Profondo Baseball

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Re: Profondo Baseball

Messaggio da kalle » 06/04/2012, 16:01

grazie a tutti,
ieri guardare i reds è stata dura, prima Boone con la sciarpa del milan...poi Hanigan e il ricordo di quella frase della Zebra "ma quel maiale ci deve sempre fare il culo?"

un opening day agro-dolce.

ma so già che sto meglio di tutti i tifosi dei red sox e indians.....

oggi tocca a me!

che corey pattersson sia con voi (ora è con me per chi non lo sapesse...)

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Re: Profondo Baseball

Messaggio da Flix86 » 08/04/2012, 2:35

Anche io sono senza parole...ed è giusto così!

Grande post!

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Re: Profondo Baseball

Messaggio da joesox » 15/04/2012, 23:13

Our liberty depends on the freedom of the press, and that cannot be limited without being lost (Jefferson)

Republicans declared the Capitol attack on Jan. 6 to be "legitimate political discourse"

Masataka era il suo nome (Ender Wiggin)

 

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Re: Profondo Baseball

Messaggio da Rocky » 18/04/2012, 15:03

In Jamie Moyer’s first game as a Major Leaguer, he beat Steve Carlton.

In Steve Carlton’s first game as a Major Leaguer, he relieved Bob Gibson (well, Gibson started the game).

In Bob Gibson’s first game as a Major leaguer, Stan Musial got two hits.

In Stan Musial’s first game as a Major Leaguer, he got two hits off Jim (Abba Dabba) Tobin.

In Abba Dabba Tobin’s first game as a Major Leaguer, Paul Waner got two hits.

In Paul Waner’s first game as a Major Leaguer, he walked against Flint Rhem.

In 1924 Flint Rhem -- who had thrown a no-hitter in the Western League -- was brought to the big leagues by Branch Rickey.

Branch Rickey’s first big signing was George Sisler.

In George Sisler’s first season, he was teammates with Bobby Wallace.

Bobby Walace played his early years for the Cleveland Spiders. His most prominent teammate was Cy Young.

Wouldn’t it be great if Jamie Moyer won the Cy Young?

http://joeposnanski.blogspot.it/2012/04 ... moves.html

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Re: Profondo Baseball

Messaggio da joesox » 10/06/2012, 15:08

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Re: Profondo Baseball

Messaggio da joesox » 13/06/2012, 2:07

Merita questo topic

Lady Kromfel, Kromfel e Shilton ON THE Road

Magari non interessa a nessuno, ma qualcuno mi ha chiesto le tappe del nostro tragitto, quindi butto giù due righe.

Intanto un grazie a Kromfel, compagno di viaggio straordinario, che si è sobbarcato visto il mio scarso inglese il compito di essere il vero faro di questa vacanza.
Ci siamo intesi perfettamente e siamo riusciti ad andare in piena sintonia per tutta la durata della vacanza, perfetto.
Un grazie anche alla signora Kromfel, sempre disponibile ai nostri capricci. L'eroina si è vista cinque partite live, ci ha sentito parlare di baseball ad ogni ora, ci ha visto fare gl idioti quando imitavano i cronisti Yankees (see aaaaa) e il maledetto Hawk Harrelson (you can put it on the board.....yesss........) per strada, ci ha sentito parlare un minuto sì e l'altro pure di Royals, di football, di Packers, di Nba. Insomma per lei deve essere stata dura, chapeau for ever.
Noi abbiamo risposto facendo un minimo ma proprio un minimo di turismo, e per lei è bastato.
Tralasciamo il fatto che si è comprata più merchandising lei di noi :forza: :forza:

Inanzitutto voglio segnalare che il viaggio è venuto così come l'avevamo previsto, siamo riusciti in questi mesi a costruirlo tassello dopo tassello fino a comporre un puzzle perfetto, se pensate che lo abbiamo fatto visti i costi telefonici e visto che skype ci fa cagare :truzzo: solo su gmail direi che siamo stati bravi, e alla fine ce lo siamo meritati. Costruirlo così passo dopo passo è stato magnifico.
Alla fine non è stata una vacanza, ma un viaggio, come sempre accade quando vado negli Usa, alle volte massacrante, stancante, con spostamenti lunghi che dovevano essere però più brevi possibili, con momenti di stanchezza clamorosa (l'ultima sera io ho alzato bandiera bianca e mi sono messo nel letto per quasi 12 ore, considerate la mia età e il fatto di avere un calcolo renale in groppa, sono stato eroico dai, ho dato tutto :thumbup: ).
Stancante ma enormemente gratificante ed emozionante.

