NBA Finals 2020*: Los Angeles Lakers vs. Miami Heat

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Chi passa il turno?

Sondaggio concluso il 02/10/2020, 14:06

Los Angeles Lakers in 4
11
23%
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10
21%
Los Angeles Lakers in 6
17
36%
Los Angeles Lakers in 7
1
2%
Miami Heat in 4
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1
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Miami Heat in 7
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Noodles
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Re: NBA Finals 2020*: Los Angeles Lakers vs. Miami Heat

Messaggio da Noodles » 13/10/2020, 9:57

DAG6878 ha scritto: 13/10/2020, 9:45 Quindi giocare a Ovest con Shaq è sfiga, come mai Bryant non è andato ad est come da scelta? Finire a San Antonio con Popovich pure? E comunque ho capito che adorate prendere tutto alla lettera, ma era un paradosso, dire che è stato più sfortunato di quello che la sua carriera direbbe non significa che è stato sfigato dai... lo sai benissimo quello che intendevo. La decision, pessima nei modi e negli atteggiamenti, non è paragonabile alla scelta di Durant, sennò James sarebbe andato ai Celtics. Ma se tu sei Bryant ed hai West che ti prende e costruisce quello squadrone o se stai a Cle che al massimo prendono Shaq bollito, Wallace, Hughes, Jamison ecc,, non è la stessa cosa per me. Pippen scelto dopo tre anni? Ma hai visto chi sceglievano a Cle? Poi lo storico di una squadra incide fino ad un certo punto, pride permettendo :biggrin: , vedi i Clippers che cambiano proprietà e si ritrovano stranamente sulla mappa e subito competitivi.

incide nel momento in cui tu dici che cleveland era molto peggio.
ma forse non sai che chicago quando scelse Jordan era nella nba una squadra stile cavs.
Zero appeal. Zero storico. zero successi.

poi ogni volta che si parla di james si risponde 'eh magari Kobe' (cit).
ad LA non è che ci finiscono tutti.
è successo a Kobe di iniziare con Shaq (anche se poi si è dovuto comunque rifare la sua gavetta per 3 anni, passa sempre quel treno per tutti) ma non succede alla stragrande maggioranza dei talenti nba.
bryant era un'eccezione, non la regola.
James a cleveland, Jordan a chicago, Iverson a Philadelphia, il greco ai bucks, PG ad indiana...solo alcuni esempi.

poi gli spurs sono qualcosa di diverso, Duncan pure lo è.
e non è paragonabile a quelli sopra, per il semplice motivo che è un giocatore che non ha mai voluto e richiesto il palcoscenico.
non si è proclamato migliore di nessuno, ha affrontato tutta la sua formidabile carriera in maniera completamente diversa da James, Kobe e MJ. Ha persino accettato di far vincere un mvp a Parker, nonostante fosse lui il miglior giocatore della squadra, di che parliamo?


la decision non è paragonabile alla scelta di Durant?
lo è eccome, è lo stesso concetto, portato all'esasperazione.
può non piacervi, ma appartiene allo stesso mondo.

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Re: NBA Finals 2020*: Los Angeles Lakers vs. Miami Heat

Messaggio da DROGBA86 » 13/10/2020, 10:12

Mai nella vita però paragonabile alla scelta di Durant ai Warriors.
Anzi molto simile alla scelta che ha fatto Durant di andare a Brooklyn, con Irving e una terza stella che possono prendere via trade. Questa è si una sfida per Durant, tutto da dimostrare sul campo.
Anzi sogno una finale da paura Lakers-Nets prossimamente. :biggrin:
Leonard e George idem. Fortissimi i Clippers ma dal giorno 1 assolutamente non vincenti, come poi si è dimostrato sul campo.

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Re: NBA Finals 2020*: Los Angeles Lakers vs. Miami Heat

Messaggio da aeroplane_flies_high » 13/10/2020, 10:48

furiottego ha scritto: 13/10/2020, 9:01 La più grande fortuna di James è non essersi mai rotto in 17 stagioni (salvo giusto 1 mese e mezzo circa out la scorsa e abbiamo visto in che condizioni è rientrato, infatti).
Una cosa impensabile per atleti di quel livello e che fa tantissima differenza, probabilmente permettendogli anche di allungare la carriera, oltre che di mettere su numeri pazzeschi (infatti domina tutte le stats PO).

