New York Mets

Topic monotematici squadra per squadra!
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Messaggio da pelato » 14/10/2011, 18:17

NEW YORK METROPOLITANS
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2 Times World Champions

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Il blog italiano dei NY Mets
Le minors dei Mets



I NOSTRI ANTENATI


Brooklyn Dodgers

ImmagineI Brooklyn Dodgers iniziarono la loro lunga storia nel 1890 con il nome di Bridegrooms, fino all'adozione del loro nome definitivo nel 1931.

Cuore ed orgoglio di un intero quartiere prima e di un'intera comunita' dopo, gli Electric Blue giocarono ben 9 volte le World Series, vincendone, purtroppo solamente una nell'indimenticabile 1955, contro gli odiati cugini di New York, gli Yankees.

Il loro covo fu per 44 anni il mitico Ebbets Field, la cui configurazione esterna e' stata ripresa oggi nel nuovissimo stadio dei Mets, il Citi Field.Immagine

Ben 39 giocatori di Brooklyn sono diventati Hall of Famer ma di loro uno su tutti, Jackie Robinson, l'uomo che cambio' il pensiero nel baseball, il primo uomo di colore che entro' a far parte ,dell'allora parecchio razzista, massima lega del baseball.

Il suo numero, il 42, e' stato infatti ritirato dalla Lega e nessuna squadra lo potra' mai piu' usare.
A Jackie Robinson, I Mets, hanno dedicato l'atrio d'entrata del ballpark, la "Jackie Robinson Rotunda".
Nel 1955 inizio' a Brooklyn, la carriera di uno dei piu' grandi pitchers di tutti I tempi, Sandy Koufax, che trovo' la sua consacrazione nei Dodgers ma gia' targati Los Angeles, negli anni a venire.

La miglior stagione fu quella del 1953 con 105 W e 49 L, la peggiore quella del 1905 con 48 W e 104 L.
I Dodgers vennero venduti nel 1958 e passarono da Brooklyn a Los Angeles, gettando nello sconforto una miriade di tifosi. Che ritrovarono fede e speranza con la nascita dei nostri beneamati New York Metropolitans nel 1962, a cui donarano anche uno dei due colori sociali, l'Electric Blue.

Oggi a Brooklyn il baseball e' rappresentato dai Cyclones che giocano in A e fanno parte dell'organizzazione dei Mets. Il loro ballpark e' a ridosso della spiaggia di Coney,divenuta famosa per la scena finale del film "The Warriors".


New York Giants

ImmagineI New York Giants prendono vita nel 1883 con il nome originale di Gothams, divenendo Giants due anni dopo.

Nella loro lunghissima storia, vincono per 5 volte le World Series in ben 15 partecipazioni, l'ultima nel 1954.

Acerrimi rivali degli Yankees non solo per la rivalita' cittadina, condivisa anche con I Brooklyn Dodgers, ma anche perche', a differenza dell'isolana Brooklyn, I Giants appartenevano anche allo stesso distretto, infatti il loro mitico ballpark, il Polo Grounds, distava poche centinaia di metri dallo Yankee Stadium. Immagine

Il loro giocatore piu' conosciuto e famoso e' stato, probabilmente, Willie Mays, fortissimo OF di colore che ha seguito le orme del suo piu' illustre predecessore, cioe' Jackie Robinson dei Dodgers.

La migliore stagione degli arancioneri fu quella del 1904 con 106 W e 47 L, la peggiore quella del 1943 con 55 W e 98 L.

Nel 1957, l'allora proprietario dei Giants Horace Stoneham, decise di portare la franchigia a S. Francisco, provocando la rivolta dei suoi numerosissimi fans.

Fans che si ritrovarono 5 anni dopo a far ribattere I loro cuori per una squadra del tutto nuova, voluta e creata da William Shea, I New York Metropolitans cui I Giants, oltre ai tifosi, lasciarono in dono anche uno dei loro due colori sociali, l'arancione e soprattutto il logo che era loro appartenuto per 74 lunghi anni.




E nel 1962, grazie all'intraprendenza di William Shea, prese nuovamente vita il sogno piu' povero e idealista di New York.

Questo sogno vive tuttora nei cuori di milioni di persone sparse per il mondo.

Questo sogno, da 50 anni si chiama New York Mets, il cuore della New York sicuramente meno vincente ma di sicuro piu' sorridente.




