nonsense ha scritto: 21/08/2019, 14:17
Zizou boccia tutti insomma
Mi correggo e spiego: Zidane vorrebbe un centrocampista di alto livello tecnico, versatile, con visione di gioco ed esperienza, capace di dare anche fisicità e dinamicità alla squadra.
Di quelli sopra nominati, solo Pogba assomma tutte le caratteristiche richieste e infatti era la prima, seconda e terza scelta dell’allenatore.
Eriksen non rientra nelle caratteristiche ricercate, mentre Van de Beek ed Havertz sì, anche se peccano ovviamente di mancanza di esperienza rispetto al francese. Profili diversi e costi diversi, ma indubbiamente due talenti pazzeschi.
A Perez piace scommettere sui giovani e la linea verde è il punto cardine del mercato, ma ci sono grossi dubbi sulle cifre: 50-60mln su VdB e parecchi di più per Havertz. Il secondo problema è che il nuovo arrivato andrebbe a competere con Kroos e Modric per un posto da titolare, non una posizione facile, soprattutto per un giovane. Il terzo è che idealmente, nella stagione 2020-21, il prescelto sia in grado di sostituire degnamente Modric. L’ultimo è l’overbooking ( in particolare sulla trequarti).
In sintesi, non si vuole una soluzione affrettata e vi è una certa paura nel ritrovarsi a fare un acquisto sbagliato.
Per quanto mi riguarda, pur avendo le mie preferenze, mi basta che alla fine tra i tanti nomi non si finisca col cerino in mano.
Whatarush ha scritto: 21/08/2019, 15:49
Dodo, però di questi quanti sono centrocampisti veri?
A me, per dire, Eriksen sembra un doppione di Isco...e Van de Beek, anche se ha altra fisicità, è un altro che gioca dalla trequarti in su.
Questo Havertz non so nemmeno che faccia abbia.
Vero, nessuno è un centrocampista “puro” a parte Pogba. Ma con Casemiro dietro, il problema è relativo e in passato abbiamo giocato anche con un centrocampo Kroos-Modric-Isco-James, con Kroos e Modric che venivano dalla trequarti, anche se con sistemi diversi.
Personalmente non credo sia un problema insegnare ad un giovane ventenne con tutto quel talento e le caratteristiche giuste un nuovo ruolo. È già stato fatto in passato con notevoli risultati, si può cercare di replicare.
Anche perché - teoria mia - vedo una tendenza delle squadre che non rientrano nei top team nell’avvicinare il giovane fenomeno playmaker alla porta. I più tecnici finiscono infatti sulla trequarti, dove sono meno pressati da questioni difensive, continuano ad essere il fulcro del gioco e segnano/fanno segnare. In un top team solitamente ci sono scorer migliori, più abituati a giocare in attacco ed ecco che avviene l’arretramento.