Questo viene sicuramente prima della squadra in cui ti trovi.
Poi chiaramente conta anche quello, come contano gli avversari. Ma più per i risultati sportivi che per la grandezza individuale.

A mio parere è l'atleta più fisicamente dominante dai tempi di Chamberlain
vero che Shaq era incontenibile, ma quanto ha giocato al massimo della forma? 3 stagioni? forse?
vero che Jordan era un atleta eccezionale, ma James è 2.04 con muscolarità molto maggiore... fino a qualche anno fa andava in penetrazione spazzando via i centri avversari, perchè quella massa a quella velocità era incontenibile.

Occhio però perchè la differenza per uno che va per i 36 anni è come gestisce quel fisico.
James ormai da parecchi anni ha assunto un dietista personale, ha assunto un regime alimentare integrato all'attività sportiva (immagino che abbia pure carichi diversi durante in-off season, etc.).

Metti Shaq in quel regime di alimentazione/allenamento e ne riparliamo.

Jordan era simile, aveva il suo preparatore Grover anche se all'epoca l'aspetto nutrizionistico non era così sviluppato come oggi e si puntava quasi esclusivamente sul training.

Interessante dichiarazione di James durante la premiazione mvp in cui ha sottolineato di non aver mai mancato una gara di playoffs in carriera e di essere accountable, sempre a disposizione dei compagni di squadra...

Ulteriori dichiarazioni nel post partita in cui dice di aver consigliato AD rispetto al regime alimentare/allenamento per tenersi in forma ed evitare infortuni (punto critico nella carriera di Davis).

Giustamente Vogel ha sottolineato come James sia il miglior leader che abbia mai incontrato in carriera, non solo per quello che fa in campo, ma anche per essere sempre presente per i propri compagni anche nelle chat di squadra.
Come persona mi sta un pò sulle balle, anche l'esultanza dell'altro giorno l'ho trovata un pò sopra le righe, mentre AD veniva intervistato su Kobe lui da dietro faceva il coglione...
Ma a parte il mio giudizio personale sull'uomo, il giocatore è devastante, anche difensivamente quando decide che serve portarla a casa sa mettere quelle giocate che contano... ah G5 l'han vinta gli Heat, ma se Green mette quella tripla staremmo parlando di una partita epica di LBJ

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Re: NBA Finals 2020*: Los Angeles Lakers vs. Miami Heat

Messaggio da Jack » 13/10/2020, 11:24

Noodles ha scritto: 13/10/2020, 9:57
DAG6878 ha scritto: 13/10/2020, 9:45 Quindi giocare a Ovest con Shaq è sfiga, come mai Bryant non è andato ad est come da scelta? Finire a San Antonio con Popovich pure? E comunque ho capito che adorate prendere tutto alla lettera, ma era un paradosso, dire che è stato più sfortunato di quello che la sua carriera direbbe non significa che è stato sfigato dai... lo sai benissimo quello che intendevo. La decision, pessima nei modi e negli atteggiamenti, non è paragonabile alla scelta di Durant, sennò James sarebbe andato ai Celtics. Ma se tu sei Bryant ed hai West che ti prende e costruisce quello squadrone o se stai a Cle che al massimo prendono Shaq bollito, Wallace, Hughes, Jamison ecc,, non è la stessa cosa per me. Pippen scelto dopo tre anni? Ma hai visto chi sceglievano a Cle? Poi lo storico di una squadra incide fino ad un certo punto, pride permettendo :biggrin: , vedi i Clippers che cambiano proprietà e si ritrovano stranamente sulla mappa e subito competitivi.

incide nel momento in cui tu dici che cleveland era molto peggio.
ma forse non sai che chicago quando scelse Jordan era nella nba una squadra stile cavs.
Zero appeal. Zero storico. zero successi.

