Eccoci arrivati alla fine, che dire, tutto sommato la quota medaglie prevista, tra 25 e 30, è stata centrata, causa qualche scivolone di alcuni nostri favoriti e qualche bellissima sorpresa, ancora oggi con la straordinaria prova di Fontana nella Mountain Bike, che per poco non ci regalava un oro davvero inaspettato.
Delusione totale in primis dal nuoto, siamo partiti per spaccare il mondo e ci siamo ritrovati con le ossa spaccate noi, tra i piagnistei viziati del clan Magnini-Pellegrini alle debacle inattesi dei vari Filippi, Scozzoli e compagnia...si è salvato il giovane Paltronieri, una bella speranza per il futuro, e la Grimaldi, che ci ha consegnato l'unica medaglia del pacchetto;
in seconda battuta un bel passo falso anche del ciclismo su strada, con Bettini che, salvo sorprese nei prossimi mondiali, dimostra di non essere assolutamente il degno successore dell'indimenticabile Ballerini; dagli uomini non ci si aspettava tantissimo, se non da Viviani, crollato solo in finale, ma dalle donne era auspicabile aspettarsi qualcosa di più, soprattutto dalla Bronzini, che invece ha dato il via ad una serie di 5e posizioni che sono quasi diventate un nostro marchio di fabbrica; ha salvato il movimento oggi il già citato Fontana, ma è un ciclismo diverso.
Altra delusione il canottaggio, escluso il kayak, esclusa la solita Idem è stato un disastro su tutta la linea in uno sport che solitamente ci aveva sempre dato buone soddisfazioni; fa specie che, gli unici ad essere andati bene, mi pare il due di coppia (i ragazzi laziali), siano stati bellatamente ignorati per tutta la stagione dalla federazione, che gli ha lasciati soli e non credeva in loro; a conti fatti forse sarebbe stato meglio avessero ignorato pure gli altri.
Male anche il tennis femminile, siamo partiti per puntare ad una medaglia sia nel doppio che nel simbolo e siamo tornati con un pugno di mosche...
Rimaniamo una potenza assoluta nella scherma, dove sentivo adesso, il vivaio promette bene e dovremmo dominare ancora a lungo; tranne qualche passo falso, che ci sta, abbiamo veramente dominato, e nel tiro, sia con l'arco, a volo, che con la carabina, dove continuiamo da diverse olimpiadi a fare incetta di medaglie; peccato nell'individuale con l'arco, dove meritavamo qualcosa in più, ma ci siamo rifatti a squadre;
Ci difendiamo bene nella boxe (anche se è da verificare il futuro del movimento), con un oro rubacchiato oggi a Cammarelle, nel taekwondo e nel judo, dove il passo fasso della Quintavalle ha scombussolato un po', ma è un passaggio a vuoto che ci sta.
Bene la ginnastica, sia maschile che femminle, peccato per la Ferrari che meritava il Bronzo, come anche la Cagnotto e la Dallapè, con Tania fregata ben due volte in maniera scandalosa, peccato che se salta lei rischiamo di perdere le nostre possibilità nella disciplina dei tuffi; bene anche il Triathlon, dove abbiamo ciccato la medaglia di poco, e il Beach Volley, dove le ragazze si sono inceppate proprio sul più bello.
Merita un discorso diverso l'Atletica, che si è rifatta con la bellissima medaglia di Donato ma continua a faticare a trovare atleti in grado di lottare per qualcosa di importante, non tanto nella velocità, quando nel fondo, dove storicamente abbiamo sempre avuto buonissimi rappresentanti, da Bordin, Antibo, De Benedictis, Damilano, a Brugnetti e Baldini, ed ora, dopo il passo falso di Schwarzer, siamo rimasti a secco di potenziali campioni da medaglia, anche se non vanno dimenticate le buone prove delle donne, le piemontesi Rigaudo e Straneo, che comunque sono riuscite a piazzarsi nella top ten. Siamo stati anche sfortunati che gli infortuni ci hanno tolto qualche nostra punta, tipo la Di Martino, e c'è da sperare che qualcosa per il prossimo futuro si muova, magari sulla scia del triplista Gallo, con qualche ragazzo che si decida ad abbandonare la dipendenza dal calcio e provi a cimentarsi in altri sport.
Negli sport di squadra alti e bassi, come al solito, ci hanno salvato pallavolo e pallanuoto negli ultimi giorni, ma bisogna ricordarsi che in questi due sport sembravano aver maggior possibilità di medaglia le compagini femminili.
Concordo che tranne qualche federazione la maggior parte lascia gli atleti abbandonati a se stessi, in primis perchè gli stessi politici dello sport, Carraro & Petrucci who?, salgono sul carro solamente quando bisogna commentare le vittorie o le medaglie, ovvero ogni 4 anno, diversamente non si vedono mai, e della maggior parte di questi sport non si parla neppure, se non in qualche trafiletto a pagina 30 nei quotidiani sportivi. Normale in un paese dove oltre al calcio non esiste nulla, e non ci sono nemmeno tante strutture accessibili per praticare il resto; vista la figuraccia di Pechino, forse non sarebbe ora di pensare anche ad altro?
PS. Ascoltare l'inno e vedere quella bandiera salire in alto verso il cielo, fa sempre un certo effetto, se poi è accompagnata dal primo piano di un atleta (mi viene in mente Molmenti ma anche altri) che chiude gli occhi, emozionatissimo, con la mano sul cuore, non ha davvero prezzo, ed in un momento di difficoltà come questo, almeno qualcuno ci ha fatto sentire fieri di essere italiani!
PSS. La maglia di Bovolenta sul podio