Ecco le nostre tappe:

Day 1
Viaggio lunghissimo, per me Milano-Francoforte, per loro Istanbul-Francoforte, poi fino a Chicago O'Hare, atterraggio in un clima che più invernale non si può, con una pioggia battente. Da lì con le ultime energie rimaste trasferimento con la metro fino a Chicago Midway e seguente volo interno per Kc, dove arriviamo pure qui con un aria gelida,ma finalmente negli Us.

Day 2
Grazie alle gentilezza di un tassista facciamo un piccolo giro panoramico di Kc. Kansas City appare ai più una citta piuttosto anonima, e in effetti così è, ma a noi piace molto :biggrin: . In effetti se si esclude la Country Plaza, agglomerato di negozi e ristoranti con un bel parco accanto non c'è veramente molto altro. Tutti molto sorpesi quando scoprivano che eravamo lì per turismo e per i Royals. Il primo abbondante pranzo americano ci ha fatto da apripista alla prima emozione, la prima partita al Kauffman dove siamo giunti tre ore prima, per non perderci un attimo. Abbiamo fatto bene, le foto le avete viste e il 2-0 finale con tanto di fuochi d'artificio conditi dall'atmosfera meravigliosa del ballpark ci ha fatto tornare in albergo felici.

Day 3
E' il giorno del gameday visto sotto le tanto desiderate fontane e la mattinata scivola via nella preparazione del tanto richiesto cartello playit. Il pomeriggio è bellissimo, nonostante Hochevar e la batosta, tanto bello e caldo che nemmeno ci accorgiamo di esserci completamente scottati, con le conseguenze che portiamo ancora oggi. Da due giorni prima all'atteraggio è cambiato tutto, un caldo pazzesco che però non ci ferma. Persa gara due ci consoliamo con un giro serale di Kansas City, sempre in zona Country Plaza, pronti per ricaricare le pile per il rubber game.

Day 4
E' il giorno che ci vedrà lasciare Kansas City e il Missouri. Quindi al mattino ritiro auto a noleggio con conseguente varo di Krom alla guida americana. :biggrin:
Arriviamo allo stadio con l'incubo rainout ma per fortuna il cielo ci aiuta, solo nuvole (forse ci volevano il pomeriggio prima) e altra vittoria per 2-0 che chiude la nostra fantastica esperienza al Kauffman. Non c'è tempo per gioire, con l'emozione ancora in corpo c'è da partire ed avvicinarsi il più possibile a Milwuakee, che è la nostra prossima tappa.
Parte quindi il lungo trasferimento che noioso non sarà visto quello che ci riserva il paesaggio, la gente, etc... è un continuo girare la testa per scoprire qualcosa. Chiudiamo la serata a Des Moines, con l'incredibile ricerca di un motel passando da quelli cari che in realtà sono quelli vivibili e alla fine pure abbastanza economici (ma ci voleva il termine di paragone :laughing: ) a quelli in cui nemmeno un assassino metterebbe piedi, quelli in cui è probabile che sia tu ad essere pagato. Alla fine la figura di m....è completa quando torniamo al primo motel che avevamo bocciato per essere fuori budget :stralol: :stralol:
Chiusura con io e Krom a cena in un bar sportivo di Pleasant Hill, cittadina in cui abbiamo scoperto se vogliamo ci sono tatuaggi e droga :yahoo:

Day 5
Un lungo, lunghissimo attraversamento dell'Iowa. Stato verde, verdissimo che ti fa sentire nel cuore dell'America. Tentiamo di visitare le Amana (che però devi pronunciare iiimeeenee altrimenti non ti capiscono, giusto Krom?) colonies ma ci riusciamo a metà. Il vero scopo della giornata è per Krom e signora il mangiare la pizza a stelle e strisce. La mia esperienza gli suggerisce di lasciare stare, ma alla fine cedo anche io scegliendo il male minore, una fantastica Pizza Cheese. Kromfel invece è fortunato a raccontare ancora quello che ha mangato, io mi rifiuto di scriverlo, magari lo farà lui se avrà il coraggio di raccontare.
A serata inoltrata giungiamo finalmente a Milwaukee, in un Days Inn dalla curiosa popolazione. Scoprire che c'è una security con occhiali da sole a tarda notte, con un beretto di lana, con le manette legate ai pantaoni, seduto, sui gradini di fuori, che ride da solo non è questa grande consolazione. Ma siamo a Milwaukee, cittadina anche questa graziosa ma piuttosta tranquilla, e per la serata ci facciamo bastare la prima visione del Miller Park.

