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Musica - Volume III

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Re: Musica - Volume III

Messaggio da ghista » 29/11/2018, 10:59

LeatherBoy ha scritto: 28/11/2018, 21:17Biglietto per i Tool preso eh. Altice Arena, Lisbona, 2 luglio :metal:

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Re: Musica - Volume III

Messaggio da ride_the_lightning » 29/11/2018, 11:03

MarkoJaric ha scritto: 29/11/2018, 10:56Ma anche gli stormo.

:notworthy:
BruceSmith ha scritto:in coppia con raid, hanno rispolverato il sempre attuale poliziotto buono - poliziotto cattivo, portandosi ai livelli di coppie leggendarie tipo Riggs-Martaugh, Cohle-Hart, Starsky-Hutch o ErMonnezza-Bombolo.

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Re: Musica - Volume III

Messaggio da Pozz4ever » 29/11/2018, 11:43

figa oh, prendere sempre tutto sul personale, che si parli di calcio o di musica...
A ME, personalmente, questi articoli fanno cagare a spruzzo e appaiono estremamente superficiali. perchè fanno apparire la situazione solo come piace ai vecchi nostalgici. e io non sono un 15enne trap boy, ma un 36enne che ascolta quello che gli pare e piace.
e se è vero che il mercato italiano giovanile, che è sempre un mercato modaiolo, è dominato dalla trap e simili, ignorare i numeri che fanno da altre parti del mondo gruppi rock e metal con tutte le loro evoluzioni moderne vuol dire, ripeto, essere estremamente superficiali. per esempio non si tiene conto di come in inghilterra i numeri di gruppi hardcore-post-metalcore (che è un genere che tra i ragazzi prende poco meno della trap, anche in italia...) siano enormi in fatto di vendite e seguito. stessa cosa negli stati uniti grazie anche al fenomeno sempre vivo delle radio universitarie. per non parlare poi dell'australia dove quelle sonorità sono i top di vendita e sono in continua evoluzione, alla faccia del genere morto.
frase fatta per frase fatta: il rock non muore mai, si evolve. e chi non se ne accorge, PER ME, è semplicemente nostalgico e basta, e vuole solo vedere una delle tante sfaccettature della realtà che è ben diversa.

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Re: Musica - Volume III

Messaggio da Pozz4ever » 29/11/2018, 11:54

frog ha scritto: 29/11/2018, 8:18 Paradossalmente il movimento punk che avrebbe dovuto spazzare via tutte le rock band storiche degli anni '70, è pressoché sparito, mentre i vari Rolling Stones, Deep Purple e compagnia cantante, sono ancora in giro rischiando di essere la parodia di se stessi. 

ma anche questo, perdonami, è una considerazione estremamente superficiale e sbagliata. il movimento hardcore americano, che i superpuristi dicono sia durato non più di 5 anni a cavallo degli '80, ha dato vita a band del cosidetto punk hc melodico che ha influenzato praticamente tutte le band che adesso vanno di moda tra i ragazzini che ascoltano certe sonorità.
e sono tutte band di "ragazzi" che ora hanno tra i 50 e i 60 anni, che continuano imperterriti a fare la loro musica, a sfornare nuovi album e ad andare in tour circondati da vecchi e nuovi fan: pennywise, sick of it all, bad religion, nofx, agnostic front... e qui di attitudine mi pare ce ne sia parecchia, di seguito anche e sono tutto fuorchè spariti.
per non parlare addirittura della reunion di un anno dei misfits che in usa ha avuto una risonanza enorme (anche per le scelte discutibili sull'uso dei cellulari, ma questo è un altro discorso...).
questo è solo uno, PER ME, dei tanti aspetti ignorati quando si dice, SUPERFICIALMENTE, che il rock è morto.

