C'era una volta il Cinema
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Re: C'era una volta il Cinema
Un Tarantino maturo, nel suo modo di fare cinema e nelle tematiche. Al suo nono film il buon Quentin si sente forse un po' lontano dal cinema attuale, forse incapace di partecipare da protagonista ai movimenti culturali contemporanei. Per me c'e' anche tanto di se' stesso nel personaggio di Rick Dalton (Leo), un attore che si rende conto che i suoi migliori giorni sono probabilmente alle spalle, ed e' contemporaneamente nostalgico e terrorizzato dal cambiamento. Gli fa da contraltare la giovane e stupenda Sharon Tate (Margot Robbie), che sta appena iniziando la sua carriera da attrice ed e' entusiasta e piena di vita. Un fantastico Brad Pitt (tra le sue migliori interpretazioni di sempre), conclude il terzetto di protagonisti, a cui fa da contorno il solito ensemble di nomi altisonanti, spesso solo per una singola scena (Al Pacino, Kurt Russell, Damian Lewis, Bruce Der, ecc...). Sullo sfondo, la LA a cavallo tra i gli anni 60 e i 70, quella degli hippies e di Charles Manson, ma soprattuto quella dell'infanzia di Tarantino, e anche per questo stupenda come solo i posti della propria gioventu' possono sembrare decenni dopo.
Come fatto in Inglorious Basterds, Tarantino cambia la storia, lascia che Tate sopravviva e ammazza i membri della Manson Family in una scena tra lo splatter e la parodia come suo stile.
E' Tarantino al 100%, eppure piu' contenuto. La sua solita vena nostalgica sembra meno autoreferenziale del solito e piu' onesta, la violenza e' ridotta a quello che per Tarantino deve essere sembrato il minimo indispensabile. E poi ci son quelle scene, quei 15-20 minuti che, che tu sia un fan oppure no, ti ricordano perche' ogni suo film e' atteso come pochi.
Ho bisogno di rivederlo e non escludo di farlo ancora sul grande schermo, ma per me qui siamo sicuramente al livello dei suoi migliori lavori.
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Re: C'era una volta il Cinema
ripper23 ha scritto: ↑16/08/2019, 11:00
Un Tarantino maturo, nel suo modo di fare cinema e nelle tematiche. Al suo nono film il buon Quentin si sente forse un po' lontano dal cinema attuale, forse incapace di partecipare da protagonista ai movimenti culturali contemporanei. Per me c'e' anche tanto di se' stesso nel personaggio di Rick Dalton (Leo), un attore che si rende conto che i suoi migliori giorni sono probabilmente alle spalle, ed e' contemporaneamente nostalgico e terrorizzato dal cambiamento. Gli fa da contraltare la giovane e stupenda Sharon Tate (Margot Robbie), che sta appena iniziando la sua carriera da attrice ed e' entusiasta e piena di vita. Un fantastico Brad Pitt (tra le sue migliori interpretazioni di sempre), conclude il terzetto di protagonisti, a cui fa da contorno il solito ensemble di nomi altisonanti, spesso solo per una singola scena (Al Pacino, Kurt Russell, Damian Lewis, Bruce Der, ecc...). Sullo sfondo, la LA a cavallo tra i gli anni 60 e i 70, quella degli hippies e di Charles Manson, ma soprattuto quella dell'infanzia di Tarantino, e anche per questo stupenda come solo i posti della propria gioventu' possono sembrare decenni dopo.
Come fatto in Inglorious Basterds, Tarantino cambia la storia, lascia che Tate sopravviva e ammazza i membri della Manson Family in una scena tra lo splatter e la parodia come suo stile.
E' Tarantino al 100%, eppure piu' contenuto. La sua solita vena nostalgica sembra meno autoreferenziale del solito e piu' onesta, la violenza e' ridotta a quello che per Tarantino deve essere sembrato il minimo indispensabile. E poi ci son quelle scene, quei 15-20 minuti che, che tu sia un fan oppure no, ti ricordano perche' ogni suo film e' atteso come pochi.
Ho bisogno di rivederlo e non escludo di farlo ancora sul grande schermo, ma per me qui siamo sicuramente al livello dei suoi migliori lavori.
D'accordissimo con la review, c'è solo una cosa che mi ha dato un fastidio incredibile, anche se chi lo vedrà in italiano non lo noterà.
