C'era una volta il Cinema

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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da PENNY » 21/05/2018, 9:23

Fortunato a vivere la contemporaneità e la piena maturazione artistica di questi 2 signori:

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BruceSmith
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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da BruceSmith » 21/05/2018, 9:46

Brucesmith ha scritto: 21/05/2018, 9:23 Fortunato a vivere la contemporaneità e la piena maturazione artistica di questi 2 signori:

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The Patient
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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da The Patient » 21/05/2018, 12:57

Bluto Blutarsky ha scritto: 15/05/2018, 15:29 Visto anche Loro 2.

Premessa: mi è piaciuto molto di più del primo capitolo, o della prima metà, che dir si voglia.

Resta la difficoltà di valutare nel complesso l'operazione, perché per molti versi sono due film ben distinti. Il primo era tutto sopra le righe, grottesco, procedeva per accumulo, il secondo è più compassato, quasi malinconico (anzi, leviamo pure il quasi).

Il primo era un affresco sul potere, che poteva anche svolgersi in una nazione fittizia senza perdere la sua forza.
Il secondo è chiaramente un film, se non proprio su Berlusconi, sicuramente sul berlusconismo.

Al primo sono state rivolte molte critiche, secondo me quasi tutte fuori fuoco: non si può rimproverare a un autore di avere uno stile personale, né si può imputare a un film grottesco di "esagerare" (sarebbe più o meno come imputare a un pezzo hard rock di usare troppa batteria). La critica che gli muovo io è un'altra, e la faccio perché sono un fan di Sorrentino: quello che crea – almeno fino all'apparizione di Silvio nostro – è un immaginario non particolarmente originale. Soldi, coca, figa, casting con produttori, troie usate per corrompere, festini... ok, tutto giusto, probabilmente non siamo lontanti dalla realtà. Quello che mancava è forse un po' di reinvenzione autoriale, un po' della visionarietà tipica di Sorrentino. C'è tanto coraggio, quello sì, ma alla fine gli è uscito un film meno personale del solito.

Poi arriva Berlusconi, e il film sale di livello. Loro 2 è straordinario nello scavare nelle pieghe del berlusconismo. Il suo Berlusconi è, come quasi tutti gli altri protagonisti dei suoi film, un uomo solo, che fantastica un passato che forse non tornerà e riempie l'inquietudine con l'effimero. Non sarà un film "contro" (ma del resto, come giustamente sottolinea il regista nelle sue interviste, «non è neanche un film "a favore"»), ma l'occhio sanamente moralista di Sorrentino non lo risparmia. È chiaro il giudizio negativo, ma è chiaro anche che, più che "denunciare", Sorrentino vuole capire perché questo personaggio abbia interpretato tanto bene i sogni degli italiani.

Loro 2 indaga i motivi per cui la gente pende dalle labbra dell'ex cav, il suo linguaggio, il suo talento da piazzista, le sue contraddizioni. E, in questo modo, così come il suo film precedente si intitolava Giovinezza ma parlava della vecchiaia, questo si intitola Loro ma finisce per parlare di noi.

Che significato dareste al suono dell'acqua mentre sono inquadrati i vigili del fuoco de L'Aquila?

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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da Noodles » 21/05/2018, 13:05

Bluto Blutarsky ha scritto: 15/05/2018, 15:29 Visto anche Loro 2.

Premessa: mi è piaciuto molto di più del primo capitolo, o della prima metà, che dir si voglia.

Resta la difficoltà di valutare nel complesso l'operazione, perché per molti versi sono due film ben distinti. Il primo era tutto sopra le righe, grottesco, procedeva per accumulo, il secondo è più compassato, quasi malinconico (anzi, leviamo pure il quasi).

Il primo era un affresco sul potere, che poteva anche svolgersi in una nazione fittizia senza perdere la sua forza.
Il secondo è chiaramente un film, se non proprio su Berlusconi, sicuramente sul berlusconismo.

