Il braccio e la mente.
153 Miguel
Andreolo
Uruguaino di origini italiane, arriva in Italia quasi per caso, in prova per sostituire un connazionale che aveva espresso il desiderio di tornare in patria. Riesce a imporsi fin da subito, diventando una delle colonne del Bologna, con il quale vince 4 scudetti in otto anni. Centromediano metodista, tozzo, piccolo di statura, era comunque forte di testa, potente e dotato di grande classe. Capace di annullare gli avanti avversari, come di rilanciare l’azione con lanci lunghi e precisi. Dotato di un gran tiro dalla distanza, pare che anche qualche palo abbia scricchiolato più di una volta per la potenza del suo tiro.
Queste caratteristiche ne fecero il giocatore ideale per il ruolo di centromediano nell’Italia di Vittorio Pozzo, con cui da oriundo conquisto il Mondiale del 1938.
Amante della bella vita e del gioco d’azzardo, tanto che erano periodiche le richieste al presidente Dall’Ara, di avere un anticipo sullo stipendio.
154 Willem
Wim van Hanegem
Willem "Wim" van Hanegem
In Olanda molti sostengono che Wim van Hanegem, possa tranquillamente fare compagnia a Cruyff e van Basten in un eventuale podio con i più grandi calciatori olandesi di sempre.
Forse non così considerato oltre i confini olandesi, van Hanegem ha vinto comunque una coppa dei campioni, una coppa intercontinentale e una coppa uefa. Non velocissimo, si faceva comunque sentire anche in fase di copertura grazie al fisico possente. Dotato di un sinistro potente e preciso al tempo stesso, nella sua carriera resta il rammarico di non aver conquistato un titolo con la nazionale.