Pagelle Finals Nba 2020 - Gara 2

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sds971
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Pagelle Finals Nba 2020 - Gara 2

Messaggio da sds971 » 03/10/2020, 20:46

Gara 2
 
Heat at Lakers 114-124 (0-2)
Parziali: 23-29 / 31-39 / 39-35 / 21-21
 
Voti e giudizi
 
Miami Heat
 
Tyler Herro: 6,5 – Parte in quintetto al posto di Dragic e mette subito una tripla. Gioca come sempre, senza pressione, commettendo a volte errori banali ma mostrando un talento cristallino in attacco. Stupisce come a 20 anni riesca a giocare il suo basket senza farsi troppo influenzare dal contesto. 17 punti, 7 rimbalzi, che sono tanti per uno così leggero e 3 assist.
 
Duncan Robinson: 4,5 – 2 triple a segno su 7, 4 buoni assist e poi il solito mezzo o completo disastro: non mette a segno i canestri che dovrebbe e paga dazio in modo imbarazzante in difesa e a rimbalzo. A questo livello può solo essere uno specialista da 10/15 minuti a partita, ma Spoelstra in questo momento non ha altre alternative.
 
Jimmy Butler: 8 – Ha la caviglia in disordine, ma gioca da vero protagonista queste Finals, non solo iniziando tutti i giochi degli Heat nel primo quarto, per cercare di mostrare la via ai compagni, ma non si arrende mai e incoraggia tutti. Sta in campo necessariamente 44’, segnando 25 punti – 11/12 ai liberi – 8 rimbalzi e 13 assist.
 
Jae Crowder: 6,5 – Fa il suo al meglio che può e se in attacco riesce a incidere, con una bella prestazione – 12 punti con 5/6 al tiro e 2 assist – in difesa non può nulla contro Davis, che lo sovrasta di parecchi centimetri e gli arriva a rimbalzo infilandosi nelle voragini che la zona crea.
 
Meyers Leonard: 6 – Parte in quintetto dopo non aver messo in campo per settimane e mette subito una tripla. 7 punti e 1 assist in 9 minuti, Spoelstra lo cavalcherà un po' di più da gara 3.
 
Andre Iguodala: 5 – Nonostante il 3/3 al tiro partita sottotono, con qualche errore inconsueto per lui, come quando non scala su Davis che schiaccia comodamente.
 
Kelly Olynyk: 7 – Sta in campo con grande energia per ben 37’, mette una bella tripla appena entrato e 5 rimbalzi in un amen, oltre alle due triple a inizio secondo tempo che avvicinano gli Heat ai Lakers. Prende uno sfondamento prima di finire il carburante nell’ultima frazione in cui spadella malamente e butta via una palla in modo osceno. Ma Spoelstra ha bisogno di un po' di spavalderia e soprattutto di gente che metta punti – 24 punti per Olynyk e 9 rimbalzi.
 
Kendrick Nunn: 5 – Mediocre impatto del rookie, che nonostante collezioni dei discreti numeri – 13 punti, 4 rimbalzi e 3 assist – si fa notare soprattutto per la stoppata a Davis e per una bella entrata evitando il tentativo di chase down di LBJ.
 
 
Coach Spoelstra: 7 – Trova inspiegabilmente il modo di sopperire alla mancanza di più di 35 punti a partita, viste le assenze di Dragic e Adebayo, e riesce a non far staccare le mani da manubrio ai Lakers fino alla fine. Deve piazzare la zona quasi da subito e ovviamente concede 16 rimbalzi offensivi ai gialloviola. Trova il modo di guadagnarsi 35 liberi e di mettere a segno 11 triple su 27 tentativi, grazie al bellissimo gioco in attacco. Paga in difesa non solo lo strapotere fisico e tecnico di Davis e di un LBJ che pare non abbia fatto altro che attaccare la zona per tutta la vita, ma anche una libertà in area terrificante, che produce nel solo primo tempo un 17/20 da 2 agli avversari. Impossibile anche solo vincere una gara di queste Finals per il delfino di Riley che ha comunque il merito di aver preparato tecnicamente e emotivamente la partita.
Los Angeles Lakers
 
LeBron James: 8 – Non mette mai più della seconda marcia nel primo tempo, nonostante inizi stoppando Meyers, dando un bell’assist a David e mettendo una tripla fuori ritmo. Poi spazza via Iguodala in entrata e chiude i primi due quarti a 12 punti con 4 rimbalzi e 6 assist. Prende posizione come uno scienziato del gioco al vertice dell’area per smazzare assist o per tirare cadendo indietro, accelerando nell’ultima frazione in cui va al ferro e mette 6 punti consecutivi per terminare la gara. 33 punti con 14/25 al tiro, 3 triple su 8 tentativi (è il secondo Lakers che ne prova di più), 9 rimbalzi e 9 assist.
 