Al primo sono state rivolte molte critiche, secondo me quasi tutte fuori fuoco: non si può rimproverare a un autore di avere uno stile personale, né si può imputare a un film grottesco di "esagerare" (sarebbe più o meno come imputare a un pezzo hard rock di usare troppa batteria). La critica che gli muovo io è un'altra, e la faccio perché sono un fan di Sorrentino: quello che crea – almeno fino all'apparizione di Silvio nostro – è un immaginario non particolarmente originale. Soldi, coca, figa, casting con produttori, troie usate per corrompere, festini... ok, tutto giusto, probabilmente non siamo lontanti dalla realtà. Quello che mancava è forse un po' di reinvenzione autoriale, un po' della visionarietà tipica di Sorrentino. C'è tanto coraggio, quello sì, ma alla fine gli è uscito un film meno personale del solito.

Poi arriva Berlusconi, e il film sale di livello. Loro 2 è straordinario nello scavare nelle pieghe del berlusconismo. Il suo Berlusconi è, come quasi tutti gli altri protagonisti dei suoi film, un uomo solo, che fantastica un passato che forse non tornerà e riempie l'inquietudine con l'effimero. Non sarà un film "contro" (ma del resto, come giustamente sottolinea il regista nelle sue interviste, «non è neanche un film "a favore"»), ma l'occhio sanamente moralista di Sorrentino non lo risparmia. È chiaro il giudizio negativo, ma è chiaro anche che, più che "denunciare", Sorrentino vuole capire perché questo personaggio abbia interpretato tanto bene i sogni degli italiani.

Loro 2 indaga i motivi per cui la gente pende dalle labbra dell'ex cav, il suo linguaggio, il suo talento da piazzista, le sue contraddizioni. E, in questo modo, così come il suo film precedente si intitolava Giovinezza ma parlava della vecchiaia, questo si intitola Loro ma finisce per parlare di noi.

questa volta siamo in disaccordo.

preferisco il primo, anche se nemmeno Loro 2 sia da buttare.

anzi, ci sono delle scene molto carine, delle battute da ricordare ma non c'è più magia.

non c'è quel lavoro aggiunto che Sorrentino ultimamente era capace di creare.
nel Loro 2 trovo un Berlusconi oramai caricato al massimo (e non sono d'accordo con franci, in questo secondo atto ne esce a pezzi) quasi preso per il culo (alcune battute oltre il ridicolo :laughing: ). La moglie che lo scarica incarnandosi in Marco Travaglio.
il ricorso al dramma del terremoto per avere un finale credibile (e spirituale) ma che nell'evolversi della trama contava pochino.

rimane un Servillo sontuoso che riesce a rendersi credibile nel ruolo forse più difficile della sua carriera.

rimangono alcune scene ben girate (la fotografia dei suoi film la spiega pure agli americani) però in generale è tornato a soffermarsi sui soliti luoghi comuni (già fin troppo citati nel primo) senza andare in fondo, è un film che rimane in superficie e che non riesce a spiegare LUI, ma solo loro.

se era questo l'intento è riuscito, ma mi aspettavo uno sviluppo diverso delle buone premesse della prima parte.

il film rimane di buon livello, ma non è tra i suoi migliori.

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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da PENNY » 21/05/2018, 14:37

Smetto quando ad honorem e Smetto quando voglio masterclass
Completo la trilogia di Sibilia, che a suo modo ha scritto una piccolissima parte della storia del cinema nostrano, declinando i nuovi canoni della commedia all'italiana che grazie a questo regista e questo cast vede una nuova luce. I film calano come qualità complessiva rispetto al primo, ma rimangono sempre piacevolissimi, regalano bei momenti e non annoiano mai, segno di una produzione meticolosa che non ha trascurato nessun aspetto. Il cast rappresenta una parte importantissima, e mette insieme tanti caratteristi e comprimari capitanati dall'eccellente Di Leo, l'unico in grado di reggere la scena anche da solo, che per questi film rimane una sicurezza assoluta, per quanto alla lunga mi pare interpreti (bene) sempre e comunque 1000 varianti dello stesso personaggio.

