La verità è una coperta che lascia scoperti i piedi
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Re: La verità è una coperta che lascia scoperti i piedi
C'è sempre stata, ma non così diffusa.
Qualche settimana fa per lavoro leggevo una serie di studi globali sul tema del nostro rapporto con l'autorità. Il succo era – ma non c'era bisogno di uno studio per saperlo – che mai come in questo momento storico c'è una diffusa sfiducia, che spesso diventa totale avversione, nei confronti dell'autorità in quasi ogni campo (inteso anche come professionalità).
Nemmeno nel '68 era così. Nel '68 contestavi il barone universitario per i privilegi che incarnava, ma non ti saresti mai sognato di mettere in dubbio il valore della cultura.
Oggi invece c'è un'avversione che si manifesta in ogni campo. Per cui i professori sono presi a pugni dai genitori degli studenti, i medici immunologi sono costretti a confrontarsi con gente che ha studiato i vaccini su facebook, gli intellettuali sono ridicolizzati come gente che non ha idea di cosa sia la vita reale e i politici sono diventati sinonimo di "ladri", o nel migliore dei casi "parassiti". I populismi vari di cui è costellato il mondo passano anche da qui.
In tutto ciò, il responsabile principale, mi spiace dirlo, è il web 2.0.
Qualche settimana fa per lavoro leggevo una serie di studi globali sul tema del nostro rapporto con l'autorità. Il succo era – ma non c'era bisogno di uno studio per saperlo – che mai come in questo momento storico c'è una diffusa sfiducia, che spesso diventa totale avversione, nei confronti dell'autorità in quasi ogni campo (inteso anche come professionalità).
Nemmeno nel '68 era così. Nel '68 contestavi il barone universitario per i privilegi che incarnava, ma non ti saresti mai sognato di mettere in dubbio il valore della cultura.
Oggi invece c'è un'avversione che si manifesta in ogni campo. Per cui i professori sono presi a pugni dai genitori degli studenti, i medici immunologi sono costretti a confrontarsi con gente che ha studiato i vaccini su facebook, gli intellettuali sono ridicolizzati come gente che non ha idea di cosa sia la vita reale e i politici sono diventati sinonimo di "ladri", o nel migliore dei casi "parassiti". I populismi vari di cui è costellato il mondo passano anche da qui.
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Re: La verità è una coperta che lascia scoperti i piedi
Marko esistono da (quasi) sempre.
Quasi perchè se vai oltre i 20/30 anni (forse anche 40) arrivi ai professori che sbacchettavano le mani degli alunni se osavano parlare senza alzare la mano.
Non era quella la strada giusta, ma non è nemmeno quella di adesso dove se ti permetti di afferrare il braccio di un alunno che magari ti sta spintonando rischi più tu insegnante la sospensione che l'alunno, poi ti devi difendere dal genitore che arriva a denunciarti per maltrattamento su minore.
Io sono giusto giusto entrato a filo nella generazione web 1.0, quando uscivano i primi videofonini accessibili ero in prima superiore, e la prima cosa che abbiamo iniziato a riprendere sono state azioni di "bullismo" a compagni e professori, penso come tanti altri potrei scrivere un libro di cazzate fatte tra i muri di scuola.
Però lì rimanevano, i video te li passavi con gli infrarossi e diventavi "famoso" nell'istituto, se proprio l'avevi fatta grande del comprensorio e nessuno cercava di emularti.
Adesso con questo web 2.0 si è passati allo step successivo, pensano davvero di diventare famosi in ambito nazionale.
Il ragazzino col casco di un mese fa, secondo me lui è solo che contento della popolarità che ha ricevuto. altro che figura di merda
Quasi perchè se vai oltre i 20/30 anni (forse anche 40) arrivi ai professori che sbacchettavano le mani degli alunni se osavano parlare senza alzare la mano.
Non era quella la strada giusta, ma non è nemmeno quella di adesso dove se ti permetti di afferrare il braccio di un alunno che magari ti sta spintonando rischi più tu insegnante la sospensione che l'alunno, poi ti devi difendere dal genitore che arriva a denunciarti per maltrattamento su minore.