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Re: Musica - Volume III

Messaggio da MarkoJaric » 29/11/2018, 12:42

Concordo con pozz.
E aggiungo una postilla personale perché mi sono fermato solo all’aspetto italico quando invece come giustamente scritto da pozz la questione va ragionata a livello mondiale.
A me band tipo i Black Flag o i Fugazi han davvero salvato l’adolescenza.
Roba che ho conosciuto nei banchetti dei dischi alle fiere di paese.
E oggi se ci perdo tempo e trovo l’ascolto giusto li ritrovo in molte robe che si sentono in giro.
Chiaramente diverse.
Chiaramente con attitudine completamente differente.
Ma vivono.
E stanno davvero benissimo.

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Re: Musica - Volume III

Messaggio da ride_the_lightning » 29/11/2018, 12:45

Per la naturale evoluzione sociale di come viene vissuta oggi la musica, la parola chiave amplificata, rispetto al passato, è segmentazione. 

Tutto ancora vive, con attitudine e spirito differente, per l'evoluzione di cui sopra. Ha semplicemente preso la forma di contesti molto più di nicchia. 

L'estrema differenziazione delle proposte musicali ha portato sì a dispersione di un messaggio potenzialmente univoco, ma ha dato vita ad espressioni che, nel loro piccolo, possono essere potenzialmente molto più interessanti e approfondite anche rispetto al passato. 

Bisogna semplicemente lasciar lì in un angolino, come è giusto che sia in un'epoca in cui per scoprire un nome sconosciuto basta scriverlo su Google in due secondi, l'archetipo che debba esserci per forza di cose un traino mainstream. È totalmente irrilevante e superfluo. 
 
BruceSmith ha scritto:in coppia con raid, hanno rispolverato il sempre attuale poliziotto buono - poliziotto cattivo, portandosi ai livelli di coppie leggendarie tipo Riggs-Martaugh, Cohle-Hart, Starsky-Hutch o ErMonnezza-Bombolo.

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Re: Musica - Volume III

Messaggio da The Patient » 29/11/2018, 14:37

ghista ha scritto: 29/11/2018, 10:59
LeatherBoy ha scritto: 28/11/2018, 21:17Biglietto per i Tool preso eh. Altice Arena, Lisbona, 2 luglio :metal:

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Re: Musica - Volume III

Messaggio da frog » 29/11/2018, 14:40

Credo che facciamo fatica a capirci, probabilmente perché, voi siete dentro certi fenomeni e li comprendete li ascoltate e ne seguite il flusso.
I metallari ci sono sempre stati, hanno sempre venduto un fottio di dischi, ma al di fuori del loro contesto non li cagava nessuno.

Ciò che facevano i Beatles, i Rolling Stones, i Led Zeppelin, i Pink Floyd, gli U2, i Nirvana e i Radio Head, almeno nei loro anni buoni, veniva seguito da tutti i media, perché facevano parte del vivere quotidiano della maggioranza della popolazione attiva del mondo occidentale.

Ora esiste qualcosa di paragonabile ?


Per quanto riguarda il punk, nel periodo d'oro dei Sex Pistols, Clash e Ramones, loro spostavano in termini mediatici e potevano mandare a cagare tutta la gerontocrazia musicale e non, ma questo è durato poco, dopodiché il punk, non sarà morto, ma è stato fagocitato dall'industria musicale ed è tornato nella propria nicchia e al di fuori di quella, che può pure contenere migliaia e forse anche milioni di persone, rimane una nicchia, uno scompartimento che rimane sconosciuto ai più, cosa che non potevi dire dei gruppi sopracitati.

Io non sto assolutamente mettendo in discussione la capacità o meno di saper creare buona musica rock o similare, ma l'impatto che attualmente ha sul nostro vivere quotidiano, a noi che non andiamo a cercare la musica, ma ci limitiamo ad ascoltare quello che passa il convento.
ride_the_lightning ha scritto: 29/11/2018, 12:45Per la naturale evoluzione sociale di come viene vissuta oggi la musica, la parola chiave amplificata, rispetto al passato, è segmentazione.