I TITOLI
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2 WS 1969 - 1986
4 NL Pennants - 1969 - 1973 - 1986 - 2000
5 NL East - 1969 - 1973 - 1986 - 1988 - 2006



Retired numbers
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14 Gil Hodges
37 Casey Stengel
41 Tom Seaver
42 Jackie Robinson Retired by all of MLB
SHEA

Cy Young
Tom Seaver - 1969, 1973, 1975
Dwight Gooden - 1985

Rookie of the Year
Tom Seaver - 1967
Jon Matlack - 1972
Darryl Strawberry - 1983
Dwight Gooden - 1984

Golden Glove

Pitcher
Ron Darling - 1989

First base
Keith Hernandez - 1983-1988

Second base
Doug Flynn - 1980

Shortstop
Bud Harrelson - 1971
Rey Ordóñez - 1997–1999

Third base
Robin Ventura - 1999
David Wright - 2007–2008

Outfield
Tommie Agee - 1970
Carlos Beltrán - 2006–2008
Ultima modifica di pelato il 14/10/2011, 18:53, modificato 2 volte in totale.

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Re: New York Mets

Messaggio da pelato » 14/10/2011, 18:18

[align=center]BALLPARK[/align]


Nel corso della loro storia, i Mets hanno giocato in tre diversi stadi: il leggendario Polo Ground (stagioni 1961 e 1962), lo storico Shea Stadium (dal 1964 al 2008) e il recentissimo Citi Field.

Polo Grounds

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Il solo pronunciare il nome "Polo Grounds" fa brillare gli occhi a tutti gli appassionati di baseball, soprattutto Newyorchesi. In realtà, ci furono ben 4 Polo Grounds, tutti situati nella zona di Manhattan, che ospitarono, in tempi diversi, le partite casalinghe di New York Metropolitans (nulla a che vedere coi Mets odierni), New York Yankees, New York Giants e New York Titans (i futuri Jets della NFL).
Quando Dodgers e Giants salutarono New York per andare a cercare fortuna nella West Coast, New York, fino ad allora capitale del baseball con tre delle più famose squadre del tempo, si ritrovo senza una franchigia di National League. Cinque anni dopo, grazie alla buona volontà di un manipolo di uomini capeggiato da William Shea, la MLB assicuro' una nuova franchigia alla Grande Mela, che avrebbe debuttato assieme all'altro expansion team di quell'anno, gli impronunciabili Houston Colt 45's. L'expansion draft venne gestito maluccio dai Mets, che puntarono soprattutto su veterani con trascorsi in Giants e Dodgers, piuttosto che ingaggiare giovani promettenti. Come manager fu scelto Casey Stengel, che uscì dal ritiro per guidare una delle più imbarazzanti squadre della storia del baseball. Il povero Polo Grounds fu, suo malgrado, la casa di una delle tre peggiori squadre della storia del baseball moderno, che chiuse la stagione con un terribile record di 40-120. Proprio grazie a questa inettitudine, i Mets vennero presi in simpatia dal pubblico di New York, ed iniziarono ad avere un discreto seguito. L'anno seguente le cose non andarono poi tanto meglio: i Metropolitans finiro nuovamente ultimi con un record di 51-111, e a fine anno lasciarono il Polo Grounds, per trasferirsi nella loro nuova casa: il William A. Shea Municipal Stadium, meglio conosciuto come Shea Stadium.


