C'era una volta il Cinema

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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da AgentZero » 23/01/2018, 15:10

Il Churchill di Oldman non vi è sembrato un po' una macchietta? A tratti quasi grottesco? Mi riferisco soprattutto alle parti iniziali del film.
Dovrei aver risolto.

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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da PENNY » 26/01/2018, 9:12

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Lee Hayden, un'ex icona del cinema Western, si è ritirato dalle scene per vivere una confortevole esistenza doppiando pubblicità e assecondando la sua passione per l'erba. Dopo aver ricevuto un inaspettata e determinante diagnosi di cancro, riesamina il suo passato, mentre un incontro casuale proietta il suo sguardo verso un futuro incerto.

Avete PRESENTE quei momenti in un film in cui dopo che il protagonista ha fatto tanto per redimersi agli occhi di chi vuole bene dopo essersi fatto (giustamente) odiare sai che farà una cazzata che rovinerà tutto di nuovo? E tu sei lì che pensi "no io non guardo, non ce la faccio a vederlo". Ecco "The Hero" è così sostanzialmente.
Abbiamo il vecchio attore caduto in disgrazia con un cancro al pancreas incurabile, divorziato e con un rapporto totalmente assente con la sua unica figlia, da qui si parte.
Il regista Brett Haley ha scritto il film per Sam Elliot (si quello del bancone con Lebowsky), probabilmente l'attore con la voce più suadente di Hollywood, e gli cuce addosso uno di quei personaggi che non puoi far altro che amare, sconfitti dalla vita ma che in fondo son brave persone che trovano con un po' d'aiuto il coraggio per un ultimo sussulto di lotta. In questo caso l'aiuto ha le sembianze della bella Laura Prepon (appassionati di OITB la ricorderanno nei particolari) mentre un altra protagonista della TV interpreta la figlia (citofonare Jessica Jones).
C'è sullo sfondoun critica all'industria cinematografica delle major, che mastica i suoi attori per poi dimenticarli appena imbianchino un po', salvo casi di mostri sacri. Un piccolo omaggio anche al cinema di genere che non c'è più e del quale il nostro protagonista era un icona.
Un film piccolo nei suoi intenti, che ci parla di argomenti triti e ritriti, che si regge sulle spalle di Elliot, ma che porta a casa il risultato, osando anche in territori di più complicata gestione, come le sequenze oniriche pregne di simbolismo che ci accompagnano per tutta la durata e non sempre riuscite a mio modo di vedere, per come tagliano il ritmo risultando spesso fini a se stesse e senza una vera utilità narrativa.
Al Sundance 2017, dove è stato presentato la prima volta, ha raccolto ottimi risultati, e non mi stupisce, è il perfetto film indie sotto tutti i punti di vista, sicuramente ve lo consiglio, ma non è niente di indimenticabile, vale la pena soprattutto per l'interpretazione di Elliot da gustarsi in lingua originale per non perdere neanche una sillaba di quel bel vocione.
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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da ripper23 » 26/01/2018, 9:54

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Trovo difficile capire le lodi di Penny e Bluto per un film come questo. Wonder Wheel e' un film girato in maniera superba, con uso delle luci e della camera da applausi. Per il resto, si va dal fastidioso all'inutile, dal banale al superfluo.

Un film "vecchio", che forse poteva andare bene nell'epoca in cui e' stato ambientato. Temi vecchi, trama vecchia, e forse ci sta anche dato che il suo regista e scrittore ha 82 anni. Una storia trita e ritrita che si mantiene unicamente sul carisma di una fuoriclasse come la Winslet, che pure fatica a non diventare una macchietta considerato il personaggio. Caro Woody, abbiamo capito che hai questa visione della donna come sempre insicura, debole, isterica pero' ad un certo punto anche basta. D'altronde la Blanchett ci ha vinto un oscar (!!!) per aver fatto la nevrotica in Blue Jasmine, quindi immagino sia una visione condivisa da vari membri dell'academy (la cui eta' probabilmente e' quella di Allen).