PRESENTI SPOILER VARI

Loro 2
Rimango a metà tra le opinioni di Bluto e Nood, non so ancora se questo secondo capitolo mi sia piaciuto più del primo. è indubbiamente un film più compatto, mirato ad esplorare gli abissi di un uomo che per la prima volta si confronta con la possibilità dell'insuccesso e si rifugia per questo nei ricordi. Il dialogo con la moglie è la parte che rimane di più (?) del film ma allo stesso tempo anche io ho avuto la sensazione che non fosse un vero dialogo, quando un occasione che Sorrentino usa per dare voce a tutte le istanze portate avanti contro Berlusconi dalla sinistra italiana negli ultimi 20 anni. Mi è sembrato un sotterfugio un po' gratuito usare Veronica Lario per condensare in pochi minuti di dialogo una quantità di informazioni che poteva essere distribuita meglio nell'arco del film affidandola a diversi personaggi e diversi momenti (l'unica altra occasione è il senatore che va a trovarlo). Mi è sembrato quasi che Sorrentino volesse rifuggire il più possibile il pamphlet d'accusa di stampo morettiano, ma allo stesso tempo lo considerasse inevitabile, così ha deciso di liberarsene tutto in una volta in quell'unica scena.
Per il resto son rimasto stupito di come il primo capitolo fosse una continua orgia di sesso mentre in questo dove esploriamo il periodo "bunga bunga" si sia rimasti molto più casti, quasi a non voler sporcare la figura Berlusconi, che ne esce come un vecchietto si pruriginoso, ma in fin dei conti tenero, gentile e più interessato ad avere intorno a se compagnia per non sentirsi tremendamente solo dopo l'abbandono della moglie.
Gli scambi con i vari fedelissimi son stati i momenti più interessanti per me (a proposito non ho capito chi era Roberto Herlitzka, illuminatemi vi prego, perchè era un passaggio discretamente importante), mentre poteva esser resa meglio la tratta di veline e attricette col produttore, concordo con Bluto, mostrata in maniera un po' noiosetta se non proprio superficiale, perchè il finto trailer così parodistico della serie su Lady D me lo aspetto più se guardo "Boris" che in un film di tale levatura.
A me sembra che alla fine Berlusconi ne esca male, ma non tanto per i suoi comportamenti, quanto perchè rassomiglia un vecchietto nostalgico e un po' depresso, nel "Divo" rimanevi completamente conquistato da Andreotti, capisco che parliamo di 2 personalità molto diverse, ma mi pare si sia andati troppo nel senso opposto, quindi sì alla fine probabilmente parla più di "loro" e che di "lui", ma mi aspettavo che la figura del Caimano potesse esser raccontata in maniera diversa, visto che per me rimane al di là di tutto una delle figure più affascinanti della nostra storia recente, e non mi accontento di vederlo dipinto come un piazzista che per ritrovare fiducia in se stesso prova a vendere un appartamento per telefono.


Dogman
Garrone dipinge il "Cane di paglia" italiano, a metà tra "L'imbalsamatore" e "Gomorra". Un film dove il protagonista porta avanti una vita misera, annaspando in un contesto ancora più misero, dove proprio per questo sono fondamentali i rapporti personali per rimanere umani e non diventare bestie. La prova di Marcello Fonte, ca va sans dire l'avrete letto ovunque, è fenomenale, come se avesse scritto quel ruolo nell'animo e stesse semplicemente interpretando se stesso. Garrone sceglie di non calcare la mano sulla violenza fisica, non gli interessa quello, ci racconta invece la difficoltà dello stare al mondo di una persona, scavando nel suo profondo, una persona che anche alla fine dopo aver compiuto il delitto, vaga quasi delirante in cerca di una approvazione, di quell'approvazione che gli permetterebbe di reinserirsi in quel microcosmo periferico e decadente dove può ritagliarsi un proprio spazio di umanità.
Al solito come in tutta la sua produzione la fotografia è uno dei valori aggiunti del film, ci sono veri e propri frame da ritagliare e appendere al muro, così come anche la scelta del cast è perfetta, dall'antagonista al resto dei comprimari.



