I Love College, la casa degli "Italian Students"

E' il luogo in cui potete parlare di tutto quello che volete, in particolare di tutti gli argomenti non strettamente attinenti allo sport americano...
Rasheed
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Re: I Love College, la casa degli

Messaggio da Rasheed » 30/11/2012, 8:47

Grazie mille guys...
quando ho tempo vi spiego quale fosse l'idea di fondo...

a questo punto mi pare improbabile,comunque...se ci proverò,proverò sul mio campo

Goppas88
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Re: I Love College, la casa degli

Messaggio da Goppas88 » 02/05/2013, 9:00

Ciao a tutti,

a settembre parto per l'America per il dottorato. Direzione California, Stanford!

Altri sventurati che hanno deciso di vivere poco al di sopra del livello di povertà diventando graduate students?

Un caro saluto,

Goppas

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Re: I Love College, la casa degli

Messaggio da The Patient » 02/05/2013, 15:15

Non mi sono mai trovato nelle tue condizioni di futuro graduate students, ma un po' di invidia per quel posto c'è....anche troppa :piango:

Buona fortuna...il dottorato quanto ti durerà?

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Re: I Love College, la casa degli

Messaggio da Gian Marco » 02/05/2013, 16:27

Buona fortuna!

Presto scoprirari che Wal Mart e' il tuo migliore amico: tonno a 70 cent a scatoletta, mac and cheese e chicken nuggets. :truzzo:
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Re: I Love College, la casa degli

Messaggio da RizzK8 » 02/05/2013, 16:47

I corn dog di Wal Mart :notworthy: :notworthy: :notworthy:
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Re: I Love College, la casa degli

Messaggio da ripper23 » 02/05/2013, 17:40

Goppas88 ha scritto:Ciao a tutti,

a settembre parto per l'America per il dottorato. Direzione California, Stanford!

Altri sventurati che hanno deciso di vivere poco al di sopra del livello di povertà diventando graduate students?

Un caro saluto,

Goppas

Io, ma in UK, negli States e' un po' diverso.

Congratulazioni e buona fortuna! Cosa studi?

@The Patient: Negli States e' strutturato diversamente dai PhD europei, in ambito scientifico la durata media e' 5-6 anni.

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Re: I Love College, la casa degli

Messaggio da Gio » 02/05/2013, 17:40

Goppas88 ha scritto:Ciao a tutti,

a settembre parto per l'America per il dottorato. Direzione California, Stanford!

Altri sventurati che hanno deciso di vivere poco al di sopra del livello di povertà diventando graduate students?

Un caro saluto,

Goppas

.... "Sopra" il livello di poverta` ..... allora a me mi hanno fregato :naughty: :forza: :yahoo:

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Re: I Love College, la casa degli

Messaggio da The Patient » 02/05/2013, 17:56

Gio ha scritto:allora a me mi hanno fregato :naughty: :forza: :yahoo:
Direi di sì :forza:

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Re: I Love College, la casa degli

Messaggio da Goppas88 » 02/05/2013, 20:52

The Patient ha scritto:Non mi sono mai trovato nelle tue condizioni di futuro graduate students, ma un po' di invidia per quel posto c'è....anche troppa :piango:

Buona fortuna...il dottorato quanto ti durerà?

In America il dottorato dura 5 anni (ma alla fine quasi sempre 6), ché sei iscritto inizialmente a un Master, che può durare dai due ai tre anni.

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Re: I Love College, la casa degli

Messaggio da Goppas88 » 02/05/2013, 21:08

ripper23 ha scritto:
Goppas88 ha scritto:Ciao a tutti,

a settembre parto per l'America per il dottorato. Direzione California, Stanford!

Altri sventurati che hanno deciso di vivere poco al di sopra del livello di povertà diventando graduate students?

Un caro saluto,

Goppas

Io, ma in UK, negli States e' un po' diverso.

Congratulazioni e buona fortuna! Cosa studi?

