Nel libro del Radiciotti "Aneddoti rossiniani" si racconta di una vera e propria adorazione per Mozart da parte di Rossini che sulla partitura del Don Giovanni aveva scritto "Sacra scrittura".mario61 ha scritto: ↑29/06/2020, 22:07garylarson ha scritto: ↑29/06/2020, 21:16
forse è per questo che Rossini riusciva a prendere dei brani da sue opere precedenti per inserirli nelle nuove.
C'è un aneddoto in questione.
" Alla prima dell'Otello, dopo l'inizio della marcia funebre che accompagna l'infelice Desdemona al sepolcro, un amico osservò al maestro:
Ma questo è il motivo della calunnia nel Barbiere.
Ebbene che ci male, rispose Rossini, Desdemona non è forse morta calunniata?"
si, ci hai preso, un'opera veniva abbandonata e, oltretutto non c'era la stampa pubblica delle partiture come oggi, ma gli spartiti erano in copie limitatissime gestite dall'editore, per cui non c'era la possibilità di fare confronti tra le varie opere. Quando, molto più avanti, si è diffusa la stampa delle opere Rossini stesso detto che così avrebbero visto i suoi autoprestiti (l'ha detto in modo molto più ironico, come era tipico di Rossini, ma non mi ricordo le parole esatte, era tipo - scopriranno i miei peccati).
Questo però aveva anche degli svantaggi, Il fallimento del Turco in Italia (opera, secondo me, magnifica) nel 1814 alla Scala è dovuto anche al fatto che il pubblico milanese pensasse che l'opera fosse il rifacimento dell'Italiana in Algeri data nel 1813 a Venezia. In realtà sono due opere diversissime, l'Italiana in Algeri è una follia comica, Il Turco in Italia è un'opera quasi mozartiana, con una comicità più sfumata e non hanno pezzi musicali in comune. Il Turco in Italia cadde e non fu ripreso praticamente fino al 1950, quando lo riprese Gavazzeni a Roma, che pur avendo la Callas come FIorilla, tagliò, non si capisce perchè, la grande aria finale di Fiorilla.
Rossini inserì alcuni dei pezzi più belli del Turco in Italia nella Gazzetta, opera scritta nel 1816 per Napoli. Visto che il Turco in Italia non l'aveva praticamente visto nessuno avrà pensato che fosse un peccato non riproporre musica così bella.
A proposito di prestiti, una cosa che a me ha colpito del Turco in Italia è la citazione del Don Giovanni di Mozart (il coro che canta "voga voga a terra a terra" lo fa sul tema del commendatore che dice "don giovanni, a cenar teco") inserito in uno dei primi cori del Turco in Italia
Il caso che citi (Otello e Barbiere) è l'eccezione che conferma la regola, in quanto proprio Otello e Barbiere sono le sole due opere di Rossini rimaste nel repertorio per tutto l'ottocento, il Barbiere non è mai uscito dal repertorio, Otello uscì dal repertorio solo con la diffusione dell'Otello di Verdi a fine ottocento
Sei a notizia delle teorie, bislacche ma divertenti, di un Mozart scappato dai creditori in Italia e padre putativo e creativo di Rossini.?