Garrone e Sorrentino, Sorrentino e Garrone. Gli dipingono come antagonisti e pare non si amino, portano avanti due idee di cinema agli antipodi sotto molti punti di vista, ma stanno scrivendo le migliori pagine italiane di quest'arte da più di 20 anni a questa parte, di entrambi non ricordo un film che non fosse bellissimo o giù di lì (anche se mi mancano i primi 2-3 di Garrone)

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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da lelomb » 21/05/2018, 14:41

Ancora non li ho visti, però se si chiama Loro mi par normale che parli più di Loro, altrimenti lo chiamava Lui. :forza: siccome lo avete scritto in due mi piaceva dire sta cazzata.
Una certa visione del personaggio la dai comunque, ma inevitabilemnte non finsice al centro tipo il divo.

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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da Noodles » 21/05/2018, 14:54

PENNY ha scritto: 21/05/2018, 14:37 Smetto quando ad honorem e Smetto quando voglio masterclass
Completo la trilogia di Sibilia, che a suo modo ha scritto una piccolissima parte della storia del cinema nostrano, declinando i nuovi canoni della commedia all'italiana che grazie a questo regista e questo cast vede una nuova luce. I film calano come qualità complessiva rispetto al primo, ma rimangono sempre piacevolissimi, regalano bei momenti e non annoiano mai, segno di una produzione meticolosa che non ha trascurato nessun aspetto. Il cast rappresenta una parte importantissima, e mette insieme tanti caratteristi e comprimari capitanati dall'eccellente Di Leo, l'unico in grado di reggere la scena anche da solo, che per questi film rimane una sicurezza assoluta, per quanto alla lunga mi pare interpreti (bene) sempre e comunque 1000 varianti dello stesso personaggio.

PRESENTI SPOILER VARI

Loro 2
Rimango a metà tra le opinioni di Bluto e Nood, non so ancora se questo secondo capitolo mi sia piaciuto più del primo. è indubbiamente un film più compatto, mirato ad esplorare gli abissi di un uomo che per la prima volta si confronta con la possibilità dell'insuccesso e si rifugia per questo nei ricordi. Il dialogo con la moglie è la parte che rimane di più (?) del film ma allo stesso tempo anche io ho avuto la sensazione che non fosse un vero dialogo, quando un occasione che Sorrentino usa per dare voce a tutte le istanze portate avanti contro Berlusconi dalla sinistra italiana negli ultimi 20 anni. Mi è sembrato un sotterfugio un po' gratuito usare Veronica Lario per condensare in pochi minuti di dialogo una quantità di informazioni che poteva essere distribuita meglio nell'arco del film affidandola a diversi personaggi e diversi momenti (l'unica altra occasione è il senatore che va a trovarlo). Mi è sembrato quasi che Sorrentino volesse rifuggire il più possibile il pamphlet d'accusa di stampo morettiano, ma allo stesso tempo lo considerasse inevitabile, così ha deciso di liberarsene tutto in una volta in quell'unica scena.
Per il resto son rimasto stupito di come il primo capitolo fosse una continua orgia di sesso mentre in questo dove esploriamo il periodo "bunga bunga" si sia rimasti molto più casti, quasi a non voler sporcare la figura Berlusconi, che ne esce come un vecchietto si pruriginoso, ma in fin dei conti tenero, gentile e più interessato ad avere intorno a se compagnia per non sentirsi tremendamente solo dopo l'abbandono della moglie.
Gli scambi con i vari fedelissimi son stati i momenti più interessanti per me (a proposito non ho capito chi era Roberto Herlitzka, illuminatemi vi prego, perchè era un passaggio discretamente importante), mentre poteva esser resa meglio la tratta di veline e attricette col produttore, concordo con Bluto, mostrata in maniera un po' noiosetta se non proprio superficiale, perchè il finto trailer così parodistico della serie su Lady D me lo aspetto più se guardo "Boris" che in un film di tale levatura.
A me sembra che alla fine Berlusconi ne esca male, ma non tanto per i suoi comportamenti, quanto perchè rassomiglia un vecchietto nostalgico e un po' depresso, nel "Divo" rimanevi completamente conquistato da Andreotti, capisco che parliamo di 2 personalità molto diverse, ma mi pare si sia andati troppo nel senso opposto, quindi sì alla fine probabilmente parla più di "loro" e che di "lui", ma mi aspettavo che la figura del Caimano potesse esser raccontata in maniera diversa, visto che per me rimane al di là di tutto una delle figure più affascinanti della nostra storia recente, e non mi accontento di vederlo dipinto come un piazzista che per ritrovare fiducia in se stesso prova a vendere un appartamento per telefono.