Tutto ancora vive, con attitudine e spirito differente, per l'evoluzione di cui sopra. Ha semplicemente preso la forma di contesti molto più di nicchia.

L'estrema differenziazione delle proposte musicali ha portato sì a dispersione di un messaggio potenzialmente univoco, ma ha dato vita ad espressioni che, nel loro piccolo, possono essere potenzialmente molto più interessanti e approfondite anche rispetto al passato.

Bisogna semplicemente lasciar lì in un angolino, come è giusto che sia in un'epoca in cui per scoprire un nome sconosciuto basta scriverlo su Google in due secondi, l'archetipo che debba esserci per forza di cose un traino mainstream. È totalmente irrilevante e superfluo.
 Concordo in pieno.


Questa penso sia la frase chiave dell'articolo di Castaldo:

"Se diciamo rock oggi pensiamo a un cliché: quattro accordi sparati, chitarre elettriche, batteria in quattro con cassa e rullante in evidenza, un cantante che strilla. Ma il rock non è nato per essere questo. Era la musica più varia e fantasiosa mai apparsa sul pianeta.  E per questo forse è morto. In realtà si è reincarnato e oggi vive in tutte le altre musiche. Basta non chiamarlo rock."

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Re: Musica - Volume III

Messaggio da MarkoJaric » 29/11/2018, 15:06

Fatichiamo a capirci.. ma non così tanto.
Il discorso che porti avanti tu io l’avevo capito.
Infatti ti ho parlato di attitudine diversa.
Di evoluzione.
Che poi sia migliore o peggiore questo fa parte del gusto personale.
Se riguardi i nomi che hai riportato ti rendi perfettamente conto di quello che ti sto dicendo.
Quella gente (a parte gli zeppelin) non ha fatto e non fa rock.
Fa pop.
Chiamalo pop rock se vuoi.
Ti ho fatto l’esempio degli anni novanta/duemila prima per questo stesso motivo.
Se l’evoluzione di una scena non tirava fuori il progetto Nirvana de resto non si sarebbe mai parlato a livello di grandi numeri.
Invece grazie al loro modo di evolvere quel sound peso che girava in quegli anni (non solo a Seattle) la scena ne prese giovamento.
E da lì a cascata.
I Radiohead fino a kidA/amnesiac facevano pop.
Pop rock.
Qualcosa di distorto ma che lavora sulle armonie radiofoniche.
E i numeri lo giustificano, come giustificano tutto quello che li ha preceduti e succeduti.
Per me la questione é semplicissima: il rocchenroll non muore, si evolve. Cambia. Come tutti i generi.
Poi soggettivamente può far cagare o piacere.
Si può ricercate la nicchia o rimanere nel mainstream.
Sono scelte.
Ma ci sono sempre state.

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Re: Musica - Volume III

Messaggio da MarkoJaric » 29/11/2018, 15:14

Ah.. e ora a quel livello di paragone ci sono molte band.
Muse, foo fighters, red hot chili peppers, placebo, coldplay etc..
ti fanno cagare? Ci sta.
Ma hanno attenzione mediatica assoluta.

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Re: Musica - Volume III

Messaggio da Pozz4ever » 29/11/2018, 15:39

MarkoJaric ha scritto: 29/11/2018, 15:14Ah.. e ora a quel livello di paragone ci sono molte band.
Muse, foo fighters, red hot chili peppers, placebo, coldplay etc..
ti fanno cagare? Ci sta.
Ma hanno attenzione mediatica assoluta.