poi ogni volta che si parla di james si risponde 'eh magari Kobe' (cit).
ad LA non è che ci finiscono tutti.
è successo a Kobe di iniziare con Shaq (anche se poi si è dovuto comunque rifare la sua gavetta per 3 anni, passa sempre quel treno per tutti) ma non succede alla stragrande maggioranza dei talenti nba.
bryant era un'eccezione, non la regola.
James a cleveland, Jordan a chicago, Iverson a Philadelphia, il greco ai bucks, PG ad indiana...solo alcuni esempi.

poi gli spurs sono qualcosa di diverso, Duncan pure lo è.
e non è paragonabile a quelli sopra, per il semplice motivo che è un giocatore che non ha mai voluto e richiesto il palcoscenico.
non si è proclamato migliore di nessuno, ha affrontato tutta la sua formidabile carriera in maniera completamente diversa da James, Kobe e MJ. Ha persino accettato di far vincere un mvp a Parker, nonostante fosse lui il miglior giocatore della squadra, di che parliamo?


la decision non è paragonabile alla scelta di Durant?
lo è eccome, è lo stesso concetto, portato all'esasperazione.
può non piacervi, ma appartiene allo stesso mondo.
Ma cosa cambia come erano messi al momento della scelta? Boston era arrivata penultima con 29 vittorie e l'anno prima ancora 31 quando è arrivato Bird ma nel giro di due anni sono arrivati Parish, McHale e Ainge e un po' dopo anche D. Johnson.

Chicago nel giro di tre anni ha messo Krause GM, P. Jackson e T. Winter in panchina e preso Paxson, Pippen, Grant e Cartwright.

Neanche commento su Magic, Kobe e Duncan perchè è ovvio che li è andata di lusso rispetto alla media dei rookie.

La lista di coach, gm e soprattutto scelte fatte dai Cavs nei sei anni - che sono il doppio del tempo in cui i Celtics e i Bulls  hanno  preso il coach e tutto il quintetto di squadre che hanno fatto la storia - dopo la pick di LeBron è lì da vedere ed esattamente come Garnett o Davis ad un certo punto secondo me ha fatto bene ad andare via. Poi conta come e il siparietto di the decision non è piaciuto neanche a me ma non è certo paragonabile a Durant che dopo aver perso in quella maniera decide di andare in una squadra reduce da 73 W in rs.
 

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Re: NBA Finals 2020*: Los Angeles Lakers vs. Miami Heat

Messaggio da Noodles » 13/10/2020, 11:41

Jack ha scritto: 13/10/2020, 11:24
Noodles ha scritto: 13/10/2020, 9:57

incide nel momento in cui tu dici che cleveland era molto peggio.
ma forse non sai che chicago quando scelse Jordan era nella nba una squadra stile cavs.
Zero appeal. Zero storico. zero successi.

poi ogni volta che si parla di james si risponde 'eh magari Kobe' (cit).
ad LA non è che ci finiscono tutti.
è successo a Kobe di iniziare con Shaq (anche se poi si è dovuto comunque rifare la sua gavetta per 3 anni, passa sempre quel treno per tutti) ma non succede alla stragrande maggioranza dei talenti nba.
bryant era un'eccezione, non la regola.
James a cleveland, Jordan a chicago, Iverson a Philadelphia, il greco ai bucks, PG ad indiana...solo alcuni esempi.

poi gli spurs sono qualcosa di diverso, Duncan pure lo è.
e non è paragonabile a quelli sopra, per il semplice motivo che è un giocatore che non ha mai voluto e richiesto il palcoscenico.
non si è proclamato migliore di nessuno, ha affrontato tutta la sua formidabile carriera in maniera completamente diversa da James, Kobe e MJ. Ha persino accettato di far vincere un mvp a Parker, nonostante fosse lui il miglior giocatore della squadra, di che parliamo?


la decision non è paragonabile alla scelta di Durant?
lo è eccome, è lo stesso concetto, portato all'esasperazione.
può non piacervi, ma appartiene allo stesso mondo.
Ma cosa cambia come erano messi al momento della scelta? Boston era arrivata penultima con 29 vittorie e l'anno prima ancora 31 quando è arrivato Bird ma nel giro di due anni sono arrivati Parish, McHale e Ainge e un po' dopo anche D. Johnson.