Garrone e Sorrentino, Sorrentino e Garrone. Gli dipingono come antagonisti e pare non si amino, portano avanti due idee di cinema agli antipodi sotto molti punti di vista, ma stanno scrivendo le migliori pagine italiane di quest'arte da più di 20 anni a questa parte, di entrambi non ricordo un film che non fosse bellissimo o giù di lì (anche se mi mancano i primi 2-3 di Garrone)

tutto sommato concordiamo ma aggiungo:

metto agli atti che non mi è piaciuta la paraculata del terremoto che serviva a spezzare i fasti e le ville berlusconiane.

è la seconda volta che, dopo la grande bellezza, Sorrentino, per alzare il livello spirituale ed emotivo del film, prova la carta della retorica religiosa (la monaca Santa nell'altro film) per trovare una quadra, uscendo completamente fuori tema (la monaca è una presenza inserita alla fine del film come il terremoto) e disconnesse con la storia centrale.

nel primo caso, l'ho trovato forzato (e furbetto), ma l'ho fatto passare perchè quel film meritava.

in questo oltre che forzato, l'ho trovato un pò paraculo.



nel prossimo film girerà la storia di Napoleone Bonaparte chiudendo con la strage dei gesuiti in sudamerica. :rolleyes1:


ps: Sorrentino e Garrone non è che 'pare non si amino', si odiano proprio :biggrin:

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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da Noodles » 21/05/2018, 14:58

lelomb ha scritto: 21/05/2018, 14:41 Ancora non li ho visti, però se si chiama Loro mi par normale che parli più di Loro, altrimenti lo chiamava Lui. :forza: siccome lo avete scritto in due mi piaceva dire sta cazzata.
Una certa visione del personaggio la dai comunque, ma inevitabilemnte non finsice al centro tipo il divo.

questo è un topic serio, è pregato di astenersi da commenti di tipo deduttivo.

la sede più indicata per il suo tipo di supposte è il topic celtico, grazie.

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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da PENNY » 21/05/2018, 15:03

lelomb ha scritto: 21/05/2018, 14:41 Ancora non li ho visti, però se si chiama Loro mi par normale che parli più di Loro, altrimenti lo chiamava Lui. :forza: siccome lo avete scritto in due mi piaceva dire sta cazzata.
Una certa visione del personaggio la dai comunque, ma inevitabilemnte non finsice al centro tipo il divo.