Shea Stadium

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La parte centrale e più importante della storia dei Mets vede come protagonista lo Shea Stadium. Lo stadio sembra ricalcare, soprattutto agli inizi, la proverbiale sfortuna della squadra del Queens. Inizialmente fu progettato per essere un dome (cosa che spiega la forma perfettamente circolare dell'impianto) con una avveneristica copertura in vetro, ma due cose impedirono questa idea: la mancanza di fondi adeguati e il peso incredibile che avrebbe avuto la copertura, insostenibile dalla struttura del resto dello stadio. L'assenza del tetto fece emergere un altro problema, non di poco conto: lo stadio era situato infatti proprio sotto i sentieri di decollo e atterraggio dell'aeroporto LaGuardia di New York. Il rumore provocato dagli aerei, che passavano a bassa quota, era talmente forte da sovrastare le voci dei telecronisti e talvolta il gioco veniva interrotto per qualche secondo. Le prime stagioni allo Shea Stadium non furono per nulla esaltanti: la squadra continuo' a collezionare sconfitte su sconfitte, e subì persino un perfect game ad opera del pitcher dei Phillies, Jim Bunning, nel 1964. Eppure, qualcosa lentamente iniziò a cambiare, fino ad arrivare nel 1969, la stagione dei Miracle Mets. Le prime 41 partite non furono nulla di eccezionale, coi Mets che si ritrovarono con un record di 18-23. Ma a partire dalla 42esima partita stagionale, la squadra infilò un record pazzesco di 82 vittorie e 39 sconfitte, condito da una winning streak di 11 partite, ancora imbattuta al 2009. La stagione terminò col record di 100-62, a coronamento di una rimonta ai limiti dell'impossibile contro i favoriti Cubs. Nonostante l'ottima stagione però, i Mets erano dati per spacciati nella prima edizione dell'N.L.C.S. (si era infatti nel primo anno con la frammentazione divisionale in MLB), nella quale avrebbero dovuto affrontare i temibili Braves, campioni della National League West. I Mets ignorarono i pronostici e spazzarono via i Braves con un perentorio 3-0 (si giocò al meglio delle 5 partite). La favola dei Mets, secondo l'opinione comune, sarebbe dovuta finire lì. Per quanto sorprendenti, nulla avrebbero potuto contro i campioni dell'American League, i Baltimore Orioles guidati dal rude Earl Weaver. La prima partita sembrò dare ragione ai critici: Tom Seaver concesse 4 punti mentre i Mets riuscirono a segnare solo grazie ad una volata di sacrificio di Al Weis nel settimo inning a partita ormai chiusa. Nessuno avrebbe potuto immaginare che i Mets si sarebbero imposti nelle successive 4 partite, portando a casa una sorprendente vittoria. Dopo l'ultimo out, registrato da Cleon Jones, una folla festante e impazzita invase il terreno di gioco, travolgendo gli artefici dell'impresa più improbabile della storia del baseball moderno: i Mets erano campioni del Mondo.
Immagine Immagine

Roster dei Mets campioni del Mondo 1969
1 Bobby Pfeil - 3 Bud Harrelson - 4 Ron Swoboda - 5 Ed Charles - 6 Al Weis - 7 Ed Kranepool - 9 J.C. Martin - 10 Duffy Dier - 11 Wayne Garrett - 12 Ken Boswell - 15 Jerry Grote - 17 Rod Gaspar - 20 Tommie Agee - 21 Cleon Jones - 22 Donn Clendenon (MVP della World Series) - 24 Art Shamsky - 27 Don Cardwell - 30 Nolan Ryan - 31 Jack DiLauro - 34 Cal Koonce - 36 Jerry Koosman - 39 Gary Gentry - 41 Tom Seaver - 42 Ron Taylor - 43 Jim McAndrew - 45 Tug McGraw
Manager: 14 Gil Hodges

