Teo ha scritto:
Vik con tutto il rispetto e conoscendoti, a me sembra che tu stia parlando da fuori della realtà!
Ti sogneresti mai di vergare tuo figlio fino a ferirlo?? Ma stiamo scherzando??
Mai, ho spiegato il mio punto di vista più volte e credo sia chiaro, non condivido assolutamente i metodi che ha adottato Peterson per impartire l'educazione al proprio figlio, ma non trovo giusto nemmeno passare per uno che sta al di fuori della realtà, perchè, purtroppo, nella realtà, di queste schifezze, e di altre ben peggiori è pieno.
Dico solo, per l'ennesima volta, che bisogna fare un netto distinguo tra l'abuso e l'essersi lasciati calcare troppo la mano, Peterson ha fatto un errore gravissimo, ma non credo, assolutamente, sia una persona che abusa dei suoi figli. Per me uno che abusa dei propri figli è un bastardo che magari arriva a casa, ubriaco, drogato o meno, e senza alcun motivo li riempie di botte, un pezzo di sterco che li violenta, o uno di quei figli di pt. che gli spengono le sigarette addosso o fanno altre porcate simili, insomma, è una figura ben definita.
Peterson è una persona ed un genitore, e come questi due, uomo e padre, può fare degli errori, piccoli, grandi, grandissimi, enormi, abnormi, e questo è uno di quelli, pertanto non mi sento di dire che meriti il carcere, la gogna mediatica e la perdita del posto di lavoro, sia che giochi nei Vikings o nei London Monarchs, per una cosa del genere, soprattutto se, come appurato finora, si tratta di un evento completamente isolato dal resto.
Wolviesix ha scritto:
Vabbè, quindi un reduce di guerra è normale se tornato a casa si mette a sparare alla gente per strada? Dai su.
No, shocking se permetti lo dico io.
Non credo di essere l'unico ad essermi fatto una cultura generale qui dentro, ci sono un mucchio di persone tra voi che hanno fatto l'università e a livello di istruzione sono sicuramente più avanti del sottoscritto che si è fermato al diploma, ma credo che siano parecchi esempi di quanti segni lasciano, nell'animo più che sul corpo, l'aver subito un educazione simile. Si ha una visione distorta dei sentimenti e degli affetti, si arriva anche a pensare che la forma migliore per esprimere amore sia questo.
L'esempio con un reduce di guerra, Wolvie, permettimi, ma centra davvero poco, perchè la guerra è guerra ovunque, vai in guerra e sai che ti devi ammazzare a vicenda; la casa, il focolare domestico, è il luogo dove in teoria dovresti essere più protetto che in chiunque altro posto sulla terra, e se in casa di trovi un evergumeno che non si fa problemi a sfilarsi la cinghia dai pantaloni ogni 2x3 e frustarti, forse cresci con una visione completamente distorta dell'educazione, della famiglia e del rapporto tra genitori e figli.
Con questo non dico che deve essere giustifcato il comportamento di chi prende a cinghiate un figlio, ma bisogna capire questo da dove nasca, e nei casi recuperabili, cercare di curare questa "deviazione" con "mezzi" consoni, come sedute dallo psicologo etc...
Angyair ha scritto:Io giudizi sulla persona Peterson non ne ho dati e non ne darò perché non lo conosco ma perché i fatti li conosco poco e tramite l'occhio dei media, tanto meno sulla persona vikings o chi per lui, io contestavo e contesto la giustificazione che prima quelle cose venivano fatte, che da altre parti è giustificato o il fatto che non sappiamo cosa abbia detto l'allora fidanzata di Rice. La violenza non ha giustificazioni, punto. La violenza può avere cause, sul cui peso sono chiamati i giudici ad applicare le eventuali attenuanti e su cui basare l'eventuale pena, ma dobbiamo essere consapevoli che nella società moderna, e meno male aggiungo personalmente, ogni atto violento su un'altra persona ha le sue conseguenze.
Mah, a leggervi sembri che Peterson sia una "merda" di uomo, e chi prova a dire che il suo comportamento non è propriamente un abuso è più "merda" di lui.
Sul fatto che la violenza non ammetta giustificazioni ho qualche dubbio, perchè lo dici tu stesso ci sono casi, vedi legittima difesa, in cui uno, purtroppo, è costretto ad agire con violenza; credo che nessuno di noi può essere tanto ipocrita da ergersi al di sopra di tutto e tutti e dichiarare di essere certo di non agire con violenza se sottoposto a certe pressioni.
L'altro giorno ho fatto l'esempio della fidanzata di Rice per farvi capire che noi sappiamo solo come si è conclusa la faccenda, non quello che è capitato prima; voi vi sentite di dire che, da alticci (perchè da quanto emerso, RR e la fidanzata erano mezzi ubriachi), se la vostra moglie/fidanzata/compagna, discutendo in tono acceso, vi insultasse e alla fine vi dicesse in faccia che vi ha tradito con altri uomini, non gli tirereste uno schiaffo fortissimo o un pugno? Cioè, voi, in un momento in cui già i sensi sono meno ricettivi, con le emozioni che si mischiano in un vortice di delusione, rabbia, e del sentirsi traditi dalla persona che probabilmente amate di più al mondo, siete certi al 100 % che non agireste d'istinto e, quindi, con violenza?
Io, ipocrita a tal punto non lo sono.
Inoltre, tornando al capitolo violenza:
- se voi vi trovaste in una situazione con due sconosciuti che provano a violentare una ragazza o ancor peggio vostra moglie/compagna/fidanzata, agireste con violenza o restereste immobili a guardare?
- se vi trovaste dei ladri in casa, lasciate che si servano tranquillamente, oppure provereste a difendere la vostra proprietà con ogni mezzo?
No, perchè questo è parlare della realtà, a parole siam tutti capaci a dire "aborro la violenza", ma quando ci troviamo in certe situazioni, qual'è la strada che scegliamo, la reazione, quindi la violenza, o la teoria...