Incomprensibile l'utilizzo ancora una volta della voce narrante, in questo caso piu' inutile che mai, dato che non aggiunge assolutamente nulla alla storia. In piu' faccio fatica a pensare che non ci fosse nessuno meglio di Justin Timberlake (che normalmente non e' neanche male, ma qui davvero pessimo) per questa parte. Nelle scene in presenza della Winslet il confronto e' impietoso.

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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da PENNY » 26/01/2018, 10:11

Io non ho trovato la storia così scontata, certo è una variazione sul tema affrontata n-mila volte nella storia del cinema e da Allen stesso, ma l'intreccio mi è sembrato più originale della media e lasciava aperte diverse soluzioni a un finale non scontato quindi ( io per esempio ero sicuro facessero fuori la Winslet per dire)
Dire che le donne di Allen siano nevrotiche è vero, ma in realtà vale allo stesso modo per i maschietti, in tutta la sua filmografia sostanzialmente, salvo eccezioni qui e là, di che ti stupisci? :biggrin:
La voce narrante l'ho trovata inutile e fastidiosa anche io, è come se Allen non si fidi dei suoi spettatori e voglia spiegarli tutto per filo e per segno, vizio endemico che si porta dietro da sempre e peggiora con l'età.

E concordo anche che i pregi principali siano regia, fotografia e messa in scena (oltre alla prova della Winslet), ma il resto non mi sembra così pessimo :nonsa:

Tra l'altro giusto ieri in libreria ho scoperto che è uscito questo, che andrà presto a rimpolpare la collezione alleniana in libreria: Immagine

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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da Bluto Blutarsky » 26/01/2018, 11:45

Su Wonder Wheel non vorrei essere sembrato più entusiasta di quanto non sia, l'ho trovata una variazione su temi che ogni alleniano conosce bene, un buon film e niente più (ma è quello che penso più o meno da quindici anni a questa parte dei suoi film, Match point a parte).

Però anche a me sembri troppo severo, rip. Cose come le altalene amorose, i sogni infranti, la ricerca della felicità non sono temi triti: sono i temi attorno a cui ruotano le vite di chiunque dall'alba dei tempi (e la narrativa viene di seguito).
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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da Gerry Donato » 26/01/2018, 12:36

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Che questa roba sia addirittura favorita per la vittoria a miglior film, per quanto mi riguarda è un problema serio.

Capisco che Del Toro faccia sempre figo perché mette insieme il fantasy e l'onirico alla durezza violenta della vita reale (e sono pure un fan del Labirinto del Fauno), ed allora bisogna commuoversi tutti a prescindere, ma io non posso sprecare due ore del mio tempo per questa accozzaglia ruffiana inaccettabile.

Anche al netto delle spiegazioni che non sono richieste ed infatti quando arrivano sono surreali, è incredibile come si finisca a mettere dentro ad un film tutte le possibili paraculate necessarie per prendersi 13 candidature all'Oscar: c'è il gay solitario, ci sono i film anni '50 in tv, c'è la guerra fredda, ci sono i russi cattivi, c'è l'abbandono, c'è la violenza cieca, c'è la nera (Octavia Spencer, che te lo dico a fare) che lotta per i diritti delle donne e dei neri contemporaneamente ( :rolleyes1:), e poi ovviamente c'è la "bella" muta e la "bestia" incompresa. E tante uova, troppe uova.

Non c'è nulla di romantico e sentimentale se sbatti in faccia tutto in quel modo allo spettatore, per altro con una schematicità irritante: non aspettatevi un solo colpo di scena e nulla che già dopo i primi minuti pensate non succeda; speravo almeno di evitare quel certo punto più basso ed agghiacciante che da metà film aleggiava purtroppo come imminente, ed invece pare proprio che là davanti qualcosa si aprisse... :dohut0:

Poi per carità, i colori ed il suono suggestionano, Del Toro è tecnicamente capace, Sally Hawkins nella parte dell'handicappata è sempre brava (consiglio allora Maudie, che nella sua essenza fiabesca almeno è ancorata ad una storia vera ed è banalmente un film più interessante per mille ragioni), gli altri attori sono all'altezza e la fiaba romantica può sempre tornare utile se volete offrire un bonus alla vostra compagna più sensibile.