Io sono giusto giusto entrato a filo nella generazione web 1.0, quando uscivano i primi videofonini accessibili ero in prima superiore, e la prima cosa che abbiamo iniziato a riprendere sono state azioni di "bullismo" a compagni e professori, penso come tanti altri potrei scrivere un libro di cazzate fatte tra i muri di scuola.
Però lì rimanevano, i video te li passavi con gli infrarossi e diventavi "famoso" nell'istituto, se proprio l'avevi fatta grande del comprensorio e nessuno cercava di emularti.
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La verità è una coperta che lascia scoperti i piedi
Bluto Blutarsky ha scritto:C'è sempre stata, ma non così diffusa.
Qualche settimana fa per lavoro leggevo una serie di studi globali sul tema del nostro rapporto con l'autorità. Il succo era – ma non c'era bisogno di uno studio per saperlo – che mai come in questo momento storico c'è una diffusa sfiducia, che spesso diventa totale avversione, nei confronti dell'autorità in quasi ogni campo (inteso anche come professionalità).
Nemmeno nel '68 era così. Nel '68 contestavi il barone universitario per i privilegi che incarnava, ma non ti saresti mai sognato di mettere in dubbio il valore della cultura.
Oggi invece c'è un'avversione che si manifesta in ogni campo. Per cui i professori sono presi a pugni dai genitori degli studenti, i medici immunologi sono costretti a confrontarsi con gente che ha studiato i vaccini su facebook, gli intellettuali sono ridicolizzati come gente che non ha idea di cosa sia la vita reale e i politici sono diventati sinonimo di "ladri", o nel migliore dei casi "parassiti". I populismi vari di cui è costellato il mondo passano anche da qui.
In tutto ciò, il responsabile principale, mi spiace dirlo, è il web 2.0.
Parto dalla fine.
In parte hai ragione.
Ma io credo che il problema é sempre come utilizzi il mezzo.
Io credo che (senza assolutamente contestare gli studi che hai portato come esempio eh, faccio solo una disamina personale) non si sia persa la fiducia nella cultura, ma che chi ne usufruisce o la ricerca non si assume le proprie responsabilità perché tanto tutto é concesso.
Tanto non succede niente.
Quindi chiunque si sente in dovere, dopo aver letto la prima cagata su google, di venire a spiegartela su ogni campo.
Non si ragiona su quello che si legge.
Non si ragiona sulla competenza personale nel saper leggere quello che si legge.
Ogni cagata é presa come roba vera.
incontrovertibile.
Chi sei tu per insegnare qualcosa a lui? Nessuno. Quindi sticazzi.
Pensa solo alla continua ironizzazione su tutto.
Qualsiasi cosa succede.
A qualsiasi individuo.
Il giorno dopo parte la fiera del meme.
Oh che si parli di stragi o che si tratti del ministro beccato a rubare eh.
Nemmeno due ore dopo parte il cazzeggio.
La presa per il culo.
Poi arriva l’indignazione.
E poi? Ci si scorda di tutto.
E si riparte da zero.
Un puttanaio infinito.
Ma é l’individuo il primo responsabile.
Cazzo, nel 2018 certa superficialità, certa ignoranza non é più ammessa.
Ognuno di noi dovrebbe saper gestire la propria persona per potersi sentire in grado di dover anche solo dire la propria.
Dimmi una roba.. ti é mai capitato di leggere sul profilo di un qualcuno che conosci da tempo e del quale hai una buona opinione la diffusione (o anche un proprio commento) di notizie che solo dall’incipit sono chiaramente delle cazzate? Ma che l’individuo in questione condivide con raziocinio.
Perché per lui è vero.
Ecco a me un migliaio di volte.
Ma non é gente cattiva, o completamente scema.
É gente che dietro quel mezzo pensa di poter fare e dire tutto, tanto che potrà mai succedere?
Ahimè fa ridere come cosa ma ci vorrebbe la patente per poter utilizzare internet.
Basta che leggi qua dentro certi elementi per capire che cazzo di società siamo diventati.
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Re: La verità è una coperta che lascia scoperti i piedi
Lo dico? Sì lo dico.
La colpa è di Mark Zuckerberg e quel caxxo di Facebook.