Io dico, hai un personaggio italiano che parla italiano, ma perché cazzo prendi una nata a Santiago del Cile che ha un accento così marcato e non prendi un'italiana? Che fastidio
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Re: C'era una volta il Cinema
Perché il 99.5% degli spettatori non si accorge della differenzaDietto ha scritto: ↑19/08/2019, 20:03ripper23 ha scritto: ↑16/08/2019, 11:00
Un Tarantino maturo, nel suo modo di fare cinema e nelle tematiche. Al suo nono film il buon Quentin si sente forse un po' lontano dal cinema attuale, forse incapace di partecipare da protagonista ai movimenti culturali contemporanei. Per me c'e' anche tanto di se' stesso nel personaggio di Rick Dalton (Leo), un attore che si rende conto che i suoi migliori giorni sono probabilmente alle spalle, ed e' contemporaneamente nostalgico e terrorizzato dal cambiamento. Gli fa da contraltare la giovane e stupenda Sharon Tate (Margot Robbie), che sta appena iniziando la sua carriera da attrice ed e' entusiasta e piena di vita. Un fantastico Brad Pitt (tra le sue migliori interpretazioni di sempre), conclude il terzetto di protagonisti, a cui fa da contorno il solito ensemble di nomi altisonanti, spesso solo per una singola scena (Al Pacino, Kurt Russell, Damian Lewis, Bruce Der, ecc...). Sullo sfondo, la LA a cavallo tra i gli anni 60 e i 70, quella degli hippies e di Charles Manson, ma soprattuto quella dell'infanzia di Tarantino, e anche per questo stupenda come solo i posti della propria gioventu' possono sembrare decenni dopo.
Come fatto in Inglorious Basterds, Tarantino cambia la storia, lascia che Tate sopravviva e ammazza i membri della Manson Family in una scena tra lo splatter e la parodia come suo stile.
E' Tarantino al 100%, eppure piu' contenuto. La sua solita vena nostalgica sembra meno autoreferenziale del solito e piu' onesta, la violenza e' ridotta a quello che per Tarantino deve essere sembrato il minimo indispensabile. E poi ci son quelle scene, quei 15-20 minuti che, che tu sia un fan oppure no, ti ricordano perche' ogni suo film e' atteso come pochi.
Ho bisogno di rivederlo e non escludo di farlo ancora sul grande schermo, ma per me qui siamo sicuramente al livello dei suoi migliori lavori.
D'accordissimo con la review, c'è solo una cosa che mi ha dato un fastidio incredibile, anche se chi lo vedrà in italiano non lo noterà.
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Re: C'era una volta il Cinema
A Roma dove si potrà vedere "C'era una volta a Hollywood" in originale? Sapete anche se c'è la possibilità di vederlo con i sottotitoli in inglese?
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Re: C'era una volta il Cinema
Leggo però che, per ragioni di budget, non è stato girato in 70mm
Giordan ha scritto: Menzione onorevole per Pap, che si è distinto per avere la stessa voce di Battiato e la peggior pronuncia anglo-americana ogni epoca!!!
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Re: C'era una volta il Cinema
Visto Green Book, premi strameritati.
Manca una statuetta a Viggo, davvero clamoroso.
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alla riscossa stupidi, che i fiumi sono in piena, potete stare a galla...
https://twitter.com/dannyvietti/status/ ... 48193?s=21
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Re: C'era una volta il Cinema
visto ieri sera al cinema.ripper23 ha scritto: ↑16/08/2019, 11:00
Un Tarantino maturo, nel suo modo di fare cinema e nelle tematiche. Al suo nono film il buon Quentin si sente forse un po' lontano dal cinema attuale, forse incapace di partecipare da protagonista ai movimenti culturali contemporanei. Per me c'e' anche tanto di se' stesso nel personaggio di Rick Dalton (Leo), un attore che si rende conto che i suoi migliori giorni sono probabilmente alle spalle, ed e' contemporaneamente nostalgico e terrorizzato dal cambiamento. Gli fa da contraltare la giovane e stupenda Sharon Tate (Margot Robbie), che sta appena iniziando la sua carriera da attrice ed e' entusiasta e piena di vita. Un fantastico Brad Pitt (tra le sue migliori interpretazioni di sempre), conclude il terzetto di protagonisti, a cui fa da contorno il solito ensemble di nomi altisonanti, spesso solo per una singola scena (Al Pacino, Kurt Russell, Damian Lewis, Bruce Der, ecc...). Sullo sfondo, la LA a cavallo tra i gli anni 60 e i 70, quella degli hippies e di Charles Manson, ma soprattuto quella dell'infanzia di Tarantino, e anche per questo stupenda come solo i posti della propria gioventu' possono sembrare decenni dopo.
Come fatto in Inglorious Basterds, Tarantino cambia la storia, lascia che Tate sopravviva e ammazza i membri della Manson Family in una scena tra lo splatter e la parodia come suo stile.
E' Tarantino al 100%, eppure piu' contenuto. La sua solita vena nostalgica sembra meno autoreferenziale del solito e piu' onesta, la violenza e' ridotta a quello che per Tarantino deve essere sembrato il minimo indispensabile. E poi ci son quelle scene, quei 15-20 minuti che, che tu sia un fan oppure no, ti ricordano perche' ogni suo film e' atteso come pochi.
Ho bisogno di rivederlo e non escludo di farlo ancora sul grande schermo, ma per me qui siamo sicuramente al livello dei suoi migliori lavori.
Non concordo molto sul Tarantino al 100%, mi è parso semmai abbia puntato molto più sulle ambientazioni e sulla creazione di scenette (godibilissime ma parzialmente fini a se stesse) piuttosto che su una sceneggiatura per l'appunto "tarantiniana"
Ottime le interpretazioni del duo protagonista, soprattutto un monumentale Di Caprio, bravo anche il contorno del cast anche se forse un po' troppo ai limiti del film...anche la stessa Margot Robbie alla fine ha un peso relativamente piccolo.