Chicago nel giro di tre anni ha messo Krause GM, P. Jackson e T. Winter in panchina e preso Paxson, Pippen, Grant e Cartwright.

Neanche commento su Magic, Kobe e Duncan perchè è ovvio che li è andata di lusso rispetto alla media dei rookie.

La lista di coach, gm e soprattutto scelte fatte dai Cavs nei sei anni - che sono il doppio del tempo in cui i Celtics e i Bulls  hanno  preso il coach e tutto il quintetto di squadre che hanno fatto la storia - dopo la pick di LeBron è lì da vedere ed esattamente come Garnett o Davis ad un certo punto secondo me ha fatto bene ad andare via. Poi conta come e il siparietto di the decision non è piaciuto neanche a me ma non è certo paragonabile a Durant che dopo aver perso in quella maniera decide di andare in una squadra reduce da 73 W in rs.
qualcuno ha scritto che chicago era una franchigia messa meglio di quei cavs.

ed appunto NON lo era, e per spiegarlo serve proprio parlare di come era messi al momento della scelta.
Chicago era un gulag, punto.
(e no, non c'entra nulla Boston che era tutt'altro ambiente negli anni 70/80)
e' cambiato tutto per via di MJ (e delle scelte fatte certo) ma ci è voluto molto tempo.
non è cambiato nel 1984.
il primo titolo è arrivato nel 1991.
e si è dovuto aspettare la fine dei pistons.

perchè sembra che quando se ne parli, è stata una cosa immediata.
ma non è così.
E lo stesso pippen non ha inciso da subito, c'è voluto del tempo prima che cominciasse ad essere quel tipo di giocatore.

e poi come neanche un commento su magic kobe e duncan??! :laughing:

hai letto almeno quello che hai quotato?


Durant è vero che ha preso la scelta più merdosa di tutte, ma la legittimità viene dalla decision.
Senza, non avrebbe mai potuto.
Nemmeno fingendo a se stesso.
 

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Re: NBA Finals 2020*: Los Angeles Lakers vs. Miami Heat

Messaggio da Knighterrant » 13/10/2020, 11:45

furiottego ha scritto: 13/10/2020, 9:01 La più grande fortuna di James è non essersi mai rotto in 17 stagioni (salvo giusto 1 mese e mezzo circa out la scorsa e abbiamo visto in che condizioni è rientrato, infatti).
Una cosa impensabile per atleti di quel livello e che fa tantissima differenza, probabilmente permettendogli anche di allungare la carriera, oltre che di mettere su numeri pazzeschi (infatti domina tutte le stats PO).

Questo viene sicuramente prima della squadra in cui ti trovi.
Poi chiaramente conta anche quello, come contano gli avversari. Ma più per i risultati sportivi che per la grandezza individuale.


Come già detto da altri in questo secondo me non c'è nessuna fortuna.
Ci sono atleti che hanno fragilità pregresse e portano il limite fisico oltre una certa soglia, fisico che poi necessariamente chiede il conto e ti tradisce. 
Ci sono poi altri atleti che fisicamente integri portano allo stesso modo il corpo oltre il limite naturale che potrebbe sopportare ed allo stesso modo vengono traditi.
Poi ci sono gli atleti, come LeBron, che per tutta una carriera hanno sempre avuto ben presente quale fosse il limite del loro fisico (che a me personalmente sembra non esistere ma spero di sbagliarmi) e non si sono mai arrischiati a sorpassarlo se non per limitati periodi, ecco secondo me parte del segreto di LeBron, totale controllo e conoscenza dei propri limiti.

Questa è un po' l'idea che ho maturato in tutta una vita (vabbuò 30 anni), sono passato dal rugby, calcio, tennis, basket, atletica, adesso ci sono gli sport da combattimento. Tanti di questi fatti anche a livello agonistico e mai un infortunio, mai una storta o uno strappo che mi abbia fatto stare fermo più di una settimana. Ecco a me piace scherzarci e raccontare di aver avuto un gran culo, ma ho visto fin troppi passi fatti troppo lunghi, troppe scavigliate al campetto e ahimè troppi crociati saltati su campi di calcio per pensare che sia solo fortuna e non almeno in parte una capacità di preservare il proprio corpo.
 