i metallica ormai sono super mainstream, la cassa di risonanza per qualunque cosa facciano è esagerata, ne hanno parlato persino sui quotidiani italiani durante l'ultimo tour.
gli iron maiden stessa cosa per quanto riguarda anche le "peripezie" extramusicali di bruce.
e questi sono i nomi vecchi, che però sono ancora attuali e vivi.
sui nuovi quelli citati sopra hanno una risonanza mediatica enorme, aggiungerei i tool (che nuovi non sono, ma sicuramente più recenti di 'tallica e maiden) che ogni volta che si è parlato di album nuovo in questi ultimi 15 anni hanno mosso notizie dappertutto. i rammstein, per dire un gruppo europeo e non anglofono, che muovono informazioni a non finire. e così tanti altri.
è un discorso, secondo me, che va affrontato in altri termini. se lo si vuole affrontare dal punto di vista dell'attitudine, è certo che tempi diversi hanno portato a comportamenti, attitudini e urgenze diverse. se lo si vuole affrontare dal punto di vista della qualità, entriamo nel campo della soggettività e non voglio addentrarmi assolutamente. se affrontiamo il tutto con un generico "il rock è morto" perchè i grandi del passato non hanno subito un cambio generazionale portando all'esplosione di rap-trap-affini, no, non sono d'accordo. anche io non voglio cambiare le idee di nessuno ma è una considerazione tranciante ed esagerata e, ripeto, superficiale.  

p.s.: sulla scomparsa del fenomeno punk che doveva fagocitare il resto, anche qui, non sono d'accordo :biggrin:
i sex pistols hanno dato vita ad un movimento underground di protesta e di nicchia quanto si vuole. ma cazzarola se erano mediatici e costruiti. e tutto quello che è venuto dopo, soprattutto le derive pop, quello si che è stato un movimento giovanile che ha fatto la fortuna di ragazzini amanti di mtv e classifiche di vendita. i vari blink, sum41, green day... hanno estremizzato il concetto dal punto di vista commerciale, ma erano estremamente di tendenza e alcuni lo sono ancora. per quanto riguarda il lato più genuino e meno commerciale, torniamo ai nomi californiani che ho citato prima, band ora di vecchietti che però continuano a suonare, non riempiono gli stadi ma i club e i palazzetti medi si.

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Re: Musica - Volume III

Messaggio da ride_the_lightning » 29/11/2018, 16:45

frog ha scritto: 29/11/2018, 14:40Questa penso sia la frase chiave dell'articolo di Castaldo:

"Se diciamo rock oggi pensiamo a un cliché: quattro accordi sparati, chitarre elettriche, batteria in quattro con cassa e rullante in evidenza, un cantante che strilla. Ma il rock non è nato per essere questo. Era la musica più varia e fantasiosa mai apparsa sul pianeta.  E per questo forse è morto. In realtà si è reincarnato e oggi vive in tutte le altre musiche. Basta non chiamarlo rock." 

Di questo pensiero di Castaldo non sposo semplicemente una cosa, anche se comprendo che la chiusa sia funzionale per come ha strutturato l'intero articolo: la contrapposizione con il "basta non chiamarlo rock." 

Esiste ancora anche quel tipo di rock. 

Che quell'attitudine si sia reincarnata e vive in tutte le altre musiche è una visione corretta. Faccio l'esempio. 

L'ultimo disco di Ben Frost, che è uno degli esponenti più in vista di una certa elettronica sperimentale d'avanguardia, The Centre Cannot Hold (che è una citazione di W.B. Yeats) si pone, con il riferimento concettuale proprio ai versi al poema di Yeats, d'indagare sull'eventuale esistenza di un parallelismo tra i drammi durante la Prima Guerra Mondiale e lo scenario politico sociale attuale (nello specifico il flusso migratorio). 

È un disco tutto strumentale, ma è molto più politico di certe puttanate ruock che girano su Virgin Radio. E non a caso Frost è uno che nella sua indagine sonora, ha anche tantissime influenze da mondi industrial-punk e perfino metal.  

Poi chiseloincula Ben Frost a livello mainstream è verissimo, ma qui mi riallaccio al discorso che ho fatto prima. 
Ultima modifica di ride_the_lightning il 29/11/2018, 16:46, modificato 1 volta in totale.
BruceSmith ha scritto:in coppia con raid, hanno rispolverato il sempre attuale poliziotto buono - poliziotto cattivo, portandosi ai livelli di coppie leggendarie tipo Riggs-Martaugh, Cohle-Hart, Starsky-Hutch o ErMonnezza-Bombolo.