@The Patient: Negli States e' strutturato diversamente dai PhD europei, in ambito scientifico la durata media e' 5-6 anni.

UK (che coraggio!). Ho lavorato per sei mesi all'Università di Durham (e per un mesetto a Oxford) e pensavo di morire. Inoltre, se l'Italia è un Paese poco meritocratico,
l'Inghilterra non è da meno. Dopo essere stato accettato dai dipartimenti a cui ho fatto domanda (UCL, Oxbridge), sono stato buttato nella mischia del «concorso per le borse universitarie»,
con due avvertimenti: 1) le borse le dànno ai studenti che propongono progetti per le scienze dure (e ci sta); 2) se non sei laureato Oxbrige (per le materie umanistiche), o da università riconosciute a livello mondiale, ciao.

A Londra ero il candidato numero uno della Facoltà di Lingue e sono stato presentato come unico candidato per le Graduate Research Scholarship (17) - e ovviamente non l'ho vinta.
A Oxbridge, invece, ho superato la prima selezione, per poi finire nel dimenticatoio.

Tra l'altro, questa idea del «noi produciamo gli studenti migliori» si verifica anche nella struttura stessa del sistema borse. Se non ti sei laureato in Inghilterra, la AHRC (borsa governativa
di grande prestigio) copre solo le tasse universitarie - ma niente stipendio. Ai laureati in UK, invece, copre tasse e stipendio!

Perdona lo sfogo, ma ho ancora il dente avvelenato con l'Inghilterra! Perfida Albione :)

Io sono uno sfigato, e quindi ho avuto poca fortuna. Ma quando vedo colleghi normalisti (sempre nell'àmbito delle scienze umane) che non vincono la borsa di mantenimento, inizio a
dubitare della liceità di questo sistema - che, comunque, è migliore di quello italiano!

Il mio dottorato è in Letteratura italiana, ma, più verosimilmente, sarà in Letterature comparate. Farò pare del Department of French and Italian, all'interno di una Graduate School a forte
impronta comparatistica e interdisciplinare - motivo per il quale ho scelto Stanford. Tra l'altro, avrò la fortuna di sentire Franco Moretti sputtanare dal vivo suo fratello :)

Tu cosa studi? E in che Università inglese sei?

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Re: I Love College, la casa degli

Messaggio da Radiofreccia » 02/05/2013, 21:11

Se si vuole studiare all'esterno (che sia la magistrale o il dottorato) è molto importante l'università da cui si viene?
Parlo sia in termini di prestigio mondiale che di conoscenze dei professori, se magari posso ''raccomandare'' un loro alunno a rettori di altre università non italiane.
Pensa con leggerezza di te stesso e con profondità del mondo - Miyamoto Musashi
I legami sono il motivo per cui siamo qui. Sono ciò che danno uno scopo e un senso alle nostre vite - Brené Brown

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Re: I Love College, la casa degli

Messaggio da Goppas88 » 02/05/2013, 22:03

Radiofreccia ha scritto:Se si vuole studiare all'esterno (che sia la magistrale o il dottorato) è molto importante l'università da cui si viene?
Parlo sia in termini di prestigio mondiale che di conoscenze dei professori, se magari posso ''raccomandare'' un loro alunno a rettori di altre università non italiane.

La raccomandazione non esiste. Esistono le reference letters che sono di vitale importanza per ogni application (Master of Art, Master of Science, Ph.D. - DPhil, come lo chiamano
a Oxford).

In America puoi esserti anche laureato nel Burundi: non gli interessa. La cosa importante è che le lettere siano scritte secondo il modello americano (con aggettivi ai limiti dell'imbarazzo)
e scritte da docenti riconosciuti nella comunità scientifica.

Per il dottorato americano contano tantissimo (ahimé) gli esami attitudinali, soprattutto se fai domande a super università e a programmi molto competitivi.