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Re: La verità è una coperta che lascia scoperti i piedi
Cassa ha scritto:Marko esistono da (quasi) sempre.
Quasi perchè se vai oltre i 20/30 anni (forse anche 40) arrivi ai professori che sbacchettavano le mani degli alunni se osavano parlare senza alzare la mano.
Non era quella la strada giusta, ma non è nemmeno quella di adesso dove se ti permetti di afferrare il braccio di un alunno che magari ti sta spintonando rischi più tu insegnante la sospensione che l'alunno, poi ti devi difendere dal genitore che arriva a denunciarti per maltrattamento su minore.
Io sono giusto giusto entrato a filo nella generazione web 1.0, quando uscivano i primi videofonini accessibili ero in prima superiore, e la prima cosa che abbiamo iniziato a riprendere sono state azioni di "bullismo" a compagni e professori, penso come tanti altri potrei scrivere un libro di cazzate fatte tra i muri di scuola.
Però lì rimanevano, i video te li passavi con gli infrarossi e diventavi "famoso" nell'istituto, se proprio l'avevi fatta grande del comprensorio e nessuno cercava di emularti.
Adesso con questo web 2.0 si è passati allo step successivo, pensano davvero di diventare famosi in ambito nazionale.
Il ragazzino col casco di un mese fa, secondo me lui è solo che contento della popolarità che ha ricevuto. altro che figura di merda
Ma su questo sono d’accordissimo eh.
Però come dicevo a Bluto sta cosa parte dalla deresponsabilizzazione di se stessi.
Puoi fare tutto.
Tanto Non succede mai niente.
Anzi, come dici tu, diventi famoso per 48ore e quindi devono allargare le porte perché ti senti tamemtente grosso da non passarci più.
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Re: La verità è una coperta che lascia scoperti i piedi
sulla chiosa finale di bluto mi trovo da sempre d'accordo al 100%. il problema principale di questa generazione sono i social, l'uso che se ne fa e la cassa di risonanza che crea.
quando faccio certi ragionamenti mi sento veramente come il vecchio moralista che 15 anni fa prendevo per il culo tra amici, ma mi ci ritrovo ora perfettamente. per quanto possa valere la mia opinione, è vero che le puttanate si facevano anche alla mia età, ma non erano così frequenti. e come detto sopra, è anche vero che da parte degli insegnanti stessi c'era meno timore e più capacità di "bastonare" chi andava fuori dalle righe (non chi caga). ora c'è una libertà e una permissività che da un lato "frena" gli insegnanti e dall'altro rende certi ragazzi liberi di fare quel cazzo che gli pare. onestamente, per quante cazzate possa aver visto nei miei anni di medie e liceo non ricordo di aver visto robe come quelle sentite recentemente e con la stessa frequenza. che abbia inciso la facilità con cui ora si può accedere a questo tipo di "notizie" è evidente, ma sentendo amici dei miei che fanno insegnanti e hanno potuto toccare con mano la generazione mia e quella attuale la differenza è (o quantomeno appare) notevole.
quando faccio certi ragionamenti mi sento veramente come il vecchio moralista che 15 anni fa prendevo per il culo tra amici, ma mi ci ritrovo ora perfettamente. per quanto possa valere la mia opinione, è vero che le puttanate si facevano anche alla mia età, ma non erano così frequenti. e come detto sopra, è anche vero che da parte degli insegnanti stessi c'era meno timore e più capacità di "bastonare" chi andava fuori dalle righe (non chi caga). ora c'è una libertà e una permissività che da un lato "frena" gli insegnanti e dall'altro rende certi ragazzi liberi di fare quel cazzo che gli pare. onestamente, per quante cazzate possa aver visto nei miei anni di medie e liceo non ricordo di aver visto robe come quelle sentite recentemente e con la stessa frequenza. che abbia inciso la facilità con cui ora si può accedere a questo tipo di "notizie" è evidente, ma sentendo amici dei miei che fanno insegnanti e hanno potuto toccare con mano la generazione mia e quella attuale la differenza è (o quantomeno appare) notevole.
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Re: La verità è una coperta che lascia scoperti i piedi
Qui ancora pisciavi in piediboantos ha scritto:Io sono figlio di insegnante ed ero anche uno che studiava, sopra la media diciamo.
