In breve. Durante garasei delle World Series 1986.spikes_55 ha scritto:Come vi siete appassionati a questo sport?
Elaborando…
L’inerzia è il lanciatore partente di domani
Un uomo anagramma* incarnava perfettamente questo concetto. Intorno a sè aveva ventiquattro cadaveri con la morte nel cuore. Ventiquattro anime che erano arrivate fino sulla soglia del paradiso, ci avevano messo un piede dentro e poi il gran portone di bronzo si era chiuso con tale violenza di fronte a loro che li aveva spediti fino all’inferno.
Quello spogliatoio era un obitorio, gente che piangeva, altri che spaccavano quello che avevano in mano, alcuni sussurravano bestemmie, altri lanciavano accuse al cielo…come era potuto accadere? Come erano riusciti ad arrivare così in alto ed a ritrovarsi così in basso…due punti di vantaggio, due out, due strike, basi deserte, pubblico in silenzio…il tabellone luminoso che faceva già le congratulazioni (una delle gufate più clamorose della storia, potremmo dire se credessimo nella superstizione) – non c’era nulla che potesse far intuire la valanga che si sarebbe scatenata in pochissimi minuti.
Ho aperto la lettera e all’interno c’era un biglietto con qualcosa di scarabocchiato sopra.
Dopo vent’anni avevo in mano l’autografo di quell’uomo anagramma, vergato con mano mancina. Procuratomi, e lo ringrazio ancora, da Renè.
Vent’anni prima una pallina battuta da Mookie Wilson rotolava fra le gambe di Bill Buckner.
Era la sesta partita delle World Series del 1986 e nella prima metà del decimo inning i Red Sox avevano segnato due punti per prendersi un vantaggio di 5-3. Poiché guidavano la serie (sui New York Mets) per 3 partite a 2 erano a solo tre out dal vincere il loro primo campionato dal 1918, sessantotto anni prima. 1918!
Vidi quella partita praticamente per caso – aspettavo il GP di Australia di F1 – alla televisione sul canale delle forze armate americane (AFN) che allora ed anche oggi si riceve in alcune zone d’Italia (ora non si riceve se non con il decoder satellitare o forse neppure con quello, ma con l’esplosione di MLB TV e dello streaming sul web non ce n’è più neppure bisogno). Fu la mia prima partita di baseball in diretta in assoluto o che comunque ricordo. La mia vita (di bambino praticante ed appassionato di sport) dominata fino ad allora dal rugby, dalla Snaidero Basket Udine, dall’Inter, dall’Udinese e poi dai Celtics di Larry Bird fu rapita da questo gioco sconosciuto di mazze in legno e palle in pelle di cavallo (adesso solo di mucca) cucite con 216 punti di filo di cotone rosso.
Iniziai a seguire quotidianamente le vicende di questa franchigia distante 4000 miglia da casa mia. Ne lessi la storia. Prima di internet, sapete tutti cosa voglio dire. Recuperare le informazioni ora è diventato molto più facile, ci sono addirittura i forum, i social network per discutere delle proprie passioni. Nei primi anni riuscii a coinvolgere un compagno di classe ed amico (lo stesso col quale sono andato a Boston nel 2001 e nel 2004). Ma trovare altri tifosi di baseball o dei Red Sox era impossibile.
Quando siamo arrivati in America, o meglio a Boston, nei due nostri viaggi i locali si sono stupiti che seguissimo così assiduamente una squadra tanto lontana sportivamente, geograficamente e culturalmente dall’Italia. Ma ormai eravamo malati cronici, non curabili.
I tripli, i doppi, i lungo linea, le battute che rotolano in giro per il campo inseguite dagli esterni. La palla curva. Le partite di giorno. I Cubs. La distinzione tra American League e National League. La tradizione.spikes_55 ha scritto:Cosa ne apprezzate maggiormente?
Circa 162. A volte ne cancellano una per pioggia.spikes_55 ha scritto:Quante partite guardate all'anno della vostra squadra?