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Re: Musica - Volume III

Messaggio da frog » 29/11/2018, 16:46

Pozz4ever ha scritto: 29/11/2018, 15:39
MarkoJaric ha scritto: 29/11/2018, 15:14l'etAh.. e ora a quel livello di paragone ci sono molte band.
Muse, foo fighters, red hot chili peppers, placebo, coldplay etc..
ti fanno cagare? Ci sta.
Ma hanno attenzione mediatica assoluta.
 
i metallica ormai sono super mainstream, la cassa di risonanza per qualunque cosa facciano è esagerata, ne hanno parlato persino sui quotidiani italiani durante l'ultimo tour.
gli iron maiden stessa cosa per quanto riguarda anche le "peripezie" extramusicali di bruce.
e questi sono i nomi vecchi, che però sono ancora attuali e vivi.
sui nuovi quelli citati sopra hanno una risonanza mediatica enorme, aggiungerei i tool (che nuovi non sono, ma sicuramente più recenti di 'tallica e maiden) che ogni volta che si è parlato di album nuovo in questi ultimi 15 anni hanno mosso notizie dappertutto. i rammstein, per dire un gruppo europeo e non anglofono, che muovono informazioni a non finire. e così tanti altri.
è un discorso, secondo me, che va affrontato in altri termini. se lo si vuole affrontare dal punto di vista dell'attitudine, è certo che tempi diversi hanno portato a comportamenti, attitudini e urgenze diverse. se lo si vuole affrontare dal punto di vista della qualità, entriamo nel campo della soggettività e non voglio addentrarmi assolutamente. se affrontiamo il tutto con un generico "il rock è morto" perchè i grandi del passato non hanno subito un cambio generazionale portando all'esplosione di rap-trap-affini, no, non sono d'accordo. anche io non voglio cambiare le idee di nessuno ma è una considerazione tranciante ed esagerata e, ripeto, superficiale.  

p.s.: sulla scomparsa del fenomeno punk che doveva fagocitare il resto, anche qui, non sono d'accordo :biggrin:
i sex pistols hanno dato vita ad un movimento underground di protesta e di nicchia quanto si vuole. ma cazzarola se erano mediatici e costruiti. e tutto quello che è venuto dopo, soprattutto le derive pop, quello si che è stato un movimento giovanile che ha fatto la fortuna di ragazzini amanti di mtv e classifiche di vendita. i vari blink, sum41, green day... hanno estremizzato il concetto dal punto di vista commerciale, ma erano estremamente di tendenza e alcuni lo sono ancora. per quanto riguarda il lato più genuino e meno commerciale, torniamo ai nomi californiani che ho citato prima, band ora di vecchietti che però continuano a suonare, non riempiono gli stadi ma i club e i palazzetti medi si.  


Sono contento di essere riuscito a farti fare un post lungo :forza:

Quando vuoi riesci ad argomentare allora :biggrin:

Posso concordare e qui rispondo anche a Marko, ma l'età media dei componenti di queste band Muse, foo fighters, red hot chili peppers, placebo, coldplay, quant'è 45 anni a stare bassi ? Potevo citare pure gli Oasis e i Blur, ma siamo sempre li, chi sono i giovini ?
Pooz mi parli dei tool che non conosco, mentre se prendiamo pure Metallica, Rammstain, Iron Maiden, magari aggiungiamo pure gli AC DC allora si che l'età media schizza sopra i 50 e finite per dare ragione a me, di giovane nuovo e vitale, ma che sia pure famoso, rimane poco.
Sul punk, si prima ho dovuto chiudere in fretta, e non ho fatto in tempo a parlare di quella ondata che giustamente hai ricordato, primi fra tutti i green day, aggiungerei gli Offspring e Linkin park, quello che intendevo io era la filosofia punk, quella è defunta con i Clash e i Sex Pistols.