E lo so, ma appena li vedi ti rendi conto come il primo capitolo sia appunto totalmente incentrato su "loro" visto che "lui" praticamente non c'è, mentre nel secondo "lui" sia in scena per il 90% del tempo e di conseguenza mi aspettavo si scavasse un po' più a fondo :biggrin:

Noodles ha scritto: ps: Sorrentino e Garrone non è che 'pare non si amino', si odiano proprio :biggrin:

Pensavo fossero più voci giornalistiche create ad arte per cavalcare la rivalità che altro, ma meglio così, un po' di sano astio ci sta tutto. Anche tenendo conto che poi c'è Moretti a cui probabilmente stanno sul cazzo entrambi (così come il resto dell'universo mondo escluso Silvio Orlando) e viceversa :metal: :metal:


ps: dimmi chi è Herlitzka

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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da Noodles » 21/05/2018, 15:09

PENNY ha scritto: 21/05/2018, 15:03 Pensavo fossero più voci giornalistiche create ad arte per cavalcare la rivalità che altro, ma meglio così, un po' di sano astio ci sta tutto. Anche tenendo conto che poi c'è Moretti a cui probabilmente stanno sul cazzo entrambi (così come il resto dell'universo mondo escluso Silvio Orlando) e viceversa :metal: :metal:


ps: dimmi chi è Herlitzka

fidati :biggrin:

ps: me lo sono chiesto pure io, ho pensato a Tremonti per la frase 'dicono tutti che sia io a governare' perchè era ministro dell'economia all'epoca.
però non ne sono sicuro.

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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da lebronpepps » 21/05/2018, 15:40

Gianni Letta

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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da Noodles » 21/05/2018, 15:45

lebronpepps ha scritto: 21/05/2018, 15:40 Gianni Letta

:dohut0:

bravo pepp!

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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da Bluto Blutarsky » 21/05/2018, 16:11

Moretti ha chiamato sia Sorrentino che Garrone a comparire nel suo Caimano in tempi non sospetti. Capisco che erano altri tempi ma non credo proprio che possa disistimarli.

P.s: Non è che tutti i personaggi di Loro hanno un unico corrispettivo reale. Per dire, Bentivoglio declama le poesie come Sandro Bondi, ma solo quello. Idem Herlitzka, che fa un'eminenza grigia in cui si può anche riconoscere Gianni Letta, ma probabilmente non solo.
Edit: semi-anticipato.
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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da ripper23 » 22/05/2018, 14:48

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Si e' gia' parlato piu' volte di Wes Anderson su questi schermi e di come il rischio per un regista con uno stile cosi' definito e chiaro come il suo sia quello di sfociare nel manierismo e di diventare una macchietta per la ricerca di uno certo stile a tutti i costi.

Non nascondo di averne avuto molto timore prima della visione di questo film ma posso dire con tranquillita' che questo momento per me non e' ancora arrivato. Anzi diro' di piu', al netto di alcuni passaggi a vuoto, Isle of Dogs rimane uno dei migliori film di Anderson: emozionante, ironico, curato nei dettagli fino all'ossessione. Il suo stile rimane inconfondibile ed e' evidente sin dal primo fotogramma, ma rimane per me comunque al servizio della storia. Splendidamente girato in stop motion, rimane probabilmente un po' lungo nella fase centrale per poi accelerare nel finale. Consigliato.

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Re: C'era una volta il Cinema

Messaggio da francilive » 22/05/2018, 15:00

DOGMAN

Garrone torna alle origini, con un prodotto che richiama l'imbalsamatore, a tinte gomorriane. Curioso come per proporre uno stralcio di periferia romana abbia dovuto cercare una location a Castel Volturno, probabilmente temeva testate da Robertino Spada :forza:
Di Fonte si è detto molto e giustamente ha vinto a Cannes, con una prova che lo mette sulla carta geografica del cinema che conta. Sinceramente mi ha sorpreso molto di più la prova di Edoardo Pesce che... solo dopo aver visto il film ho scoperto fosse Edoardo Pesce :forza: Lo sapevo un attoraccio da fiction, qui ha tirato fuori una prova maiuscola. Dando per buono che non fosse scarso prima e non sia diventato un fenomeno adesso, emerge ancora una volta il segno inequivocabile dell'importanza del regista nel dare un senso all'interpretazione.
Nota d'encomio per la fotografia, perfetta nell'esprimere in ogni singola immagine gli stati d'animo dei protagonisti e di una vicenda inevitabilmente avviata verso il tragico epilogo.

Consigliatissimo.

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