Ma 13 candidature, ovvero quante Tre Manifesti a Ebbing Missouri, Lady Bird e The Disaster Artist insieme, affossano la credibilità degli Award prima ancora dell'assegnazione di quei premi.

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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da ripper23 » 26/01/2018, 12:48

Bluto Blutarsky ha scritto: 26/01/2018, 11:45 Però anche a me sembri troppo severo, rip. Cose come le altalene amorose, i sogni infranti, la ricerca della felicità non sono temi triti: sono i temi attorno a cui ruotano le vite di chiunque dall'alba dei tempi (e la narrativa viene di seguito).

Puo' essere, pero' come ogni storia tutto dipende da come la dici, dallo spessore dei personaggi, dai dialoghi. Altrimenti anche C'era una volta in America e' solo la storia di qualche ragazzino che cresce. Il problema non sono le altalene amorose o i sogni infranti, ma che il modo in cui viene narrata la storia (proprio come dinamiche) e' vecchio e sa di vecchio. Dalla donna isterica all'uomo fessacchiotto che non vede le cose sotto al naso, e cosi' via. Altrimenti potrei dire che pure Vacanze di Natale parla di altalene amorose :forza:

Il tema piu' interessante poteva essere quello della ricerca della felicita' in una donna che si trova intrappolata nella propria vita. Pero' se la via d'uscita diventa poi sposare il belloccio piu' giovane che la manda in crisi nevrotica quando non la vuole piu' secondo me e' un'occasione persa anche quella.

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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da ripper23 » 28/01/2018, 17:06

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Mah.
Una buona sceneggiatura puo' rendere piu' o meno qualsiasi cosa in un film valida, se supportata da delle premesse e se rimane coerente durante lo svolgimento. The Lobster era un film assurdo, ma era un film internamente coerente e dalle premesse ben chiare. Qui siamo dalle parti dell'assurdo per il semplice gusto dell'assurdo, e il film va lentamente peggiorando con lo scorrere del tempo.
Peccato, perche' l'idea di fondo poteva anche essere interessante, ma Lanthimos decide di dare alla recitazione e allo svolgimento della trama la stessa impronta che aveva dato a The Lobster, senza che qui ce ne sia il bisogno e soprattutto in un film che a mio parere avrebbe dovuto avere un'impostazione molto diversa.

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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da SafeBet » 30/01/2018, 9:49

su tre manifesti a ebbing, missouri avete detto tutto voi.
concordo anche sulle piccole critiche mosse da penny, qualche strafalcione di sceneggiatura qua e là che può infastidire, ma si perdona volentieri.
strepitoso rockwell, che svetta malgrado performance di alto livello da parte di tutti.

la mia corsa all'oscar:

tre manifesti a ebbing, missouri ****
dunkirk ****
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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da rowiz » 01/02/2018, 11:56

Da "il post"


È online il trailer di Unsane, il film che Steven Soderbergh ha girato usando degli iPhone. Parla di una donna, Claire Foy di The Crown, perseguitata su internet da uno stalker. Quando prova a chiedere aiuto, la prendono per pazza e la mandano in un ospedale psichiatrico. In quell’ospedale arriva poi lo stalker, ma nessuno le crede. E già il trailer fa venire qualche dubbio sul fatto che, forse, sia lei a sentirsi erroneamente perseguitata.

