Non toccatemi il Madrid!
Andiamo con ordine:
1- Creazione Superleague - Quello che serve è un propulsore iniziale, ossia 4-5 delle top10 che iniziano a discutere del progetto, una volta fatto questo state sicuri che le altre si aggregherebbero. Il movente è semplicissimo: guadagni di gran lunga maggiori a quelli di oggi e molto più costanti nel tempo. Basta mediazioni: i soldi andrebbero direttamente alla Superleague, formata dall'insieme dei proprietari/azionisti delle squadre e dalla sua struttura organizzativa, in stile lega americana. I guadagni delle squadre sarebbero legati a diritti TV, marketing e stadio, le performance sul campo non porterebbero introiti diretti, ma andrebbero ad alimentare le tre categorie di cui sopra. A confronto quelli della CL sarebbero spiccioli...
2- Partecipanti - Naturalmente entrerebbero d'ufficio i top10 club per livello di fatturato visto che sarebbe una loro creatura. Sono loro il gotha del calcio mondiale è solo loro hanno il potere di condurre una simile operazione. Nella mia visione a 16 squadre, le maggiori indiziate per completare i ranghi sono le posizioni 11-16 in materia di fatturato. Qui però i top10 potrebbero effettuare delle valutazioni e decidere - ad esempio - che per ragioni di marketing non si può rinunciare ad una squadra russa. Svariate opzioni sarebbero attuabili a riguardo.
3- Rebranding - La rinuncia ai brand ora esistenti è semplicemente improponibile perché la forza di una Superleague a livello di marketing globale sarebbe proprio quella di riunire i players più importanti del mercato entro un'unica cornice. Cambiare i nomi delle squadre significherebbe ripartire da zero e dunque un progetto destinato a schiantarsi prima del decollo. Il concetto è l'esatto contrario: i brand più famosi, i migliori giocatori, il calcio più spettacolare mai visto e il tutto in un unico prodotto fruibile globalmente.
4- Diritti TV - La principale fonte di introiti, naturalmente, sarebbero i diritti TV. Invece che trattare con le diverse leghe nazionali infilandosi in ogni ginepraio locale, i vari Sky ecc... tratterebbero direttamente con la Superleague. Le regole, naturalmente, le deciderebbe la stessa lega e visto che non ci sarebbe nulla di paragonabile al mondo a livello di club, se non il calcio "di serie B" rimasto fuori, mi aspetto delle cifre semplicemente esagerate. Anche qui le soluzioni attuabili sono molte.
5- Pacchetti TV - Immaginate una serie molto differenziata di pacchetti per gli utenti stile USA e del tipo: squadra del cuore, due squadre a settimana, best games, singola partita, regular season, playoffs, pacchetto completo e via così, tutto diretta + on-demand. Differenziando l'offerta si andrebbe a coprire una domanda molto più ampia, andando incontro alle esigenze della gente sia a livello di tempo, sia economico. Chi si guarda solo una partita prende il pacchetto per una sola squadra, o quello per una sola partita a scelta a settimana, chi ne guarda due si prende quello da due (magari la squadra preferita più un altra), chi vuole vedere solo le migliori partite si prende il best games, chi ha tempo solo il week end (in cui si giocheranno metà delle partite) si prende il pacchetto apposito è così via per accontentare la più ampia fetta possibile di pubblico.
6- Campionati nazionali - È uno degli aspetti più delicati. Personalmente, non vedo la fine dei campionati nazionali. Certo, subirebbero una fortissima ridimensionata dal punto di vista economico e si dovrebbero riorganizzare in nuove forme, cosa che male non gli farebbe... Anche qui la riorganizzazione è pensabile in svariati modi. In ogni caso io immagino nicchie di mercato formate da utenti nazionali che continuerebbero a consumare il prodotto anche senza le sweet sixteen. Introiti e costi di gestione, tra cui gli stipendi dei giocatori, sarebbero naturalmente molto ridotti (e anche qui meglio così sotto molti aspetti...). In un modo o nell'altro, con le giuste regole, l'equilibrio si troverebbe. L'unica cosa che legherebbe Superleague e campionati nazionali, sarebbe il mercato. I top16, naturalmente, andrebbero a razziare le rising star dai campionati minori e posto che anche questo meccanismo andrebbe regolato, non lo vedo come una cosa negativa: le migliori squadre nazionali riceverebbero una valanga di soldi con cui reinvestire in cambio delle cessioni e lo scopo dei singoli campionati sarebbe di fatto quello di "coltivare" talenti per la Superleague e venderglieli per un sacco di soldi. Come effetto collaterale mi aspetto dunque che si punti molto più forte sui giovani, ad esempio. Coincidentalmente, le squadre con i migliori talenti da vendere saranno anche quelle più forti e con più probabilità di far bene e vincere nei loro campionati.
Per oggi direi che può bastare!
