C'era una volta il Cinema
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Re: C'era una volta il Cinema
niente. mi avete fatto andare in loop su questo pezzo.
The thing is, Butch, right now you got ability.
But painful as it may be, ability don't last. And your days are just about over.
Now that's a hard motherfuckin' fact of life, but that's a fact of life your ass is gonna have to get realistic about.
See, this business is filled to the brim with unrealistic motherfuckers.
Motherfuckers who thought their ass would age like wine.
If you mean it turns to vinegar, it does. If you mean it gets better with age, it don't.
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Re: C'era una volta il Cinema
Stasera è saltata una serata in pizzeria, quindi triste triste mi rallegrerò con un'erbetta magica e Tarantino a palla, vi terrò aggiornati
- Bluto Blutarsky
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Re: C'era una volta il Cinema
Qualche recente view, dall'alto del consueto cazzo.
Romeo + Giulietta di William Shakespeare
Quello con Di Caprio, per capirci. Credo il primo dramma del Bardo trasportato al cinema in chiave postmoderna. Dopo, ne sono venuti tanti, con buona pace dei puristi che hanno sollevato assurde polemiche (se c'è un autore che può essere legittimamente "modernizzato" è proprio Shakespeare). L'avevo sempre un po' snobbato pensando che fosse una versione fatta apposta per il pubblico di Mtv, complice la presenza di quello che allora era l'idolo delle teenager di mezzo mondo. Erroraccio mio: il film è folgorante, originale, ha ritmo, una punta di humour grottesco, fa convivere con invidiabile naturalezza alto e basso e – cosa più difficile – riesce a mantenere inalterata la forza romantica e tragica della vicenda.
Voto: 8
Hitchcock/Truffaut
Boh, questa è un'operazione strana. Era presentato come un doc sul fondamentale libro-intervista fra Truffaut e Hitchcock, il che mi incuriosiva (mi chiedevo: "Come renderanno visivamente un'intervista?"). In realtà ben presto ci si allontana da quella strada, e il film diventa un normale doc su Hitchcock. Anche interessante, non dico di no, e del resto se chiedi a Scorsese, Bogdanovich o Schrader di parlare di Hitchcock vengono fuori cose interessanti per forza. Però l'importanza di quel libro per la storia della critica cinematografica si perde decisamente. Peccato, è come se il regista avesse avuto bisogno di un pretesto per giustificare l'ennesimo doc sul maestro del brivido.
Voto: 6
A Quiet Place - Un posto tranquillo
Al di là di alcune forzature nella trama – di cui parlammo nel topic apposito, e che ai miei occhi sono peccati veniali (soprattutto nel cinema horror) – un altro film che promuovo a pieni voti. Può vantare un originale utilizzo degli effetti sonori (c'era da aspettarselo, con questa trama), l'atmosfera di oppressione non dà tregua e c'è un'idea visiva forte praticamente in ogni scena.
Voto: 7,5
Inland Empire
Vi dico la verità: spesso con Lynch ho fatto fatica. Ultimamente però, stuzzicato da un amico lynchiano di ferro, ho voluto vederci un po' più chiaro nella sua filmografia, anche aiutandomi con un paio di saggi. In effetti, se si è opportunamente guidati, non è difficile amare i suoi film. Qui però mi sono arreso. In Inland Empire è come se il regista avesse coscientemente voluto creare un'esperienza impossibile da interpretare, oltretutto rinunciando a creare immagini "belle". È un passo successivo rispetto ai pur oscuri Strade Perdute o Mulholland Drive, non c'è praticamente più una trama, siamo dalle parti della videoarte. Per me è rimasto un film inaccessibile. Mulholland Drive mi aveva affascinato anche prima di capirne la vera trama, Inland Empire non l'ho capito e non mi ha neanche affascinato, ma solo annoiato.