Un giorno, credo all'ultimo anno, avevamo inglese all'ultimo ora. Un bordello, gente che rideva e che faceva tutto tranne che gli esercizi che la prof ci aveva dato in vista del compito in classe del giorno dopo.
Tipo a 10 minuti dal suono della campana, sta qua si sveglia e chiama una mia compagna alla lavagna e le chiede gli esercizi. Quali esercizi? Nessuno li aveva fatti. Allora chiama me. La prof si rende conto che nessuno ha fatto nulla, pure lei si era fatta i cazzi suoi per un ora, e vuole metterci 4 nel registro. 4 non l'ho preso mai in vita mia, ma poi perché punire solo 2? Non potevo accettarlo.
Mi alzo, prendo lo zaino, lo lancio sulla lavagna ed esco prima della campanella esclamando: lei 4 non meno mette!
Rimango nel cortile della scuola e il mio compagno di banco mi raggiungerà con il mio zaino in mano.
Non mi ha messo 4 né nota né mi hanno bocciato. Non hanno detto nulla a mio padre, altrimenti non sarei qui a raccontarlo.
Il giorno dopo le chiesi scusa e a fine anno portai pure inglese alla matura.
Certi episodi alla scuola ci sono sempre stati, vero che non c'erano i cellulari a riprenderli, ma è anche vero che le nuove generazioni stanno crescendo male e la colpa è nostra, perché sono i figli nostri.
Mio fratello è pure insegnante, mi dice che rispetto ai nostri anni la situazione è peggiorata di gran lunga, non c'è proprio paragone. E ha insegnato a Milano così come in Sicilia. Lui deve fare orecchie di mercante altrimenti sono un paio di sospensioni all'ora. Le peggiori le ragazze, ha in classe sua delle prostitute vere e proprie. Pericolosissime.
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Re: La verità è una coperta che lascia scoperti i piedi
Nuova generazione? A me sembra più un problema delle generazioni precedenti, e comunque visto come sta cambiando l'utilizzo del web dei giovanissimi possiamo stare tranquilli per il futuro.
A margine:
Rimane quindi insoluto quello che forse è il mistero principale dell’intero caso Moro: perché la storia del suo rapimento si è trasformata in un’apparentemente inesauribile fonte di dietrologie. Storici e intellettuali ci hanno spesso visto qualcosa di legato in maniera peculiare alla società e alla cultura del nostro paese. All’inizio del loro volume, Satta e Lavagno citano una frase dell’intellettuale tedesco Hans Magnus Enzensberger: «L’Italia era preparata a credere a tutto ciò che accusava le classi dirigenti». Enzensberger si riferiva alle teorie del complotto che circondavano l’omicidio Montesi, un caso di cronaca degli anni Cinquanta nel quale si cercò sistematicamente di coinvolgere una serie di importanti personaggi della politica e dell’industria. Un’abitudine, quella di essere disposti a credere a qualsiasi accusa nei confronti delle classi dirigenti, che si è riproposta spesso anche in seguito.
A margine:
Rimane quindi insoluto quello che forse è il mistero principale dell’intero caso Moro: perché la storia del suo rapimento si è trasformata in un’apparentemente inesauribile fonte di dietrologie. Storici e intellettuali ci hanno spesso visto qualcosa di legato in maniera peculiare alla società e alla cultura del nostro paese. All’inizio del loro volume, Satta e Lavagno citano una frase dell’intellettuale tedesco Hans Magnus Enzensberger: «L’Italia era preparata a credere a tutto ciò che accusava le classi dirigenti». Enzensberger si riferiva alle teorie del complotto che circondavano l’omicidio Montesi, un caso di cronaca degli anni Cinquanta nel quale si cercò sistematicamente di coinvolgere una serie di importanti personaggi della politica e dell’industria. Un’abitudine, quella di essere disposti a credere a qualsiasi accusa nei confronti delle classi dirigenti, che si è riproposta spesso anche in seguito.
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Re: La verità è una coperta che lascia scoperti i piedi
Web o meno il problema grosso è nella De-Responsabilizzazione delle azioni che vengono fatte. Io a scuola di cazzate ne ho fatte ed in generale nella vita, ma avevo sempre il timore di essere beccato dai miei genitori.
