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da Dodgers fan #7 » 21/10/2018, 18:01
Giovedì pomeriggio, 12 ottobre. E' una partita quasi a senso unico. E' vero, gli ospiti passano in vantaggio per primi ma poi Boston si riprende e ribalta l'esito. Sul monte di lancio, Ernie Shore è eccezionale, l'ennesimo complete game per lui. Subisce solo un punto ad inizio partita su passed ball del catcher Hick Cady, mentre era al piatto il suo pari ruolo avversario Chief Meyers, veterano in cerca di un momento di gloria, dopo essere stato il catcher personale del grandissimo Christy Mathewson ed aver raggiunto per tre anni di fila la World Series con i Giants, non vincendo mai. Meyers sta vedendo crescere il baseball come emblema sportivo della crescita degli Stati Uniti. Crescita fisica, oltre che in tutto il resto. Quando lui è nato, gli USA avevano 38 stati, ora sono 48. Non che lui, culturalmente, potesse essere estasiato dall'andamento di alcune fasi dell'espansione americana: Meyers è un nativo americano e si sa, la sua gente è ancora discriminata di questi tempi.
Anche questa volta, Chief Meyers ci arriva solo vicino. Il Braves Field esplode di gioia, sono i Boston Red Sox a vincere la World Series del 1916 battendo i Brooklyn Robins per quattro partite a una. Secondo campionato consecutivo e quarto in assoluto per la prima squadra di Boston.
Chissà che queste due squadre non si rivedano anche nelle prossime edizioni? Brooklyn, dopo aver cambiato nome ripetutamente nelle scorse stagioni, sembra trovare stabilità con la denominazione Robins e sul campo, cosa più importante, ha un nucleo che può ancora dare tanto. Invece, i Red Sox del nuovo proprietario Harry Frazee sembrano essere semplicemente la squadra più forte della nazione, che in futuro verrà guidata dall'astro nascente del monte di lancio, il 21enne mancino Babe Ruth. In American League, dovranno guardarsi soltanto dai Chicago White Sox di Joe Jackson ed Eddie Cicotte. Chissà quante sfide appassionanti vedremo tra queste squadre nel prossimo decennio?
Spoiler alert: mmmh, più o meno.
Sono passati 102 anni.
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