Voto: s.v. (non posso giudicare una cosa che non ho minimamente capito)
Brama di vivere
Vita, opere e follia di Vincent Van Gogh, qui interpretato da Kirk Douglas. Tempo fa parlavamo dei biopic e del fatto che troppo spesso si concentrano sulle biografie degli artisti e non sulla loro opera. Ecco, questo è un biopic come ne vorrei sempre vedere: parte dalla vita di Van Gogh per farne capire l'arte. Come in Frida, quei quadri sono l'unica conseguenza possibile di un'esistenza tanto sofferta e tormentata. Da far studiare agli sceneggiatori di Bohemian Rhapsody (tanto per citare il più recente).
Voto: 7,5
Blade
Ci spendo solo due righe. L'ho visto solo perché era tra i titoli votati al cinesondaggione. È molto lontano da tutto ciò che potrà mai piacermi al cinema, ma i valori oggettivi vanno riconosciuti: è divertente, visivamente molto originale ed è ricco di ironia. Non chiedetemi altro perché altro non ammetterò.
Voto: 7
Madre!
Dilemma: come valutare un film che per un'ora e un quarto funziona benissimo, è recitato davvero bene e inquieta al punto giusto, e nella restante mezz'ora sbraca completamente fino a diventare una delle peggio cagate che ricordi? Chiaramente il voto è basso, ma è una sconfitta più onorevole di tanti pareggi. Comunque, anche la prima metà non piacerà a tutti: quelli che Aronofsky mette in scena sono fantasmi in cui si possono identificare solo coloro che, per lavoro, fanno arte.
Voto: 4,5
Un affare di famiglia
Da far vedere a quelli che si ritrovano a Verona per sproloquiare dei valori della famiglia tradizionale. Non c'è niente da fare, i film giapponesi alla voce "umanità" hanno una marcia in più.
Voto: 8
Il ragazzo più felice del mondo
Non so in quante sale sia uscito, tempo poche, ma il secondo lungometraggio del fumettista Gipi mi ha divertito come raramente un film italiano di questi tempi riesce a fare. Di base è una riflessione sul proprio lavoro di artista che si deve misurare costantemente con il pubblico, ma il gioco di rimandi tra realtà e finzione è perfetto, e Gipi non ha paura di mettersi a nudo anche nei suoi aspetti meno edificanti. La scena iniziale, poi, è da risate sguaiate. Nota di colore: l'ho visto a Venezia, in sala c'era la Smutniak con la figlia che avrà avuto 11 o 12 anni e, mi posso serenamente sbilanciare, diventerà figa quanto la madre.
Voto: 7. Alla Smutniak: 9.
Romeo + Giulietta di William Shakespeare
Quello con Di Caprio, per capirci. Credo il primo dramma del Bardo trasportato al cinema in chiave postmoderna. Dopo, ne sono venuti tanti, con buona pace dei puristi che hanno sollevato assurde polemiche (se c'è un autore che può essere legittimamente "modernizzato" è proprio Shakespeare). L'avevo sempre un po' snobbato pensando che fosse una versione fatta apposta per il pubblico di Mtv, complice la presenza di quello che allora era l'idolo delle teenager di mezzo mondo. Erroraccio mio: il film è folgorante, originale, ha ritmo, una punta di humour grottesco, fa convivere con invidiabile naturalezza alto e basso e – cosa più difficile – riesce a mantenere inalterata la forza romantica e tragica della vicenda.
Voto: 8
Hitchcock/Truffaut
Boh, questa è un'operazione strana. Era presentato come un doc sul fondamentale libro-intervista fra Truffaut e Hitchcock, il che mi incuriosiva (mi chiedevo: "Come renderanno visivamente un'intervista?"). In realtà ben presto ci si allontana da quella strada, e il film diventa un normale doc su Hitchcock. Anche interessante, non dico di no, e del resto se chiedi a Scorsese, Bogdanovich o Schrader di parlare di Hitchcock vengono fuori cose interessanti per forza. Però l'importanza di quel libro per la storia della critica cinematografica si perde decisamente. Peccato, è come se il regista avesse avuto bisogno di un pretesto per giustificare l'ennesimo doc sul maestro del brivido.