Ad Harvard arriveranno 500 domande (numero inventato). E i docenti non leggono tutte e 500 le domande. La prima fase è la scrematura post lettura dei voti presi al GRE, GMATH e aggiungi
te la tipologia. Alla fine, le domande che ricevono sono tutte di altissimo livello, quindi, a parità di candidato, guardano questi test (che non hanno alcun senso, secondo me).

In Inghilterra la questione è molto diversa. Per le materie umanistiche, dove le borse sono pochissime, conta solo da dove vieni (per il concorso borse e basta). A Oxbridge, sono stato accettato
dal dipartimento di italiano, pur essendomi laureato nella non rinomata (manco in Italia) Università di Genova. Al concorso universitario, la mia domanda per le borse non è stata praticamente presa in considerazione,
nonostante avessi una domanda forte. Stessa cosa a UCL. In queste università fanno i furbi, ché non mettono i criteri di selezione. A Warwick, invece, dove ho vinto la borsa universitaria, il concorso era
chiarissimo: 1-5 punti per a) pubblicazioni e CV; b) lettere; c) progetto. La concorrenza era ovviamente minore rispetto a Oxbridge e UCL, quindi non ho avuto troppe difficoltà; d'altra parte, i termini di
selezione sono ben evidenziati.

Per le scienze dure il discorso è sicuramente diverso - e dato che studio Letteratura italiana non posso esprimermi più di tanto. Per quel che ho visto, comunque, in America l'università di provenienza non
conta minimamente: conti solo tu e come vieni sponsorizzato. Questo perché gli americani possono permettersi di sputtanare miliardi di dollari ogni anno, mentre in UK i soldi vengono principalmente dal
governo e talvolta da enti privati. In più (opinione mia, maturata dopo 6 mesi nelle presunte eccellenze inglesi, Durham e Oxford), devo dire che il mondo British crede di essere il migliore in tutto e tende
a valorizzare i propri candidati - quando c'è da assegnare una borsa.

Il mio ex supervisor a Oxford lotta ogni anno contro il proprio college (Christ Church) e l'Università stessa perché sono rimasti ai tempi di John Locke. In altre parole: mentre gli americani comunicano l'esito delle domande da febbraio in poi, Oxford è rimasta nell'idea che sono gli studenti che devono aspettare Oxford - col rischio di perdere tutti i migliori studenti che hanno fatto domanda anche in America.

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Re: I Love College, la casa degli

Messaggio da Mr. Sloan » 03/05/2013, 0:34

Esattamente, per quale motivo pensi che la tua candidatura fosse migliore di quelle effettivamente selezionate per una borsa nelle piu' prestigiose universita' d'Inghilterra? O ti ho male interpretato? Forse lo studio del Breschi e del Trebbi? (mi perdonerai la battuta :forza: )

E' sempre interessante vedere le disparita' di trattamento degli studenti, modalita' di selezione, gestione dei rapporti e chi piu' ne ha piu' ne metta tra i vari paesi, in Europa ed in confronto con gli USA. Io ho finito qualche mese fa un programma biennale per graduate students alla TU Delft: ottima esperienza personale, stipendio sufficiente a tirare a fine mese e un titolo di studio di incerto valore in Olanda e sconosciuto al resto del mondo. L'impressione che ho avuto pero' e' di un sistema in cui conoscenze e provenienza non hanno peso. La procedura di ammissione consente nella valutazione di CV e referenze e in un colloquio molto simile ad un normale colloquio di lavoro. Per l'universita' olandese il dottorando e' un impiegato da selezionare per un lavoro di ricerca, non uno studente a cui affidare una borsa.
Non sono sicuro che lo rifarei, anche se di certo e' stato un passo in avanti rispetto al lavoro che facevo prima (telefonista per KLM) e oggi ho un lavoro in una societa' che molto probabilmente non mi avrebbe selezionato senza quel titolo.

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Re: I Love College, la casa degli

Messaggio da ripper23 » 03/05/2013, 0:59

Goppas88 ha scritto:
Tu cosa studi? E in che Università inglese sei?