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Re: NBA Finals 2020*: Los Angeles Lakers vs. Miami Heat

Messaggio da Jack » 13/10/2020, 11:52

Noodles ha scritto: 13/10/2020, 11:41
Jack ha scritto: 13/10/2020, 11:24
Ma cosa cambia come erano messi al momento della scelta? Boston era arrivata penultima con 29 vittorie e l'anno prima ancora 31 quando è arrivato Bird ma nel giro di due anni sono arrivati Parish, McHale e Ainge e un po' dopo anche D. Johnson.

Chicago nel giro di tre anni ha messo Krause GM, P. Jackson e T. Winter in panchina e preso Paxson, Pippen, Grant e Cartwright.

Neanche commento su Magic, Kobe e Duncan perchè è ovvio che li è andata di lusso rispetto alla media dei rookie.

La lista di coach, gm e soprattutto scelte fatte dai Cavs nei sei anni - che sono il doppio del tempo in cui i Celtics e i Bulls  hanno  preso il coach e tutto il quintetto di squadre che hanno fatto la storia - dopo la pick di LeBron è lì da vedere ed esattamente come Garnett o Davis ad un certo punto secondo me ha fatto bene ad andare via. Poi conta come e il siparietto di the decision non è piaciuto neanche a me ma non è certo paragonabile a Durant che dopo aver perso in quella maniera decide di andare in una squadra reduce da 73 W in rs.
qualcuno ha scritto che chicago era una franchigia messa meglio di quei cavs.

ed appunto NON lo era, e per spiegarlo serve proprio parlare di come era messi al momento della scelta.
Chicago era un gulag, punto.
(e no, non c'entra nulla Boston che era tutt'altro ambiente negli anni 70/80)
e' cambiato tutto per via di MJ (e delle scelte fatte certo) ma ci è voluto molto tempo.
non è cambiato nel 1984.
il primo titolo è arrivato nel 1991.
e si è dovuto aspettare la fine dei pistons.

perchè sembra che quando se ne parli, è stata una cosa immediata.
ma non è così.
E lo stesso pippen non ha inciso da subito, c'è voluto del tempo prima che cominciasse ad essere quel tipo di giocatore.

e poi come neanche un commento su magic kobe e duncan??! :laughing:

hai letto almeno quello che hai quotato?


Durant è vero che ha preso la scelta più merdosa di tutte, ma la legittimità viene dalla decision.
Senza, non avrebbe mai potuto.
Nemmeno fingendo a se stesso.

Sì ma conta parecchio dove finisci e nonostante il record pessimo di Chicago e Boston negli anni prima del loro arrivo a Bird e a Jordan è andata di lusso tanto quanto Kobe, Duncan o Magic e non certo per merito loro. Allenatori, dirigenza e compagni da hall of fame.
 

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Re: NBA Finals 2020*: Los Angeles Lakers vs. Miami Heat

Messaggio da Noodles » 13/10/2020, 11:57

Knighterrant ha scritto: 13/10/2020, 11:45
furiottego ha scritto: 13/10/2020, 9:01 La più grande fortuna di James è non essersi mai rotto in 17 stagioni (salvo giusto 1 mese e mezzo circa out la scorsa e abbiamo visto in che condizioni è rientrato, infatti).
Una cosa impensabile per atleti di quel livello e che fa tantissima differenza, probabilmente permettendogli anche di allungare la carriera, oltre che di mettere su numeri pazzeschi (infatti domina tutte le stats PO).

Questo viene sicuramente prima della squadra in cui ti trovi.
Poi chiaramente conta anche quello, come contano gli avversari. Ma più per i risultati sportivi che per la grandezza individuale.