Voto: 6
A Quiet Place - Un posto tranquillo
Al di là di alcune forzature nella trama – di cui parlammo nel topic apposito, e che ai miei occhi sono peccati veniali (soprattutto nel cinema horror) – un altro film che promuovo a pieni voti. Può vantare un originale utilizzo degli effetti sonori (c'era da aspettarselo, con questa trama), l'atmosfera di oppressione non dà tregua e c'è un'idea visiva forte praticamente in ogni scena.
Voto: 7,5
Inland Empire
Vi dico la verità: spesso con Lynch ho fatto fatica. Ultimamente però, stuzzicato da un amico lynchiano di ferro, ho voluto vederci un po' più chiaro nella sua filmografia, anche aiutandomi con un paio di saggi. In effetti, se si è opportunamente guidati, non è difficile amare i suoi film. Qui però mi sono arreso. In Inland Empire è come se il regista avesse coscientemente voluto creare un'esperienza impossibile da interpretare, oltretutto rinunciando a creare immagini "belle". È un passo successivo rispetto ai pur oscuri Strade Perdute o Mulholland Drive, non c'è praticamente più una trama, siamo dalle parti della videoarte. Per me è rimasto un film inaccessibile. Mulholland Drive mi aveva affascinato anche prima di capirne la vera trama, Inland Empire non l'ho capito e non mi ha neanche affascinato, ma solo annoiato.
Voto: s.v. (non posso giudicare una cosa che non ho minimamente capito)
Brama di vivere
Vita, opere e follia di Vincent Van Gogh, qui interpretato da Kirk Douglas. Tempo fa parlavamo dei biopic e del fatto che troppo spesso si concentrano sulle biografie degli artisti e non sulla loro opera. Ecco, questo è un biopic come ne vorrei sempre vedere: parte dalla vita di Van Gogh per farne capire l'arte. Come in Frida, quei quadri sono l'unica conseguenza possibile di un'esistenza tanto sofferta e tormentata. Da far studiare agli sceneggiatori di Bohemian Rhapsody (tanto per citare il più recente).
Voto: 7,5
Blade
Ci spendo solo due righe. L'ho visto solo perché era tra i titoli votati al cinesondaggione. È molto lontano da tutto ciò che potrà mai piacermi al cinema, ma i valori oggettivi vanno riconosciuti: è divertente, visivamente molto originale ed è ricco di ironia. Non chiedetemi altro perché altro non ammetterò.
Voto: 7
Madre!
Dilemma: come valutare un film che per un'ora e un quarto funziona benissimo, è recitato davvero bene e inquieta al punto giusto, e nella restante mezz'ora sbraca completamente fino a diventare una delle peggio cagate che ricordi? Chiaramente il voto è basso, ma è una sconfitta più onorevole di tanti pareggi. Comunque, anche la prima metà non piacerà a tutti: quelli che Aronofsky mette in scena sono fantasmi in cui si possono identificare solo coloro che, per lavoro, fanno arte.
Voto: 4,5
Un affare di famiglia
Da far vedere a quelli che si ritrovano a Verona per sproloquiare dei valori della famiglia tradizionale. Non c'è niente da fare, i film giapponesi alla voce "umanità" hanno una marcia in più.
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- Bonaz
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Re: C'era una volta il Cinema
Romeo+Giulietta, mi costrinsero alcune fanciulle ad andare a vederlo al cinema. Partivo ovviamente con l'idea della cazzata per mostrare alle ragazzine l'idolo Di Caprio. Dopo 5 minuti volevo alzarmi ed uscire. Per fortuna non lo feci. Mi catturo' e ne uscii veramente contento. I dialoghi soprattutto, uno scontro piacevole tra il moderno e la vecchia Inghilterra.
rodmanalbe82 ha scritto:Bonaz ridefinisce il concetto di "come lavorare a fine luglio"
ripper23 ha scritto:Bonaz porta la voglia di non fare un cazzo in ufficio a livelli ineguagliabili
Bluto Blutarsky ha scritto:Annuntio vobis gaudium magnum, habemus Bonaz
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Re: C'era una volta il Cinema
io ho recentemente visto detroit e lo ritengo un film eccezionale.
diceva bene rakim al tempo: "il migliore di kathryn bigelow", e scusate se è poco.