Il pc ormai si accende da solo. Su NESN ci sono Don Orsillo e Jerry Remy, simpaticissimi. Mi piaceva anche moltissimo ascoltarle alla radio con Joe Castiglione. Anzi all’inizio c’era solo la radio.spikes_55 ha scritto:Qual è il vostro modo di seguire la partita?
Il baseball non è uno sport, è un passatempo. È il sottofondo dell’estate. Come già detto è poesia, arte, romanzo, chiacchiere, aneddoti, dramma, passione, follia, orgoglio, arroganza, finzione, presunzione, occhio, tempismo, velocità, potenza, furbizia, ripensamento, infortuni, movimenti violenti, scontri al piatto, palle, guanti, mazze, calzettoni alti, scarpini con gli spilli e tanti sputacchi. Credo sia la differenza maggiore con gli altri sport, in nessun’altro sport si sputa così tanto. Scherzo.spikes_55 ha scritto:C'è una differenza di approccio con questo sport rispetto ad altri sport che vi interessano?
È molto più di uno sport, è un pezzo di vita, e se la vita vi annoia, peggio per voi.
I sabermetrici lo hanno reso più scientifico di ogni altro sport, lo hanno vivisezionato ed analizzato. È oggi studiato più delle orchidee della foresta amazzonica e dei gorilla di montagna. E si capisce davvero moltissimo di quello che avviene, ma resta fatale che la fortuna, o il caso, abbiano un’importanza decisiva. Devi prendere tutto come fosse una gran lotteria dove ogni tanto accade qualcosa che era stato previsto e qualcuno se ne vanta. Ma anche a lui ad ogni lancio si ferma il cuore in gola, perché tutto può succedere.
Il football è scientifico, atletico, spettacolare, eccitante. Non potrei vivere senza NFL. BB ha portato i Patriots dove nessuno li aveva mai portati.
Il basket è veloce, razionale, intelligente, thriller. Il primo amore. Bill Russell non si discute.
Il torneo NCAA è purezza cestistica.
L’hockey è forza, violenza, equilibrio, tecnica. I Bruins sono una religione.
Il calcio (inglese) è emozione, canti, correre, tirare, segnare, pressare, altri canti, altre corse, fare 3-2, pareggiare 3-3, fare 4-3. Giocare a calcio senza pensarci troppo.
Le corse di cavalli – Grand National, Triple Crown – sono l’unione unica uomo-cavallo portata a livello altissimo. Lo so che il Palio di Siena non è una corsa, ma la includo qui, è un altro pezzo di vita. Il tempo che precede la mossa non è noioso, è vitale, funzionale a quei tre minuti di vita senese.
Formula Uno e MotoGP sono industrie dove operano degli artisti: Valentino, Lauda, Senna, Prost.
Il tennis è finito dopo McEnroe. Il golf ha quattro tornei all'anno.
Poi ci sono gli sport veri: atletica, scherma, lotta, ginnastica, poi pallavolo e pallanuoto. Il mitico ciclismo, nonostante tutto quello che gli hanno fatto.
I baffi di Villanueva sono inverosimili, sto appunto guardando i Cubs. A Chicago pioviggina.
Scrivo, caffè, compiti, pipì, leggo. Oppure mi rilasso sulla poltrona in attesa dell’inning successivo.spikes_55 ha scritto:Ed infine..cosa fate tra un inning e l'altro?!!!
In effetti c’è tempo anche tra un lancio e l’altro per fare mille cose. Ma nelle partite decisive e nei momenti importanti non faccio nulla, guardo ogni dettaglio, è troppo bello.
Le pause degli sport americani sono importantissime. Nel calcio non si fermano mai. Se ti scappa, se suona il telefono, rischi sempre di perderti un gol. Poi finisce 1-0 e ti sei perso il momento più importante.
*Bruce Hurst ovviamente è l’anagramma di B Ruth Curse.