Day 6
E' il grande giorno, the big tuesday come l'abbiamo ribatezzato. E' uno di quei giorni che ricorderai per tutta la vita perchè andiamo (a due ore di distanza) a Green Bay in visita al Lambeau Field. L'emozione e la gioia è talmente tanta che non riesco a scrivere altro, me la devo tenere per me. Sappiate che non lo dimenticherò. Quindi via di corsa, altre due ore per Milwaukee, otto minuti di riposo e via al Miller Park per vedere Cubs-Brewers, in cui i birrai saranno massacrati. Il Miller Park è stupendo, ma ovviamente non puoi entrarci nel cuore come il ballpark reale. A fine partita a Milwaukee paiono tutti completamente ubriachi. Torniamo a letto con la felicità che hai quando sei bambino ed arriva Babbo Natale, priceless.

Day 7
Dovrà pure iniziare la parte turistica, quindi al mattino visita al lungo lago di Milwaukee, dove la pace e la tranquillità regnano sovrane e ultimo trasferimento prima di mollare la macchina a Chicago, anche qui due orette che però filano via lisce.
Il pomeriggio dopo aver preso possesso dell'albergo di Evanston (che viste le dimensioni di Chicago rimane piuttosto lontano) assaggiamo la città e downtown ci mozza il fiato, una meraviglia.

Day 8
E' il giorno che dedichiamo più alla città, sempre rimanendo più o meno in centro, l'Apple Store :biggrin: , una gita sul fiume omonimo di circa un'oretta, il Millenium Park e molta molta strada sotto i piedi. Ma volete andare allo stadio anche stasera? Ma no dai.....due minuti dopo si stava già organizzando il Comiskey Park (mi piace chiamarlo così) per la partita con i Jays. Essendo quasi in fondo alla città bisogna muoversi presto e così facciamo, ma questo ovviamente ci farà anche arrivare (Dio benedica il walkoff) in albergo molto tardi incrociando facce poco raccomandibili in metropolitana. E' stata alla fine la partita che abbiamo goduto di meno, un pò perchè stanchi morti, un pò perchè il Cellular Field è un bel ballpark di quelli classici ma l'atmosfera non era granche. Un pò perchè visto che siamo alla fine della vacanza siamo andati di economia, 10 dollari e via con l'upper deck con tanto di posto cambiato perchè era un viavai di schifezze immonde dal punto di vista del cibo, ci veniva da vomitare. Allora su quasi in ultima fila, dove comunque vi assicuro che si vede benissimo, così almeno pure stanchi ci godiamo il match. Al diavolo però,era la quinta partita in otto giorni, andava fatta anche questo e ne siamo felici.

Day 9
ultimo giorno: ancora centro Chicago alla ricerca di regali che mai abbiamo fatto (Zippo :thumbup: :thumbup: ) con la morte nel cuore e un filo di depressione visto che la vacanza sta finendo e visto il viaggio lunghissimo che ci aspetta al ritorno. Infatti io alla sera crollo miseramente e finalmente lascio la coppia sola (meno male diranno loro :truzzo: :truzzo: ).


Questo è quanto, parlo per me, io sono tornato stanco ma con una gioia e una felicità dentro che non vi dico, non me ne frega nemmeno di rientrare in ospedale tra due giorni per il maledetto calcolo. Volevo farlo questo viaggio, ci credevo, l'ho voluto e l'ho fatto :thumbup: :thumbup:

God Bless America
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Re: Profondo Baseball

Messaggio da shilton » 13/06/2012, 11:44

Grazie Joe, un onore entrare in questo topic.
Anche se i tuoi racconti sono leggermente diversi :gogogo:
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Re: Profondo Baseball

Messaggio da pelato » 13/06/2012, 19:45

:applauso: :applauso: :applauso: :notworthy: :notworthy: :notworthy:

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Re: Profondo Baseball

Messaggio da joesox » 27/08/2012, 23:55

joesox ha scritto:Saturday Night Rocket

Ultimi in classifica di tutta la MLB (40-88 .313), ultimi come pubblico, per svegliare le genti, gli Astros stanno pensando al Rocket.
Ebbene sì, il 50enne texano potrebbe ritornare sul monte.