Per tornare a vedere del baseball di tale calibro, se si esclude la vittoria del pennant di National League nel 1973, i tifosi del Queens furono costretti ad aspettare 25 anni esatti. Nel 1986 i Mets vinsero di nuovo il titolo, scrivendo un'altra pagina di storia del baseball moderno...ma andiamo con ordine. La stagione regolare scorse tranquilla sul campo: i Mets vinsero agevolmente la National League East col record di 108-54, pareggiando (curiosamente) il record di 11 vittorie consecutive stabilito nel 1969. Fuori dal campo le cose andarono diversamente, coi giocatori spesso coinvolti in risse, come ad esempio quella che la notte del 21 Luglio costò l'arresto a Ron Darling (ora telecronista dei Mets), Tim Teufel, Bob Ojeda e Rick Aguilera. Inoltre, giovani rampanti come Dwight Gooden (partente della National League all'All Star Game di quell'anno) erano spesso tacciati di comportamenti inadeguati fuori dal campo. La N.L.C.S. del 1986 vedeva contro i Mets e l'altra franchigia nata nel 1962: gli Houston Astros. Le due squadre diedero vita ad una delle migliori serie di sempre, conclusasi grazie all'epica vittoria dei Mets per 7-6 in Gara 6 al sedicesimo inning: era di nuovo tempo di World Series, la terza volta dal 1962. Gli arancioblu avevano dominato, ma fra loro ed il titolo c'era un ostacolo non di poco conto: i Boston Red Sox guidati dal manager John McNamara, ambiziosi e determinati nella volontà di cancellare la maledizione del bambino una volta per tutte. Gara 1 e Gara 2, disputate allo Shea Stadium, furono ad appannaggio dei Red Sox, che così annullarono il fattore campo e portarono la serie a Boston: con due vittorie sarebbero diventati campioni. Ma i Mets reagirono, portando a casa Gara 3 e Gara 4 in territorio bostoniano. Nella fondamentale Gara 5, Dwight Gooden andò male e i Red Sox ne approfittarono, grazie al complete game di Bruce Hurst: la serie era ora sul 3-2, e due giorni dopo i Red Sox avrebbero avuto il primo match point allo Shea Stadium. La famosa Gara 6.
I Red Sox andarono subito avanti, un punto nel primo inning, un punto nel secondo. Nella parte bassa del quinti arrivò il pareggio dei Mets grazie a Ray Knight e Danny Heep. La partita sembrava non voler avere un vincitore: nella parte alta del settimo i Red Sox tornarono in vantaggio di 1 punto grazie all'errore di Ray Knight, nella bassa dell'ottavo arrivò il puntuale pareggio dei Mets tramite una volata di sacrificio di Darryl Strawberry. Nessuno riuscì a fare punto nel nono, così la partita si portò nel decisivo e famigerato decimo inning. La folla scatenata dello Shea Stadium, una sorta di decimo uomo in campo per tutta la partita, venne gelata dal fuoricampo di Dave Henderson e dal singoletto di Barrett che portò a casa Wade Boggs. I Mets riuscirono a chiudere l'inning senza ulteriori danni, ma la situazione era ormai disperata: sotto di due punti con soli tre out a disposizione. Al piatto si presentò Wally Backman, ma venne ritirato. Stessa sorte per il secondo battitore dell'inning, il mitico Keith Hernandez. Il duro prima base dei Mets, sconsolato, se ne andò direttamente nella clubhouse, si tolse la casacca e si preparò a lasciare lo stadio. Non aveva idea di quello che stava per accadere. Sul maxischermo in esterno destro apparve brevemente la scritta: "Complimenti Boston Red Sox, Campioni del Mondo 1986". Al piatto andò il catcher Gary Carter, che battè un singolo in esterno sinistro. "Non avevo voglia di diventare una domanda da quiz televisivo", disse anni dopo. Dopo di lui, il pinch hitter Kevin Mitchell. Anche Mitchell, come Hernandez, era già in borghese e stava prenotando un biglietto aereo per San Diego, dove risiedeva durante l'inverno, ma saputo della sua imminente apparizione al piatto fu costretto a rivestirsi velocemente. Anche Mitchell battè una valida, portando due uomini in base con due out. Al piatto c'era Ray Knight. Il pitcher dei Red Sox, Calvin Schiraldi, portò subito il conto sullo 0-2. Nel dugout di Boston erano tutti pronti a festeggiare, ma Knight battè il terzo lancio in esterno centro per un singolo: Carter fece punto, Mitchell andò in terza: New York si portò sul 5-4. Al piatto era il turno di Mookie Wilson. John McNamara, skipper dei Red Sox, chiamò in causa il lanciatore Bob Stanley, che rilevò Schiraldi. Dopo i primi tre lanci il conto era sul 2-1. Successivamente Wilson battè una pallina in foul: conteggio sul 2-2, Mets di nuovo all'ultimo out. Quinto e sesto lancio vennerò ugualmente mandati in foul. Poi accadde l'incredibile: un lancio pazzo. La palla rotolò fino al backstop, e Mitchell corse indisturbato a casa col punto del pareggio: 5-5. Lo Shea Stadium era una bolgia. I Red Sox increduli per aver buttato via il vantaggio. C'era ancorà Mookie Wilson al piatto. Dopo il lancio pazzo, il conto era pieno, 3-2. Il giocatore di colore dei Mets riuscì a mandare in foul altri due lanci velenosi, evitando l'eliminazione entrambe le volte. Il decimo lancio venne finalmente battuto in gioco. Una innocua ground ball dritta verso le mani di Bill Buckner, il prima base. Chi scrive non è in grado di raccontare quello che accade dopo, perciò lascia la parola a Vin Scully, odierno telecronista dei Dodgers al quale furono affidate quelle World Series.
"So the winning run is at second base, with two outs, three and two to Mookie Wilson. A little roller up along first... behind the bag! It gets through Buckner! Here comes Knight, and the Mets win it!"
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L'immagine di Knight che arriva a casa base sommerso dai suoi compagni di squadra rimarrà per sempre nella storia di questo club. Lo stesso Scully, piuttosto che commentare, preferì rimanere in silenzio per più di tre minuti, lasciando la scena alle immagini e ai suoni di quella pazza notte di baseball. Eppure, come disse Gary Carter, "Everybody forgets that it still wasn't the series. There was still Game 7."
Gara 7 seguì lo stesso andamento altalenante. i Mets andarono in svantaggio poi recuperarono e si portarono avanti negli inning finali. Jesse Orosco ottenne la salvezza, lanciando in aria il suo guantone prima di venire sommerso da tutti i compagni di squadra nella bolgia dello Shea Stadium, in una delle immagini più celebri del baseball moderno. I Mets erano campioni del Mondo per la seconda volta.