Un paio di anni fa Soderbergh aveva detto che si sarebbe ritirato dal cinema, poi è tornato e ha diretto il film Logan Lucky e la strana serie Mosaic, che si può guardare in tv o con un’app, scegliendo i punti di vista e l’ordine delle cose da vedere. È quindi tornato a lavorare provando cose nuove, e ha detto che gli iPhone sono il futuro del cinema. Unsane uscirà negli Stati Uniti a marzo e ancora non si sa come, quando e se uscirà in Italia.


[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=u7KZrt_cHH0[/youtube]

Che ne pensate? A me viene in mente Renè Ferretti quando decide di non girare più Medical Dimension
darioambro ha scritto:ahahah ro, tu sei davvero l'altra palla che vorrei avere :notworthy: :notworthy: :notworthy:

darioambro ha scritto:rowiz direbbe che sono un coglione :biggrin:
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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da PENNY » 02/02/2018, 10:07

Ma quindi Guadagnino? Il forum di playit non si esprime ancora? :biggrin:

Io devo attendere mercoledì prossimo per andare, mentre ho scorto avvisaglie di hype pesante per l'ultimo di Thomas Anderson con Danielino Day Lewis

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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da ripper23 » 02/02/2018, 11:12

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Arrivo lungo ma ci tenevo ad unirmi al coro di applausi per questo piccolo capolavoro. Rimanere al limite tra la commedia e la tragedia riuscendo sempre a non inciampare ne’ da un lato ne’ dall’altro e’ un’impresa rara nel mondo del cinema e non solo. E’ forse per questo che molti nominano i fratelli Coen nel parlare di questo film, perché’ loro ci son riusciti forse meglio di tutti con Fargo circa vent’anni fa, per poi sfondare nel grottesco troppo spesso negli anni seguenti. Come dice Bluto ci sono stati altri ottimi film che hanno raccontato le tragedie dell’America dimenticata, ma credo pochissimi che lo abbiano saputo fare con questa leggerezza eppure scatenando questa totale empatia per più’ o meno tutti i personaggi sullo schermo. Come la storia si mantiene sempre in bilico tra commedia e tragedia, cosi’ i personaggi sono tutti in bilico tra buoni e cattivi, senza appartenere a nessuna di queste categorie. L’”eroina” del film e’ una violenta che va vicina all’omicidio dando fuoco a una stazione di polizia, il “villain” razzista e violento rischia la vita pur di aiutarla.

Avevo due appunti da fare e poi ho notato come li avesse già’ fatti Penny: la scena col cerbiatto inutile oltre che proprio fatta male; e la scena per cui questo “stupratore” debba andare al negozio di souvenir a minacciarla rimane incomprensibile, il resto del film avrebbe funzionato altrettanto bene (anzi meglio) senza questa scena che per me rimane incomprensibile. Ma in un film che funziona come questo e' molto piu' facile dimenticare immediatamente questi piccoli buchi di sceneggiatura.

Date la statuetta alla McDormand please.
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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da SafeBet » 02/02/2018, 12:20

PENNY ha scritto:Ma quindi Guadagnino? Il forum di playit non si esprime ancora? Immagine

Io devo attendere mercoledì prossimo per andare, mentre ho scorto avvisaglie di hype pesante per l'ultimo di Thomas Anderson con Danielino Day Lewis
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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da Gerry Donato » 02/02/2018, 12:43

PENNY ha scritto: 02/02/2018, 10:07 Ma quindi Guadagnino? Il forum di playit non si esprime ancora? :biggrin:

[Prefazione off-topic ON]
Parlando intimamente a mo' di confessione, ogni tanto sono un po' spaventato da quanto il mio gusto e la mia sensibilità si discosta dai canoni e/o dall'opinione generale nel contesto cinematografico, perché il mio senso di inferiorità verso la tecnica e la cultura di questo mondo mi impone di sentirmi io quello sbagliato.