Castaldo comunque ha una concezione piuttosto ampia del rock.

"C'era una volta il rock. Cominciò col bacino roteante di Elvis a infiammare i sovversivi ormoni dei ragazzi nati nel dopoguerra, esplose col luminoso verbo beatlesiano, prese forza e consapevolezza con le parole incendiarie di Bob Dylan, con le visioni dei Pink Floyd e di Frank Zappa, celebrò riti estremi con Jimi Hendrix, Rolling Stones, Doors"

Visti in questi termini ci stanno dentro ampiamente tutti quelli da me citati, l'importante è intendersi.

 

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Re: Musica - Volume III

Messaggio da ride_the_lightning » 29/11/2018, 16:50

No frog, la filosofia punk è ancora bella viva, fidati. Basta sapere cercare bene.  :shades:

E più che i Pistols della Westwood, direi più i Crass. 
BruceSmith ha scritto:in coppia con raid, hanno rispolverato il sempre attuale poliziotto buono - poliziotto cattivo, portandosi ai livelli di coppie leggendarie tipo Riggs-Martaugh, Cohle-Hart, Starsky-Hutch o ErMonnezza-Bombolo.

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Re: Musica - Volume III

Messaggio da frog » 29/11/2018, 16:58

ride_the_lightning ha scritto: 29/11/2018, 16:45
frog ha scritto: 29/11/2018, 14:40Questa penso sia la frase chiave dell'articolo di Castaldo:

"Se diciamo rock oggi pensiamo a un cliché: quattro accordi sparati, chitarre elettriche, batteria in quattro con cassa e rullante in evidenza, un cantante che strilla. Ma il rock non è nato per essere questo. Era la musica più varia e fantasiosa mai apparsa sul pianeta.  E per questo forse è morto. In realtà si è reincarnato e oggi vive in tutte le altre musiche. Basta non chiamarlo rock." 

Di questo pensiero di Castaldo non sposo semplicemente una cosa, anche se comprendo che la chiusa sia funzionale per come ha strutturato l'intero articolo: la contrapposizione con il "basta non chiamarlo rock." 

Esiste ancoraanche quel tipo di rock. 

Che quell'attitudine si sia reincarnata e vive in tutte le altre musiche è una visione corretta. Faccio l'esempio. 

L'ultimo disco di Ben Frost, che è uno degli esponenti più in vista di una certa elettronica sperimentale d'avanguardia, The Centre Cannot Hold (che è una citazione di W.B. Yeats) si pone, con il riferimento concettuale proprio ai versi al poema di Yeats, d'indagare sull'eventuale esistenza di un parallelismo tra i drammi durante la Prima Guerra Mondiale e lo scenario politico sociale attuale (nello specifico il flusso migratorio). 

È un disco tutto strumentale, ma è molto più politico di certe puttanate ruock che girano su Virgin Radio. E non a caso Frost è uno che nella sua indagine sonora, ha anche tantissime influenze da mondi industrial-punk e perfino metal.  

Poi chiseloincula Ben Frost a livello mainstream è verissimo, ma qui mi riallaccio al discorso che ho fatto prima.    


E' vero quello che dici, è molto difficile porre confini su cosa sia la musica rock e infatti in molti discorsi ci s'impantana e si creano malintesi proprio perché alcuni chiamano rock qualcosa che magari altri non la considerano, ultimo caso ciò che ha appena scritto   @MarkoJaric, rispetto a quello che ho scritto io.

Un po' come quando Celentano parlava di lento e rock anni addietro in televisione, per distinguere cosa gli garbava e cosa no.
Rock è una parola che nasconde dentro se ormai così tanti significati da renderla vuota in se stessa.

Quindi in conclusione, tornando alla chiosa finale del Castaldi si può pure chiamarlo rock, basta intendersi, su cosa era ieri e cosa è oggi.

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