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Roster dei Mets Campioni del Mondo 1986
1 Mookie Wilson - 2 Kevin Elster - 3 Rafael Santana - 4 Lenny Dykstra - 6 Wally Backman - 7 Kevin Mitchell - 8 Gary Carter - 11 Tim Teufel - 12 Ron Darling - 13 Lee Mazzilli - 16 Dwight Gooden - 17 Keith Hernandez - 18 Darryl Strawberry - 19 Bon Ojeda - 20 Howard Johnson - 22 Ray Knight (World Series MVP) - 25 Danny Heep - 33 Barry Lions - 38 Rick Aguilera - 39 Doug Sisk - 40 Randy Niemann - 42 Roger McDowell - 47 Jesse Orosco - 49 Ed Hearn - 50 Sid Fernadez
Manager - 5 Davey Johnson


La fine dello Shea Stadium

Lo Shea Stadium ha chiuso la sua onorevole carriera facendo da teatro a tre delle più incredibili (in senso quasi sempre negativo) stagioni dei Mets. Nel 2006, dopo una stagione da dominatori della National League, i Mets, arrivati alla N.L.C.S., furono costretti a gara 7 dai non eccezionali Saint Louis Cardinals. In una fredda serata newyorchese, i Mets passarono in vantaggio 1-0 con un singolo di Wright, ma i Cardinals pareggiarono quasi immediatamente con un safety squeeze di Belliard. Nella parte bassa del sesto, uomo in prima e un out per i Cardinals, Endy Chavez, l'esterno sinistro dei Mets, entrò nella storia con una delle migliori prese di tutti i tempi. Scott Rolen battè una profondissima volata verso l'esterno sinistro, la pallina scavalcò il muro ma Chavez si protese in maniera quasi disumana e riportò la pallina in campo. Senza perdere la concentrazione, tirò in prima e ottenne un fantastico doppio gioco. Una giocata da vedere e rivedere fino all'infinito, ma purtroppo non sufficiente ai Mets.

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Infatti, sebbene con questa prodezza di Chavez il vento sembrò definitivamente girare dalla parte dei Mets, i Cardinals trovarono un fuoricampo da due punti con Molina nella parte alta del nono. Nella parte bassa i Mets riempirono le basi con due out. Al piatto Carlos Beltran. Dopo due lanci però Beltran era già sotto di due strike. Terzo lancio, una curva lentissima alle ginocchia. Beltran incredibilmente rimase a guardare, regalando la vittoria ai Cardinals. La stagione 2007 era dunque una grande opportunità di riscatto, che i Mets erano decisi a non farsi sfuggire. La partenza fulminante sembrò dare credito ai pronostici di inizio stagione: i Mets presero rapidamente il largo ipotecando il titolo divisionale. Ma qualcosa andò storto. Con 17 partite da giocare ed un agevole vantaggio di 7 partite sui Phillies, i Mets persero 12 partite, compresa una incredibile sconfitta per 8-1 nell'ultima giornata contro i Marlins, con l'asso Tom Glavine che concesse 7 punti nel primo inning, spazzando via ogni speranza di vittoria per i Mets.

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La storia non cambiò molto nel 2008, con un altro mini tracollo che si concluse con una sconfitta all'ultima giornata sempre contro i Marlins che regalò la Wild Card ai Brewers. Lo Shea Stadium chiuse così, in maniera ingloriosa, con una sconfitta 4-2.