Detto questo, a me è piaciuto...parecchio.
La ricostruzione della LA e di Hollywood mi è sembrata decisamente realistica, umorismo quasi continuo ma mai sopra le righe.
Concordo invece sul volerlo rivedere, sono sicuro di essermi perso qualcosa nelle infinite citazioni
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Re: C'era una volta il Cinema
dimenticavodaking ha scritto: ↑20/09/2019, 16:22visto ieri sera al cinema.ripper23 ha scritto: ↑16/08/2019, 11:00 Un Tarantino maturo, nel suo modo di fare cinema e nelle tematiche. Al suo nono film il buon Quentin si sente forse un po' lontano dal cinema attuale, forse incapace di partecipare da protagonista ai movimenti culturali contemporanei. Per me c'e' anche tanto di se' stesso nel personaggio di Rick Dalton (Leo), un attore che si rende conto che i suoi migliori giorni sono probabilmente alle spalle, ed e' contemporaneamente nostalgico e terrorizzato dal cambiamento. Gli fa da contraltare la giovane e stupenda Sharon Tate (Margot Robbie), che sta appena iniziando la sua carriera da attrice ed e' entusiasta e piena di vita. Un fantastico Brad Pitt (tra le sue migliori interpretazioni di sempre), conclude il terzetto di protagonisti, a cui fa da contorno il solito ensemble di nomi altisonanti, spesso solo per una singola scena (Al Pacino, Kurt Russell, Damian Lewis, Bruce Der, ecc...). Sullo sfondo, la LA a cavallo tra i gli anni 60 e i 70, quella degli hippies e di Charles Manson, ma soprattuto quella dell'infanzia di Tarantino, e anche per questo stupenda come solo i posti della propria gioventu' possono sembrare decenni dopo.
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E' Tarantino al 100%, eppure piu' contenuto. La sua solita vena nostalgica sembra meno autoreferenziale del solito e piu' onesta, la violenza e' ridotta a quello che per Tarantino deve essere sembrato il minimo indispensabile. E poi ci son quelle scene, quei 15-20 minuti che, che tu sia un fan oppure no, ti ricordano perche' ogni suo film e' atteso come pochi.
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Non concordo molto sul Tarantino al 100%, mi è parso semmai abbia puntato molto più sulle ambientazioni e sulla creazione di scenette (godibilissime ma parzialmente fini a se stesse) piuttosto che su una sceneggiatura per l'appunto "tarantiniana"
Ottime le interpretazioni del duo protagonista, soprattutto un monumentale Di Caprio, bravo anche il contorno del cast anche se forse un po' troppo ai limiti del film...anche la stessa Margot Robbie alla fine ha un peso relativamente piccolo.
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Re: C'era una volta il Cinema
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Re: C'era una volta il Cinema
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Re: C'era una volta il Cinema
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Re: C'era una volta il Cinema
Vista la quasi ormai certa scomparsa del sito di Filmeter, consigli su qualche nuovo sito (se possibile in italiano) dove catalogare i film visti?
rodmanalbe82 ha scritto:Bonaz ridefinisce il concetto di "come lavorare a fine luglio"
ripper23 ha scritto:Bonaz porta la voglia di non fare un cazzo in ufficio a livelli ineguagliabili
Bluto Blutarsky ha scritto:Annuntio vobis gaudium magnum, habemus Bonaz
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Re: C'era una volta il Cinema
Visto oggi Upon etc etc, devo dire che, pur non avendomi annoiato, mi ha un poco deluso. Tante, troppe citazioni, molte forzate. Troppo poco pulp se escludiamo le ultime scene. Divertente invece nelle varie battute. Brad molto bene, Leo quasi da strizzargli le guanciotte, ma strepitoso come sempre. Ottimo il finale, almeno io mi aspettavo un'altra cosa. Margot e la hippy tanta roba
Se escludiamo però i pre Pulp Fiction, è quello che meno mi è piaciuto di Tarantino.
Devo rivederlo Beppe (cit)
Se escludiamo però i pre Pulp Fiction, è quello che meno mi è piaciuto di Tarantino.
Devo rivederlo Beppe (cit)
rodmanalbe82 ha scritto:Bonaz ridefinisce il concetto di "come lavorare a fine luglio"
ripper23 ha scritto:Bonaz porta la voglia di non fare un cazzo in ufficio a livelli ineguagliabili
Bluto Blutarsky ha scritto:Annuntio vobis gaudium magnum, habemus Bonaz
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Re: C'era una volta il Cinema
La premessa non è delle migliori Bonaz , ma il film non sembra all'apparenza tra i suoi migliori. Ci sarebbe da leggere alcuni pareri (anche qui dentro) degli esperti che hanno colto i riferimenti di zio Quentino. E' un film con vari riferimenti autobiografici (auto con cui girano, insulto alla poliziotta, Pussycat, etc), ma alcune perle potremmo non capirle velocemente.