Adesso, in generale, quello che si dice e si fa pare non avere peso: il bullismo inizia sui social rispondendo come mai avresti fatto parlando di persona con uno sconosciuto (e questo non ha età) perchè sei deresponsabilizzato dal mezzo.
Puoi dire una cazzata e passarla liscia, mentre prima venivi preso per il culo a vita se era grossa, mentre adesso non è così. E questo si riflette su chi sta crescendo, è in una età dove la ribellione è insita nel comportamento ma in sostanza sa che la passerà liscia sempre. Filmarsi dovrebbe essere una prova di quello che si è fatto usata contro di te, invece viene interpretata come un trofeo.
Adesso, in generale, quello che si dice e si fa pare non avere peso: il bullismo inizia sui social rispondendo come mai avresti fatto parlando di persona con uno sconosciuto (e questo non ha età) perchè sei deresponsabilizzato dal mezzo.
Puoi dire una cazzata e passarla liscia, mentre prima venivi preso per il culo a vita se era grossa, mentre adesso non è così. E questo si riflette su chi sta crescendo, è in una età dove la ribellione è insita nel comportamento ma in sostanza sa che la passerà liscia sempre. Filmarsi dovrebbe essere una prova di quello che si è fatto usata contro di te, invece viene interpretata come un trofeo.
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Re: La verità è una coperta che lascia scoperti i piedi
MarkoJaric ha scritto: ↑10/05/2018, 11:26 Ma io credo che il problema é sempre come utilizzi il mezzo.
Io credo che (senza assolutamente contestare gli studi che hai portato come esempio eh, faccio solo una disamina personale) non si sia persa la fiducia nella cultura, ma che chi ne usufruisce o la ricerca non si assume le proprie responsabilità perché tanto tutto é concesso.
Tanto non succede niente.
Quindi chiunque si sente in dovere, dopo aver letto la prima cagata su google, di venire a spiegartela su ogni campo.
Non si ragiona su quello che si legge.
Non si ragiona sulla competenza personale nel saper leggere quello che si legge.
Ogni cagata é presa come roba vera.
incontrovertibile.
Questo è sicuramente vero, e del resto non posso neanche aspettarmi che ognuno quando si informa su internet metta la stessa scrupolosità che cerco di tenere io quando faccio i miei articoli per il lavoro. Anzi, quando poi sono fuori dall'orario di lavoro sono il primo ad abbassare un po' l'asticella (cercando comunque di non andare sotto un certo livello. Mettiamola così: quando lavoro wikipedia non è una fonte sufficientemente attendibile, per tutto il resto sì).
Però il web e i tempi che viviamo favoriscono molto la diffusione di fake news e dietrologie, per tanti motivi (compresa la de-responsabilizzazione di cui parlava giustamente hispa). E dalla fake news al complottismo e alla perdita di fiducia verso le autorità il passo è breve. A volte c'è della malafede, a volte semplicemente sprovvedutezza.
È capitato anche a me di vedere persone che conosco e, non dico stimo, ma quantomeno considero capaci di intendere e di volere, condividere articoli chiaramente assurdi presi per veri. Purtroppo oggi funziona anche così: una persona che magari non vive un gran momento personale, attizzato dall'antipolitica che lo convince che i suoi guai siano tutta colpa di bilderberg e dei migranti, vede un articolo dal titolo "Proposta di legge della Boldrini: obbligatorio avere una copia del Corano in ogni casa" e prima lo condivide, e poi forse (forse) si domanda se sarà vero. Siamo d'accordo che è assurdo, che non va bene e che ci vorrebbe una patente per usare internet, ma purtroppo oggi succede anche questo.
E non succede solo ai ragazzini idioti come eravamo tutti a 16 anni. Succede anche a chi ne ha 40 suonati. A me, più che i ragazzi che fanno i bulli in classe, fanno paura i genitori che non li menano.
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Re: La verità è una coperta che lascia scoperti i piedi
E' vero, queste azioni ci sono sempre state.
Solo che ora raggiungono un numero incredibile di persone, e la "popolarità" che ne nasce porta a spingerle sempre di più all'estremo.