Come già detto da altri in questo secondo me non c'è nessuna fortuna.
Ci sono atleti che hanno fragilità pregresse e portano il limite fisico oltre una certa soglia, fisico che poi necessariamente chiede il conto e ti tradisce. 
Ci sono poi altri atleti che fisicamente integri portano allo stesso modo il corpo oltre il limite naturale che potrebbe sopportare ed allo stesso modo vengono traditi.
Poi ci sono gli atleti, come LeBron, che per tutta una carriera hanno sempre avuto ben presente quale fosse il limite del loro fisico (che a me personalmente sembra non esistere ma spero di sbagliarmi) e non si sono mai arrischiati a sorpassarlo se non per limitati periodi, ecco secondo me parte del segreto di LeBron, totale controllo e conoscenza dei propri limiti.

Questa è un po' l'idea che ho maturato in tutta una vita (vabbuò 30 anni), sono passato dal rugby, calcio, tennis, basket, atletica, adesso ci sono gli sport da combattimento. Tanti di questi fatti anche a livello agonistico e mai un infortunio, mai una storta o uno strappo che mi abbia fatto stare fermo più di una settimana. Ecco a me piace scherzarci e raccontare di aver avuto un gran culo, ma ho visto fin troppi passi fatti troppo lunghi, troppe scavigliate al campetto e ahimè troppi crociati saltati su campi di calcio per pensare che sia solo fortuna e non almeno in parte una capacità di preservare il proprio corpo.

è un mix di cose.
sicuramente come scrivi c'è la capacità di controllare il proprio corpo, la continuità del lavoro ma anche e soprattutto saper individuare le migliori tecniche personalizzate a seconda del tuo fisico in modo da esaltare le tue peculiarità e lavorare sodo sui propri difetti.

ma c'è anche una componente genetica legata proprio a predisposizione fisica, che in alcuni casi non è possibile controllare.

per esempio la rottura del tendine di kobe e durant è un evento difficilmente prevedibile, che non ha indici analitici certi.
ma è possibile che avessero un legamento leggermente più sottile, o più predisposto ad eventuali rotture.
Bryant giocò quella stagione a mille, grazie anche al baffo, per portare i lakers ai playoff ma è ancora complicato associare le due cose come una diretta conseguenza dell'altro.
così come la mancanza di cartilagine nel ginocchio di Van Basten.
non è che si è lavorato male nello sviluppo fisico, ma forse c'è proprio a livello genetico una mancanza che è venuta fuori con l'agonismo.

è un insieme di cose, alcune delle quali si controllano con il lavoro e quelle capacità di cui tu parli, altre invece si riferiscono alle predisposizioni genetiche che solo oggi sono materia di studio.
 

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Re: NBA Finals 2020*: Los Angeles Lakers vs. Miami Heat

Messaggio da furiottego » 13/10/2020, 14:39

Knighterrant ha scritto: 13/10/2020, 11:45
furiottego ha scritto: 13/10/2020, 9:01 La più grande fortuna di James è non essersi mai rotto in 17 stagioni (salvo giusto 1 mese e mezzo circa out la scorsa e abbiamo visto in che condizioni è rientrato, infatti).
Una cosa impensabile per atleti di quel livello e che fa tantissima differenza, probabilmente permettendogli anche di allungare la carriera, oltre che di mettere su numeri pazzeschi (infatti domina tutte le stats PO).

Questo viene sicuramente prima della squadra in cui ti trovi.
Poi chiaramente conta anche quello, come contano gli avversari. Ma più per i risultati sportivi che per la grandezza individuale.


Come già detto da altri in questo secondo me non c'è nessuna fortuna.
Ci sono atleti che hanno fragilità pregresse e portano il limite fisico oltre una certa soglia, fisico che poi necessariamente chiede il conto e ti tradisce. 
Ci sono poi altri atleti che fisicamente integri portano allo stesso modo il corpo oltre il limite naturale che potrebbe sopportare ed allo stesso modo vengono traditi.
Poi ci sono gli atleti, come LeBron, che per tutta una carriera hanno sempre avuto ben presente quale fosse il limite del loro fisico (che a me personalmente sembra non esistere ma spero di sbagliarmi) e non si sono mai arrischiati a sorpassarlo se non per limitati periodi, ecco secondo me parte del segreto di LeBron, totale controllo e conoscenza dei propri limiti.

