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da PENNY » 09/12/2019, 9:29
Per il discorso dei rumori al cinema assolutamente #TeamBonaz, sono infastidito anche da chi parla durante i titoli testa. Se vuoi parlare, commentare, discutere fallo al massimo bisbigliano evitando di farti sentire o stattene a casa che io ho pagato e vorrei vedere il film (qualunque film) in religioso silenzio.
Nel weekend 3 visioni addolcite tutte da prestazione attoriali sontuose:
Marriage Story
Ripper ha detto tutto, aggiungo solo che le lacrime mi sono scappate in più di un passaggio e che la superficiale affermazione "Entrambi più bravi che belli" possa rendere bene l'immenso lavoro di entrambi i protagonisti. Scarlett probabilmente alla prova migliore della carriera, quella che dovrebbe farle entrare stabilmente nella cerchia delle migliori attrici della sua generazione, nel primo incontro con l'avvocato, se non erro girato con un lungo piano sequenza di diversi minuti, si divora lo schermo di puro talento. Appena finiamo la classifica per i migliori film del decennio ci sarà da fare quella dei migliori del 2019 e questo sarà durissima tenerlo fuori dalle prime posizioni.
La donna scimmia
Il Giulio Sacchi di Tomas Milian in "Milano odia: la polizia non può sparare" credevo fosse il personaggio più spietato e senza cuore della storia del cinema italiano, poi ho visto l'Antonio Focaccia interpretato da Ugo Tognazzi in questo film. Un film atroce nella sua spietatezza, che fino all'ultimo ti nega qualsiasi consolazione.
Mafioso
Qui invece abbiamo Alberto Sordi in uno di quei film meno nazionalpopolari ma che ti danno il termometro di che grande attore fosse, quando diretto da registi che sapessero dosarne gli eccessi. C'è l'Italia del boom economico confrontata con l'Italia che fatica a trovare la strada della modernità e il nostro protagonista è preda di questo fraintendimento. La casa e la famiglia, considerati oasi di felicità perchè appartenenti al passato, mostrano il loro volto più terribile invischiandolo nelle sabbie mobili delle loro contraddizioni suo malgrado. Un film senza speranza anche questo, che non lascia aperto nessun spiraglio al possibile cambiamento di un certo status quo
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