Guardando qualche partita del mondiale di basket e ricordando invece quanto visto in Brasile, mi sono fatto questa idea.
Mentre nel basket il team USA, a ranghi compatti, partirebbe come strafavorito in qualsiasi competizione per club, anzi probabilmente avrebbe nella Spagna il principale avversario, questo non si può assolutamente dire per nessuna nazionale di calcio formata da giocatori in attività.
Magari sarebbe tra i favoriti, ma se la giocherebbe alla pari, anzi secondo me, nessuna, nemmeno la Germania può reggere il confronto con i 2 o 3 club attualmente al top.
Cosa ne pensate ?
Probabilmente questa è una delle conseguenze dettate dalla diversa regolamentazione tra NBA e campionati di calcio, dove la concentrazione di talenti sta assumendo proporzioni preoccupanti.
Nazionali o Club ?
- frog
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Re: Nazionali o Club ?
O più banalmente: il basket nasce negli Stati Uniti e si sviluppa legandosi indissolubilmente a quel paese (che poi è un continente). Fate l'elenco dei 100 migliori giocatori in attività e contate i non americani. È ancora soprattutto un fatto culturale: globalizzazione quanto volete e periodi d'oro di altri movimenti di basket quanto volete (penso all'Unione Sovietica), ma tutto il movimento si concentra ancora lì, e così resterà presumibilmente da qui all'eternità. Quanti sono i giovani che ogni anno si approcciano al basket in America? Non c'è storia. Ovvio che la rappresentativa statunitense sarà sempre e comunque l'all-star.
Il calcio ha una genesi più frammentata; vero che tecnicamente l'hanno istituzionalizzato gli inglesi, ma degli esempi di proto-calcio c'erano anche in altre parti d'Europa, e non dimentichiamo che praticamente già dagli albori del gioco è stato esportato in Sud America, dove ha preso strade diverse e scuole diverse. Il monopolio del calcio di fatto non l'ha mai avuto nessuno, i talenti sono sempre arrivati da ogni parte di Europa e di Sud America (solo di recente dagli altri continenti, e comunque con risultati non straordinari), perchè quasi in ogni parte d'Europa e Sud America c'è un movimento calcistico, buono o cattivo che sia, a cui i giovani si possano accostare.
Se per gioco facciamo la lista dei 10 migliori calciatori in attività probabilmente troveremmo un portoghese, un brasiliano, due argentini, due tedeschi, un olandese, uno svedese, un colombiano e uno spagnolo (o giù di lì, non sono stato a farla rigorosamente). In pratica un mappamondo. Se facessimo la stessa cosa per il basket?
Il calcio ha una genesi più frammentata; vero che tecnicamente l'hanno istituzionalizzato gli inglesi, ma degli esempi di proto-calcio c'erano anche in altre parti d'Europa, e non dimentichiamo che praticamente già dagli albori del gioco è stato esportato in Sud America, dove ha preso strade diverse e scuole diverse. Il monopolio del calcio di fatto non l'ha mai avuto nessuno, i talenti sono sempre arrivati da ogni parte di Europa e di Sud America (solo di recente dagli altri continenti, e comunque con risultati non straordinari), perchè quasi in ogni parte d'Europa e Sud America c'è un movimento calcistico, buono o cattivo che sia, a cui i giovani si possano accostare.
Se per gioco facciamo la lista dei 10 migliori calciatori in attività probabilmente troveremmo un portoghese, un brasiliano, due argentini, due tedeschi, un olandese, uno svedese, un colombiano e uno spagnolo (o giù di lì, non sono stato a farla rigorosamente). In pratica un mappamondo. Se facessimo la stessa cosa per il basket?
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Re: Nazionali o Club ?
No secondo me è un discorso di regole come dice Frog, togli il salary cap nell'NBA, in modo che Lakers e Knicks possano spadroneggiare sul mercato come fanno Real Madrid e Barcellona, e vediamo se non riescono a mettere in piedi una squadra che potrebbe giocarsela tranquillamente con il team USA. Anche usando, diciamo, americani rimasti fuori dai 12 della nazionale.
La merda nel calcio è che vince sempre chi ha soldi, in NBA no (o comunque è molto più difficile). Io infatti auspico per un futuro non lontanissimo una super lega europea con solo i top team e precise regole di salary cap, modello NBA insomma.
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Re: Nazionali o Club ?
Bluto Blutarsky ha scritto:O più banalmente: il basket nasce negli Stati Uniti e si sviluppa legandosi indissolubilmente a quel paese (che poi è un continente). Fate l'elenco dei 100 migliori giocatori in attività e contate i non americani. È ancora soprattutto un fatto culturale: globalizzazione quanto volete e periodi d'oro di altri movimenti di basket quanto volete (penso all'Unione Sovietica), ma tutto il movimento si concentra ancora lì, e così resterà presumibilmente da qui all'eternità. Quanti sono i giovani che ogni anno si approcciano al basket in America? Non c'è storia. Ovvio che la rappresentativa statunitense sarà sempre e comunque l'all-star.
Il calcio ha una genesi più frammentata; vero che tecnicamente l'hanno istituzionalizzato gli inglesi, ma degli esempi di proto-calcio c'erano anche in altre parti d'Europa, e non dimentichiamo che praticamente già dagli albori del gioco è stato esportato in Sud America, dove ha preso strade diverse e scuole diverse. Il monopolio del calcio di fatto non l'ha mai avuto nessuno, i talenti sono sempre arrivati da ogni parte di Europa e di Sud America (solo di recente dagli altri continenti, e comunque con risultati non straordinari), perchè quasi in ogni parte d'Europa e Sud America c'è un movimento calcistico, buono o cattivo che sia, a cui i giovani si possano accostare.
Se per gioco facciamo la lista dei 10 migliori calciatori in attività probabilmente troveremmo un portoghese, un brasiliano, due argentini, due tedeschi, un olandese, uno svedese, un colombiano e uno spagnolo (o giù di lì, non sono stato a farla rigorosamente). In pratica un mappamondo. Se facessimo la stessa cosa per il basket?
Punto di vista interessante, ma io questa differenza di talento, spettacolo e livello tecnico atletico tra top club e nazionali non me le ricordo fino al nuovo millennio.
E' vero che la distribuzione di talento nel calcio è sempre stata più uniforme, rispetto al basket, ma ciò si riperquoteva anche in una maggiore ridistribuzione del talento anche nei grandi club.
Questi infatti erano più dei 5 o 6 di ora e non pescavano il meglio del meglio in ogni parte del mondo per diversi mesi l'anno avendo un budget pressochè illimitato.
Condivido maggiormente l'analisi di Penny