Questa è un po' l'idea che ho maturato in tutta una vita (vabbuò 30 anni), sono passato dal rugby, calcio, tennis, basket, atletica, adesso ci sono gli sport da combattimento. Tanti di questi fatti anche a livello agonistico e mai un infortunio, mai una storta o uno strappo che mi abbia fatto stare fermo più di una settimana. Ecco a me piace scherzarci e raccontare di aver avuto un gran culo, ma ho visto fin troppi passi fatti troppo lunghi, troppe scavigliate al campetto e ahimè troppi crociati saltati su campi di calcio per pensare che sia solo fortuna e non almeno in parte una capacità di preservare il proprio corpo.

Si ho capito ma se uno ti cade con tutto il peso su una mano messa male e te la spacca (v. ultimo infortunio di Curry), c'entra 0 quanto hai spinto oltre il tuo fisico e quanto sei bravo a gestirti.
Oltre agli infortuni muscolari ci sono quelli traumatici, spesso derivanti da contrasti di gioco e quella è (quasi) solo fortuna.

Da questo punto di vista dico che, oltre ad avere doti fisiche ed atletiche innaturali, nel corso della carriera è anche stato molto fortunato.

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Re: NBA Finals 2020*: Los Angeles Lakers vs. Miami Heat

Messaggio da PENNY » 13/10/2020, 18:59

Oggi dovevo lavorare lontano dal PC e non son potuto intervenire, ma direi che urge un topic su quel sopravvalutato di Lebron James :naughty:

Che qui c'è una lunga offseason da far passare :forza:

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Re: NBA Finals 2020*: Los Angeles Lakers vs. Miami Heat

Messaggio da Radiofreccia » 14/10/2020, 12:54

DAG6878 ha scritto: 12/10/2020, 19:30 Poi ovviamente non porta nessuna croce ci mancherebbe, è stato molto più umano nelle scelte fatte fuori che sul campo, e come tutti gli umani ha sbagliato tante volte per crescere.
Io sinceramente in questi 17 anni me lo sono proprio goduto, sia nelle sconfitte che nelle vittorie, proprio perche è un gioco, il più bello e lui ne è stato uno straordinario attore. Poi delle classifiche sul GOAT me ne sbatto abbondantemente, tutto troppo soggettivo.

That's all.

Tra l'altro parlare di fortuna/sfortuna riguardante la sua scarsa cronaca infortuni è molto poco corretto, dato che parliamo di una persona con una cura maniacale verso il proprio corpo ed una incredibile conoscenza di ciò che ha bisogno di fare e non fare per essere sempre fisicamente al top. Ok gli infortuni traumatici che sono molto casuali, ma la sua tenuta fisica gli ha permesso di saltare poche partite in carriera, non altro.

GOAT o non GOAT, parliamo di uno che a quasi 37 anni garantisce una continuità di prestazione tecnica, fisica ed atletica sui due lati del campo e sui 5 ruoli che non si è mai vista. E' nella lega da 17 anni e da 17 anni tu sai che ogni sera lui è lì a farti, come minimo, 15 punti con 6 o 7 assist e 6 o 7 rimbalzi. Nessuno nella storia del gioco ha avuto 17 anni continui con una tale qualità ed intensità, in questo è unico.
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Re: NBA Finals 2020*: Los Angeles Lakers vs. Miami Heat

Messaggio da Frizzi » 14/10/2020, 13:55

Radiofreccia ha scritto: 14/10/2020, 12:54
DAG6878 ha scritto: 12/10/2020, 19:30 Poi ovviamente non porta nessuna croce ci mancherebbe, è stato molto più umano nelle scelte fatte fuori che sul campo, e come tutti gli umani ha sbagliato tante volte per crescere.
Io sinceramente in questi 17 anni me lo sono proprio goduto, sia nelle sconfitte che nelle vittorie, proprio perche è un gioco, il più bello e lui ne è stato uno straordinario attore. Poi delle classifiche sul GOAT me ne sbatto abbondantemente, tutto troppo soggettivo.

