretazione troppo carica e vorrei capire se la sensazione è simile per chi non è "madrelingua" come me.
sì un pò eccessiva sinceramente, così come la descrizione dei partigiani.
però non mi ha dato fastidio, alla fine si apprezza.
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Re: C'era una volta il Cinema
In un film in cui non c'è un personaggio normale manco a pagarlo, ci stava tranquillamente.
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Re: C'era una volta il Cinema
La sua e quella di Franz sono le migliori interpretazioni del film. Caricaturali e di grande intensità, fondamentali per dare ritmo alla storia e impatto alle scene. Anche se sicuramente quella che prendi più in simpatia è quella di Castellitto, il cui personaggio è stato scritto in maniera sublime, ricordato moltissimo il capolavoro di Marinelli in gig robbò.DrGonz0 ha scritto: 10/11/2021, 16:33 Per chi ha visto Freaks out: come vi è sembrata l'interpretazione di Max Mazzotta? Ovviamente mi ha fatto molto ridere visto che parla in dialetto cosentino (cosentino, non calabrese) ma a volte ho trovato l'interpretazione troppo carica e vorrei capire se la sensazione è simile per chi non è "madrelingua" come me.
Ultima modifica di francilive il 12/11/2021, 17:06, modificato 1 volta in totale.
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Re: C'era una volta il Cinema
FREAKS OUT
Finalmente è uscito, e poteva uscire solo in sala, come Mainetti ha preteso, con quel fare un po' naif che da sempre lo contraddingue.
E finalmente ce lo siamo visto.
Rispetto a Gig robbò qua le cose erano decisamente più complesse per lui e Guaglianone, quando si sono ritrovati per scrivere una storia che prende in prestito tante cose già viste e lo fa molto bene, secondo la mia umilissima opinione. C'era la pressione nel ripetere un successo inaspettato ma soprattutto c'era a disposizione un budget che obbligava ad andare oltre la produzione indie della precedente impresa.
Freaks Out è innanzitutto un'opera meticolosa. La passione e la cura in qualsiasi dettaglio in scena è impressionante. Dalla caratterizzazione dei personaggi, che sono davvero tanti, ai costumi dell'ultima delle comparse al circo. Il casting è qualcosa di stratosferico, cosi come il lavoro svolto da Mainetti sul set per trarre fuori il meglio da ciascuno degli attori coinvolti, che ha visto il feticcio Santamaria fare da chioccia ad un gruppo davvero strano anche soltanto da concepire.
La storia è molto avvincente e si snoda sull'onda della metafora, tra l'oppressione nazista che rappresenta anche i mali della società moderna e una banda di sfigati per cui è impossibile non provare simpatia. Comunque nessuno è perfetto, perché la guerra non è mai una buona ragione, anche se la buona causa ci offre le giuste motivazioni. Il problema comunque, non si pone, perchè i nazisti li puoi massacrare a piacimento, è sempre politically correct.
Mainetti è furbo. Mixa gli elementi del copione come il miglior Pieraccioni. Sa farsi piacere. Sa ciò che vuole il (suo) pubblico. Si massacrano i nazisti e si prendono le parti degli handicappati, chi tocca gli ebrei finisce male e tra una bruttura e l'altra si trova anche il tempo di scopare un po'. Il tutto condito da tanta fumettosa epicità, con i superpoteri ad innescare il tono di un'azione altrimenti piuttosto improbabile. L'importante è che alla fine il bene vinca sempre, anche se qualcuno nel frattempo deve morire, per commuovere un po' e soprattutto far incazzare i buoni, altrimenti troppo bonaccioni al cospetto della follia e della malvagità in cui sono trascinati loro malgrado.
Il personaggio di Franz rappresenta il villain perfetto contro cui i nostri eroi devono per forza unire le forze per riuscire vincitori dopo un finale in perfetto stile X-Men, con tanto fenice all'opera, per la serie, se dobbiamo copiare, inutile fare finta. Matilda invece, nonostante questa Giovinazzo sia bravissima (dove l'han presa?), è un po' buttata qua e là in cagnara in tante scene che servono più ai coprotagonisti che a lei, al punto che diventa ben più interessante l'irriverente partigiano di Mazzotta. Così come è perfetto Castellitto ad interpretare un personaggio creato ad immagine e somiglianza del buon Marinelli che tutti abbiamo adorato cantare un'emozione da poco.
Tecnicamente Freaks Out è assolutamente straordinario. Non ricordo sinceramente produzioni davvero italiane su questo livello. Il fatto che i nostri studi di post produzione (in particolare EDI) lavorino ormai stabilmente anche con le produzioni americane è evidente in termini di qualità dei visual.
