Mi sovviene, e magari non interessa a nessuno, che il 17 ottobre di dieci anni fa eravamo letteralmente a pezzi. È solo narrativa*, ma visto che dal 30 settembre ad oggi tutto quello al quale stiamo assistendo viene definito frutto di una mal-organizzata casualità (che poi i giornalisti trasformano in narrativa), beh… almeno questa sembra vera e propria narrativa.
Sono passati dieci anni, e ne erano passati diciotto prima del 2004, e 86 prima ancora. Ma io non c’ero nel 1918 o nel 1919, lo giuro.
Il 1919 in effetti fu un anno orribile per la città. Iniziò male e finì peggio. La bomba di melassa. Il 15 gennaio esplose un serbatoio di melassa che conteneva due milioni e mezzo di galloni della sostanza appiccicosa. Sembra una roba da cartoni animati. Chi ha incastrato Roger Rabbit, ma fu davvero un autentico disastro. Il serbatoio, davvero enorme, esplose ed un fiume di melassa si riversò in Commercial Street e da qui in tutto il North End a 60 km all'ora, un'onda alta 7-8, forse 10 metri. Morirono 21 persone e 150 restarono ferite. Case furono divelte dalle loro fondamenta, un treno deragliò, la ferrovia sopraelevata si incrinò. Fu una punizione severa per la città di Boston. La melassa serviva per fare l’alcool. Il serbatoio era stato riempito da poco. Ma, e sembra incredibile (narrativa?), il giorno dopo, il 16 gennaio 1919§, iniziava il Proibizionismo. Per davvero!
E la melassa? Serviva
anche per fare alcool per uso industriale.
Il 26 dicembre 1919 HF vendette Babe Ruth agli Yankees. Aveva battuto 29 home run, un record incredibile. Per davvero! E lui lo vendette. Per soldi.
E così non erano andati alle World Series fino al 1946. Distrutta una franchigia (con undici trade tutte verso New York). Undici! E costruita una dinastia. Mai fidarsi dei New York Yankees.
Dopo una imbarazzante sconfitta per 19-8, i Red Sox (sotto 3-0 nell’ALCS contro gli Yankees) scendevano in campo a Fenway con Tito che diceva “Cominciamo con il vincere questa sera” e Kevin Millar che diceva a Yawnessy “Non lasciateci vincere questa sera perché abbiamo Petey domani, e Schill in gara sei. In garasette tutto può succedere. Possiamo mettere te in seconda base in garasette.” E Yawnessy prendeva nota. HAHAHAHA!
Millar batteva il pugno nel guantone e diceva “Don’t let the Sox win this game! Don’t let the Sox win this game!”
Della serie una partita alla volta. Ma lui pensava già a garasette.
Ed io ci credevo? Forse? Non lo so.
So che erano state lunghissime nottate. Specie quella di garatre. Crederci? Aspettarsi la rimonta impossibile? Certo, dopo il 19-8 era davvero dura. Ma domani si gioca. Baseball. Si gioca sempre. Ci si appende a quello. Ed è pur sempre 50-50, sempre.
Dopo la vittoria in garaquattro (rubata e punto di Roberts, salvezza bruciata da Rivera e walk-off di Big Papi) c’era almeno la certezza di giocarsi un’altra carta. E dopo la quinta (ancora punto di Roberts, ancora salvezza bruciata da Rivera ed ancora walk-off di Big Papi), c’era un po’ di tensione, anche positiva, in certi frangenti. Che faranno con la caviglia di Schilling? La cucirono. Come le ricamatrici dell’isola di Burano. E forzarono garasette.
Prima di garasette l’unico pensiero che mi sosteneva era: pensa come si sentono gli Yankees adesso! Li spazzarono via con una serie di fuoricampo. Quattro vittorie in quattro giorni.
Io tifavo, quello era importante, io ho sempre tifato dall’estate 1986 in poi. E sognavo rimonte impossibili. Sullo 0-3 andai a rivedere la stagione regolare. E trovai che ne avevano vinte quattro in fila. A luglio forse, tre contro gli White Sox ed una contro gli Yankees, credo. Non guardo neppure, ma so che ne vinsero quattro in fila ad un certo punto, quindi era ri-fattibile.
E poi, dopo garasette, gli scribi non sapevano che cosa scrivere. Non era previsto sovvertire l’inevitabile.
Mi spiace un po’ per chi non era tifoso dei Sox prima del 2004. Ma almeno non sono vecchi come me.
E mi sovviene che quando iniziai a seguire il baseball, i campioni del mondo in carica erano i Royals.
E quindi speriamo si ripetano.
https://www.youtube.com/watch?v=n8Rh40ciRlU" onclick="window.open(this.href);return false;
*narrativa: Schilling –
Schill in Game Six – Bloody SCHILLinGameSix
I am Schilling, you are schilling, he is schilling, we are schilling, you are schilling, they are schilling.
§il 16 gennaio 1919 il Nebraska divenne il trentaseiesimo stato a ratificare il proibizionismo, garantendo così il passaggio a legge federale, che il Congresso votò il 28 ottobre. Il 17 gennaio del 1920 il proibizionismo era in vigore in tutti gli Stati Uniti.