Poi ci si può giocare sopra come all'epoca del mitico successo del cinesondaggione, ma in altri casi sfuggo proprio dall'esprimere le mie idee anche in famiglia o tra amici. Qualche giorno fa la giovane compagna di mio cugino mi ha espresso il suo entusiasmo per il film da vedere assolutamente, ed io del tutto spiazzato non solo non sono riuscito a dire che non mi è piaciuto per niente, ma girandoci intorno ("beh sì, molto particolare, non se ne vedono più di film così" :rolleyes1: ) l'ho praticamente rassicurata sul fatto che fosse piaciuto anche a me. :dohut0:
[Prefazione off-topic OFF]

Per me è un film proprio brutto sotto quasi ogni profilo: sceneggiatura, scenografia, recitazione, fotografia, non si salva niente.
Ma proprio tutto quello che a me non è piaciuto pare essere il motivo di cotanto successo: il clima ovattato ed algido, le dissolvenze ed i giochi col fuoco scentrato, quell'effetto calza di Berlusconi nel formato, la genuinità del giovane attore, lo sviluppo dei personaggi.

Intanto terrificante per noi italiani ascoltare quel mix di pronuncia straniera che affossa completamente la veridicità del contesto e raffredda il tentativo di "realismo" che si vuole dare alle colline italiane ed all'estate borghese italiana dei primi anni '80, per altro in quel classico modo stereotipato con cui un italiano vuole raffigurare i suoi compaesani per tranquillizzare gli stranieri alla visione (c'è spazio pure per Mussolini, eddai su).

Ma è soprattutto la finzione forzata ed unidirezionale del sentimento (l'amore è un'altra cosa, sia chiaro subito) che prevarica l'avvicinamento spontaneo dei due protagonisti. Manca cioè quello sviluppo "rimandapiaceri realista" come lo intendo io, ovvero quel frutto di attese, sussurri, ostacoli, sorprese, scoperte, per capirci un po' sulla falsariga di Prima dell'alba o volendo restare in tema (ma per me è ancora agghiacciante che sia necessario distinguere tra storia eterosessuale e storia omosessuale) I segreti di Brokeback Mountain e Vita di Adele.

E' proprio la chimica tra i due che non funziona ai miei occhi, gay, lesbo o etero che sia la passione. E quindi anche la parte tratteggiata bene da Guadagnino, ovvero l'irrefrenabile purezza del desiderio sessuale del giovane Elio, trova proprio nel suo sviluppo il cliché che il regista voleva evitare, specie con l'agghiacciante ruolo delle comparse femminili.

Alla fine poteva pure essere una storia di passione che a me non è piaciuta e finita lì, ma ciò che rende indifendibile il film riverberandosi su tutto ciò che è stato prima è il finale: didascalico all'ennesima potenza con lezioncina open mind del genitore evoluto, rigorosamente straniero (un italiano non potrebbe essere mai così aperto e sensibile) ed intellettualmente sereno (i libriiii) che insegna a noi e ad Elio la vita, fa addirittura venire la suggestione che il bellimbusto americano piazzato nella camera del figlio fosse stata proprio una sorta di iniziazione programmatica voluta dagli stessi genitori. Ed un finale a sorpresa del genere, paradossalmente, sarebbe stato un colpo di genio.

Forse il mio difetto più grande è non aver letto prima il romanzo.

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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da PENNY » 02/02/2018, 12:53

Gerry Donato ha scritto: 02/02/2018, 12:43
PENNY ha scritto: 02/02/2018, 10:07 Ma quindi Guadagnino? Il forum di playit non si esprime ancora? :biggrin:

Parlando intimamente a mo' di confessione, ogni tanto sono un po' spaventato da quanto il mio gusto e la mia sensibilità si discosta dai canoni e/o dall'opinione generale nel contesto cinematografico, perché il mio senso di inferiorità verso la tecnica e la cultura di questo mondo mi impone di sentirmi io quello sbagliato.


cut

Qui è più che apprezzato invece. Il dado è tratto comunque, si dia inizio alla bagarre, di solito bocciature così decise preannunciano le discussioni più interessanti :thumbup:

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