Io sto facendo un PhD in biologia molecolare all'Università di Cambridge.

Sul quel che sostieni riguardo le università inglesi, io non posso che contraddirti. Ma io sono in ambito scientifico, tu in quello umanistico e quindi non escludo che ci siano differenze che io non posso sapere.
Ma io ho studiato in Italia (a Bologna) e ho fatto varie domande qui. Per alcune non sono stato selezionato nemmeno per i colloqui, alcune mi hanno chiamato ma poi hanno offerto la borsa ad altri, due ne ho vinte. Non ho visto nulla di non meritocratico (e d'altronde un group leader di un laboratorio non avrebbe alcun interesse a prendere uno studente incapace solo perchè inglese piuttosto che uno francese bravo).

Certo anche qui risentono un pò della disoccupazione giovanile forse, o semplicemente si rendono conto che "importano" tantissimi studenti senza "esportarne" quasi nessuno, e quindi alcune borse sono agevolate per studenti UK o che hanno studiato in UK. Moltissime persone (in primo luogo chi prende gli studenti) non sono d'accordo ma spesso queste sono borse pagate da enti governativi e quindi seguono regole particolari. Ma rimane il fatto che se vali davvero, perlomeno in ambito scientifico, una borsa la trovi. Certo a Oxford, Cambridge o le varie di Londra (UCL e Imperial su tutte) la concorrenza e altissima e devi fare anche decine di domande.

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Re: I Love College, la casa degli

Messaggio da Spree » 03/05/2013, 1:05

ripper23 ha scritto:
Goppas88 ha scritto:
Tu cosa studi? E in che Università inglese sei?

Io sto facendo un PhD in biologia molecolare all'Università di Cambridge.

Sul quel che sostieni riguardo le università inglesi, io non posso che contraddirti. Ma io sono in ambito scientifico, tu in quello umanistico e quindi non escludo che ci siano differenze che io non posso sapere.
Ma io ho studiato in Italia (a Bologna) e ho fatto varie domande qui. Per alcune non sono stato selezionato nemmeno per i colloqui, alcune mi hanno chiamato ma poi hanno offerto la borsa ad altri, due ne ho vinte. Non ho visto nulla di non meritocratico (e d'altronde un group leader di un laboratorio non avrebbe alcun interesse a prendere uno studente incapace solo perchè inglese piuttosto che uno francese bravo).

Certo anche qui risentono un pò della disoccupazione giovanile forse, o semplicemente si rendono conto che "importano" tantissimi studenti senza "esportarne" quasi nessuno, e quindi alcune borse sono agevolate per studenti UK o che hanno studiato in UK. Moltissime persone (in primo luogo chi prende gli studenti) non sono d'accordo ma spesso queste sono borse pagate da enti governativi e quindi seguono regole particolari. Ma rimane il fatto che se vali davvero, perlomeno in ambito scientifico, una borsa la trovi. Certo a Oxford, Cambridge o le varie di Londra (UCL e Imperial su tutte) la concorrenza e altissima e devi fare anche decine di domande.

Nel mio piccolo, non posso che confermare quello che dice Goppas. Non tanto e non solo a livello di dottorato (io ho vinto una "university research scholarship" per il dottorato a Leeds, che copriva le tasse e mi dava anche uno stipendio più che dignitoso, circa 1200 sterline al mese), quanto in seguito - per i post-doc e i posti da lecturer. Se non vieni da Oxford o cambridge, tanta fortuna. Oltretutto, c'è un classismo stisciante che va al di là della semplice provenienza accademica.
Il discorso comunque è ovviamente diverso per le materie umanistiche. Ma anche per quelle scientifiche non è così semplice: spessissimo si tratta solo di selezionare, tra due candidati più o meno di pari valore (ché da coloqui pre-PHD e curriculum si capisce il giusto, diciamocelo) quello locale, con le reference letters del professore giusto, eccetera.

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