Roger Clemens ha lanciato molto bene sabato sera per una squadra dell'Atlantic League (lega indipendente): 3.1IP, 2H, 0R, 0BB, 2SO.
"I probably overextended myself a little bit," Clemens said after the game.
Il solito sborone, ma non poteva lanciare solo tre inning?

Naturalmente the Rocket cercava soltanto di eguagliare la prodezza dell'astronuata.

Giovedi sera infatti, due giorni prima, Bill Lee, 65enne, aveva cominciato la sua partita eliminando i primi dieci (3.1IP 0H 0R 0BB 0SO) battitori affrontati. Un singolo (linea pulita a destra) del seconda base Kalaika Kahoohalahala era riuscito a spezzare il perfecto. Ma Lee aveva ripreso ad eliminare i battitori di Maui Na Koa Ikaika senza eccessivi problemi. Il problema era che la sua squadra, i San Rafael Pacifics, allenati dal grande Mike Marshall, non segnava. Siamo nella North American League (lega indipendente). Dopo quattro inning il punteggio era ancora di 0-0. Nel quinto Lee era in trouble. Entravano uno, due, tre punti e Marshall andava sul monte per fermare l'emorragia. Ma Lee si rifiutava di uscire.

Restava al suo posto. Ed il grande mancino completava la sua partita, nove inning, complete game, 94 lanci (69 strike).
Grazie all'esplosione dell'attacco dei Pacifics, per Lee c'era pure la W, un trionfale 9-4.
Per Lee gioia anche al piatto: un singolo ed un RBI. Su sua specifica richiesta i Pacifics avevano rinunciato al DH. Lee batteva nono.
E' naturalmente record: il più vecchio di sempre con una vittoria in un campionato professionista.
Record precedente: 63 anni, Bill Lee, chi altrimenti, in una lega indipendente in Massachusetts, una paio di anni fa.


Postgame

"Taking everything into consideration, that might have been the greatest performance I've ever seen on a baseball field," Marshall said. "I'm stunned. I can't believe what I just saw."

"He threw 100 pitches in batting practice" on Wednesday, Marshall said. "He's the only guy the whole season to go all nine, and the rest of these guys are in their 20s." Told that, Lee said, "They don't have as many pitches as I do."

"I just solidified myself as the best old guy on the planet," said Lee.

Altro che the Rocket!


Bill Lee e Roger Clemens sono uniti da una "disavventura" comune.
Erano sul monte in World Series clinchers per i Red Sox.

22 ottobre 1975 - Garasette (Cincinnati at Boston)

REDS: Pete Rose-Joe Morgan-Johnny Bench-Tony Perez-George Foster-Concepcion-Griffey-Geronimo- Gullet P

RED SOX: Bernie Carbo-Denny Doyle-Yaz-Fisk-Fred Lynn-Petrocelli-Dewey (Dwight Evans)-Burleson- Bill Lee P

Non male.
Due armate.
I Sox non vincono le serie dal 1918 (57 anni), i Reds dal 1940 (35 anni).

Lee comincia con sei out. Anzi, come si diceva un paio di giorni fa, l’asino di Foster sbatte un singolo contro il muro e finisce out in seconda su assist di Yaz. Nel terzo lo aiuta un double play. Dopo tre inning ha affrontato dieci battitori. I Sox fanno 3-0 nella parte bassa del terzo inning con due singoli, quattro BB e tre SO.

Nonostante un singolo, un errore della difesa ed una base rubata, Lee entra nel sesto alto sempre avanti 3-0. Il sesto si rivela l’inning chiave. Pete Rose batte un singolo. Joe Morgan vola a destra. Johnny Bench, su conto 0-1, batte una rimbalzante a Burleson, assistenza in seconda a Doyle e tiro in prima. Tiro che erra e Bench salvo in seconda. Era un perfetto doppio gioco! Tony Perez la batte sopra il Mostro Verde e fa 3-2.
Lee chiude il sesto con una volata di Foster.