****
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Re: C'era una volta il Cinema
Bluto Blutarsky ha scritto: ↑03/05/2019, 12:04 Romeo + Giulietta di William Shakespeare
Quello con Di Caprio, per capirci. Credo il primo dramma del Bardo trasportato al cinema in chiave postmoderna. Dopo, ne sono venuti tanti, con buona pace dei puristi che hanno sollevato assurde polemiche (se c'è un autore che può essere legittimamente "modernizzato" è proprio Shakespeare).
Non è esattamente una versione postmoderna, ma se hai modo di recuperarlo, prova a vedere Riccardo III (1995) versione Loncraine che, tratto da wikipedia "ambienta l'omonima tragedia di Shakespeare negli anni venti del Novecento, in un'immaginaria Inghilterra sotto una dittatura di stampo fascista, caratterizzata dalle camicie nere e l'architettura Stile Novecento." Con Ian McKellen come Riccardo III e tra gli altri Annette Bening e Robert Downey JR. Particolare, se si conosce già la versione originale
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Re: C'era una volta il Cinema
Domanda trovata su Twitter, giusto pourpaler e senza pensarci troppo:
5 films you think are PERFECT. You wouldn't change a line, a shot, an actor.
I miei al volo:
1 - C'era una volta in America
2 - The Blues Brothers
3 - Fitzcarraldo
4 - Il sorpasso
5 - Il Monello
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Re: C'era una volta il Cinema
Senza pensarci troppo:
_ I soliti ignoti
_ A qualcuno piace caldo
_ La donna che visse due volte
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_ Crimini e misfatti
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Re: C'era una volta il Cinema
Ne aggiungo uno:
C'era una volta il West
Il petroliere
Alien
L'infernale Quinlan
Mulholland drive
Orizzonti di gloria
Sarebbe curioso discutere su cosa s'intende con la perfezione di un film e quanto possa essere una cosa più o meno soggettiva.
C'era una volta il West
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Orizzonti di gloria
Sarebbe curioso discutere su cosa s'intende con la perfezione di un film e quanto possa essere una cosa più o meno soggettiva.
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Re: C'era una volta il Cinema
per me è una cosa integralmente soggettiva.
non a caso avete citato 15 film diversi e io ne metterei altri 5.
non a caso avete citato 15 film diversi e io ne metterei altri 5.
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Re: C'era una volta il Cinema
Non ti esimere infatti
che magari ci scappa qualche consiglio per qualcuno anche, avevo anche pensato in effetti ad aggiungere la regoletta "non puoi scegliere un film già nominato da un altro utente", in modo da dare più varietà.
Per ora Leone unico regista ad avere 2 titoli citati
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Re: C'era una volta il Cinema
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Domani mattina ne posso dire altri 5
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Re: C'era una volta il Cinema
ne farò una con solo film che durano meno di due ore, perché la perfezione per me è anche sintesi:
ferro 3
mahnattan
whiplash
le iene
frankenstein jr
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- Bonaz
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Re: C'era una volta il Cinema
Io metto:
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Il silenzio degli innocenti
The Truman Show
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Ultima modifica di Bonaz il 11/05/2019, 14:19, modificato 1 volta in totale.
rodmanalbe82 ha scritto:Bonaz ridefinisce il concetto di "come lavorare a fine luglio"
ripper23 ha scritto:Bonaz porta la voglia di non fare un cazzo in ufficio a livelli ineguagliabili
Bluto Blutarsky ha scritto:Annuntio vobis gaudium magnum, habemus Bonaz