Rimane il problema di riuscire a rientrare almeno nelle spese, dati gli incassi non proprio esaltanti. Del resto se per fare marketing metti il regista a scrivere su facebook e andare di cinema in cinema a fare conferenze nerd, la vedo dura in termini di presa col grande pubblico, che finisce per preferire una baracconata come Eternals o quella merda di Venom 2.
Se non altro, rispetto a Gig Robbò, Freaks Out ha il vantaggio di essere un po' esportabile, anche se lo traduci, perdi la romanità ma la sostanza delle scene rimane. Ma rimane comunque un prodotto complesso. Speriamo che Freaks Out non rimanga una splendente perla nel nulla o quasi del cinema italiano degli ultimi anni.
Consigliatissimo.
Finalmente è uscito, e poteva uscire solo in sala, come Mainetti ha preteso, con quel fare un po' naif che da sempre lo contraddingue.
E finalmente ce lo siamo visto.
Rispetto a Gig robbò qua le cose erano decisamente più complesse per lui e Guaglianone, quando si sono ritrovati per scrivere una storia che prende in prestito tante cose già viste e lo fa molto bene, secondo la mia umilissima opinione. C'era la pressione nel ripetere un successo inaspettato ma soprattutto c'era a disposizione un budget che obbligava ad andare oltre la produzione indie della precedente impresa.
Freaks Out è innanzitutto un'opera meticolosa. La passione e la cura in qualsiasi dettaglio in scena è impressionante. Dalla caratterizzazione dei personaggi, che sono davvero tanti, ai costumi dell'ultima delle comparse al circo. Il casting è qualcosa di stratosferico, cosi come il lavoro svolto da Mainetti sul set per trarre fuori il meglio da ciascuno degli attori coinvolti, che ha visto il feticcio Santamaria fare da chioccia ad un gruppo davvero strano anche soltanto da concepire.
La storia è molto avvincente e si snoda sull'onda della metafora, tra l'oppressione nazista che rappresenta anche i mali della società moderna e una banda di sfigati per cui è impossibile non provare simpatia. Comunque nessuno è perfetto, perché la guerra non è mai una buona ragione, anche se la buona causa ci offre le giuste motivazioni. Il problema comunque, non si pone, perchè i nazisti li puoi massacrare a piacimento, è sempre politically correct.
Mainetti è furbo. Mixa gli elementi del copione come il miglior Pieraccioni. Sa farsi piacere. Sa ciò che vuole il (suo) pubblico. Si massacrano i nazisti e si prendono le parti degli handicappati, chi tocca gli ebrei finisce male e tra una bruttura e l'altra si trova anche il tempo di scopare un po'. Il tutto condito da tanta fumettosa epicità, con i superpoteri ad innescare il tono di un'azione altrimenti piuttosto improbabile. L'importante è che alla fine il bene vinca sempre, anche se qualcuno nel frattempo deve morire, per commuovere un po' e soprattutto far incazzare i buoni, altrimenti troppo bonaccioni al cospetto della follia e della malvagità in cui sono trascinati loro malgrado.
Il personaggio di Franz rappresenta il villain perfetto contro cui i nostri eroi devono per forza unire le forze per riuscire vincitori dopo un finale in perfetto stile X-Men, con tanto fenice all'opera, per la serie, se dobbiamo copiare, inutile fare finta. Matilda invece, nonostante questa Giovinazzo sia bravissima (dove l'han presa?), è un po' buttata qua e là in cagnara in tante scene che servono più ai coprotagonisti che a lei, al punto che diventa ben più interessante l'irriverente partigiano di Mazzotta. Così come è perfetto Castellitto ad interpretare un personaggio creato ad immagine e somiglianza del buon Marinelli che tutti abbiamo adorato cantare un'emozione da poco.
Tecnicamente Freaks Out è assolutamente straordinario. Non ricordo sinceramente produzioni davvero italiane su questo livello. Il fatto che i nostri studi di post produzione (in particolare EDI) lavorino ormai stabilmente anche con le produzioni americane è evidente in termini di qualità dei visual.
Rimane il problema di riuscire a rientrare almeno nelle spese, dati gli incassi non proprio esaltanti. Del resto se per fare marketing metti il regista a scrivere su facebook e andare di cinema in cinema a fare conferenze nerd, la vedo dura in termini di presa col grande pubblico, che finisce per preferire una baracconata come Eternals o quella merda di Venom 2.
Se non altro, rispetto a Gig Robbò, Freaks Out ha il vantaggio di essere un po' esportabile, anche se lo traduci, perdi la romanità ma la sostanza delle scene rimane. Ma rimane comunque un prodotto complesso. Speriamo che Freaks Out non rimanga una splendente perla nel nulla o quasi del cinema italiano degli ultimi anni.
Consigliatissimo.