Nel settimo con un out, Lee concede una BB a Griffey. Darrell Johnson, il manager, decide di toglierlo. Lee ha solo 80 lanci! Roger Moret concede il 3-3. I Sox metteranno un singolo uomo in base in tre inning e nella parte alta del nono i Reds faranno 4-3, vincendo le World Series. Ultimo out di Yaz. Che farà anche l’ultimo out anche nello spareggio con gli Yankees del 1978.


25 ottobre 1986 – Garasei (Boston at NY Mets)

Sox avanti 3-2 nella serie. I Mets hanno Strawberry, Gary Carter, Keith Hernandez, i Sox hanno Wade Boggs e Jim Rice. Quinto batte Dewey, che c’era anche nel 1975.

Roger Clemens in sette inning ha concesso 4 valide, ha 8 SO, e due punti, ma un punto è entrato per errore della difesa. Errore proprio di Dewey che, nel quinto inning con i Sox avanti 2-0, permette a Ray Knight di arrivare in terza. Sul doppio gioco seguente, indotto benissimo da Clemens, Knight segna e fa 2-2. Se fosse rimasto in seconda, sarebbe solo arrivato in terza e non avrebbe segnato.

Dopo sette inning Sox avanti 3-2. Clemens ha 134 lanci. Chiede lui di uscire? Ha una vescica? Decide John McNamara. Chiama il closer, Calvin Schiraldi. Nell’ottavo entra il 3-3, nel decimo alto i Sox segnano due punti. Nel decimo basso i Mets ne segnano tre, con due out, un lancio pazzo ed un errore.


Destini comuni.
Settimo inning.
Un punto entrato per errore.
Un doppio gioco nel punto decisivo.
I Sox avanti 3-2.
Le serie a portata di mano.
Un pitcher che viene tolto.
La sconfitta di uno.

E adesso, nella stessa settimana, uno lancia a 50 anni e l'altro a 65 anni. Wow!
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Re: Profondo Baseball

Messaggio da cernottantasei » 29/08/2012, 0:19

Grazie Joe :notworthy: :notworthy: :notworthy:

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Re: Profondo Baseball

Messaggio da Rocky » 31/08/2012, 16:02

http://sportsillustrated.cnn.com/vault/ ... /index.htm

Mike Trout, su SI. Articolo di Tom Verducci. Forse non è proprio "profondo baseball", ma merita lo stesso.

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Re: Profondo Baseball

Messaggio da garylarson » 03/09/2012, 8:52

http://www.nytimes.com/2009/05/16/books/16kero.html
Conoscevate il Kerouac pionere del fantabaseball ?

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Re: Profondo Baseball

Messaggio da gex » 03/09/2012, 20:37

Il tributo di Joe Posnanski a Mac Thomason.

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Re: Profondo Baseball

Messaggio da joesox » 28/09/2012, 7:25

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Re: Profondo Baseball

Messaggio da joesox » 30/09/2012, 10:36

Darwin Barney ha la chance di battere il record di Placido Polanco, 142 partite consecutive in seconda base senza errori.

E’ l’ottavo inning e la sua squadra è sotto 5-3. Mancano quindi tre soli out, a meno di una rimonta che mandi la partita agli extra inning. C’e un uomo in seconda. Justin Upton batte una palla caldissima proprio verso la seconda base. Barney con ottima reattività arriva sulla palla, che sta andando verso l’esterno centro, la raccoglie e spara in prima. Ma il corridore è veloce, l’inerzia di Barney sulla giocata lo spinge lontano dalla prima, il tiro è difficile. Sicuramente sarà una valida, Upton è veloce. Il prima base Anthony Rizzo vede il tiro di Barney e si rende conto che rimbalzerà. Si piega ma la palla gli schizza sotto il guanto beffarda. Salvo!

L’ironia della situazione è che Upton comunque riceve una valida, quindi la giocata era davvero al limite e la striscia di Barney è salva.

Il corridore in seconda, avanzato in terza sulla palla battuta, corre a casa per il punto quindi c’è un errore da assegnare. Ovviamente va a Barney che vede la sua striscia spezzata sul filo del traguardo. E la possibilità del record in frantumi.

Barney, dopo la partita, ha detto che non ha mai pensato di prendere la palla e non tirare. Avrebbe potuto farlo. Ma ha cercato l’out.
E' stato stupido, o forse insensato, avrebbe potuto fare il vigliacco?

No, Barney è un coraggioso, Barney gioca per i Chicago Cubs.



The true beauty lives in the chase, not in the prize.
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