Danny Green: 4,5 – Pessima giornata al tiro, 1/8 da 3, e in difesa, forse a causa del piccolo infortunio all’anca, fa acqua un po' da tutte le parti.
 
Kentavious Caldwell-Pope: 4,5 – Tutto quello che aveva funzionato in gara 1 è scomparso in gara 2, a partire dal pessimo 2/11 da 3. Difende con ordine ma niente di più.
 
Anthony Davis: 8,5 (MVP) – Vero padrone incontrastato della serie, ancor di più se non ha nemmeno Adebayo che gli mette un corpo addosso. 15 punti con 7/8 nel primo tempo -e 17 nella ripresa, per un 15/20 al tiro che spiega bene, assieme agli 8 rimbalzi offensivi, il dominio di AD. A volte sembra che non schiacci nemmeno a fondo l’acceleratore e purtroppo per lo spettacolo Olynyk e Meyers non riescono nemmeno a scalfirlo. Già unanimemente votato mvp.
 
Dwight Howard: 7 – Inizia subito fortissimo, 3/3 al tiro, 2 rimbalzi, due stoppate e un assist: poche volte si è visto un Howard così presente e inserito in una partita. Poi Vogel lo scorda in panchina e quando rientra nel secondo tempo è fuori ritmo.
 
Alex Caruso: 6 – Un po' troppe sceneggiate, non richieste e non necessarie, per una gara comunque di sostanza: 6 punti, 2 rimbalzi e 2 assist a cui aggiunge la solita aggressività.
 
Rajon Rondo: 8 – La vera sorpresa di questi playoff, per la presenza, continuità e pericolosità in attacco, non solo per il 3./4 da 3, ma per la sua capacità di lettura delle difesa degli Heat. Prima tripla appena entrato sul parquet, assist per Davis per il +15 a fine secondo quarto. Nella ripresa continua allo stesso modo, chiudendo con 16 punti, 10 assist e 4 rimbalzi per il terzo miglior giocatore dei Lakers.
 
Kyle Kuzma: 5 – In gara 2 torna ad essere il solito Kuzma insignificante di tante gare di quest’anno: sembra quasi che l’arrivo di LBJ non l’abbia aiutato a migliorare. Tiri fuori ritmo, 3 palle perse e 3/8 al tiro.
 
Markieff Morris: 5 – 2 triple e 5 rimbalzi in 15 minuti: il resto è inguardabile, a partire dal terrificante mattone con cui inizia il secondo quarto, a cui segue un cross. Chiude l’ultimo quarto con un imbarazzante errore in difesa con fallo e un ulteriore fallo inutile. Come la sua presenza a queste Finals.
 
JR Smith: 5 – 2 falli in 3 minuti, uno più inutile dell’altro. Fuori contesto e fuori forma, ma non è colpa sua se lo hanno mandato in campo.
 
 
Coach Vogel: 7 – Forse sospettando che una percentuale da 3 come gara 1 non sarebbe potuta accadere di nuovo, manda la sua truppa sempre dentro, soprattutto perché fisicamente gli Heat sono tre spanne sotto: dei primi 14 punti dei Lakers, 12 sono in area. Chiude il primo tempo sopra di 14 con 17/20 da 2, concedendo però 54 punti agli Heat. Inspiegabilmente chiama il challenge a metà primo quarto, perdendolo. Ha in mano una squadra gestita da LBJ, con accanto uno tra i cinque più forti della Lega, e li fa giocare in modo spettacolare in difesa ed efficace in attacco: si metterà tra qualche giorno l’argenteria, meritatamente – perché non sappiamo se i gialloviola capitanati da Lue avrebbe vinto e in che modo.
 
 
Arbitri
 
James Capers (n. 19 – nero): 7 – Niente di difficile in queste Finals, solo un paio di fischi nei primi 7’. Sbaglia a non fischiare fallo di Morris sul canestro di Crowder in entrata, per il resto facile normale amministrazione.
 
David Guthrie (n. 16 – bianco con la pancetta): 5,5 – Non mi piace il suo modo di condurre e fischiare, già in gara 6 dell’anno scorso era stato pessimo. Inizia su Olynyk nel primo quarto, che subisce il contatto di Howard, non il contrario. Prosegue non concedendo due liberi sempre a Olynyk per un fallo di Davis – aveva già raccolto il pallone da ore. Poi si riallinea e non incide sulla gara.
 
Eric Lewis (n. 42 – nero fisico asciutto): 7 – Stranamente non fischia un palese sfondamento di Kuzma su Olynyk – la palla resta comunque agli Heat, ma vede bene il fallo di Nunn a fine primo quarto. Accompagna la gara diventando invisibile, come i due colleghi.
 
 

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