 E' nella lega da 17 anni e da 17 anni tu sai che ogni sera lui è lì a farti, come minimo, 15 punti con 6 o 7 assist e 6 o 7 rimbalzi. Nessuno nella storia del gioco ha avuto 17 anni continui con una tale qualità ed intensità, in questo è unico.
edit. sarebbero tipo 27 a notte  :forza:

su oltre 1500 partite tra rs e po.

che è un po' quello che dicevano sempre Tranquillo e Buffa ( :sad: ) nelle telecronache. Che uno dopo 17 anni (e quel minutaggio) sia ancora a dominare la Lega, è qualcosa ai confini della realtà 
 
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Radiofreccia
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Re: NBA Finals 2020*: Los Angeles Lakers vs. Miami Heat

Messaggio da Radiofreccia » 14/10/2020, 14:23

Frizzi ha scritto: 14/10/2020, 13:55 edit. sarebbero tipo 27 a notte  :forza:

su oltre 1500 partite tra rs e po.

che è un po' quello che dicevano sempre Tranquillo e Buffa ( :sad: ) nelle telecronache. Che uno dopo 17 anni (e quel minutaggio) sia ancora a dominare la Lega, è qualcosa ai confini della realtà 

15 buttati a caso, ovviamente son 27 o quanti sono.

17 anni così, oggettivamente, non li ha mai fatti nessuno.
Se la longevità è un elemento di giudizio per i discorsi all time, allora LeBron è il GOAT.
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frog
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Re: NBA Finals 2020*: Los Angeles Lakers vs. Miami Heat

Messaggio da frog » 14/10/2020, 14:27

Radiofreccia ha scritto: 14/10/2020, 12:54
DAG6878 ha scritto: 12/10/2020, 19:30 Poi ovviamente non porta nessuna croce ci mancherebbe, è stato molto più umano nelle scelte fatte fuori che sul campo, e come tutti gli umani ha sbagliato tante volte per crescere.
Io sinceramente in questi 17 anni me lo sono proprio goduto, sia nelle sconfitte che nelle vittorie, proprio perche è un gioco, il più bello e lui ne è stato uno straordinario attore. Poi delle classifiche sul GOAT me ne sbatto abbondantemente, tutto troppo soggettivo.

That's all.

Tra l'altro parlare di fortuna/sfortuna riguardante la sua scarsa cronaca infortuni è molto poco corretto, dato che parliamo di una persona con una cura maniacale verso il proprio corpo ed una incredibile conoscenza di ciò che ha bisogno di fare e non fare per essere sempre fisicamente al top. Ok gli infortuni traumatici che sono molto casuali, ma la sua tenuta fisica gli ha permesso di saltare poche partite in carriera, non altro.

GOAT o non GOAT, parliamo di uno che a quasi 37 anni garantisce una continuità di prestazione tecnica, fisica ed atletica sui due lati del campo e sui 5 ruoli che non si è mai vista. E' nella lega da 17 anni e da 17 anni tu sai che ogni sera lui è lì a farti, come minimo, 15 punti con 6 o 7 assist e 6 o 7 rimbalzi. Nessuno nella storia del gioco ha avuto 17 anni continui con una tale qualità ed intensità, in questo è unico.

A dicembre ne compie 36

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Re: NBA Finals 2020*: Los Angeles Lakers vs. Miami Heat

Messaggio da flash » 16/10/2020, 16:47

furiottego ha scritto: 13/10/2020, 9:01 La più grande fortuna di James è non essersi mai rotto in 17 stagioni (salvo giusto 1 mese e mezzo circa out la scorsa e abbiamo visto in che condizioni è rientrato, infatti).
Una cosa impensabile per atleti di quel livello e che fa tantissima differenza, probabilmente permettendogli anche di allungare la carriera, oltre che di mettere su numeri pazzeschi (infatti domina tutte le stats PO).

Questo viene sicuramente prima della squadra in cui ti trovi.
Poi chiaramente conta anche quello, come contano gli avversari. Ma più per i risultati sportivi che per la grandezza individuale.

ricordi male. si è "sostanzialmente rotto una mano" dopo gara 1 delle finals 2018.

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Doc Rivers guarded Dale Curry. Austin Rivers cannot guard Steph Curry.
"Cold" Klay looks like a lot of other cold shooters. "Hot" Klay is like no other.
I'm not going to say that Curry is God. But he is definitely a god.

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