Quello su cui mi sento di dire "sono cambiati i tempi", è la delegittimazione del ruolo dell'insegnante.
Fino a qualche anno fa, se tornavi a casa con una nota o prendevi un brutto voto i tuoi genitori te ne davano sopra ancora di più. Ora invece mi sembra che si tenda a giustificare e difendere i figli anche e soprattutto verso i prof, che da un certo punto di vista dovrebbero essere i "facenti vece" dei genitori nell'ambito scolastico.
Solo che ora raggiungono un numero incredibile di persone, e la "popolarità" che ne nasce porta a spingerle sempre di più all'estremo.
Quello su cui mi sento di dire "sono cambiati i tempi", è la delegittimazione del ruolo dell'insegnante.
Fino a qualche anno fa, se tornavi a casa con una nota o prendevi un brutto voto i tuoi genitori te ne davano sopra ancora di più. Ora invece mi sembra che si tenda a giustificare e difendere i figli anche e soprattutto verso i prof, che da un certo punto di vista dovrebbero essere i "facenti vece" dei genitori nell'ambito scolastico.
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Re: La verità è una coperta che lascia scoperti i piedi
maffu ha scritto: ↑10/05/2018, 14:04
Fino a qualche anno fa, se tornavi a casa con una nota o prendevi un brutto voto i tuoi genitori te ne davano sopra ancora di più. Ora invece mi sembra che si tenda a giustificare e difendere i figli anche e soprattutto verso i prof, che da un certo punto di vista dovrebbero essere i "facenti vece" dei genitori nell'ambito scolastico.
oltre al discorso social, ma soprattutto al fatto che prima non si girava con una fotocamera in tasca, le cose ovviamente sono cambiate.
ma soprattutto la parte da te quotata. troppo spesso ora si difende il figlio a priori, e ci si incazza con i prof per un voto basso, una nota o chissà cosa.
quando andavo io a scuola, 18-19 genitori su 20 si incazzavano con il figlio, o cmq non se la prendevano con il prof, ora invece i numeri sono cambiati, troppe difese ai figli, e troppe colpe ai prof. poi ovvio che in certi casi degenera...
.“Odio gli Shilton. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli Shilton.
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Re: La verità è una coperta che lascia scoperti i piedi
Io non ho figli (e non li voglio nemmeno per carità di dio, fateli voi per me) ma alleno ragazzini da 8 anni.
Ogni anno è sempre peggio, ormai i bambini educati sono mosche bianche, il tutto ha una sola risposta al perchè sono così, genitori totalmente assenti.
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Re: La verità è una coperta che lascia scoperti i piedi
Secondo me poco anzi niente è cambiato negli ultimi 30~40 anni.
Certi episodi accadevano lo stesso, l'unica differenza è la diffusione capillare della notizia in brevissimo tempo in tutta Italia, mica si menano sempre nella stessa scuola ?
Dove insegnava mia zia (ridente istituto superiore in un ricco e ridente comune della sinistra piave) son volati pugni e botte, fino ad arrivare alla bottiglia rotta per minacciare (l'insegnante) durante la ricreazione, parliamo di più di 20 anni fa. I delinquenti c'erano prima ci sono oggi e ci saranno anche domani. Mi sembra una semplificazione.
Oggi i ragazzini hanno il telefonino e facebook, noi avevamo l'eroina, mio padre sfiorava le pallottole a Milano durante l'università.. Cosa preferite ?
Certi episodi accadevano lo stesso, l'unica differenza è la diffusione capillare della notizia in brevissimo tempo in tutta Italia, mica si menano sempre nella stessa scuola ?
Dove insegnava mia zia (ridente istituto superiore in un ricco e ridente comune della sinistra piave) son volati pugni e botte, fino ad arrivare alla bottiglia rotta per minacciare (l'insegnante) durante la ricreazione, parliamo di più di 20 anni fa. I delinquenti c'erano prima ci sono oggi e ci saranno anche domani. Mi sembra una semplificazione.
Oggi i ragazzini hanno il telefonino e facebook, noi avevamo l'eroina, mio padre sfiorava le pallottole a Milano durante l'università.. Cosa preferite ?