Una nuova era: apre il CitiField

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E così, dopo quasi 50 anni spesi nel glorioso Shea Stadium, i Mets fanno le valigie e si trasferiscono, letterlmente, dall'altra parte della strada, inaugurando il nuovo CitiField. Purtroppo, le prime due stagioni sono disastrose: la squadra ormai allo sbando non riesce a sollevarsi, ed i due record perdenti ne sono la dimostrazione più evidente. Pochissimi giorni dopo la fine della stagione 2010, arriva la rivoluzione: via Jerry Manuel, via Omar Minaya. I Mets ripartono dal trio composto da Sandy Alderson, Paul DePodesta e JP Ricciardi, con Terry Collins manager fino al 2013. La stagione 2011, chiaramente di rebuilding, vede perdite dolorose (Beltran su tutte, oltre a K-Rod) ma anche speranze per il futuro. Il primo Draft dell'era Alderson porta nel Queens Brandon Nimmo e Michael Fulmer, e la trade di Carlos Beltran permette ai Mets di ricever il top prospect Zack Wheeler da San Francisco. Wheeler si va quindi ad unire ad una farm che, viste le presenze di ragazzi del calibro di Matt Harvey, Jeurys Familia e Jennry Mejia, promette scintille per il futuro sul monte di lancio. Nel finale di stagione sale inoltre alla ribalta Lucas Duda, finalmente libero di giocare ogni giorno, che mette in mostra la sua grandissima potenza al piatto. Forse abbiamo imboccato la direzione giusta.
Ultima modifica di pelato il 14/10/2011, 19:04, modificato 1 volta in totale.

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Messaggio da pelato » 14/10/2011, 18:18

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Re: New York Mets

Messaggio da pelato » 14/10/2011, 18:19

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Re: New York Mets

Messaggio da pelato » 14/10/2011, 18:19

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Re: New York Mets

Messaggio da pelato » 14/10/2011, 18:20

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Re: New York Mets

Messaggio da MarcoRVD » 15/10/2011, 0:43

Bob Geren è il nuovo bench coach.
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Re: New York Mets

Messaggio da Sheasmylove » 17/10/2011, 10:41

bello ragazzi..bello, bellissimo, siamo di nuovo qui pronti a ripartire...

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Re: New York Mets

Messaggio da pelato » 17/10/2011, 11:38

Sheasmylove ha scritto:bello ragazzi..bello, bellissimo, siamo di nuovo qui pronti a ripartire...
Ora aspettiamo tutti gli altri... :forza:

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Re: New York Mets

Messaggio da Sheasmylove » 18/10/2011, 12:31

interessante articolo sui free agent pitchers...

http://www.patrickfloodblog.com/2011/10" onclick="window.open(this.href);return false; ... -pitchers/

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Re: New York Mets

Messaggio da MarcoRVD » 24/10/2011, 20:53

A quanto pare sono iniziati i lavori per le nuove dimensione del CitiField. L'annuncio ufficiale con tutti i dettagli avverrà dopo la fine delle World Series.
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Re: New York Mets

Messaggio da ghista » 25/10/2011, 2:26

ragazzi seguo da poco il baseball ma l'unica cosa certa è chè che mi sono entrati i Mets nel cuore!!!!!!

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Re: New York Mets

Messaggio da rene144 » 25/10/2011, 2:30

ghista ha scritto:ragazzi seguo da poco il baseball ma l'unica cosa certa è chè che mi sono entrati i Mets nel cuore!!!!!!

Ti serve un buon cardiologo allora.

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Re: New York Mets

Messaggio da Sheasmylove » 25/10/2011, 12:19

ghista ha scritto:ragazzi seguo da poco il baseball ma l'unica cosa certa è chè che mi sono entrati i Mets nel cuore!!!!!!
non dare retta a Rene'...lui scherza... :biggrin:
benvenuto, hai fatto la scelta GIUSTA... :thumbup:

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Re: New York Mets

Messaggio da pelato » 25/10/2011, 12:36

ghista ha scritto:ragazzi seguo da poco il baseball ma l'unica cosa certa è chè che mi sono entrati i Mets nel cuore!!!!!!
:forza: :forza: :forza:

Per il cardiologo Renè è un burolne.... ma averne uno buono non guasterebbe! :stralol: :stralol:

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